Eccomi qui. Sono Charlotte Mason, una normalissima quattordicenne americana. Ho i capelli castani, non molto lunghi, gli occhi scuri e una carnagione chiara. Mi reputo una semplice ragazza, ho un carattere un po' particolare, è vero, ma sono molto sensibile. Ho interessi particolari, come il canto e la recitazione, ma non ho mai avuto il coraggio di portare a termine le mie passioni. Rispetto a tutte le ragazze della mia età non mi dedico ai ragazzi, anzi, dico sempre che voglio tenermene alla larga il più possibile per evitare alla mia mente di essere occupata da pensieri futili e al mio cuore di soffrire. Le mie amiche mi prendono in giro ma io rispondo sempre che è la mia vita. Spesso mi ritrovo da sola a casa a mangiare gelato e a guardare un film, o a pensare a cosa potrei fare per essere diversa. Per fortuna insieme a me c'è sempre la mia migliore amica Jennifer, Jenny per me. Io e lei ci conosciamo da circa un anno ma le voglio un gran bene. Prima di lei non avevo mai avuto una migliore amica, una persona che mi stesse vicino come lei.

“Mamma? Papà? Tutto bene?” chiesi timidamente “iniziate a spaventarmi, sapete?”
“Tesoro..” iniziò mia madre “dobbiamo dirti una cosa molto importante e non so come la prenderai”
“Mettetemi alla prova.” sbottai.
“Ecco, si tratta... ho avuto un trasferimento per il mio lavoro, piccola..”
“Tutto qui? Mi avete fatto prendere un infarto per nulla?”
“No amore” continuò mia madre ed io cominciavo ad agitarmi “dobbiamo trasferirci in Inghilterra, a Londra” Quasi soffocai nel mio stesso respiro. Un trasferimento? In un altro continente? Devo ammettere che c'era qualcosa che mi attraeva, ma ero anche molto spaventata. Sono sempre stata una ragazza riservata e ci ho messo parecchio ad 'integrarmi' in questo posto nonostante ci fossi nata ed ora cosa fanno? Mi fanno trasferire? Non so cosa dire.
“Tesoro di qualcosa...” disse mia madre.
“Quando si parte?” chiesi schietta.
“Domani pomeriggio” risposero entrambi all'usono. La mia bocca si spalancò per dire ma tanto era lo shock che la richiusi solo per riaprirla subito dopo e dire “avevate intenzione di portarmi in Inghilterra senza nemmeno dirmelo? Va bene, me ne vado a preparare le valige, tanto non importa nulla di me in quesa casa, non pretendevo che mi chiedevate il permesso, ma almeno chiedermi cosa ne pensavo e soprattutto dirmelo un po' prima, non so, magari una settimana prima? Avrei avuto almeno il tempo di salutare Jenny.” detto questo li lasciai sul divano e salii in camera mia a fare le valige. Scoppiai in un pianto isterico. Non so siceramente il motivo, alla fine mi trovavo male in quella città, in quella scuola, in quella scuola. Forse avevo sentito l'occultanza di questa cosa come un tradimento da parte dei miei genitori. Quello o avevo troppa paura di ricominciare. E Jenny? Come avrei fatto senza di lei? Ci ho messo tredici anni per incontrare una ragazza che mi facesse sentire bene come lei e ora avrei dovuto lasciarla? Mille domande si affollarono nella mia testa finchè non trovai l'ultimo oggetto da mettere in valigia buttandolo dentro essa e lasciandomi cadere in un sonno profondo.

***

 

* DRIIIIIIIN *
Ecco la mia sveglia che suona, si preparava una giornata piena di stupore? Forse. Felicità? Non credo. Pianti? Sì, quelli sicuramente. Stavamo per trasferirci a Londra, in un altro continente e non ero esattamente pronta. Indugiai qualche minuto sul da farsi e dopo che sentii la chiamata di mia madre mi constrinsi ad abbandonare il mio letto, quel letto che mi ha accolta per quattorci lunghi anni. Mi preparai e diedi un'ultima occhiata alla mia stanza. Mi sarebbe mancata tantissimo, tutte le cose fatte con Jenny.. o mio Dio! Jenny! Devo chiamarla assolutamente per dirle... addio? Non so se posso farcela. Le scrissi un veloce messaggio dove le dicevo di raggiungermi all'aereporto e le avrei spiegato tutto quanto. Ero ancora in contemplazione, ferma davanti la porta della mia camera quando sentii mia madre che mi chiamava ancora una volta per scendere giù e portare i bagagli. Diedi un'ultima occhiata e mi tuffai per le scale con tutta la mia roba. Non riuscivo ad essere arrabbiata con i miei genitori ma nemmeno potevo dirgli che stavo facendo i salti di gioia per tutto ciò, così rivolsi solamente un sorriso a mia madre.
“Andrà tutto bene, picccola, te lo prometto” disse lei baciandomi la fronte. Le credetti. Cos'altro potevo fare? Andarmene e lasciare lì tutto non mi sembrava una buona idea quindi lanciai un profondo sospiro e ricambiai l'abbraccio. Mio padre arrivò con la macchina carica, io e mia madre salimmo in macchina diretti all'aereoporto, dove Jenny mi aspettava per l'ultima volta.



*spazio autrice*

Ciao a tutti! Mi chiamo Ilaria e questa è la mia prima fan fiction. Ho deciso di pubblicarla così all'improvviso. Mi scuso se ci sono errori di battitura ma non ho avuto il tempo di correggerla. Questo capitolo non è un granchè ma vi assicuro che i prossimi saranno più movimentati. Se vi è piaciuto lasciate una recensione, mi piacerebbe sentire le vostre critiche.
Un bacio e a presto Ilaria :)