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Autore: GliErroriSonoPerLaVita    16/04/2014    1 recensioni
Il primo giorno di scuola per Haylie
Genere: Drammatico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi presento. 
Mi chiamo Heylie,ho 16 anni e vivo in una piccola città del Connecticut. Oggi è il mio primo giorno nella nuova scuola. In quella precedente avevo molti problemi. Ero vittima del bullismo e alcuni miei compagni mi prendevano spesso in giro a causa del mio aspetto fisico. Sono entrata da poco in classe e la professoressa mi ha presentata al resto degli alunni e quando sono tornata al posto ci ha assegnato un tema da svolgere. Il titolo è "Parlo della mia vita". 
Beh,iniziamo. "Mi chiamo Heylie...". No così non va bene. Proviamo in questo modo. "La mia vita è fantastica...". Ma cosa sto dicendo,scriviamo le cose come stanno. 
"Mi chiamo Heylie e ho compiuto 16 anni da poco. Sono un totale disastro e ormai ho l'autostima sotto i piedi. Oggi è il mio primo giorno in questa scuola e spero di trovarmi bene. In quella di prima ero vittima di bullismo. I miei compagni mi deridevano a causa del mio corpo. Ero grassa. Non rispondevo ai loro insulti,perché ero troppo timida e debole,e quando arrivavo a casa mi dirigevo in camera veloce come un razzo e non uscivo fino all'ora di cena. Passavo il tempo a piangere,a guardarmi allo specchio sussurrando "Faccio schifo",con le lacrime che mi tagliavano il viso. Quando mia madre mi chiamava urlando che la cena era pronta mi asciugavo gli occhi,fingevo un sorriso e mi recavo in soggiorno,dove c'erano i miei genitori e la mia sorellina Kate riuniti intorno al tavolo. Io cercavo di mangiare qualche boccone di cibo,ma la quantità era pochissima. Mia mamma mi chiedeva spesso cos'avessi e io rispondevo sempre che ero stanca o che avevo poco appetito. Finita la cena mi rifugiavo di nuovo nella mia cameretta e stavo ore e ore davanti allo specchio. Mi pentivo sempre di avere mangiato,anche semplicemente una fetta di pizza e allora mi provocavo il vomito. Ormai erano trascorsi parecchi mesi dall'inizio dell'anno scolastico ma tutti continuavano a criticarmi. Avevo perso 10 kg e avevo un inizio di anoressia. Mia sorella mi guardava sempre in modo strano,come per dirmi "torna ad essere la vecchia Heylie". Volevo farlo,ma non potevo,perché altrimenti avrei continuato a soffrire. 
Le prese in giro aumentavano,e ora perché ero troppo magra.
non sopportavo più le continue critiche e mi portavano a rovinarmi. Diventai autolesionista,affondavo il dolore e lo stress nelle mie braccia mediante una lametta e mi rilassavo fumando. Ero diventata un vero e proprio disastro. Mia sorella si era accorta di tutto ciò e ogni notte faceva degli strani incubi e si svegliava piangendo,tutta sudata. Un giorno ero esausta. La mia vita era sul punto di terminare. 
Dopo una giornata straziante a scuola,i soliti ragazzi sempre pronti a dirmi qualcosa di sgradevole e l'interrogazione andata malissimo stavo crollando. Entrai in casa,non c'era nessuno per fortuna. Entrai in bagno. Chiusi la porta a chiave. Afferrai la lametta e la schicciai forte sul polso e tirai una linea verticale,in modo che la ferita ci mettesse più tempo a chiudersi. Il sangue iniziò a colare. Le gocce rosse macchiarono la maglietta degli "Arctic Monkeys" che indossavo spesso. Caddero anche sul tappetino di fronte alla vasca da bagno. Mi sentivo svenire. Sentivo una voce che mi chiamava sempre più forte. Vicino a me avevo una lettera indirizzata a mia madre con su scritto "Sò di non essere la figlia perfetta che avevi sempre desiderato,scusa per i miei comportamenti strafottenti,mi faccio schifo da sola. Magari lassù,insieme agli angeli e a nonna starò meglio". La feci scorrere sotto la porta. Mi accasciai di fianco alla vasca da bagno. Sentivo mia mamma piangere. Arrivò mio padre e sfondò la porta. Mi presero in braccio e mi caricarono in auto. Ci precipitammo in ospedale. I miei occhi si stavano spegnendo,erano quasi chiusi,ma c'era qualcosa che mi faceva stare in vita. Pensavo a lui. Non vi ho ancora parlato di quella persona che mi da la forza di affrontare le difficoltà della vita. Mi sentivo la testa pesante. Arrivarono i medici. Cercarono di tappare l'emorragia. Ci riuscirono. Mia madre era distrutta. Mia sorella non mi parla ancora,si limita a sorridermi con gli occhi lucidi. Ieri per la prima volta mi ha detto con voce fioca "sorellina,sei bellissima. Ti voglio bene" 
mi commossi.
ecco,ho terminato di raccontarvi la mia vita." 
 
  
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