Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |       
Autore: no_light_    16/04/2014    3 recensioni
Tratto dal testo:
'‹‹Come fai a sopportare tutto questo? Non hai voglia di reagire, di cambiare?››
Furono queste le parole con cui Liam si presentò a Zayn. Non gli disse nemmeno il suo nome all’inizio, gli espresse soltanto la sua voglia di aiutarlo a cambiare, ciò che aveva in mente per migliorare la sua situazione.'
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
A Lali e al suo adorato vine che mi ha ispirata <3
Spero ti piaccia, anche se non è nulla di che.

 
 

Pulvis et umbra sumus

 
‘Pulvis et umbra sumus’
Zayn scandì lentamente quelle parole, cercando di farle capire a sua sorella Waliyha che aveva cominciato a studiare il latino da un anno.
Quando andava a scuola era il migliore della sua classe di latino, e poi le odi di Orazio erano sempre state uno dei suoi argomenti preferiti.
La prima volta che aveva letto proprio quella che sua sorella stava studiando si era assolutamente identificato con quelle parole.


Lui si era sempre sentito polvere e ombra, e anche i suoi compagni lo ritenevano tale; per gli altri era un elemento della classe da ignorare, come se fosse un oggetto da lasciare in un angolo.
Non perdevano neppure tempo ad insultarlo, semplicemente lo ignoravano e a volte l’indifferenza è l’arma peggiore da usare contro qualcuno.
Zayn voleva avere degli amici, delle persone con cui passare il suo tempo al di fuori della scuola, e invece era costantemente chiuso nella sua stanza a leggere fumetti o a studiare.
Solo al liceo era cambiato qualcosa, o meglio una persona gli aveva completamente sconvolto l’esistenza.
Liam Payne aveva frequentato lo stesso istituto di Zayn e al termine dei tre anni aveva deciso di avvicinarsi a quel ragazzo troppo insicuro e troppo ingenuo.
Lo aveva notato dal primo giorno; era sempre solo, non parlava mai con nessuno, e non si era mai avvicinato a lui perché gli era sembrato un tipo asociale che non considerava nessuno alla sua altezza.
Solo in un secondo momento aveva capito che aveva un’idea completamente sbagliata di lui, infatti erano gli altri che lo ritenevano inferiore a loro.
Liam non aveva molti amici per sua scelta, invece Zayn quella scelta non aveva potuto farla perché i suoi compagni avevano deciso di escluderlo seguendo un criterio che a lui sfuggiva. Odiava quei giochetti infantili, quei giochetti in cui tutti seguono il capo del branco, ma solo all’inizio del percorso del liceo aveva deciso di cambiare quella situazione.
Non lo aveva fatto prima anche per paura di essere rifiutato, ma quando aveva capito che Zayn aveva un grande cuore aveva avuto il coraggio necessario per avvicinarlo.


‹‹Come fai a sopportare tutto questo? Non hai voglia di reagire, di cambiare?››
Furono queste le parole con cui Liam si presentò a Zayn. Non gli disse nemmeno il suo nome all’inizio, gli espresse soltanto la sua voglia di aiutarlo a cambiare, ciò che aveva in mente per migliorare la sua situazione.

Quando si erano conosciuti l’estate era appena cominciata e per la prima volta dopo quasi quattro anni Zayn non trascorse quei tre mesi di calura da solo, ma con quel ragazzo strano, in un bosco vicino a casa sua lontano da tutti, pieno di alberi che li nascondevano dalla gente.


‹‹Perché mi hai portato nella radura? E poi come facevi a sapere che abito qui?››
Liam si distese sull’erba, rilassandosi ascoltando il cinguettio degli uccellini che volavano da un ramo all’altro. Gli alberi erano tantissimi, vicini, e quel paesaggio era uno dei suoi preferiti.
Passava quasi tutti i suoi pomeriggi sdraiato lì, a volte portava anche i libri per studiare, ma puntualmente si perdeva ad osservare il cielo, oppure qualche scoiattolo che sbucava all’improvviso per poi fuggire spaventato. Ogni minimo rumore era fonte di distrazione per lui che non amava studiare, ma amava osservare ogni più piccolo particolare di quella natura silenziosa e perfetta.
‹‹Io non sapevo che tu abitassi qui, ti ho portato in questo posto perché è il mio preferito. Hai la fortuna di avere questa radura a due minuti da casa, eppure non ti ho mai visto qui››
‹‹Preferisco passare il pomeriggio con le mie sorelle. Sono le uniche che mi considerano e, tolta Doniya, sono troppo piccole per venire qui e hanno un po’ paura. Se avessi qualche amico ci verrei di più forse››
‹‹Anche io non ho amici con cui venirci, ma non la uso come una scusa per non fare qualcosa che mi piace- replicò duro Liam, alzandosi e fronteggiando uno stupito Zayn che lo guardò incredulo- Dovresti smetterla di fare la vittima, forse qualcuno comincerebbe a considerarti se diventassi più forte e cominciassi a cacciare fuori gli attributi››
Forse il tono che usò non fu uno dei migliori, ma Zayn si rese conto che aveva perfettamente ragione e, ancora frastornato da quelle verità, lo guardò con gli occhi pieni di lacrime, intrecciando le sue mani e mordendosi il labbro inferiore per non piangere.
Liam si rese conto di essere stato un tantino duro con lui ‹‹Scusa, non avrei dovuto dirtelo così- gli posò una mano sulla spalla- Ma odio vedere la gente debole, che non cerca nemmeno di lottare. Non so perché, ma vederti indifeso a scuola mi spezza il cuore e voglio aiutarti a cambiare, a far capire a quegli stupidi che sei migliore di tutti loro. Potresti essere circondato da persone che ti amano e che ti vogliono bene, perché non lo capisci?››
‹‹Parli di me come se mi conoscessi›› sussurrò Zayn, ricacciando indietro le lacrime con un sorriso accennato sulle labbra ancora tremolanti.
Liam, oltre ad osservare la natura, amava osservare il ragazzo gracile e fragile che era davanti a lui proprio in quel momento; tutto di lui lo attirava, soprattutto la sua intelligenza e il suo essere diverso rispetto agli altri. Aveva capito tanto della sua personalità osservandolo quando ogni mattina posava i libri nel suo armadietto seguendo un ordine ben preciso, oppure quando all’ora di pranzo mangiava soprattutto insalata con pomodori e rifiutava quasi sempre il pasticcio di carne, quando si accorgeva dello sguardo triste che rivolgeva ai gruppetti di amici che parlavano nel cortile della scuola, ma soprattutto la luce che illuminava i suoi occhi scuri quando leggeva qualcosa riguardante la letteratura latina.
‹‹Forse conosco qualcosa di te. Sei come un libro aperto, basta osservarti per capire cosa desideri, cosa ti rende triste e cosa ti piace. Ad esempio ora mi stai guardando con un’espressione che mi fa capire che ti senti a disagio, ma non dovresti sentirti così con me. Devi sentirti libero di fare quello che vuoi, dovresti cominciare a comportarti come vorresti, non a comportarti come vorrebbero gli altri››
‹‹Perché fai questo? Cioè, perché mi stai dicendo tutte queste cose?›› gli domandò Zayn, cercando di rilassarsi sedendosi a gambe incrociate sull’erba.
‹‹Perché mi ricordi il Liam di qualche anno fa e non auguro a nessuno di passare quello che ho passato io, specialmente ad un ragazzo sensibile come te››

 
Il loro rapporto, così come i loro discorsi, erano piuttosto strani. Giugno e Luglio li avevano passati in quella radura, infatti ogni sera si incontravano lì e parlavano.
Zayn era diventato insistente, cominciando così a comportarsi in un modo diverso, più sicuro, e Liam aveva deciso di raccontargli ciò che era accaduto a lui solo una sera di fine estate, a ridosso dell’inizio della scuola.
 
‹‹So che adesso sono simpatico, bello, affascinante e tutti mi amano- il discorso sarcastico fu interrotto da un ‘soprattutto modesto’ sussurrato da Zayn che fu la causa della fragorosa risata di Liam- Sì, anche modesto. Ma devi sapere che quando ero più piccolo, a undici anni circa, i miei compagni mi sfruttavano solo per i compiti. Mai nessuno mi invitava ad uscire, oppure ad una festa di compleanno, e quella situazione mi stava stretta. Così ho cominciato a ribellarmi, cosa che tu non fai, e tutto è andato per il verso giusto. Dovresti seguire il mio esempio››
‹‹Mi dispiace per quello che hai passato. Vorrei reagire, ma se dovessi seguire i tuoi consigli dovrei attirare l’attenzione ballando nel bel mezzo dei corridoi o invitando tutti ad una festa che i miei non mi faranno mai fare››
Liam ridacchiò, rendendosi conto della ridicolezza della prima opzione e dell’impossibilità della seconda; per cui decise di passare direttamente all’azione e tornò serio in un battito di ciglia.
‹‹Sai cosa aiuterebbe? Magari se avessi un fisico un po’ più massiccio ti sentiresti più sicuro. O mi sbaglio?››
Zayn lo guardò sistemandosi meglio sull’erba ‹‹Sì, probabilmente hai ragione. La gente mi noterebbe sicuramente di più, ma io sono negato con lo sport››
‹‹Zayn non devi pensare agli altri, ma mi devi rispondere seguendo i tuoi desideri. Ti piaceresti di più se fossi un po’ più muscoloso e proporzionato, o ti piaci così come sei?››
Il moro annuì, ammettendo che la sua insicurezza era dovuta soprattutto al fatto che non si sentiva a suo agio con il suo corpo, non si piaceva.
Liam annuì e, con una certa nonchalance, diede un pugno leggero sul braccio destro del ragazzo di fianco a lui che sussultò.
Lo guardò incredulo ‹‹Liam ma che fai?››
Ovviamente aveva un piano in mente, per cui non rispose e continuò con quei pugni leggeri che diventarono sempre più intensi. Il suo intento era quello di provocare una reazione in Zayn, ed evidentemente il suo metodo era ottimo perché si ritrovò proprio il moro addosso.
Era completamente steso di schiena con il ragazzo sopra di lui che gli tratteneva i polsi con le mani e lo guardava con un’espressione tra il confuso e il sorpreso.
‹‹Finalmente hai reagito. Sai cosa mi ha aiutato molto? Il pugilato. E’ un ottimo sport, soprattutto per scaricare i nervi, e penso che potrebbe esserti utile. Vuoi che ti insegni?››

 
Zayn aveva accettato subito.
Con la scusa del pugilato continuarono a vedersi anche dopo l’inizio della scuola, e anche le estati successive; senza rendersene conto finalmente qualcuno era suo amico, aveva qualcuno a cui importasse davvero di lui.
Erano ormai passati tre anni da quando si erano conosciuti, e grazie a Liam e ai suoi insegnamenti Zayn era diventato più sicuro, si piaceva decisamente di più, non era più tanto negato con lo sport e a scuola aveva una certa popolarità.
Tutto filava liscio, e non avrebbe mai potuto rinunciare ai suoi incontri con Liam perché erano il motivo principale per cui era quasi sempre allegro.
Ormai erano confidenti, parlavano di tutto e, tra un pugno e l’altro, ci scappavano anche degli abbracci. Che tra di loro ci fosse un’amicizia era palese ad entrambi, così come il fatto che uno non avrebbe mai potuto rinunciare all’altro e viceversa.
La radura era il loro posto, lì erano sempre loro stessi, quindi se Zayn trovò il coraggio di lasciarsi andare forse era solo grazie a quel posto nascosto, a quell’angolo di paradiso che apparteneva solo a loro dove gli occhi indiscreti e invidiosi non potevano raggiungerli.
 
‹‹A Settembre, cioè tra esattamente due settimane, cominceremo l’ultimo anno. Non vedo l’ora di finire, non posso credere che tutti questi anni siano passati così in fretta›› esclamò contento Liam, togliendosi la maglietta e sistemandosi il nastro adesivo bianco sulle nocche.
Uno Zayn decisamente più massiccio e sicuro di sé lo raggiunse ridacchiando ‹‹Vero. Pensavo che la fine della scuola fosse un sogno, un momento troppo lontano, e invece mancano solo pochi mesi. Sai, mi sento un po’ strano››
Si posizionarono uno di fronte all’altro, preparando le attrezzature e cominciando a girarsi intorno, procedura che metteva inizio al loro combattimento amichevole.
‹‹Strano? Devi accettare il fatto che sei cresciuto piccolo Zee›› sussurrò con tono ironico Liam, avvicinandosi ancora di più al corpo dell’altro.
Quel sorrisetto quasi malizioso fece scattare Zayn che, in due secondi circa, circondò i fianchi di Liam con un braccio, bloccando le sue mani e appoggiando le labbra sul suo orecchio destro.
‹‹Mi prendi in giro Leeyum? Se io devo accettare di essere cresciuto tu devi accettare il fatto che sono diventato più forte di te››
Ma il castano, sempre con lo stesso sorriso stampato sulle labbra, ribaltò le posizioni e, incastrando una gamba tra quelle di Zayn, si liberò dalla sua morsa e con un piccolo pugno al petto lo sbatté contro un albero.
L’aria era bollente, non c’era neppure un filo di vento, e la vicinanza tra i copri dei due ragazzi non fece altro che far aumentare la temperatura del posto.
Si fissavano con sguardi di sfida, divertiti, ma c’era una nuova luce nelle pupille di entrambi; avevano parlato di tutto, ma l’argomento ‘amore’ non era stato nemmeno menzionato, quindi l’attrazione esplosa in quel pomeriggio di fine Agosto fu del tutto nuova.
Zayn di solito era sempre spaventato quando si trovava a dover affrontare un cambiamento, ma stranamente non si preoccupò minimamente quando si rese conto che le mani di Liam sulla sua schiena e sul suo fianco gli provocavano dei brividi di piacere.
Addirittura desiderò che lo toccassero più a fondo, e non soltanto per sport; cercò di ribaltare le posizioni per non far notare all’amico il rossore delle sue guance, così posizionò una gamba tra quelle di Liam che reagì immediatamente scostandosi.
Fu quella la mossa che gli permise di trovarsi davanti al castano che, incredulo e ansante, si poggiò contro il tronco per sostenersi.
‹‹Mi hai insegnato che non bisogna mai abbassare la guardia- gli sussurrò Zayn, strusciando volutamente il bacino contro quello del compagno- Eppure tu lo hai appena fatto. L’allievo ha superato il maestro››
Con un tono di voce appena udibile il castano replicò con molta sincerità ‹‹Il maestro è molto attratto dall’allievo. Questo allievo che si comporta così naturalmente gli piace davvero tanto››
‹‹E l’allievo sta per baciare il suo maestro preferito›› fu la risposta di Zayn che, senza aggiungere altro, posò le labbra su quelle del castano che sorrise nel bacio.


 
La fine del mese di Agosto era sempre stato il periodo in cui Zayn e Liam vivevano i momenti migliori.
Dopo il loro primo bacio ce n’erano stati tanti altri, e il più delle volte non si limitavano a quello; Liam conosceva a memoria ogni lineamento di quel corpo perfetto, i punti in cui le sue mani facevano impazzire il moro che con i suoi movimenti passionali istigava l’altro a comportarsi in modo più audace.
Nonostante questo non avevano mai fatto sesso, e Zayn ne fu grato perché se lo avessero fatto probabilmente il loro distacco sarebbe stato più doloroso.


Il giorno del tanto agognato diploma era arrivato, così anche la fine di Agosto che quell’anno non riservò nulla di buono ai due ragazzi.
Come sempre si ritrovarono nella loro radura, seduti sull’erba, ma a differenza delle altre volte non erano solo i loro corpi ad essere distanti.
Zayn si accorse subito che c’era qualcosa di strano in Liam che, pressato dalle domande del moro, confessò che non andava tutto bene.
 
‹‹Non vedevo l’ora che finisse la scuola, ma io voglio continuare a studiare. Voglio continuare a studiare le materie che preferisco in una delle università migliori, ma non dell’Inghilterra- mormorò piano Liam, puntando il suo sguardo triste in quello consapevole di Zayn che aveva capito come sarebbe terminato il discorso- Ho dei parenti in America che mi hanno offerto un posto da loro per permettermi di studiare lì. Ho accettato, quindi non so se ci rivedremo e quando››
Il moro non lo biasimò, alla fine si trattava del suo futuro. La cosa che non accettò però furono i motivi che Liam tirò fuori quando arrivò il momento di separarsi.
‹‹Per favore salutiamoci così. Niente abbracci, niente baci. Non potrei sopportarlo perché per me è già difficile così. Non avrei dovuto seguire i miei sentimenti, avrei dovuto soltanto renderti più forte e aiutarti a cambiare. E’ stata solo un’illusione e abbiamo sbagliato Zayn››
Quelle parole lo ferirono. Lo aveva aiutato solo perché gli faceva pena?
‹‹Quindi mi stai dicendo che hai fatto tutto per pietà, che non ti piacevo davvero e che dovevi soltanto trasformare il povero sfigato che nessuno considerava in un ragazzo sicuro di sé e che tutti adulano. Complimenti Liam, a questo punto avrei preferito rimanere così com’ero- serrò le labbra, per poi aggiungere un’ultima cosa- Ah e comunque l’unica cosa che non è cambiata in me è la sincerità. Tutto quello che ho fatto l’ho fatto solo perché mi piaci davvero, perché non vedevo l’ora di passare del tempo con te. Sai che ti dico? Non mi pento di nulla perché il Liam per cui cominciavo a nutrire un sentimento forte è quello che ho conosciuto io, non questo che mi stai mostrando adesso››
‹‹Se ti fa stare meglio pensarla così allora va bene- ribatté duro Liam, tornando ad essere il ragazzo freddo e strano dei primi incontri- Ma non pensare che non pesi anche a me lasciarti qui››
‹‹Avremmo potuto continuare a sentirci, ma non vuoi perciò lo accetto. Non so più cosa dirti. Vai via, almeno avrai il tuo desiderato addio apatico, come se fossimo due estranei››

 

Lentamente Zayn si era abituato all’assenza di Liam, ricomparso dopo quasi un anno nella sua vita.
Lo aveva contattato con un messaggio, cercando di rimediare la situazione con un ‘mi manchi’ che aveva aspettato per troppo tempo.
I suoi sentimenti non erano completamente scomparsi, ma siccome era sempre stato sincero non se la sentì di dare una falsa speranza a quel ragazzo che lo aveva abbandonato senza un valido motivo.
Quante persone continuavano ad amarsi nonostante la distanza? Tante, e Zayn sarebbe stato capace di essere una di quelle, ma come Liam non ne fu capace dopo il diploma, lui non lo fu quando lo ricontattò dopo quasi trecentosessantacinque giorni di totale silenzio.
Forse gli avrebbe chiesto di perdonarlo, di tornare da lui, ma preferì non indagare oltre e gli spiegò le sue motivazioni attraverso un lungo messaggio.
 
To: Liam

Anche tu mi sei mancato, davvero tanto. Non puoi immaginare quante notti ho passato nella nostra radura. Quello che era nato tra di noi era molto importante per me, ma forse avevi ragione tu. E’ stata tutta un’illusione, d’altronde eravamo due ragazzini che non sapevano ancora bene quello che volevano.
Adesso io so cosa voglio: essere felice.
Non so perché tu sia ricomparso dopo così tanto tempo, e forse sarò infantile, sarò egoista, ma non me la sento di ricominciare come se niente fosse. Forse in futuro potrei anche considerare l’idea di passare sopra tutto quello che è successo, ricostruire piano piano il nostro rapporto, ma adesso non puoi chiedermi di far crollare tutti i miei equilibri solo perché ti sei accorto che mi vuoi con te.
Il mio discorso potrebbe risultarti contradditorio, falso, e ipocrita, ma come ti ho sempre detto la mia sincerità non è mai cambiata e io non voglio crearti un’ulteriore illusione.
Come diceva il mio caro vecchio Orazio, ‘carpe diem’, e tu quell’attimo non lo hai colto in tempo.
Siamo cresciuti, sono cresciuto, e sono stato capace di farmene una ragione, per cui adesso sono io a chiederti di aspettarmi.
Se il nostro sentimento è vero non dovrebbe essere una cosa impossibile, vero?
Ti saluto, continuo ad aiutare Waliyha con i compiti.
Come ho detto mi manchi anche tu, ma devi darmi un po’ di tempo per assimilare il tutto. Non ti nego che il tuo messaggio mi ha sconvolto.
Vado sul serio, sai quanto io sia prolisso.
Ti voglio bene, nonostante tutto.
Zayn x






 Sono di frettissima! 
Sono tornata con un'altra os ziam eheh
Come ho detto sopra tutto questo è nato grazie a un vine. Non è niente di che, forse non  ha nemmeno senso, ma è un regalo quindi dovevo pubblicare ahah
Scappo, spero che qualcuno legga questa 'cosa' ahahah

Un bacio :)
 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: no_light_