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Autore: Elpis Aldebaran    13/07/2008    8 recensioni
Vivere all'Inferno è veramente così terribile?
The night is white --> ShikaIno's Day!
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Steps

Steps

 

Is the Hell really more terrible than Haven?

 

 

© Coco Lee

 

 

 

 

 

Ino si guardava riflessa nel grande specchio della toilette.

Si pettinava lentamente i biondi capelli, che più di una volta erano stati paragonati a lunghi fili d’oro, bellissimi e luminosi alla luce splendente del sole.

La sua pelle era bianca come la porcellana; solo una vaga tonalità rossa le imporporava deliziosamente le guance. Le sue labbra sottili erano rosa, invitanti, ed erano incurvate in un timido sorriso luminoso; gli occhi, gli splendidi occhi color del cielo, completavano quell’immagine di bellezza assoluta e perfetta. Scintillavano come diamanti, lucidi per l’emozione, contornati da una sottile linea nera di trucco.

Ino non era bella.

Definirla bella sarebbe stato troppo poco.

Aveva quell’espressione eterea che si poteva paragonare solo a un angelo del paradiso, un angelo che però aveva deciso di scendere nell’inferno delle passioni.

Ino rise alla sua immagine riflessa, pensando a come in quel momento dovesse terribilmente assomigliare all’angelo Lucifero, talmente pieno di sé che era stato costretto da Dio a vivere negli Inferi.

Ma era poi così brutto, l’Inferno?

Fino a quel momento la vita di Ino era stata felice, allegra, spensierata e, doveva ammetterlo, terribilmente viziata; aveva tutto quello che una fanciulla potesse desiderare, gli uomini rimanevano abbagliati dalla sua folgorante bellezza, tutti la volevano, tutti la bramavano, e lei gioiva di tutte quelle attenzioni, si sentiva importante, unica.

Fin quando non aveva incontrato il suo angelo dannato.

Dalla prima volta che lo aveva visto, il suo cuore aveva fatto una capriola all’indietro, il respiro le era diventato corto e veloce, sembrava che tutto il suo petto stesse per scoppiare dalla felicità, una felicità completa e coinvolgente che non aveva mai provato in tutta la sua vita.

Shikamaru era il suo peccato personale, la sua passione, il suo segreto, il suo amore incontrollabile.

Ino non sapeva spiegarselo, ma subito aveva sentito un calore e un’alchimia tra loro due che era sicura si potesse percepire anche attraverso occhi esterni.

Quel ragazzo era la sua maledizione; dall’alto del paradiso in cui aveva vissuto, adesso la sua casa era l’Inferno dei peccati.

 

# 1 Accidia: o pigrizia, avversione all’opera unita a tedio.

 

Quando Ino si metteva in testa una cosa, era abbastanza testarda da non rinunciarvi finché non l’avesse ottenuta. Avrebbe ucciso pur di avere ciò che voleva.

E sicuramente Shikamaru avrebbe fatto parte della sua collezione di oggetti personali a cui nessuno avrebbe avuto accesso.

Ino non fece peccato di Accidia: s’innamorò dell’Accidia stessa.

Nara era il ragazzo più pigro che avesse mai conosciuto; parlava poco, il suo sguardo scrutava gli altri con sufficienza, i suoi movimenti erano strascicati. Una persona del genere si poteva anche detestare, una persona così insofferente verso tutto e tutti era un vero affronto ai nervi della gente. Ma Ino era rimasta fulminata da tutto quello che era la l’io di Shikamaru, amava e odiava tutto di lui.

Amava come prestasse poca attenzione alle persone, come la sua considerazione verso gli altri fosse addirittura infima.

Odiava che tali attenzioni fossero destinate anche lei.

Ino aveva appena fatto il suo secondo passo verso l’Inferno.

 

# 2 Superbia: eccessiva stima di sé

accompagnata da ambizione smodata e da disprezzo verso gli altri.

 

 

Aveva deciso di ripagare Shikamaru Nara con la stessa moneta, lo avrebbe trattato come meritava, lo avrebbe ferito, offeso,  trattato come un qualsiasi altro pezzente.

D’altra parte, la giovane Yamanaka era consapevole delle sue doti e della sua bellezza, era consapevole delle sue armi di seduzione e sapeva anche di non avere rivali.

Quando si vantava con le amiche delle sue conquiste, non era per mettersi sotto una luce migliore, non era per dimostrare qualcosa a qualcuno, era semplicemente la verità quella che raccontava.

E ci godeva nel vedere le facce allibite delle sue compagne di pettegolezzi, loro che in confronto a lei valevano ben poco, non sarebbero mai arrivate al suo grado di popolarità.

Nemmeno Shikamaru, per quanto bello apparisse ai suoi occhi, non avrebbe mai raggiunto il suo livello. Sorrideva incredibilmente Ino per tutto quello: lei era il massimo, era tutto quello che un uomo potesse desiderare, era tutto quello che una donna desiderava di essere; glielo disse a Shikamaru, ma tutto quello che lui si limitò a risponderle fu soltanto un sorriso sghembo di commiserazione.

Ino aveva fatto il suo terzo passo verso l’Inferno.

 

# 3 Ira: stato emotivo d’intensa irritazione.

 

Se avesse potuto, lo avrebbe preso a calci nel fondo schiena.

Nessuno, mai, aveva osato tanto contro di lei. Tutti, dopo un suo sorriso e un’occhiata maliziosa, avevano abbassato le loro difese ed erano rimasti soggiogati dalla sua persona.

Ma no, Shikamaru l’aveva ignorata, aveva osato metterla in ridicolo, aveva mortificato la sua bellezza e la sua malizia.

Come se non bastasse il fatto che era stata rifiutata, Shikamaru si divertiva a flirtare con le altre ragazze (più insulse di Ino sicuramente) davanti a lei senza pudore, sorridendo compiaciuto tutte le volte che Ino gli lanciava occhiate assassine.

Era arrabbiata, adirata con tutta quella situazione, avrebbe voluto spaccare il muso a tutte quelle ragazzine adoranti che gli stavano sempre intorno, avrebbe voluto schiaffeggiare Shikamaru per quello che le stava facendo passare, avrebbe voluto distruggere la terra su cui quel traditore camminava.

Ino voleva lui, ma lui apparteneva a qualcun altro.

Il suo quarto passo verso l’Inferno era stato appena compiuto.

 

# 4 Invidia: desiderio di avere ciò che altri hanno.

 

Non aveva mai provato invidia Ino, in tutta la sua vita.

Solitamente erano gli altri che desideravano cose che appartenevano a lei.

Ma per la prima volta, Yamanaka si era trovata a desiderare con ardore intenso, talmente intenso da farle male al petto, l’affetto e l’amore che Shikamaru riservava alle sue amanti passeggere.

Era invidiosa nel modo in cui loro venivano amate, le carezze che ricevevano, i baci, tutto.

Quell’amore non corrisposto la stava uccidendo, la stava sgretolando dal dentro, un dolore forte, acutissimo al cuore che le sembrava di sanguinare ogni minuto, ogni istante della sua vita.

Era un dolore nuovo per lei, meschino e letale.

Un giorno aveva trovato Shikamaru a passeggiare nel parco; Ino aveva messo da parte il suo orgoglio, distrutta dal dolore e dall’invidia, e aveva confessato al ragazzo il suo stato d’animo, le sue pene, il suo sentimento forte e impetuoso.

E Nara l’aveva baciata, perché Ino adesso era pronta, era pronta a entrare con lui nei gironi dell’Inferno, a provare le passioni che da sempre rendevano l’uomo animale.

Shikamaru non aspettava altro, era rimasto mesi ad aspettare lei.

Ino aveva fatto il quarto passo, dentro gli Inferi.

 

# 5 Avarizia: esagerato attaccamento al denaro

 che si manifesta come ritegno eccessivo nello spendere.

 

Shikamaru era il denaro di Ino.

Da quando si erano scambiati il primo bacio, lei gli si era attaccata come una ventosa, non abbandonandolo mai, facendosi sempre desiderare, provocandolo in tutti i modi che conosceva per tentarlo, per farlo restare al suo fianco.

Inutile dire che ci riusciva splendidamente: alla fine anche Shikamaru era capitolato, perché poteva avere autocontrollo da vendere lui, ma Ino era più forte.

Lei aveva uno strano effetto su di lui e Nara era come malato di lei.

Si cercavano sempre con lo sguardo, quando stavano vicini non potevano fare a meno di toccarsi, di sentire le loro pelli a contatto, ogni distrazione delle persone intorno a loro era un momento per mettere Ino contro il muro e baciarla fino a toglierle l’aria dai polmoni, era come una droga, un’ossessione che non trovava pace.

Era dipendente da lei, e Ino da lui.

Non si staccavano mai, era una relazione morbosa.

Lui la possedeva letteralmente, nessuno doveva avvicinarsi al suo piccolo fiore, non l’avrebbe lasciata a nessuno, sarebbe stata sua e per sempre sua.

Insieme avevano fatto il sesto passo dentro l’Inferno.

 

# 6 Lussuria: desiderio sfrenato di piaceri sessuali.

 

Il corpo di Ino era qualcosa che inebriava i sensi, come un bicchiere di Chianti rosso invecchiato di cinque anni. Era qualcosa che lo mandava fuori di testa.

La prima volta che avevano fatto l’amore era stato come morire e rinascere un’infinità di volte.

Per Shikamaru tutto quello non era nuovo, prima che Ino entrasse nel suo letto, molte altre lo avevano soddisfatto a livello fisico, ma mai nessuna gli aveva colmato l’anima come aveva fatto lei.

Avevano provato qualcosa di assoluto, un qualcosa che non si poteva descrivere con la semplice parola piacere. Era un coinvolgimento delle loro essenze, le loro anime si erano unite, fuse in qualcosa di grande e meraviglioso; ogni loro cellula era in festa, in estasi, i corpi che bruciavano, bollenti di passione, di sesso, di amore.

Ino, dopo la prima volta, non si era più fermata.

Ogni notte consumavano la lussuria, le lenzuola diventavano un groviglio.

Ogni notte Shikamaru entrava dentro di lei molte volte, fino a farle male, finché la stanchezza non prendeva il sopravvento sul suo corpo, continuava ad amarla ininterrottamente.

Insieme ormai avevano raggiunto il centro esatto dell’Inferno: il punto più caldo, più coinvolgente, più passionale.

Il loro settimo e ultimo passo.

 

# 7 Gola: avidità di cibi o di bevande.

 

Se per Shikamaru lei era un buon bicchiere di vino rosso, per Ino lui era come della cioccolata.

Amava la cioccolata, l’avrebbe mangiata in qualsiasi momento, era un qualcosa che non riusciva a controllare.

La loro era una relazione (bastava davvero solo questo termine per esprimere il loro amore?) che non riuscivano più a controllare perché erano loro stessi a essere controllati.

Erano inebriati l’uno dalla presenza dell’altro.

Shikamaru era un’alcolista, secondo Choji.

Ino sarebbe diventata una cicciona, secondo Sakura.

Ma a loro due, sembrava non importare.

 

Ino non rimpiangeva il Paradiso: all’Inferno aveva tutto quello di cui aveva bisogno.

 

 

 

 

“Ma nel cuor della notte un rumore leggero le giunse all’orecchio,

 Ella era sola col suo pudore di vergine e trasalì,

 cominciò a tremare di paura,

 a temere l’ignoto che la circondava più che un pericolo reale.

 Ma era il suo sposo invisibile che veniva a lei

 che entrava nel suo letto e la possedeva,

 e che prima dell’alba s’era già dileguato.”

[Lucio Apuleio, “La favola di Amore e Psiche”]

 

 

 

 

 

 

Fine

 

 

 

 

 

Note:

Le definizioni dei peccati sono state prese dall’Enciclopedia di Repubblica.

Tornata solo ed esclusivamente per lo ShikaIno’s Day.

Ringrazio  B l a c k i e  che ha pubblicato questa fic perché io attualmente sono in vacanza e lei gentilmente ha fatto la pubblicazione al posto mio.

Ringrazio  S a k u r i n a   e  M i m i 1 8   che nonostante il mio ritiro mi hanno informata di questo avvenimento. Mi ha fatto molto piacere, davvero. ^^

Personalmente questa fic mi piace sì e no. Alcuni punti credo che mi siano venuti bene, altri fanno proprio schifo; ma poi sono punti di vista, fate un po’ voi, sapete che ormai sono fusa, no?

 

ShikaIno RULEZ!

   
 
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