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Autore: finnicksahero    16/04/2014    2 recensioni
Mi sono sempre chiesta come si sono conosciuti Finnick e Annie, e durante l'ora di Chimica è nata questa storia. Dal testo:
-Piacere Finnick- dico porgendogli una mano, lei si volta verso di me ancora con il broncio sulle labbra e tende una mano -Annie Cresta-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'I'm in love with you ...'
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Capitolo trentaquattro.


 

Il tavolo era circolare di legno pregiatissimo, accanto a me c'erano Mags e Johanna, altri tributi di cui il nome mi risultava sconosciuto, Haymitch sedeva accanto al capotavola che era Plutarch, lo stratega che stava per prendere il posto di Seneca Crane che aveva 'deciso' di 'ritirarsi', la conversazione era basata sul fatto di sabotare gli Hunger Games.

Tutti parlottolavano dicendo che non volevano far morire dei ragazzini e, che non potevamo avvisarli, perché non avrebbero mai accettato e sicuramente avrebbero parlato fra di loro, non sarebbero stati al sicuro, ne loro ne noi, quindi era da scartare.

-Signori ho la busta dell'edizione della memoria di quest'anno- disse Plutarch, un tratto, mi sentii raggelare il sangue, Haymitch emise un grugnito pari a quello di un animale, lui aveva vissuto un'edizione della memoria e aveva perso la sua 'ragazza', era morta fra le sue braccia, certamente non ne voleva parlare, oppure sentire parlare.

Mags mise un braccio intorno alle sue spalle e lui la guardò con riconoscenza, si, la mia Maggie sapeva sempre cosa fare, sorrisi e poi guardai il nuovo stratega -Cosa ci aspetta?- chiesi, lui abbassò lo sguardo -Quest'anno hanno deciso di impiantare a tutti I tributi un siero, e ognuno vedrà quello che vuole, moriranno per mano altrui senza saperlo- disse, tutti tacemmo, fece un respiro profondo -E verranno estratti tre tributi, due classici e il terzo sarà misto, questo terzo tributo sarà lucido e ucciderà gli altri- aggiunse infine, tutti rimanemmo li, a fissarci, Johanna era rossa di rabbia si alzò in piedi di scatto tanto che la sua sedia cadde al suolo con un tonfo.

-NON POSSIAMO PERMETTERLO CAZZO, NO NO NO- urlò, mi alzai e la feci sedere, fremeva dalla rabbia, la strinsi più forte e le accarezzai la guancia, che stava per essere rigata dalle sue lacrime -Va tutto bene, troveremo una soluzione- dissi, lei mi guardò e si abbandonò al mio petto, aveva ragione, la crudeltà di Snow era infinita e sapevamo benissimo che non potevamo lasciargli fare quella edizione della memoria.

Il silenzio ci segui per quasi un'ora, tutti pensavano, Johanna si era attaccata a me e non voleva andarsene, guardai tutte le persone nella sala, cercando di fermare le migliaia di idee nella mia mente, tutti avevano vinto li dentro, o almeno quasi tutti, erano comunque tutti distrutti, avevano storie disastrose alle spalle per colpa di Snow e delle sue cattiverie, le sue atrocità avevano rovinato tutte le loro vite.

Vidi diversi visi tesi dall'attenzione e dalla preoccupazione, il terrore era palpabile sui loro volti, pensavamo tutti la stessa cosa. Basta bambini morti. Basta. Tamburellai con le dita sul tavolo mentre diversi volti sfigurati oppure troppo vuoti per essere letti cercavano una soluzione, alla fine mi venne un'idea, battei la mano sul tavolo attirando l'attenzione di tutti.

-Chi altro sa di quello che c'è scritto nella busta?- chiesi in un sussurro, Plutarch fece una smorfia e scosse la testa -Noi e basta, perché?- chiese, annui fra me e me e sorrisi. Si poteva benissimo funzionare, avevo la possibilità di salvare I bambini indifesi, guardai tutti negli occhi. Uno per uno.

Deglutii e lasciai che le occhiate degli altri non mi schiacciassero, Johanna mi strinse la mano, ardeva dalla curiosità come tutti, o quasi, incrociai lo sguardo dei morfinomani e rabbrividii, meglio vivere così che non sapere nemmeno chi ero.

-Cambiamo quello che c'è scritto- dissi io, tutti annuirono, qualcuno fece per aprire bocca ma lo bloccai con la mia mano -E I tributi li sceglieremo fra quelli ancora in vita, Plutarch lascio a te la fantasia dell'arena- dissi, lui fece un mezzo sorriso, -Vi terrò aggiornati- disse, li guardai e sorrisi -Cercheremo di non ucciderci, siamo in maggioranza, ci conosciamo tutti, possiamo uscire indenni da li- spiegai, Johanna annui, aprii bocca -Dobbiamo far uscire di li Katniss e Peeta, dobbiamo ricordarci di questo- disse lei e fissò gli altri con un sorriso -Ha ragione-disse annuendo Mags -Facciamo tutto questo per tenere in vita la Ghiandaia e il nostro oratore- Haymitch aveva gli occhi distanti, come altre persone in quella sala, era la scelta giusta fa fare, perché dopotutto, a noi serviva far partire la rivoluzione, avevamo già il simbolo tutto era pronto, avremmo fatto uscire di li I due ragazzetti, anche se fossimo rimasti in tre, loro sarebbero sopravvissuti.

-IO DENTRO LA NON CI TORNO- urlò qualcuno, altri mi insultarono, alla fine Haymitch battendo un pugno sul tavolo fece scendere il silenzio -Tutti non vogliamo tornarci Brutus, anche il ragazzo qua non vuole, nessuno di noi vuole, ma per ora è l'unico che abbia proposto, io accetto, chi è con me?- chiese, la voce era strana, mi accorsi che era sobrio, alcuni alzarono le mani Johanna protese la sua e così Mags, eravamo la maggioranza.

Avevamo deciso, tutti noi, alcuni si presero la testa fra le mani altri iniziarono a piangere io pensai solo ad una cosa 'Annie' e mi prese il panico, lei non aveva la forza di tornare la dentro, proprio no, Johanna mi prese la mano e sorrise caldamente -Faremo in modo che lei non rientri- mi promise, le baciai la fronte e la guardai negli occhi con un sorriso triste, sia sulle labbra che nei miei occhi color verdemare.

-Stiamo per tornare nell'arena-

  
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