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Autore: Oducchan    13/07/2008    6 recensioni
sasuke, Naruto, e un'attrazione che li spinge a trovarsi nonostante la lontananza, il tradimento del primo e i sensi di colpa del secondo. ma il biondo ha le idee chiare, ha un sogno da inseguire... e non è detto che l'amore vero sia quello malato che lo spinge tra le braccia dell'Uchiha. non è detto che non possa rinunciare a lui, che rincorre solo la vendetta. e non è detto che Konoha sia ancora la casa di entrambi...le opportunità vanno colte al volo. dopo, diventa troppo tardi per chiedere scusa...[pairing: sasunaru, sainaru. cenni -parecchio lievi- di inocho, kibahina, nejiten, sakulee, gaamatsu] [ATT! solo tre capitoli]
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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IT’S TOO LATE TO APOLOGIZE

IT’S TOO LATE TO APOLOGIZE

 

1: una questione di sesso

 

-Perché, dannazione? Perché?-

Il moro non si curò delle proteste del giovane e finì di sistemarsi la maglia bianca aperta sul petto e di riallacciarsi il fastidioso fiocco viola tipico degli adepti di Orochimaru, ripromettendosi per l’ennesima volta di cambiare abbigliamento. Poi, finita tutta la procedura di vestizione, Sasuke riportò lo sguardo sul giovane ancora nudo steso a terra.

-Cosa, perché?- gli rispose gelidamente, nascondendo ammirevolmente le sensazioni che quell’incantevole vista dava al suo bassoventre. Per trattenersi, passò le mani tra i capelli corvini, che necessitavano di un taglio, ravviandoseli varie volte.

-Perché fai questo? Perché mi cerchi, mi trovi, mi scopi e poi torni a sparire? Perché te ne vai ogni volta? Perché…perché devi sempre spezzarmi il cuore?

L’Uchiha sorrise. Tipico quella di mettersi a fare l’isterico a “lavoro” ultimato; come se quella reazione sperimentata centinaia di volte potesse avere il benché minimo effetto su di lui, quasi potesse davvero convincerlo a ritornare sotto il segno della foglia.

Certo, era diventato sempre più difficile spiegare perché almeno una volta al mese spariva nel nulla per poi ritornare a mattinata inoltrata. I membri del suo team, specialmente quella strega appiccicosa di Karin, avevano cominciato a porgli domande sempre più pressanti e precise, e anche il semplice ignorarle e restare in silenzio era diventato complicato. Per di più, non voleva arrischiarsi ad allontanarsi troppo dal villaggio natio, visto quanto già era difficoltoso rintracciare tutte le volte l’amante.

Però doveva ammettere che quel “gioco” aveva finito col coinvolgerlo più del previsto. Non avendo seguito passo passo lo sviluppo dell’altro, era rimasto colpito dai cambiamenti avvenuti nella sua fisionomia a distanza di anni dal loro ultimo incontro. E così aveva dato inizio al tutto: prima con curiosità, poi con una morbosità e un’attaccamento sempre maggiore. Alla fine, si era dovuto accorgere di non poter più fare a meno di quella adorabile testa quadra. Però questo era sicuro, non l’avrebbe mai ammesso nemmeno sotto tortura.

-quanti problemi! Non mi sembrava ti dispiacesse, prima…-beffardo, si chinò in avanti, desideroso di assaporare di nuovo quelle labbra rosee; ma con suo gran scorno, l’altro si sottrasse al contatto.

-lo vedi? Lo vedi come sei? Così…freddo, come se non ti importasse niente-

Sasuke fece una smorfia, contrariato. Quello che proprio non capiva, era perché il biondo accettasse senza fiatare i loro incontri e quello che vi avveniva, salvo poi intavolare sceneggiate isteriche e contorti discorsi filosofici senza senso. Generalmente riusciva a metterlo a tacere, o perlomeno in condizioni da non emettere suoni coerenti tra loro, ma stavolta gli occhi azzurri erano colmi di un qualcosa che non assomigliava a dolore o piacere. Rassegnazione, forse?

-mi sembrava fosse chiaro, Naruto. In questi incontri facciamo quel che facciamo, senza lotte verbali, senza discussioni, senza stucchevoli tentativi di farmi cambiare idea. Ci troviamo, facciamo sesso, ci salutiamo. Cosa ti risulta incomprensibile di tutto ciò?-

-il motivo, Sasuke. Voglio sapere perché lo fai- Naruto si sedette, afferrandogli un polso cn una presa ferrea e costringendolo a guardarlo negli occhi –non ti è mai importato nulla di me; perché ora ci tieni tanto a far tutta questa strada per venire qui a scoparmi? Perché sei arrivato a trascurare a trascurare i tuoi sogni di vendetta pur di…di…fare…- scosse il capo, frustrato, incapace di proseguire.

Sasuke sorrise. Oh sì, adorava la sua goffaggine e quel sottile velo di ingenuità che lo avvolgeva; quello, e la deliziosa visione del suo viso arrossato nel bel mezzo dell’orgasmo valevano più di ogni altra cosa al mondo. Addirittura suo fratello veniva messo in secondo piano rispetto alla prospettiva di infilarsi tra le gambe del suo ex compagno di squadra, era vero; e di questo l’Uchiha non poteva che biasimarsi. Ma pur di avere una nottata di sesso era diventato capace di fare qualunque cosa. Buffo come negli anni trascorsi al villaggio non si fosse mai accorto di quel che il biondo poteva dargli, e di quanto lui ne avesse bisogno…certo, allora erano poco più che bambini, ognuno inquadrato nel suo universo personale in cui non poteva entrare nessun altro che non fossero loro stessi. C’era voluta l’adolescenza e la maggiore età per ammettere quel legame che Naruto tanto evocava e che mai si era davvero spezzato fosse qualcosa di molto più profondo e complesso della semplice amicizia fraterna.

Ma Sasuke non lo avrebbe mai ammesso.

Purtroppo per lui, era comunque ormai troppo tardi.

Non ottenendo risposta alcuna, Naruto si alzò di scatto in piedi, evidentemente furioso, e afferrò con foga i vestiti, per poi prendere a infilarseli senza curarsi troppo della forma. Da lì a cinque minuti era di nuovo inguainato nella tuta arancione e nera, e si allacciava rabbiosamente il coprifronte tra l’incolta chioma dorata.

Sasuke seguì i suoi movimenti senza dire motto, aggrottando sospettoso le sottili sopracciglia: non era così che dovevano andare le cose, o perlomeno non  era così che andavano di solito le cose tra loro due. Generalmente, quando Naruto si svegliava dalla poche ore di sonno concessegli, gli blaterava qualcosa di poco sensato, lui rispondeva con garbo tagliente e finivano per farlo un altro paio di volte. Poi, Sasuke se ne andava soddisfatto, lasciandolo indietro con l’unica promessa che si sarebbero rivisti, in un altro posto, per le stesse occupazioni.

Ma quel giorno stava andando tutto nel verso sbagliato, Naruto sembrava incazzato nero e pronto a ribellarsi alla prassi una volta per tutte, e non poteva assulutissimamente permettergli di farlo.

Non ci pensò due volte: gli si avvicinò e, impedendogli di reagire, catturò il suo mento tra le dita per poi baciarlo con trasporto e passione.

L’ultima reazione che si aspettava fu lo schiaffo sonoro con cui Naruto lo allontanò [definitivamente] da sé.

-basta. BASTA!-

-che cazzo fai?-

-sono stufo! STUFO, DANNAZIONE!- il ninja battè un piede per terra, frustrato –non posso più tollerare una situazione del genere!-

Sasuke sorrise, sornione –oh, ma guarda. Il piccino fa i capricci-

Inaspettato anche questa volta fu il secondo manrovescio che si abbatté sulla sua guancia, risuonando secco nel silenzio della foresta.

L’Uchiha rimase a guardare il nulla totalmente inebetito. Bene, o il mondo aveva incominciato a girare nel verso opposto, o lo shinobi di Konoha era impazzito fin nel midollo. In entrambi i casi, se ne sarebbe pentito amaramente, nessuno poteva permettersi di prenderlo a sberle!

-razza di fottuto deficiente, tu…-

-stai zitto. ZITTO, CAPITO?- Naruto strinse i pugni, prima di passarsene uno sul volto. Stava piangendo, grossi lacrimosi che sgorgavano dai suoi occhi azzurri distorcendoli in mille cristalli –sono stufo di essere il tuo zerbino! Sono stufo di essere la tua puttanella! E come se non bastasse…non posso più sopportare questo tuo andare avanti e indietro senza curarti di niente e di nessuno! Come credi che io mi senta, eh? Come credi che io mi senta a far sempre finta di non avere tue notizie? Sono stanco di mentire, sono stanco di veder Sakura piangere, sono stanco di non poterle dire la verità e doverla consolare, sono stanco di spezzarle il cuore a sua insaputa! Sono stanco di sentirmi un verme! Sono stanco di non riuscire più a guardarmi allo specchio!sono stanco del tuo modo di fare! SONO STANCO DI TUTTO QUESTO!-

 Sasuke non reagì subito, troppo stupito per riuscire a muovere anche solo un muscolo, figurarsi parlare. Quel flusso di furia mal repressa a solo andata, sgorgato come un fiume in piena dalle labbra del compagno lo aveva investito in pieno, frastornandolo, e lasciandolo a corto di fiato e di pensieri coerenti. Sentiva solo un pulsare sordo a livello del cuore, come se invece di parole gli avesse lanciato addosso dei coltelli affilati. L’aveva respinto, e l’aveva…ferito.

-se ti importa così tanto di Sakura, perché non vai a sbatterti lei?- ghignò crudele, appena riacquistò le funzioni cerebrali, ormai troppo fuori di sé per pensare seriamente a quel che diceva. Voleva solo fargli male –ah già, a lei non garba aprire le gambe con uno come te, giusto?-

Naruto perse tutta la sua baldanza, facendo un passo indietro tremando come una foglia esposta al vento. Nelle sue iridi il moro potè vedere tutto il dolore a lungo covato, tutta la sofferenza che lo tormentava da anni. E Sasuke si sentì felice come non mai, crudelmente, di essere riuscito a causargli tanto dolore.

-proprio non lo capisci, vero?- il biondo trattenne un singhiozzo, le lacrime che di nuovo gli offuscavano la vista –tu…dannatamente pieno di te, come al solito, e troppo ottuso per capire le cose più elementari- tirò su col naso –basta, Sasuke. Io mi arrendo. Non sono più disposto a umiliarmi ai tuoi piedi per tentare di ottenere qualcosa che non mi darai mai. Sono stanco, davvero, di inseguire uno stronzo come te: tu non vali la mia sanità mentale. Tu non vali niente- strinse forte le palpebre per far colare le ultime gocce salate, poi tornò a guardarlo ad occhi asciutti

-diventerò Hokage- annunciò con voce ferma

Sasuke accentuò il sogghigno –sai che novità. Lo dici da quando avevi sei anni-

-sì, però adesso accadrà sul serio-

Il moro mutò la sua espressione, assumendo una smorfia stupita. Cos’era quello, uno scherzo?

-la vecchia Tsunade ha intenzione di dare le dimissioni, e verrò nominato ufficialmente non appena compirò ventun’anni. Seguirò la strada di mio padre- proseguì l’altro, smentendo ogni supposizione –perciò ho un’ultima richiesta da farti: qualunque cosa tu voglia dirmi, qualunque…dilla adesso. Ti prego. Oppure non potrai farlo, mai più. Mai. Più-

L’uchiha lo fissò a lungo negli occhi, incerto su quello che il biondo stesse tentando di comunicargli. Le sue iridi azzurre avevano perso la luminosità del cielo, prendendo una cupa sfumatura blu. Davvero quello era Naruto? Davvero gli stava dicendo addio? Non aveva mai minimamente preso in considerazione una simile eventualità, mai avrebbe potuto concepire che tra loro avrebbe potuto finire così. Sembrava tutto molto irreale, quasi un sogno…

-rinunceresti al tuo sogno…per me?!?- bisbigliò, per la prima volta totalmente insicuro di sé stesso

Lo shinobi non mutò espressione, ma in quelle iridi passò un lampo che si perse tra le lacrime represse.

-mi basta anche solo una parola, Sasuke. Solo una-

Passò un’istante. Un solo interminabile istante di silenzio. Un’istante in cui il moro sentì parecchie delle sue barriere cedere.

Poi, improvvisamente, si ricordò che per lui la vita non era più un sogno, bensì un incubo, da tanto, troppo tempo. Che c’era un motivo per cui aveva abbandonato il luogo chiamato casa, che c’era un motivo per cui aveva dannato la propria anima, che c’era un motivo se girava tutto il santo giorno con un gruppo di idioti e che forse c’era un motivo per cui si aggrappava come disperato all’unico legame che non era riuscito a tagliare, rafforzandolo invece che cancellandolo. E quel motivo aveva un corpo, un nome, un cognome. Il suo. E del sangue. Il suo.

E Sasuke Uchiha decise che l’assassinio di Itachi e la tanto bramata vendetta erano motivazioni più importanti di una qualunque attrazione psicofisica per Naruto Uzumaki.

-beh…buona fortuna-

Se in quel momento avesse avuto un’udito sviluppato almeno il doppio di quel che possedeva, avrebbe potuto, in quel singolo secondo, percepire il cuore del biondo andare in una miriade di minuscoli pezzettini. Ma ne era privo, e quando girò le spalle non udì altro che le tremanti parole che quegli gli rivolse

-va…va bene. Allora…addio, Sasuke, e a mai più rivederci. Perdonami se mai ti ho ferito- il ninja di Konoha si voltò a sua volta, poi, mordendosi a sangue le labbra, chinò il capo nascondendo lo sguardo sotto la frangia, e aggiunse solo poche parole facendo forza sul suo autocontrollo e la sua forza d’animo –un ultima cosa…volevo dirtelo da tanto tempo. Ti ho amato, davvero, con tutto me stesso. E ti amo ancora. Ma credimi, Sasuke….d’ora in poi, farò di tutto per non amarti più-

-auguri. Ci si vede- lo ignorò completamente, la mente già tesa ad altri lidi, allontanandosi velocemente per evitare ripensamenti di ogni sorta, sicuro nella sua arroganza che tutto quel vaneggiamento non fosse altro che nulla. Perché lui non poteva permettersi certe debolezze…

Quando i giorni, i mesi, gli anni, passarono, senza che Naruto si facesse più vedere, senza che né lui o qualcun altro lo venissero a cercare, senza che sasuke ottenesse quel che più desiderava, senza che potesse trovare tregua alla sua sete, allora capì quanto e cosa aveva perduto

Un’amore [malato], una necessità [bruciante], la felicità [perduta], la pace [svanita]. Il sole.

Però era troppo tardi per chiedere scusa…

 

 

 

 

 

 

 

Ebbene…ce l’ho fatta! Primo capitolo ricopiato. Adesso, spero di non aver scioccato troppo qualcuno…questa non è la classica sasunaru dove il nostro biondino rincorre per cielo e per terra il suo amato fino all’happy ending con ritorno a Konoha. Spiacente: Naruto non aspetterà buono e paziente che Sasukino torni a casuccia bella. Perché? Beh, lo scoprirete presto ^_-

Spero che comunque vi piaccia. Prendere a schiaffi il piccolo Uchiha è sempre stato il mio sogno segreto…^^ a presto

Besos

Vostra wolvie

 

 

Ps sì, il titolo l’ho preso da una canzone degli OneRepublic. E no, i personaggi di Naruto non mi appartengono. Meglio specificare, non si sa mai…

 

 

   
 
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