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Autore: Ciel    17/04/2014    1 recensioni
Will McConaughey è un bambino di 11 anni. Will è fermo a letto a causa di una grave malattia che lo ha in parte paralizzato alla schiena e alle gambe. Non potendo studiare e giocare come tutti gli altri bambini della sua età, Will passa quasi tutto il suo tempo a fare due cose...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I sogni di Will McConaughey



I SOGNI DI WILL McCONAUGHEY – PARTE PRIMA

Will McConaughey è un bambino di 11 anni. Will è fermo a letto a causa di una grave malattia che lo ha in parte paralizzato alla schiena e alle gambe. Non potendo studiare e giocare come tutti gli altri bambini della sua età, Will passa tutto il tempo a fare due cose: guardare fuori dalla finestra accanto al suo letto e leggere fumetti. Fumetti di supereroi.
Will adora i supereroi. Quando si sente solo, comincia a sfogliare e a leggere tutti quegli albi dove personaggi con costumi stravaganti e colorati si oppongono a temibili scienziati intenzionati a conquistare il mondo, oppure affrontano orrendi e forzuti criminali che compiono angherie solo il gusto di vedere la gente comune soffrire. Fra quelle pagine, quando l'eroe sconfigge il 'villain' di turno e riesce miracolosamente a raddrizzare i torti subiti, Will trova la speranza che un giorno anche lui, grazie alla cura cui si sottopone, possa tornare a camminare e a correre e a giocare con i suoi coetanei.
Rilegge quei fumetti così tante volte che spesso li impara a memoria. E nell'attesa del prossimo numero, Will guarda fuori dalla finestra. Scruta il cielo, ammira l'azzurro infinito decorato di candide e ovattate macchie bianche dove sfrecciano i suoi fidati compagni di fantasia. E sogna Will, sogna di poter volare come loro, di poter fare del bene a chiunque ne abbia bisogno e di poter porre fine a tutte le sofferenze di cui si è ammalato il mondo.


I SOGNI DI WILL McCONAUGHEY – PARTE SECONDA

Will McConaughey è cresciuto, ora ha 21 anni. Tutte le sedute per curare la sua malattia purtroppo non sono valse a nulla. Will è ancora malato e fermo a letto.
Non legge più fumetti di supereroi. Passa la maggior parte del suo tempo a guardare film o serie televisive, a giocare al computer o a navigare su internet. Will non sogna più di volare in cielo. A volte guarda ancora fuori dalla finestra, ma verso il basso, e osserva.
Osserva la strada sotto casa sua e tutte le persone che passano di lì. Guarda solo quelle interessanti però: non la gente che viaggia in macchina o coi mezzi pubblici, ma quello che vanno a piedi da sole o in compagnia, che corrono per diletto o perché sono in ritardo, che vanno in bicicletta e creano ingorghi nel traffico.
Will guarda tutti loro e li invidia, ma non riesce a farne a meno. Il cielo non gli offre più alcuna speranza.
Quando è stanco e si rimbocca sotto le coperte, Will non sogna più. Si desta al mattino successivo con la testa sgombra, ma tutto ricomincia da capo.
In realtà Will sogna ancora, ma al risveglio se ne dimentica. Solo poche volte conserva qualche fugace ricordo, qualche flash di questo suo sogno ricorrente: lui che sfreccia in un azzurro infinito, decorato di candide e ovattate macchie bianche, che si mescolano fra loro al suo passaggio fulmineo. Quando gli capita di ricordare, Will sorride debolmente, quasi commosso da queste fantasie ingenue. E solo allora, anche se per pochi istanti, si accorge di non aver perso tutte le speranze.

  
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