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Autore: tatachan    15/04/2014    0 recensioni
eccomi qui, seduto contro lo specchio, in questa palestra, una sala enorme, con tanto di attrezzi vari, che abbiamo affittato per le prove del prossimo concerto, io, insieme ai miei compagni, che mi ritrovo a pensare a quanto sia sexy il mio ragazzo, tutto sudato, la sua canottiera zuppa, e l'unica cosa che ora riesco a focalizzare è il disperato desiderio di restare da solo con lui...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Tatsuya, Un po' tutti, Yuichi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'autrice: ultimo capitolo! Questa fanfiction termina qui, mi raccomando, attendo vostri feedback, spero che la storia in generale vi sia piaciuta. Buona lettura a tutti!!! :) :)

Mi manchi... Cavolo, quanto mi manchi!!

Sei tornato a casa tua da appena una settimana, eppure hai lasciato un vuoto incolmabile in questa casa. Mi sento così solo, Yuichi... Anche se ci sentiamo per telefono tutti i giorni a tutte le ore, perché ho bisogno di sapere che stai bene, è come se... non mi basta, non più. Per di più adesso che siamo in vacanza non posso neanche vederti a lavoro. E questa è solo la prima di tre lunghe settimane, come farò? So bene che tu devi stare con la tua famiglia, i tuoi genitori erano preoccupati per la storia dell'ospedale... Per questo ti ho lasciato andare, ma se solo sapessi quanta fatica ho fatto...

Basta! Restare a casa a deprimermi non va bene, meglio sfogare tutto a modo mio: infilo i miei guantoni nella sacca della palestra, mi metto la tuta e vado ad allenarmi.

Che fortuna, a quest'ora non c'è nessuno! Bhè, credo sia normale, la gente preferisce uscire durante una bella serata estiva come questa: meglio così, potrò starmene per conto mio. Il proprietario della palestra è un mio vecchio amico del liceo, mi ha lasciato le chiavi così ogni volta che voglio posso venire, anche dopo la chiusura.

Mi dirigo nello spogliatoio, butto con noncuranza il borsone su una panchina, mi infilo i guantoni e inizio con una bella corsa di riscaldamento: proprio quello che mi ci vuole! Dopo una decina di giri mi avvicino al sacco da boxe e inizio a tirare pugni: colpi rapidi, precisi. La concentrazione mi impedisce di pensare a tutto il resto.

All'improvviso però sento qualcosa di strano: il mio viso inizia a bagnarsi, non è sudore... Sto piangendo... No! Ma che diavolo combino? Il suo volto, impresso nella mia mente, e nel mio cuore... Yuichi... Non posso piangere, non sono mica una ragazzina! Respiro a fondo, mi calmo per quanto mi è possibile, e riprendo a colpire il sacco.

Dopo due ore di allenamento sono esausto, ho bisogno di una doccia. Torno allo spogliatoio, lentamente inizio a spogliarmi e mi metto sotto la doccia: lascio che l'acqua scorra sul mio corpo, e vorrei che trascinasse via tutta questa tristezza e questo senso di solitudine. Il fatto è che Yuichi, al contrario di me, è molto legato alla sua famiglia: io non ho mai avuto un rapporto idilliaco con i miei, e appena ho avuto l'opportunità, me ne sono andato a vivere da solo e mi sono sempre trovato bene. Ma dopo che Yuichi è stato da me per diversi giorni, tornare alla normalità mi ha spiazzato: mi sono reso conto che è bellissimo vivere con la persona di cui si è innamorati, trovarla a casa ad aspettarti. Ma quei giorni sono finiti, ora Yuichi è a casa dei suoi genitori e io sono di nuovo solo. Fa male...

L'acqua intanto continua a scorrere. Poi sento una voce, qualcuno mi sta chiamando... Non può essere...

«Tatsuya!!! Sei qui?? Tatsuya!!!».

È la sua voce! No, deve essere una specie di allucinazione... Chiudo l'acqua e tendo l'orecchio.

«Tatsuya!!! Sono Yuichi!!».

Mi affaccio dalla doccia e mi trovo davanti la sua faccia. Faccio un salto dallo spavento, per poco non cado sul pavimento scivoloso della doccia. «Che cavolo ci fai qui?» balbetto alla disperata ricerca del mio asciugamano. Finalmente riesco ad afferrarlo e subito cerco di coprirmi.

«Si può sapere che cavolo ci fai con il cellulare? É da un'ora che cerco di contattarti! Ti ho tempestato di messaggi e chiamate, mi sono preoccupato! Sono passato a casa tua ma non c'eri, ti ho cercato dappertutto!» urla Yuichi con il fiatone.

«Rilassati, mi stavo solo allenando...» ribatto, cercando di restare calmo, ma dentro sto scoppiando dalla felicità per averlo qui, davanti a me.

«Che hai?» mi chiede dopo aver ripreso fiato.

«Che...? Nulla, perché?».

«Al telefono sei sempre strano, come se fossi triste... A me puoi dire tutto, lo sai...».

Non devo lasciarmi andare, non posso dirglielo, non voglio essere egoista, non con il mio ragazzo.

«Sto bene, credimi Yuichi! Piuttosto, come stanno i tuoi?».

«Non azzardarti a cambiare discorso! Stiamo parlando di te! Sputa il rospo, avanti!».

«Amore, ti assicuro che ti stai sbagliando, non ho niente, non preoccuparti».

No, ti prego, non mi guardare così... No! Non devo piangere, non devo piangere, non devo piangere... Accidenti stupide lacrime rientrate immediatamente!!!

«Se non hai niente, perché stai piangendo?» mi chiede Maru.

«E...? No, è che sai...l'acqua calda...mi da un po' fastidio agli occhi...».

In un attimo Yuichi si siede sulla panchina e mi trascina fino a farmi sedere a cavalcioni su di lui. Cavolo, quanto lo voglio! Mi prende il viso tra le mani e lo avvicina al suo, chiudo gli occhi, sento le sue labbra sulle mie. Quanto mi è mancato questo contatto! Le lacrime riprendono a scendere calde sul mio viso. Yuichi cerca di approfondire il bacio, facendomi schiudere le labbra. Le nostre lingue iniziano a duellare. Cingo il collo del mio ragazzo con le braccia e sento le sue dita risalire la mia schiena; mi ritrovo a spingermi sempre più contro di lui. Ad un tratto ci fermiamo: lui allontana un po' il viso dal mio, e mi guarda dritto negli occhi, con il respiro leggermente accelerato: i nostri volti sono vicinissimi, al punto che i miei capelli, ancora fradici, si confondono con i suoi. Anche io lo guardo intensamente e sembra che mi manchi l'ossigeno. Una settimana senza di te... come ho fatto?

«Mi dispiace Tatsuya, non ci riesco...» mi dice Yuichi, a voce bassissima.

«Che vuoi dire?» rispondo terrorizzato, non riesco a capire.

«Tutti questi giorni separati... prendimi anche in giro se vuoi, ma a me è sembrata un'eternità... io... ecco... non ci riesco a vivere separato da te!» e si volta di lato, il viso è diventato dello stesso colore dei miei guantoni, rosso fuoco.

Rimango a bocca aperta: forse è tutto un sogno, forse è la mia immaginazione, non sta succedendo davvero... La persona che amo, che mi dice questo... Mi do un pizzicotto sulla guancia, forte. Ahi! Fa male! Non sto sognando!!!

«Yuichi...» giro delicatamente il suo viso verso di me e mi specchio nei suoi occhi. «Anche tu mi sei mancato...» gli sussurro con un sorriso. Lui risponde sorridendo a sua volta. Inizio a baciarlo sul viso, piccoli e caldi baci depositati sulla fronte, sulle guance, sul naso, sulla bocca, mentre lui mi accarezza i capelli.

«Stanotte voglio stare con te...» mi dice il mio ragazzo tra i sospiri.

«Anche io...» rispondo. Con grande fatica alla fine mi decido ad alzarmi e inizio a rivestirmi; è abbastanza imbarazzante con gli occhi di Yuichi puntati su di me.

«Amore... non sai che ti farei in questo momento...» se ne esce Maru. A quelle parole mi giro di scatto e sbatto la testa contro l'armadietto aperto. Yuichi scoppia a ridere «Ma quanto sei carino quando ti imbarazzi così!!!» e mi si avvicina mentre il mio cuore inizia una corsa impazzita e temo l'immediato collasso. «Fammi vedere... accidenti ti sei fatto un bel bernoccolo... qualcuno avrà bisogno di cure una volta tornati a casa...». Questo lato di Yuichi mi terrorizza e mi eccita al tempo stesso. Finalmente riesco a vestirmi, prendo Yuichi per un polso e corro verso la mia macchina.

«Hai fretta Tatsuya...?» sogghigna il mio ragazzo.

«Tu che dici??» rispondo mentre accendo la macchina.

«Ti amo». Me lo dice così, senza preavviso, come una doccia gelata mi colpisce all'improvviso. Non dico niente, mi limito a spingere sull'acceleratore, e con la coda dell'occhio lo vedo sorridere.

Finalmente arriviamo a casa mia. Yuichi si dirige in cucina e torna verso di me, che mi sono seduto sul divano, con del ghiaccio: me lo poggia sulla fronte.

«Ahi! È freddo!» mi lamento.

«Non ti lagnare, questo è per la tua sbadataggine!!».

«Che cosa??? La colpa è solo tua che mi dici certe cose...».

Yuichi mi guarda in modo strano... non so perché, ma inizio ad agitarmi.

«Vorresti dirmi che non ti è piaciuto quello che ti ho detto...» mi dice Yuichi mentre mi fa sdraiare sul divano e inizia a posizionarsi lentamente su di me, senza staccare gli occhi dai miei. Sento la faccia bollente, ormai il ghiaccio che ho in testa sembra non avere più effetto. Maru è immobile su di me, io chiudo gli occhi in attesa di un suo bacio, ma questo non arriva...

Riapro gli occhi, lui è lì che mi fissa.

«Dimmi che mi vuoi...» mi bisbiglia. Spalanco gli occhi e lui mi sorride malizioso: «Voglio sentirlo...» e la sua mano aperta si poggia sul mio petto e scorre tutto il mio corpo, fermandosi sul quel punto che in una frazione di secondo diventa un evidente rigonfiamento. Inizio a sospirare, ma lui lascia la mano posata sul quel punto e non ha intenzione di distogliere lo sguardo.

«Io... ti... ti voglio, Yuichi! Ti voglio, adesso!!» esclamo tra i sospiri: subito lui mi sfila la tuta e i boxer, e dove prima era poggiata la sua mano adesso c'è la sua bocca, le sue labbra, la sua lingua, sul mio punto più sensibile. «Ah! Nhg... no...Yuichi....ah!» mi sembra di urlare, la mia voce implorante.

Maru per tutta risposta inizia a baciare e succhiare con più intensità, mentre le mie mani lo afferrano per i capelli e mi mordo le labbra. Sto per cedere. «Yui..chi!!!», la mia schiena si incurva e mi libero dentro di lui. Poco dopo lui risale e viene a baciarmi la fronte. «Dimmi che mi vuoi...» questa volta sono io a dirglielo. «Ti voglio... più di ogni altra cosa...» è la sua risposta, e io mi sfilo rapidamente la felpa mentre lui si toglie i pantaloni e i boxer e si fionda su di me: «Aspetta... levati anche la camicia... ti voglio tutto per me, non deve esserci niente, nulla deve dividere i nostri corpi, amore...» gli dico. «Toglimela tu...» mi risponde Yuichi. Cavolo quanto ti amo! Inizio a sbottonare la camicia, le mani mi tremano ma finalmente riesco a sfilargliela e lui mi si presenta davanti agli occhi così, privo di qualsiasi tessuto, il suo corpo candido. «Ti ho mai detto che sei meraviglioso?» mormoro. «Più o meno un milione di volte...» mi sorride lui e si sdraia su di me, facendo aderire perfettamente i nostri corpi. «Prendimi, non posso più aspettare...» lo supplico. Lui mi bacia mentre sento le sue dita entrare dentro di me. «Aaah!» esclamo quando lo sento in me. Mi sollevo verso di lui. Adesso siamo una cosa sola, non sento niente, solo il suo respiro e il mio, e un piacere immenso mi pervade ogni fibra del corpo. «Tu... sei... la cosa più importante...» mi dice ansimando. «Yuichi... ti amo, ho bisogno di te...» gli rispondo. «Tatsuya... sto... per...» ansima ancora Maru... Mi afferro saldamente alle sue spalle, e poco dopo lo sento liberarsi in me. Per qualche istante rimaniamo così, poi lui mi si sdraia a fianco. Le nostre mani si sfiorano, incrocio le mie dita con le sue. «Adoro i tuoi occhi...» gli sussurro. Lui sorride. «Yuichi... c'è una cosa che vorrei dirti, ma... non voglio essere egoista nei tuoi confronti e in quelli della tua famiglia...» inizio io. «Ti ascolto...» mi sorride. Come faccio a dirtelo? Come posso chiederti una cosa del genere?

«Tatsuya...?» Maru mi riporta alla realtà. Che situazione! Avrei fatto meglio a tacere! Non posso chiedergli una cosa del genere.

«Io...ecco...» adesso cosa mi invento?

«Voglio vivere con te» mi dice Yuichi. La sua espressione è strana, come se avesse paura della mia reazione.

«Dici sul serio?» rispondo io guardandolo dritto negli occhi.

«Questi giorni in cui siamo stati separati mi hanno aiutato a capire... che non posso stare senza di te... ma se tu non vuoi ti capisco, forse tu preferisci...» ma non gli do il tempo di terminare la frase, lo zittisco con un bacio intenso. Dopo un po' mi allontano e gli dico: «Senza di te questa casa non è la stessa, voglio che vieni a vivere con me, Yuichi. Ma avevo paura di dirtelo, non sapevo come l'avresti presa... ho bisogno di averti qui amore, ho bisogno di sapere che quando tornerò a casa tu sarai qui ad aspettarmi!». Maru mi abbraccia forte: «Ci sarò, da oggi in poi ci sarò sempre, ti amo Tatsuya!».

«Anche io ti amo tanto!» dico mentre sento le lacrime solcarmi le guance.

 

____________________________

 

Una settimana dopo...

 

«Tadaima!!»

«Ah! Tatsuya! Okairi!!!»

«Che... cosa... è successo qui??!» chiedo vedendo la mia camera sottosopra e Yuichi al centro della stanza, circondato dai miei vestiti.

«Emm... ecco... dato che viviamo insieme io... insomma, mi serve più spazio nell'armadio!» balbetta Yuichi.

«Ed era necessario far scoppiare una bomba?!» esclamo alzando un sopracciglio.

«Oh, insomma, quante storie! Guarda che non ci metto niente a sistemare tutto!» si difende Yuichi.

«Ma davvero...?» dico mentre mi avvicino a lui.

«Kowai...» mormora Yuichi, e cerca di scappare verso la porta, ma io sono più veloce, lo blocco e lo costringo a sdraiarsi per terra, mi metto gattoni su di lui e lo guardo minacciosamente.

«Gome, gome, gome!!!» esclama Maru.

Io scoppio a ridere e lui mi guarda confuso. Avvicino il mio viso al suo e lo bacio. Le sue mani iniziano a percorrere la mia schiena, ma all'improvviso interrompo quel momento epico.

«EEEEH? Che ti prende?» inizia a lamentarsi Yuichi.

«Spiacente amore, non si fa niente se prima non riordini questo casino!» gli spiego mentre mi alzo e ridendo vado a farmi una doccia.

«EEEEEEEEEEEEH!!!!!!!!! Uffa, Tatsuyaaaaaaa!!!!!!» lo sento esclamare.  

  
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