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Autore: SkylerLee99    15/04/2014    2 recensioni
"Caro guerriero,
vedo che ti stai impegnando molto per la guerra. Ho incontrato diverse persone nella mia vita, ma in nessuna di loro ho visto la luce che ho visto nei tuoi occhi... La tua voglia di combattere, uccidere, devastare... Ma voglio chiederti una cosa: perché non provi a guardarti intorno? Forse non hai il coraggio? Fallo lo stesso. Guardati intorno: cosa vedi?"
Ho immaginato un lungo e profondo discorso di Madara Uchiha e ho voluto trascriverlo sotto forma di lettera indirizzata a un guerriero qualsiasi. Spero vi piaccia e che sia una buona occasione per riflettere sulla crudeltà della guerra e, soprattutto, dell'uomo. Buona lettura!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Madara Uchiha
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Caro guerriero,

vedo che ti stai impegnando molto per la guerra. Ho incontrato diverse persone nella mia vita, ma in nessuna di loro ho visto la luce che ho visto nei tuoi occhi... La tua voglia di combattere, uccidere, devastare... Immagino faccia parte della tua indole. O forse stai solamente tirando fuori una parte di te che non conoscevi, una parte di te grazie alla quale riesci ad eccellere in ogni battaglia. Mi stupisce molto come una persona che sembrava così tranquilla possa diventare una temibile macchina per uccidere.
Ma è questo il punto, caro guerriero. Sei diventato una macchina per uccidere. Pensi che sia giusto per una persona come te, che poteva avere una famiglia e una vita serena, finire i propri giorni in un campo di battaglia, in giovane età?
Forse ti sembrerà strano il discorso che sto facendo. "Non sono ancora morto", penserai, "I miei giorni non finiranno in un campo di battaglia".
Sì, sicuramente anche tu, come tutti, hai questo modo superficiale di pensare. Ma, caro guerriero, voglio chiederti una cosa: perché non provi a guardarti intorno? Forse non hai il coraggio? Fallo lo stesso. Guardati intorno: cosa vedi?
Esatto: morte. Se muoiono i tuoi compagni, se vedi direttamente la morte in faccia, indirettamente muori anche tu.
Ma non dovresti essere inorridito da questa cosa... o forse lo sei?
Sei stanco di dover vedere sangue versato su altro sangue? Sei disgustato dai corpi esanimi dei tuoi amici, quegli stessi amici che fino a poco tempo prima vedevi pieni di vita? Ti viene voglia di piangere? Di scappare? Urlare?
Puoi mostrare quello che vuoi agli altri, ma in fondo al tuo cuore so benissimo che è così.
E' già la quarta volta che accade, e non lo abbiamo ancora capito: dalla guerra si ricava solo distruzione. La guerra genera morte, e la morte, in un certo senso, genera pace. Ma genera la pace del silenzio, il silenzio dei cadaveri sul campo di battaglia, il silenzio di coloro che vengono sottomessi, il silenzio della guerra.
Non esiste nessuna guerra dopo la quale si sia raggiunta la vera pace, quella che voglio io, quella che vuoi anche tu. 
Vorrei che tu riflettessi: sin dall'antichità, l'uomo ha voluto scontrarsi con i suoi fratelli, trucidarli senza pietà, e tutto solamente perché voleva qualcosa, per un capriccio.
Hai mai fatto caso che i bambini giocano alla guerra? Non è una cosa infinitamente triste? Anche i bambini adesso vivono la guerra come un gioco, come una cosa normalissima della vita; si sentono costantemente in competizione, vogliono dimostrare di poter vincere.
In fondo, non siamo diversi dai bambini. Stiamo solo litigando, come i bambini. Vogliamo poter dire "ho vinto io", come i bambini.
L'unica cosa che ci differenzia da loro è la crudeltà. Loro giocano alla guerra con innocenza, senza sapere che siamo noi a imporgli quest'idea, e si divertono, capisci?, si divertono a simulare questo scempio. Ma un giorno quel bambino, quel bambino con in mano una spada di legno e in testa un elmetto ricavato da uno scolapasta, quel bambino diventerà proprio quello che sei tu: una macchina per uccidere.
E' per questo che, secondo me, tu sei morto anche se respiri ancora, anche se il tuo cuore continua a battere. Anche se dovessi tornare a casa senza neanche un graffio, sulla tua anima rimarrebbe il sangue di coloro che hai ucciso, il tuo spirito sarebbe macchiato da colpe impossibili da scacciare.
Ma posso salvarti.
Se solo la mia visione dello Tsukyomi Infinito si avverasse... se solo il mondo potesse conoscere la vera pace, non la pace del silenzio... A quel punto, sì, ogni tua colpa sarebbe perdonata. Ogni tuo sogno si realizzerebbe, ogni tua paura sarebbe cancellata, tutto andrebbe esattamente come lo desidera il tuo pensiero più profondo.
E' dunque questo che ti chiedo. Di salvare te stesso, di salvare il mondo.
So benissimo che non vuoi continuare questa guerra.
Pensaci.

Un saluto,

Uchiha Madara
  
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