Trame di cravatta
La
cenere svolazzava lungo le spirali di fumo cacciate dalle sue labbra,
posandosi nevosa sulla coperta leggera. Sasuke stava con la schiena
poggiata allo schienale basso del letto, fissando un punto nel vuoto
sulla parete, lo sguardo vuoto; la mano, sollevata all'altezza del
petto, reggeva mollemente la sigaretta tra indice e medio mentre il
fumo saliva leggero e scuro. Sasuke prese un'altra boccata. Vicino a
lui, steso sulla pancia, era Naruto, gli occhi chiusi con la testa
appoggiata al cuscino; riposava con il volto rivolto verso il
compagno. Nella calma silenziosa del momento non sentiva nemmeno il
pulsare del sangue, non udiva altro che il respiro di fumo di
Sasuke.
Suonò una sveglia, un solo bip. “È già così
tardi...” Doveva far ritorno a casa per cena. Doveva tornare da sua
moglie e i suoi figli, ancora una volta - ma ogni volta era più
difficile farlo, sollevarsi dal giaciglio dove avrebbe voluto
svernare fino alla morte, accanto a Sasuke: anche oggi era scappato da
quella donna che aveva sbraitato appena giunti in casa - a lui, a
loro, al gatto, non lo ricordava; sbraitava, come ogni giorno passato
nella sua casa, e distruggeva timpani e nervi a ogni abitante. Doveva
tornare - avrebbe gridato del suo immotivato ritardo o della sua
immotivata assenza o della sua presenza... Sasuke gli appoggiò una
mano sugli occhi, percependo la nascente disperazione nel suo animo.
Aveva quel potere così rassicurante che solo lui riusciva a
comprendere gli anfratti dell'anima celata di Naruto; anche per farsi
capire tornava così spesso da lui. “Come faccio ad
alzarmi?”
Sasuke ridacchiò, prese un'ulteriore boccata
pizzicottandogli la guancia irsuta: “Come ogni volta, baka. Ti
alzi, vesti dei tuoi stracci puliti e te ne esci dal mio letto, come
milioni di altre persone.”
Naruto sospirò, scostando la mano e
aprendo gli occhi: osservò il petto di Sasuke alzarsi a ritmo col
respiro e venire avvolto dal fumo, nebbioso nell'oscurità soffusa
della stanza illuminata solo dai raggi del tramonto che filtravano
tra le persiane; non lo guardava ma pensava a occhi chiusi. Si tirò
su e cacciò fuori le gambe, immaginandosi tra loro prima la moglie
ringiovanita di vent'anni e poi Sasuke, feroce come quando lo caccia
a richiesta; non aveva difficoltà a comprendere dove fosse il vero
piacere. “Mi sta diventando sempre più difficile restare
lontano... Pure oggi, mentre camminavo verso lavoro, mi sorprende
l'immagine chiara del tuo sedere piccolo, fasciato nei jeans
strappati, quando salti dirigendo la tua band di tamburi e questo si
muoveva si scuoteva e mi chiamava a voce forte. Non resistevo oltre
oggi, son dovuto uscirmene prima per venire qui.” Sasuke non
rispose, come se non avesse sentito, la sigaretta sempre pericolante
tra le sue dita; Naruto si alzò e cominciò a indossare mutande e
canotta, a rivestirsi di tutte le convenzioni sociali che lo
proteggevano fuori da quella camera.
Sasuke, puntandogli gli occhi
addosso all'improvviso, mise le mani conserte al grembo,la sigaretta
pressoché finita stretta tra le labbra: “Non sei il primo! Sai
troppo bene che significa. Tanto per te, ora tutto ritorna a fluire.
Esci dal mio castello, come mille altri già han fatto, e ritornerai
quando vorrai, nascondendo la mia conoscenza alla tua vita primaria.
Non ti importa di me quanto del mio corpo. Ora prendi e vattene che
son stufo di vederti, per oggi.”
Naruto strinse i lacci delle
scarpe e gli sussurrò dandogli le spalle: “Non è solo corpo, sai
cosa provo davvero per te...” Sasuke rise a pieni polmoni. “Lo
sai solo finchè non esci di qua, quando poi rimpiangi e rinneghi
tutto. Io sono solo un ramo in cui si impiglia la tua cravatta,
tirandole sempre dei fili che provvedi poi a tagliare con le forbici;
ogni volta è per me più facile aggrapparmi alla cravatta rovinata
ma tanto, è fatta di fili infiniti. Tornatene da tua moglie,
riprenditi il flusso e va, lontano quanto basta a distruggerti il tuo
tempo umano. Fino alla morte. Addio,
Naruto. Alla prossima volta.”
Naruto
raccolse la valigetta da terra e uscì a capo chino.
N/A.
SasuNaru
a sfondo fumoso, un incontro proibito, un addio monotono, una
realtà.
Loro
sono belli always,
che sia sesso o amore o che sia sesso e amore con il punto di
domanda.
Grazie a quanti hanno letto, a quanti commenteranno, a
quanti hanno cominciato a seguirmi. :3
Un abbraccio
Bidirezione.