Fanfic su attori > Robert Downey Jr
Segui la storia  |       
Autore: VeroDowney    15/04/2014    3 recensioni
Vicky, si trasferisce in America con la sua amica Darma. Il suo unico obiettivo è andare via di casa e costruirsi una nuova vita dopo litigi e violenze, dedicandosi al suo nuovo lavoro. Non si aspetta che tutto quello che ha programmato prenderà una via diversa e riaffioreranno vecchi e nuovi amori, ma soprattutto non si aspetta di incontrare un uomo tanto speciale da fargli cambiare completamente le sue convizoni e far cadere "l'armatura" che si è costruita intorno a sè durante gli anni.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 17- Convalescenza


Two months later


New York

L'inverno, pungente come mai, imperversava su New York.
Robert non si era mai allontanato da Indio, dormiva nella grande casa di sua madre che in quel periodo dell'anno rimaneva disabitata a causa delle temperature troppo basse che costringevano la donna ad alloggiare nella ben più calda Los Angeles, dove Robert dal giorno della sua parte per New York non era più tornato.

Indio stava meglio, aveva iniziato a reagire alle cure dei medici ed era felice che di lì a qualche giorno avrebbe potuto uscire dall'ospedale e continuare la fisioterapia a casa della nonna, nel frattempo aveva iniziato a vedere una psicologa per cercare di capire i motivi per cui aveva compiuto quel gesto, ma soprattutto il motivo per cui, a detta dei medici, aveva assunto un cocktail potenzialmente letale di alcool, droga e farmaci.

-Non mi sono drogato volontariamente- aveva più volte ripetuto durante le sedute con la dottoressa
-Lo puoi affermare con sicurezza? Ti ricordi precisamente cos'è successo?- gli aveva chiesto la psicologa, ogni volta, dopo quella frase.
-No- era sempre stata la risposta del ragazzo.

Indio era sicuro di non aver assunto stupefacenti e tutti i suoi tentativi di discolpa era stati sempre bruscamente interrotti da due semplici domande a cui lui non sapeva rispondere.
Nessuno sembrava credergli persino sua madre lo aveva tentato di rassicurarlo dicendogli

-Sono sicura che non succederà più, la cosa importante è che adesso stai bene-

Era fiato sprecato, con tutti, tranne che con suo padre, il suo sguardo diceva tutto su quello che pensava, gli credeva veramente ma sapeva bene che se avesse provato a dire qualcosa per discolpare suo figlio l'unica cosa che tutti avrebbero pensato sarebbe stata “Tale padre, tale figlio. La storia si ripete ancora”.

-Io ti credo, e ti prometto che troverò chi è il responsabile per tutto questo- gli aveva più volte detto.

Indio ebbe il tempo in quei mesi di osservare meglio il padre, era bravo a mentire, era il suo lavoro dopotutto, davanti agli estranei e a Deborah non lasciava trasparire nessuna emozione, a meno che non lo volesse volontariamente, ma quando la porta della stanza del figlio si chiudeva e Indio sembrava dormire era lì che usciva il vero Robert.
Guardava lo schermo del cellulare in continuazione come se aspettasse una chiamata importante o come se fosse indeciso sul chiamare o meno qualcuno, poi tutte le volte stringeva il cellulare tra le mani e lasciava cadere la testa all'indietro, chiudeva gli occhi come se tentasse di visualizzare un'immagine o un ricordo, ed era in quel momento che Indio spesso aveva notato una lacrima solitaria rigargli il viso, scendeva fino al mento per ricadere poi morbida sulla maglietta e bagnarla.
Stava soffrendo molto, era evidente.
L'aveva notato la prima volta quando Indio si era fatto accompagnare fuori a vedere la prima neve dell'anno che cadeva. Il suo sguardo non era il solito, era tormentato.




In quel momento iniziò a capire come si sentiva il padre.
Indio sapeva bene a chi pensava il padre in quei momenti di solitudine: Vicky.

Da quando si era risvegliato dal coma e aveva detto a suo padre che non avrebbe voluto rivederla presto, non avevano più accennato al discorso, Robert rispettava la sua scelta e per questo gli era grato ma questo non aveva impedito ad Indio di capire che quella sua scelta stava facendo soffrire l'unica persona che credeva in lui in quel momento e questo non gli andava giù.


Los Angeles

Era passati due mesi, da quella telefonata.
Se la ricordava perfettamente e quelle parole graffiavano il cuore di Vicky come se fosse appena successo

“Piccola si è svegliato! Sta bene!” -gli aveva detto Robert con voce rotta dall'emozione

“Sono contenta, te l'avevo detto che sarebbe andato tutto bene! Adesso ci vorrà un po' di tempo prima che si riprenda e poi potrete tornare a casa e riprendere la vita di sempre, stagli vicino ne avrà davvero bisogno! E' importante che scopriate chi è stato a fare tutto questo”

“Certo non ti preoccupare, appena starà meglio ti prometto che prenderò il primo volo e passerò qualche giorno con te” “Non ti preoccupare vengo io lì a NY, così tu non dovrai muoverti di lì”

“E' meglio per ora che tu non venga..”

“Cos'è successo Robert?”

“Mi ha detto che per ora non vuole vederti, penso che lui si sia innamorato di te e Alex..”

“Alex?”- lo incalzò Vicky

“Alex mi ha detto che l'ultima frase di Indio prima di perdere i sensi è stata “Di a mio padre, che lo so! Ma non sono arrabbiato con lui, è colpa mia” io non so come..”

E quella frase si spezzò così, facendo spazio ad un silenzio assordante.

“Robert è meglio che non ci sentiamo fino a quando le cose non si saranno risolte, Indio deve rimettersi e forse ha ragione a dire di non volermi vedere, io non volevo ferirlo ma non si sceglie chi amare”

Amare” quella parola non era sfuggita a Robert, avrebbe voluto dirle che l'amava e che avrebbe trovato una soluzione a tutta quella situazione ma tutt'altro fu quello che uscì dalle sue labbra

“Ok ti chiamo quando torno a LA”- rispose freddo


Da quel giorno Vicky si ributtò a capofitto nel lavoro, non usciva più, aveva perso il sorriso e la voglia di scherzare, era tornata la Vicky di qualche anno prima poco dopo quel brutto fatto successo con Marcus.

Darma era preoccupata, aveva cercato più volte di parlare all'amica
-Vicky chiamalo! Non posso più vederti così!-
-No Darma, sono stata io a proporgli di sentirci quando si sarebbero risolte le cose, sarebbe un controsenso se adesso io lo chiamassi, anche se è la cosa che mi renderebbe più felice al mondo in questo momento, ma lui ha accettato la proposta quindi non lo chiamerò-
-Ma non ti rendi conto che forse quella proposta lo può aver ferito? Che forse lui ha accettato questa situazione per il tuo bene e per quello di Indio? Vicky qui quello che alla fine sta soffrendo di più è Robert!- aveva detto con tono risoluto l'amica ma non aveva sortito la reazione sperata aveva ottenuto solo una semplice risposta
-Forse hai ragione- e lì il discorso si era interrotto.

Così qualche giorno dopo Darma, spalleggiata dall'ormai inseparabile Daniel, riuscì a prendere il numero di Robert dal cellulare di Vicky, non resistette ad osservare la foto del suo contatto per qualche secondo, “Non può finire così” si era ritrovata a pensare mentre trascriveva il numero.

Il giorno dopo andò al lavoro da sola, Vicky ormai lavorava solo da casa così da dover vedere meno gente possibile non si spiegava come una persona potesse essere tanto solitaria, anche se questa situazione aveva il suo risvolto positivo, Darma avrebbe potuto chiamare Robert senza aver paura di essere scoperta dall'amica.

Cercò il numero di Robert e fece partire la chiamata.
Uno squillo.
Due.
Tre.
Segreteria.


“Non ha il mio numero, quindi perché non dovrebbe rispondermi? O ma certo, forse pensa che sia qualcuno che gli vuole chiedere di Indio qualche rivista o qualcos'altro, ma certo gli manderò un messaggio” pensò e digitò in fretta.

“Ciao Robert, sono Darma, ti ho chiamato poco fa ma non mi hai risposto, ho bisogno di parlarti”

Qualche secondo dopo suonò il cellulare della ragazza che si affrettò a rispondere.

“E' successo qualcosa a Vicky? Sta bene?” -disse una voce conosciuta

“Robert ciao! Non le è successo nulla, e sta “bene” se così si può definire una persona che non esce di casa da settimane e che non parla con nessuno”

“Vorrei tanto sentire la sua voce, vorrei chiamarla ma non posso, mi ha detto di chiamarla quando sarebbe stato tutto a posto e con Indio non ho ancora affrontato la questione”

“Sta male Robert e..”

“Sto male anche io! Ma se riuscissi a sapere come sta, questo allevierebbe il mio dolore in attesa che possa sistemare le cose! Darma, Indio sta bene tra qualche giorno sarà fuori dalla clinica e io dovrò partire per le riprese del mio nuovo film della Casa delle Idee a Londra, nel frattempo cercherò di risolvere con Indio dato che quando avrà finito la riabilitazione verrà a stare con me a Londra”

“Certo, non ti preoccupare la tengo d'occhio io per te ma promettimi che la chiamerai il prima possibile, spero che risolviate presto, non posso più vederla così, mi intristisce non poter fare nulla per risollevarle il morale”

“Lo farò e ti chiamerò non appena posso, ti terrò aggiornata, grazie Darma, questa chiamata ha resto questa giornata migliore”

Dopo averlo salutato Darma chiuse la chiamata, era contenta che Robert si fosse dimostrato più collaborativo della sua più testarda amica, era convinta che presto si sarebbero risolte le cose.
Nel pomeriggio Darma ricevette un messaggio inaspettato.

“Ciao Darma come stai? Io sarò negli States tra qualche giorno con qualche amico della facoltà per seguire un corso di qualche settimana sulle cellule staminali, che ne dici se ci vediamo con te e Vicky? Alloggeremo a LA in centro. Se ti va fatti sentire”

Darma era elettrizzata, era Betty una loro amica conosciuta durante l'università sicuramente avrebbe fatto piacere a Vicky vederla erano molto amiche. Rispose subito al messaggio, accettando l'invito e chiedendo qualche informazioni su dove alloggiassero e chi fossero gli altri amici che aveva citato nel messaggio.
Appena finito il lavoro Darma corse a casa e appena vide Vicky le disse felice.
-Vicky indovina chi viene tra ualche giorno qui a LA?-
-Chi?- chiese trepidante Vicky e sapeva che nel profondo del suo cuore voleva che l'unica risposta fosse: Robert. -Viene Betty con Gabri e Marcus- rispose sorridente.

Marcus” a quel nome Vicky rabbrividì e si sentì quasi svenire.
Vicky non voleva vederlo, ma non poteva dirlo a Darma lei non ne sapeva nulla di quella brutta storia e di Marcus.
Si esatto, Marcus era quel Marcus.




Note dell'autrice: Ciao a tutti! Scusa l'assenza di settimana scorsa ma ho dovuto dare 4 esami in una sola settimana e quindi sono un pò esautita:p!
Ma veniamo a noi! Putroppola storia tra Vicky e Robert si complica come prevedibile, in più finalmente svelerò nel prossimo capitolo cos'ha fatto questo "famoso" Marcus per segnare così tanto la vita della povera Vicky! Spero che vi piaccia anche se è un pò triste come capitolo! Grazie alle tre ragazze che mi recensiscono sempre! Sarei davvero contenta se le altre persone che leggono mi facessero sapere cosa ne pensano, chiedo troppo vero:p?
Grazie comunue a tutti quelli che leggono e stanno seguendo la storia!
Per questa settimana pubblicherò Venerdì e poi Martedì (poi tornerò a pubblicare il Lunedì come di consueto:))
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Robert Downey Jr / Vai alla pagina dell'autore: VeroDowney