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Autore: GioGio4    17/04/2014    1 recensioni
Si avvicinò a me, sorridendo. Le sue labbra si appoggiarono lentamente sulle mie, fino a diventare un vero e proprio bacio. Ora possiamo. Ahora podemos.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Arrivò la mattina. Mi svegliai ancora tra le sue braccia. Lo guardai e sorrisi. Era così carino quando dormiva. Gli diedi un bacio a stampo, poi mi alzai lentamente per non svegliarlo. Mi stupii. Non c’era nessuno, solo lui ed io! Notai un biglietto appeso alla porta. Lessi: “ Ciao Tini! Noi siamo andati via, vi lasciamo soli. Buona mattinata! ;) Mechi”. Ok. Adoro Mercedes.
Prima che si svegliasse andai in bagno a fare una doccia calda, indossai il reggiseno e gli slip e tornai in camera per cercare dei vestiti puliti. Ma quali vestiti puliti! Ero in camera dei ragazzi! Cosa potevo indossare? Frugai in un cassetto a caso e trovai delle camice da uomo e dei jeans. Li indossai. Mi truccai e mi pettinai i capelli. Misi i calzini e mi sedetti accanto a Jorge, guardandolo. Dopo un po’ anche lui si svegliò e mi sorrise, stiracchiandosi.
Jorge: Giorno.
Martina: Anche a te, pigrone.
Rise e si alzò. Era ancora a petto nudo.
Jorge: Cazzo guardi?
Martina: N-niente.
Rise e mi baciò velocemente, per poi guardarmi stupito.
Jorge: Dove li hai presi quei vestiti?
Martina: Li ho trovati in un cassetto.
Jorge: Sono i mei.
Martina: Un motivo in più per indossarli.
Rise nuovamente.
Jorge: Vado in bagno a cambiarmi. E non provare a fare la piccola bimba perversa, ok?
Martina: Ehi!
Mi alzai di botto, cercando di dargli uno schiaffo, ma lui corse in bagno e si chiude dentro.
Martina: Appena esci te le suono!
Sentii delle risate e poi il rumore dell’acqua della doccia. Mi risedetti sul letto e notai che sul divano dove avevano dormito Mercedes e Diego c’era la colazione su un vassoio. C’erano due tazze, una viola e una blu, piene di caffèlatte, due piattini con della macedonia, cucchiai e tovaglioli. Sorrisi tra me e presi in mano la tazza viola fumante, sorseggiando pian piano il contenuto.
Intanto, Jorge uscì dal bagno. Era in boxer, ok.
Jorge: Ti consiglio di girarti.
Martina: Perché?
Jorge: Perché potresti saltarmi addosso.
Gli feci la linguaccia ridendo e lui si cambiò.
Jorge: Colazioneee! (xD)
Martina: Sì! Io ho preso la tazza viola.
Jorge: Meglio. Non sono una donna io.
Martina: Davvero?
Jorge: Mi sembra familiare questa situazione.
Martina: Sì, quando io ho detto che sono una donna e tu hai detto davvero, ho qualcosa di simile…
Jorge: Ma siamo davvero uguali io e te.
Gli sorrisi e arrossii allo stesso tempo.
Martina: A-adesso mangia che diventi g-grande.
Jorge: Contaci!
In un attimo finì il suo caffèlatte e mangiò tutta la sua macedonia. Io ci impiegai un’eternità.
Martina: E adesso che facciamo?
Jorge: BATTAGLIA DI CUSCINI!!
Mi tirò un cuscino in testa ed io quasi finii per terra. Ridevamo come dei bambini e ci lanciavamo cuscini continuamente. Lui poi era una mitraglietta e me ne tirava addosso 4 o 5 contemporaneamente.
Dopo alcuni minuti ci fermammo ansimanti, ridendo. Avevo perso 200 chili in una mattina.
Jorge guardò il suo cellulare e scattò in piedi.
Jorge: Dobbiamo andare! Fra 5 minuti inizia la lezione!
Martina: Vacca, andiamo allora!
Corremmo fuori e, mentre percorrevamo il corridoio, mi diede un bacio sulla guancia. Io gli sorrisi.
Raggiungemmo l’aula 56 e, per fortuna, il professore non era ancora arrivato.
Lodovica: Ciao Tini!
Cande: Come è andata con Jorge stamattina?
Martina: Bene! Non abbiamo fatto niente di particolare!
Alba: Se se!
Mercedes: Vi si sentiva fino a qua! Cosa stavate facendo? Mmm?
Martina: Una battaglia di cuscini ok?
Cande: Come no!
Non volevo più starle a sentire, perciò andai a sedermi.
Diego: Buongiorno.
Martina: Ciao.
Diego: Senti, non parlarmi così. Sembri una statua di sale!
Martina: E come ti dovrei parlare??
Diego: Ormai faccio parte del gruppo, perciò un po’ di vitalità santa capra!
Risi a quelle parole.
Diego: Finalmente! Ehi, comunque la tua amichetta Mercedes è una bella tipa.
Strabuzzai gli occhi.
Martina: Cosa cazzo avete fatto stanotte??
Diego: Niente! Cosa pensi!
Martina: Cosa penso? Penso che sei un pervertito della madonna.
Diego: Vero, ma non in questo caso.
Martina: In che senso?
Diego: Io mi sarò fatto, non so un milione di ragazze, ma Mechi mi sembra diversa. Non sembra la solita zoccoletta di turno.
Martina: Ah ah. Quindi?
Diego: Quindi non ho fatto un cazzo stanotte.
Martina: Ok…
Diego: E te invece?
Martina: Io cosa.
Diego: Come è andata con Jorge stanotte? Ho sentito un po’ di movimento!
Martina: N-non è successo p-proprio niente e c-comunque non sarebbero affari tuoi!
Diego: Ok, ok.
Sorrisi. Non era più così sfacciato come prima. Subito dopo entrò il professore. Era alzo e muscoloso e indossava una tuta bianca. Oh no…
KKK: Oggi niente chiacchiere! TUTTI IN PALESTRA!
Dj: Sissignore!
COSA?? Palestra uguale ginnastica, ginnastica uguale movimento, movimento uguale sudore! Ma cosa pensavo! Mi sarei divertita. Stephie non c’era a lezione. Probabilmente non voleva rovinarsi i suoi vestiti firmati con del sudore. Cosa ovvia. Raggiunsi le mie amiche scusandomi per il fatto che ero andata via di botto e loro mi perdonarono. Raggiungemmo un corridoio dove c’erano due porte. Le ragazze mi avevano superato da molto e non le avevo viste entrare. E non c’era nemmeno scritto quale era lo spogliatoio per le donne e quale per gli uomini! Decisi di affidarmi al destino, chiusi gli occhi e entrai in una delle porte. Quando riaprii gli occhi mi ritrovai i ragazzi, alcuni mezzi nudi che mi guardavano scandalizzati. Tutti tranne Jorge, che soffocava una risata.
Martina: Oddio scusate!
Xabiani: Tini, FUORI!
Martina: Ok ok! Non lo sapevo che era lo spogliatoio dei maschi questo!
Dj: Sei brava a indovinare è!
Martina: Scusate! Me ne vado!
Mi voltai per uscire, quando qualcuno mi afferrò per un polso.
Jorge: No no, tu rimani qui e ti cambi con me.
Lo guardai stupita. Che??
Facundo: Una sola parola: NO.
Diego: A me non dispiace.
Jorge: Non provarci.
Diego: No no, me ne piace un’altra e tu lo sai.
Martina: Chi? Magari Mechi?
Diego: COSA DICI!
Jorge: Sì sì, voi parlate pure. Tini, tu stai qui.
Martina: Ok, grazie. (<3)
Mi sedetti accanto a lui, guardandomi intorno.
Jorge: Allora?
Martina: Allora cosa.
Jorge: Cambiati!
Martina: Ma non ho niente!
Lui sbuffò e frugò nella sua borsa e tolse dei pantaloncini e una maglietta bianca con scritto STOP in nero.
Martina: Grazie!
Jorge: Di nulla piccola.
Facundo: Uuuuu!
Xabiani: Piccioncini!
Jorge: Sì, problemi?
Dj: Ma non stavi con Jade?
A quelle parole Jorge si zittii e cominciò a guardarsi le scarpe, imbarazzato.
Martina: Glielo diremo dopo le lezioni.
Jorge: Sì.
Mi sorrise ed io lo baciai, poi mano nella mano entrammo in palestra.
  
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