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Autore: Domi_chan    14/07/2008    10 recensioni
Aveva qualcosa di prestato
-il bracciale che Sakura aveva indossato al suo matrimonio-,
qualcosa di usato -i collant-,
e persino un nastrino blu legato alla giarrettiera.
Perfetto.
Aveva anche rispettato la tradizione alla lettera.
In quel momento si diede mentalmente della stupida.
[ShikaIno Day 2008..PERCHE' SHIKAINO E' TUTTO L'ANNO]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Stupida..?

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Se avesse potuto scegliere avrebbe preferito una promozione piuttosto che un appuntamento, anche se a proporglielo era un importante personalità.
Aveva sempre anteposto il lavoro davanti a qualsiasi cosa.
Salute, famiglia, amici, uomini.
E alla fine, anche se aveva passato da poco i 30 anni, era arrivata ad una conclusione: non avrebbe fatto il grande passo.
Certo..
Era ancora bella, anzi bellissima, corteggiata, ammirata, invidiata.
Però per colpa di quella benedetta/maledetta ambizione, non era riuscita a costruirsi una vera e propria vita.
Le sue ex compagne di corso in facoltà infatti non si potevano di certo ritenere al suo livello, ora che era diventata socia dell’ufficio legale più importante della città, avendo deciso di “sacrificare” il lavoro per la famiglia.
“che stupide”
Era l’unica cosa che riusciva a pensare quando le dicevano di avere trascorso la notte in bianco per dare la pappata all’ultimo arrivato, o che per motivi di tempo non erano riuscite a rinnovare il guardaroba, ormai fuorimoda.
E quella che a suo parere era la più stupida tra tutte era Sakura Haruno.
Brillante fin dai tempi del liceo, come lei era riuscita a laurearsi con il massimo dei voti.
Poi aveva iniziato il tirocinio in un ottimo studio legale, e anche qui le cosa sembravano andare a rose e fiori.
Improvvisamente però il pata-trac!
Si era innamorata, per giunta ricambiata, del suo capo, il famoso penalista Sasuke Uchiha, e i due, dopo nemmeno un anno di fidanzamento, avevano deciso di convolare a giuste nozze.
“mi prendo un pausa di poche settimane, un mese al massimo” aveva detto la sposina.
Peccato che dopo nemmeno due mesi di matrimonio il caro avvocato fosse riuscito nell’impresa più unica che rare di metterla incinta.
“appena nascerà il bambino tornerò al lavoro”aveva detto.
Peccato che dopo la nascita del piccolo Uchiha, il caro papà si fosse opposto, asserendo che i neonati hanno bisogno delle cure della madre per crescere sani e forte.
“quando il bambino sarà un po’ più grande riprenderò”aveva detto.
Le ultime parole famose.
Erano infatti passati ormai quasi 5 anni da quando Sakura aveva abbandonato definitivamente il lavoro.
E lei, non avrebbe mai smesso di ricordarle quanto la sua vita sarebbe potuta essere diversa se, almeno una volta, si fosse opposta al volere del marito.
Proprio per questo, non credeva che quel giorno sarebbe mai arrivato per lei.
In cuor suo ci aveva sperato, un tempo (era pur sempre una sognatrice), ma non credeva che alla fine sarebbe riuscita a realizzare il desiderio che ogni donna, in carriera o meno, ha sin da bambina: indossare il tanto agognato abito bianco.
Adesso invece era davanti ad un immenso specchio, mentre decine e decine di donne (col senno di poi sarebbe arrivata alla conclusione che in realtà le donne erano solo due) la aiutavano con pazienza ad indossare il prezioso indumento.
Aveva qualcosa di prestato (il bracciale che Sakura aveva indossato al suo matrimonio), qualcosa di usato (i collant), e persino un nastrino blu legato alla giarrettiera.
Perfetto.
Aveva anche rispettato la tradizione alla lettera.
In quel momento si diede mentalmente della stupida (che coincidenza).
Stava seguendo, più per precauzione che per altro, quelle formalità che aveva sempre detestato.
Che stupida.
Si osservava, si rimirava, si studiava.
Non si era mai vista tanto bella.
I suoi grandi occhi azzurri non avevano mai brillato tanto.
I lunghi capelli biondi raccolti in un elegante chignon, il vestito, bianco solo per formalità, il bouquet di rose rosse, che teneva saldamente nella mano destra.
Si ritrovò a pensare a lui.
Lui che con i suoi gesti annoiati, ma mai banali, era riuscito a spezzare il muro di cemento armato che lei aveva eretto davanti a se.
Era riuscito, improvvisamente ed inaspettatamente, a farla innamorare.
Si ritrovò a pensare con dolore a quanto aveva sofferto nel vederlo tra le braccia di quell’arpia, maglio conosciuta con il nome di Temari Sabaku no, e a quanto aveva dovuto lottare per emergere ai suoi occhi.
E alla fine ci era riuscita.
Aveva insinuato il tarlo del dubbio nella sua mente perennemente annoiata.
Non avrebbe mai scordato la notte in cui lui, bagnato fradicio, si era presentato sotto casa sua per dirle che aveva lasciato l’altra per lei.
Da li in avanti c’erano stati solo momenti felici.
Certo, le liti, i contrasti, i battibecchi, erano all’ordine del giorno, ma costituivano il pepe del loro strambo rapporto.
Ino Yamanaka da allora aveva iniziato a considerarsi stupida.
E soprattutto a capire meglio, e perché no giustificare, le scelte delle sue amiche.
Se lui le avesse chiesto di rinunciare alla sua carriera per amore era sicura che con l’andare del tempo avrebbe finito per accettare.
Avrebbe fatto di tutto per renderlo felice.
Mentre saliva sulla limousine affittate per l’occasione (come aveva fatto a finirci?!non ricordava nemmeno di aver lasciato casa sua) sentiva che i dubbi e le paure crescevano, aumentavano a dismisura.
“stai tranquilla” le sussurrò Sakura sorridendo radiosa “andrà tutto bene”
E quando era arrivata lei?!
“si.. “ si ritrovò a biascicare.
E se lui ci avesse ripensato?
E se avesse capito che era l’altra quella giusta?
E se..
“è li.. “ disse l’amica, come se le avesse letto nella mente “ Sasuke mi ha chiamata poco fa.. ” rise “ dice che se non arriviamo entro un minuto rischia di svenire sull’altare!”
Suo malgrado sorrise anche lei.
E immaginando l’espressione che il suo uomo. perennemente annoiato, doveva avere non poté trattenersi.
“andrà tutto bene” ripeté “e te lo dice quella che ha sposato Sasuke Uchiha!”
Già..
Lei, la normale Sakura Haruno era riuscita a far mettere la testa a posto al bellissimo Sasuke Uchiha, don Giovanni incallito.
Se lei era uscita vittoriosa da quella che tutti giudicavano un impresa, forse forse anche la straordinaria Ino Yamanaka avrebbe potuto mandare avanti il suo matrimonio.
“arrivati”
Il flusso dei suoi pensieri si interruppe quando sentì la voce dell’autista.
Lo sentì scendere, aprire la portiera, e improvvisamente lo vide porgergli educatamente la mano, per aiutarla a scendere.
“eccoci” fece Sakura, con le lacrime agli occhi.
“eccoci” ripeté lei.
Tirò un lungo sospiro e la afferrò.
Appena scesa fu abbagliata dai raggi del sole, ma riuscì chiaramente a distinguere i volti felici degli invitati: amici, colleghi, parenti, conoscenti.
E li, all’inizio della grande scalinata c’era suo padre, Inoichi, avvolto in un bellissimo smoking, che la attendeva radioso.
Le porse il braccio, commosso, sussurrandole “sei bellissima piccola mia”.
E insieme iniziarono a percorre l’interno della chiesa, accompagnati dalla marcia nuziale.
Fu a quel punto che lo vide.
E l’unica cosa che riuscì a pensare fu.. il niente.
Non riuscì ad elaborare nemmeno il più piccolo dei pensieri.
Ogni singolo neurone del suo cervello era infatti impegnato a contemplare il bellissimo uomo, il suo uomo, che si trovava a pochi metri di distanza.
Sembrava risplendere di luce propria.
Indossava un frac che aderiva perfettamente al suo corpo tonico e snello (nessuno, vedendolo avrebbe immaginato nemmeno lontanamente di trovarsi di fronte un direttore di banca) mentre i capelli erano insolitamente tenuti a bada da chili di gel.
Erano l’uno di fronte all’altra.
Inoichi prese con gentilezza la mano della figlia e la porse al futuro genere, dopo avergli rivolto un’occhiata raggelante: nonostante fosse un ottimo partito, gliel‘avrebbe portata via per sempre.
Lui la afferrò, incurante di tutto e tutti, e la sfiorò delicatamente con le labbra.
“Shikamaru”sussurrò emozionata.
Le aveva tolto il fiato.
“sei bellissima, amore mio” disse quello serio.
Fu solo allora che Ino si sciolse nel primo vero sorriso della giornata.
“anche tu” rispose con le lacrime agli occhi.
Voltò appena il capo per osservare la chiesa gremita di gente.
Non poté non vedere Sakura in lacrime, il volto nascosto tra le braccia del marito che, imbronciato, tentava di tenere a bada il piccolo erede.
Sorrise di nuovo, tornando ad osservare quello che a breve sarebbe diventato l’uomo della sua vita.
Si.
Adesso ne era convinta. Sarebbe andato tutto bene.
Ino Yamanaka e Shikamaru Nara avrebbero avuto il loro lieto fine.
Che stupida.. A 30 anni suonati credeva ancora nelle favole!

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***

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Orgogliosa di essere una MOSCA BIANCA!
ShikaIno ora e per sempre*-*

Ecco il mio regalo per festeggiare lo ShikaIno Day 2008,pubblicato volutamente in ritardo perché ShikaIno è tutto l‘anno!
Ho inserito tra le righe anche una piccola SasuSaku..
Che volete farci!la forza dell’abitudine XD

Fatevi sentire sorelle Mosche Bianche!
E non dimenticate mai:
SHIKAINO POWER!

  
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