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Autore: Kikka_chan99    17/04/2014    2 recensioni
Dean ha una vita perfetta: è un giovane medico,ha una moglie e vive nella casa dei suoi sogni. Eppure sente che manca qualcosa,sa che gli manca qualcosa,qualcosa che lo faccia sentire vivo,vero.
E se ne convince ancora di più, quando Castiel entra nella sua vita,rendendola più umano che mai.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Famiglia Winchester, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Titolo : Being Human

Fandom: Supernatural

Rating: Arancione

Disclaimer: Nessuno dei personaggi mi appartiene, * neanche Castiel,sigh * quindi non ci guadagno nulla a scrivere le mie diavolerie.

Note:

Ciao a tutti! Questa è la prima fan fiction che scrivo su Supernatural,quindi vi prego abbiate pietà di me D: Comunque,cercherò di dare il massimo,e se avete consigli critiche o non so cos'altro,contattatemi pure o recensite * se avete voglia,lol *

Ah,ci tengo a precisare che il banner non l'ho fatto io,ma Stay_In_My_Heart  ( ancora grazie! <3 )

http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=516931

Buona lettura :3

 

Prologo #

 

 

Il mondo, è sempre pronto a ferirti. Questo pensava Dean Winchester,all'età di appena quindici anni. Le ragioni potevano essere molteplici;i problemi a scuola,le litigate a casa o la morte precoce della madre.

Ma Dean non incolpava nessuna di esse.

“E' così e basta”, si giustifica con suo fratello minore,quando gli chiedeva spiegazioni.

E' così e basta. Lo ripeteva di continuo,quasi fosse lui stesso a doversene convincere.Forse era per questo che rifiutava tutti,o meglio,rifiutava l'amore che tutti gli altri potessero offrirgli.

Non sapeva neanche di preciso perché si sentisse così tanto in colpa con se stesso,con gli altri,con la vita stessa.Era così e basta.

Non sapeva se si sentiva così da quando suo padre era entrato in camera sua,a passi lenti,per parlargli,quell'estate in cui era appena un adolescente.

“Sai,Dean” -aveva cominciato- “A volte succedono delle cose...cose che non possiamo controllare.Cose che sono più grandi di noi”.

Il ragazzo lo aveva guardato con aria interrogativa per tutto il tempo,pensando che volesse fargli l'ennesimo noiosissimo sermone che i padri fanno ai figli quindicenni,fino a quando non aveva pronunciato la parola cancro.

O forse,fino a quando aveva pronunciato la parola cancro e mamma nella stessa frase,perché in quel momento si era alzato dalla sedia ed era scappato in strada,senza una meta ben precisa,semplicemente troppo spaventato per affrontare un simile discorso.

Quel giorno corse fino allo sfinimento,sino a non sentire più la terra sotto i piedi,e le gambe attaccate al resto del corpo.E aveva pianto.Tanto,a lungo,incapace di fermarsi.

Poi aveva pensato a Sam,a Sammy,il suo piccolo fratellino pestifero che faticava a stare fermo per più di un'ora,e aveva capito che semplicemente non poteva permettersi di star male.Non poteva.

Non poteva dare sfogo alle emozioni in quel modo,non poteva voltare le spalle a tutti,non poteva voltare le spalle a lui.

Per il più giovane dei Winchester,capire che sua madre stava morendo,fu più lungo. Non più semplice o meno doloroso,ma più lungo.

Non riusciva a credere e a capacitarsi di come questo potesse succedere.

“Dean,perché è successo proprio a noi?” Gli domandava di continuo.

“Non lo so,Sammy.E' così e basta”.

I due fratelli continuarono la loro vita fra litigi,abbracci e addii.

Il maggiore si rese conto sin da subito,che suo fratello a scuola -e in tutto il resto-era decisamente più dotato.

Se ne era accorto e,per quanto si sforzasse e si impegnasse,noi riusciva mai ad ottenere i risultati che si prefissava.Sam lo superava in tutto in qualsiasi cosa.

Dean riteneva di essere più bravo con le ragazze,il che non era neanche del tutto vero,perché dopo una notte con loro non sapeva più come comportarsi e finiva con lasciarle subito.

Ecco,era questo il suo problema:non sapeva come comportarsi.Con se stesso,con gli altri,con suo padre che ormai sembrava non farcela più.Inutile dire che lui più di tutti,aveva patito e sofferto la scomparsa di Mary.

“Voglio studiare medicina” Aveva esortato un giorno il biondo,mentre era seduto a tavola con quel che rimaneva della sua famiglia.

Non sapeva se era stato influenzato da sua madre, o dalla sua insolita passione per i telefilm di questo genere,ma sapeva che voleva diventare un medico e che ci sarebbe riuscito.

“Cavolo,Dean ma è fantastico!” Sam aveva preso molto bene la cosa,sperando che suo fratello si mettesse seriamente a studiare.

“ Sarà dura,conoscendoti. Non pensare che diventerai medico in due giorni.Ci vanno anni di studio e soldi per l'università.Sei davvero sicuro di essere in grado di farcela?”

Anche in questo caso,Dean non sapeva come comportarsi.Non sapeva come comportarsi con John che faceva il possibile per mandare i suoi sogni a puttane.

“Sono un Winchester” - aveva risposto con aria sprezzante- “Non è nella mia natura arrendersi”

Così aveva trasformato quello che era un totale disastro, in uno studente universitario e infine in uno specializzato al policlinico dell'ospedale più vicino.

Poteva dire di avere una vita perfetta,non di essere felice,quella era tutt'altra cosa,ma di avere una vita vita perfetta quello si,poteva gridarlo al vento.

Viveva in un appartamento in periferia,insieme alla sua ragazza,un medico anche lei,e conduceva una vita regolare e piena.

Eppure...sentiva che gli mancava qualcosa,qualcosa che desse davvero importanza alle sue giornate,qualcosa che lo facesse sentire davvero vivo.

Cercò quel qualcosa in Lisa,sposandola,o nel cambiare casa,trasferendosi in una bella villetta,e lo cercò nel guadagnare sempre di più al lavoro o aiutando persone bisognose.

Lo cercò riallacciando i rapporti con suo fratello,che da anni ormai erano compromessi, e lo cercò nell'adrenalina,nell'alcol,una volta addirittura in una tirata di coca.

Non riuscì mai a trovarlo. Si sentiva così...incompleto.

Almeno fino quando non lo incontrò. E da allora,anche se la sua vita tornò al più chiaro ritratto del disastro che era stato in passato,riuscì a sentire un po' meno quel peso sul petto che gli opprimeva il respiro.

E finalmente,cominciò a vivere.

  
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