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Autore: Keyla24    15/04/2014    0 recensioni
Tratto dai primi due capitoli-
Aprì gli occhi, attorno a me il buio regnava. Puzza di muffa mischiata a quella di polvere mi invadeva le narici e non mi permetteva una normale respirazione.[..]
[..]“finalmente ti sei svegliata, bambolina.” Disse una voce maschile[..]
[..]“Sei congelata, perché non me lo hai detto prima che sentivi freddo?!” disse con una voce[..]
[..]“spero che con questa riuscirai a riscaldarti almeno un po.” Disse quel ragazzo con un tono premuroso coprendomi con una coperta ed assucurandosi che fossi coperta per bene.[..]
[..]“P-posso farti una domanda?- continuai dopo una sua risposta positiva- che cosa ci faccio io quì? I-insomma... che intensione hai di fare con me? Devo preoccuparmi? Mi-“
“Non sono autorizzato a darti tutte queste informazioni. Saprai a tempo debito.” [..]
Genere: Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprì gli occhi, attorno a me il buio regnava. Puzza di muffa mischiata a quella di polvere mi invadeva le narici e non mi permetteva una normale respirazione.
Decisi di alzarmi. Puntai i gomiti sul pezzo di stoffa che mi separava  dal terreno umido e cercai di mettermi seduta.
La testa girava ancora, mi dovevo essere davvero ubbriacata di brutto questa volta. Di questo periodo mi capitava spesso di essere ubbriaca già alle dieci di sera... 
‘Ahh, Rosi, Rosi... come ti sei ridotta così? Eppure tua madre non ne sarebbe contenta.’
Coscienza di merda, non ti ci mettere anche tu. Lo so che non sarebbe contenta... l’ho sempre saputo... eppure non so perché continuo a farlo, so solo che-
“finalmente ti sei svegliata, bambolina.” Disse una voce maschile accentuando sull’ultima parola ed interrompendo i miei pensieri.
Aspetta, mi ha chiamato ‘bambolina’? non so neanche chi cazzo è, come si permette?!
Fissai nel buio l’area da dove proveniva quella voce. 
Rumore di passi indistinti. Non era un passo pesante, sembrava una pantera: percepivi che qualcuno si muoveva, ma non riuscivi a capire in che direzione, in più, l’eco di qualunque cosa si muovesse o respirasse in quella stanza non mi era d’aiuto.
Stava girando in torno a me, immerso nell’oscurità.
Non ero realmente sicura se fosse giorno o notte, di certo quel buio era artificiale, nessun segno della luna.
“ieri sera eri troppo andata per capire cosa stava succedendo.” Disse di nuovo quella voce con fare malizioso. Ecco, l’avevo individuato: era da qualche parte dietro di me.
Tastai il terreno circostante alla ricerca di qualcosa da poter utilizzare per un eventuale difesa, ma, sfortunatamente, non riuscì a trovare niente.
Mi girai lentamente verso dove avevo precedentemente intercettato la voce maschile. Non volevo essere presa di sorpresa, almeno non di spalle, sarebbe stato troppo difficile tentare di difendermi.
“hey, Bambolina, nervosa?” mi chiese in tono di sfida concludendo con una risata gutturale. Non era più nello stesso punto, ora il suono della sua voce proveniva da un’altra direzione, ma non riuscivo a capire quale.
Ok, ora ero nervosa. 
‘E la sua risata è davvero sexy’ puntualizzò la mia vocina interiore.
Smettila, così non mi aiuti. Non sappiamo neanche che cazzo ci facciamo quà.
Il mio respiro era inevitabilmente più pesante ed irregolare. 
“shhh, calmeti bambolina. Così mi fai eccitare.” Una voce, sempre la stessa. Mi stava sussurrando all’orecchio quelle poche parole che mi fecero passare i brividi lungo tutta la spina dorsale. Era vicino, così vicino che riuscivo a sentire il profumo della sua pelle. Così vicino ce il suo respiro si scontrava contro la mia pelle provocandomi una sensazione di paura mista a piacere. Lui probabilmente se ne accorse e ghignò. 
Cominciò a lasciare dei baci umidi lungo tutta la mia clavicola per poi soffiarci sopra e provocarmi gli stessi brividi di prima.
Che strana situazione, non so dove sono, non so con CHI sono, eppure questa cosa almeno un po mi eccita.
Dovetti mordermi il labbro per non gemere, anche se lievemente, a quel contatto fisico. Non volevo dimostrarmi eccitata. Non volevo dimostrarmi debole.
Dopo qualche secondo qualla presenza si allontanò da me di un bel po di passi, probabilmente andando all’altro lato della stanza che doveva essere discretamente grande.
Mi sfiorai il punto che, fino a qualche secondo  fa, era stato toccato da quel ragazzo misterioso. Avevo ancora l’odore della sua pelle nelle narici, non sono capace di descriverlo, ma posso assicurarvi che era attraente. Ora che ci penso anche la sua voce non è male, anzi! E la sua bocca... ahh, la sua bocca era così morbida e vogliosa...
Il rumore di un accendino e la puzza di fumo mi risvegliarono dai miei pensieri.
Bene, fuma.
Dissi beffarda fra me e me.
Il fumo aveva ormai riempito la stanza.
Anche io fumavo, ma mi ero imposta di smettere, le sigarette costano troppo e se vuoi qualcosa da bere devi pur  fare delle rinunce.
“Hey bambolina, a favorire.” Disse quella voce, sta volta proprio davanti a me offrendomi una sigaretta.
“è Marlboro?”  chiesi lui prima di prendere la sigaretta dalle sue dita.
“Marlboro Light.” Rispose prontamente lui, poi mi prese di nuovo la sigaretta dalle mani e ma mise tra le mie labbra accarezzandole poi con il pollice. I brividi ricominciarono a farsi vivi lungo la mia schiena. Prese un accendino, fece uscire la fiamma per accendere la sigaretta tra le mie labbra e fu li che riuscì a vedergli il volto. I suoi occhi erano fissi in quelli miei. Oro liquido, ecco cosa erano. Il suo naso così perfetto e la sua bocca: non troppo carnosa, ma neanche troppo poco. Aveva la bocca socchiusa da dove si vedevano i suoi denti perfetti e bianchissimi.
Non appena accese la mia sigaretta spense la fiammella dell’accendino.
Non era più davanti a me, ma riuscivo a sentire il suo respiro calmo e regolare quindi doveva trovarsi nelle vicinanze.
Finimmo le nostre sigarette in silenzio. Il fumo era ormai un tutt’uno con l’aria pulita che respiravemo in precedenza.
Ero ancora seduta su quel pezzo di stoffa non identificato.  Dopo aver finito la sigaretta la mia testa aveva ricominciato a girare. I miei occhi si erano leggermente abituati a quel buio pesto e quella minima presenza di luce che c’era nella stanza mi aiutava a distinguere le sagome più vicine a me.
Un brivido di freddo percorse le mie braccia. Solo ora notavo che ero praticamente mezza nuda: un paio di pantaloncini ed una canottiera non erano esattamente ‘coprenti’.
Per un attimo mi balenò in testa l’idea di coprirmi con il pezzo di stoffa che mi separava dal pterreno, però il mio buon senso si fece vivo nei  miei pensieri e mi ricordò che non mi trovavo in un posto esattamente igienico per quanto ne avevo potuto capire.
Mi portai quindi le ginocchia al petto tenendole in quella posizione allacciando le mie braccia a mo di catenaccio.
Per tutto questo tempo mi ero sentita osservata. Sapevo per certo che quel ragazzo dagli occhi color ambra mi stava fissando da non so piùù ormai quanto tempo.
Chissà cosa ci face quì. Certo, se mi avesse voluto uccidere o violentare lo avrebbe già fatto... giusto?
‘io dormirei con un occhio aperto ed uno chiuso fossi in te.’ Sentenziò con ironia la mia vocina.
Non era una delle più comode posizioni da mantenere quando si sta congelando, la testa gira come una trottola e la tua vocina interiore ti mette l’ansia.
Decisi che sarebbe stato meglio coricarsi, quindi appoggiai una mano per terra facendo peso sul braccio e mi raggomitolai per terra sul fianco destro tenendo lil braccio destro sotto la testa a mo di cuscino.
Sentivo sempre più freddo e, ora come ora, ero quasi a contatto diretto con il pavimento umido se non contiamo quel misero pezzo di stoffa sotto di me.
Una mano si appoggiò sul mio fianco facendomi sobbalzare dalla sorpresa. Una risata roca e gutturale si fece spazzio tra il silenzio che ci circondava, che mi circondava.
Mi girai nella direzione della persona che aveva appoggiato la sua calda e grande mano sul mio gelido fianco. Ero semi seduta e semi coricata, appoggiata sull’avambraccio, verso il corpo del mio ‘coinquilino’. 
Non sapevo cosa dire o cosa fare, aspettavo che cominciasse lui a parlare o a spiegare le sue intenzioni e così fu.
“Sei congelata, perché non me lo hai detto prima che sentivi freddo?!” disse con una voce tra il preoccupato e l’arrabbiato.
In quel momento volevo scomparire dalla facca della terra, che gli potevo dire? ‘sai, mi ecciti, ma ho paura di te quindi ho preferito soffrire in silenzio?'




Hey ciao ragazze :D
è la terza storia che scrivo, le altre non hanno avuto tato successo, quindi ho l'autostima sotto i piedi...
so che è orribile e che in giro che ne sono di migliori, ma mi piacerebbe qualche recensione per capire che ne pensate... mi accontento anche di recensioni negative 
fetemi sapere;)
continuo se raggiunge almeno una recensione .. :)

ciaoooo
  
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