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Autore: Kibo    16/04/2014    1 recensioni
Noi conosciamo molte leggende, alcune delle quali le attribuiamo a eventi realmente avvenuti, come per esempio la leggenda di Romolo e Remo e la fondazione di Roma, oppure quella della Spada nella Roccia e di Re Artù.Ma se vi dicessi che esistono alcune leggende che qualcuno ha voluto nasconderci? Leggende proibite, scritte in un grande libro, senza nome,come le sue leggende, nascosto in una terra lontana di cui non conosciamo la locazione. Perchè proibite? Questo non lo sappiamo. Ma da oggi io, Kibo, ve le racconterò una ad una, finchè tutti i loro segreti non saranno venuti alla luce. Quindi mettetevi comodi e gustatevi la prima leggenda del libro che io personalmente ho intitolato “La Spada del Puro”.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Molto tempo addietro, esisteva un regno che si ergeva su una montagna coperta perennemente da una fitta nebbia nera. Non conosciamo il nome del regno e nemmeno dove si trovava quella montagna, sappiamo solo che probabilmente di quel regno non rimangono altro che macerie.

Il regno era corrotto, in esso circolavano le peggiori specie di ladri, assassini, strozzini e mercenari assetati di sangue e ricchezza. 

Nessuno degli abitanti aveva la coscienza pulita: ognuno di essi aveva almeno una volta rubato qualcosa o ucciso qualcuno, e omicidi e furti erano all'ordine del giorno.

Al centro della piazza cittadina era conficcata, nel ceppo di un gigantesco albero ormai caduto, una spada di incredibile bellezza. Si dice che la lama fosse stata ricavata intagliando l'artiglio di un gigantesco drago sputafuoco, che la sua impugnatura fosse rivestita della pelle di un serpente immortale, che nel suo pomolo fosse incastonata una delle pietre più preziose al mondo e che la sua guardia fosse composta da due ali di drago in miniatura.

In molti avevano provato a rubarla, ma essa non si era mai smossa dal ceppo, neanche quando il più forte dei cittadini tentò di estrarla. In molti avevano provato a distruggerla, ma essa non si era mai scalfita.

Sul ceppo era incisa una frase che recitava: “Solo una persona la cui anima riesca a prevalere la nebbia che codesto regno ricopre avrà l'onore di impugnare il potere celato in questa lama”. Ma in pochi ci avevano fatto caso, tutti nel regno volevano solo impossessarsene per poi rivenderla e vivere nella ricchezza, dato che molti mercanti avrebbero pagato una fortuna per ottenere tale tesoro.

Un giorno giunse nel regno un viandante, un ragazzo semplice con in spalla il suo fidato zaino da viaggio con tutto il necessario e poco più. Per sua fortuna, nel regno non era possibile uccidere o derubare i viandanti o semplicemente i cittadini di altri regni, per evitare conflitti con altri regni. Questo viandante si recò nella piazza, disgustato e scioccato da ciò che aveva visto passando di lì, e vide la spada. Era bellissima e restò a fissarla a lungo, finchè un anziano gli arrivò vicino e gli disse: “Ragazzo mio, sembri uno che sa il fatto suo. Sì, sembri uno con il cuore puro, eh? Non come la gente di questa città, sì? Ascoltami, ho una proposta per te. Se riesci a estrarre quella spada e a darmela, ti pagherò...profumatamente...eheheh...”

Ovviamente il vecchio non lo avrebbe mai pagato e sarebbe fuggito subito dopo, ma il ragazzo, essendo astuto, rifiutò l'offerta e disse: “Quella spada è l'unica cosa bella che c'è in questo regno, e non la darei mai a un vecchio ladro come te per dei miseri soldi. Facendo così, diventerei solo uno di voi.”

A queste parole, la spada si ricoprì di una nube scintillante, le ali iniziarono a sbattere, uscì dal ceppo e volò in mano al viandante.

“Viandante, la tua anima è pura e la tua mente è limpida. La tua volontà è riuscita a superare la nebbia che avvolge questo regno. Bene, d'ora in poi ti accompagnerò nei tuoi viaggi e con la mia luce supererai le barriere del mondo.”

Il viandante se ne andò con la spada riposta nello zaino, lasciando il regno nella sua nebbia corrotta e oramai senza neanche una fievole luce.

  
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