IL MIO TESSORO...
-
Piuuuu!-
Finalmente la polpetta bianca aveva trovato
qualcosa!
Erano lì da 4 immensi, noiosissimi giorni e delle piume della principessa non
c’era nessuna traccia. Per di più, come se non bastasse, non c’era stato nessun
evento interessante: nessun combattimento, scontro, festa... non era neppure
riuscito a trovare uno di quegli strani volumi con disegni in bianco e nero
(detti “manga”) poichè a quanto pare per qualche strana ragione non c’era
nessun negozio del genere!!
E, peggiore delle sventure, il mago non aveva fatto altro che affibiargli
strani nomignoli scervellandosi con la polpetta bianca... ecco un modo
“intelligente” per passare il tempo! Ma dico io, non aveva niente di meglio da
fare?!
Il ragazzo invece gli aveva chiesto di aiutarlo con gli allenamenti per
affinare le sue abilità di guerriero (naturalmente lo faceva solo per
proteggere la principessa): almeno lui gli aveva dato una fonte di
intrattenimento, nonostante non fosse molto bravo a maneggiare la spada!
-------------------------- PRIMO GIORNO---------------------------------------------------------------------------
Quattro giorni e mezzo prima era stato
trasportato con gli altri 3 (4 se proprio si voleva contare la polpetta) in
quello strano regno: come al solito l’atterraggio era stato brusco, ma niente a
confronto con il posto dove si erano ritrovati!! Era il “Regno” più strambo che
avesse mai visto: il cielo era di un blu metallico e “cavi” verdi, simili a ciò
che in un altro mondo era stato chiamato “elettricità”, svolazzavano in quel
blu irreale... La terra era completamente nera, come il metallo della sua
katana, apparte per qualche stramba pianta sovrastata da fiori giganteschi e
rosa... C’era un sacco di gente vestita in modo stranissimo, con abiti
sbrilluccicanti, come in festa (ma di feste non ve n’era l’ombra), e numerosi
negozi... molti dei quali recavano la scritta “elettronica”,
“elettrodomestici”, “pc&lavatrici”, “occhiali digitali”... Poi c’erano
botteghe che vendevano abiti sempre sbrilluccicanti (per fortuna ne aveva
comprati un po’, altrimenti avrebbero dato nell’ occhio... XD) e ristoranti con
strane pietanze verdi e blu simili ad alghe (che neanche aveva voluto
assaggiare): l’unica cosa che aveva potuto sopportare erano stati degli
“spaghetti” (se così si potevano chiamare) con uno strano sugo rosso sangue...
(secondo il mago gli erano piaciuti molto e non faceva altro che stuzzicarlo
per questo...).
Dopo un po’ avevano trovato una locanda con su scritto “Hotel” ed avevano
potuto riposarsi e cambiarsi d’abito.
Il mago aveva insistito perchè indossasse uno strano vestito nero (“si addice
al tuo nome” aveva detto) formato da un paio di pantaloni ruvidi e una maglia
con strani lacci di pelle... più degli stivaloni sempre in pelle. Come se non
bastasse lo aveva costretto a mettersi un paio di occhiali rettangolari grigi
che quantomeno erano utili perchè dall’esterno erano rifrangenti e quindi non
permettevano a chi lo guardasse in viso di capire la sua espressione.
“Lui” invece aveva indossato una tunica lunga e bianca luminosa che coordinava
con i suoi “riccioli” biondi e gli occhi azzurri ed aveva acquistato un lungo
bastone metallico che sparava luci da ogni parte! Poi, certo come potevano
mancare?!, aveva messo anche lui un paio di occhiali (in realtà era strano, non
erano proprio occhiali visto che c’era una sola lente) verdi e trasparenti e
come ricambio per la tuta aveva insistito per prendere una giacca in pelle nera
con gli stessi lacci neri in pelle e dei pantaloni aderenti sempre in pelle!
Persino la polpetta aveva insistito per indossare un paio di occhiali, rossi,
così si intonavano con il suo “gioiello” rosso sulla “fronte”.
Almeno il ragazzo e la principessa si erano vestiti meglio: lui indossava dei
pantaloni blu in quello che lì chiamavano “jeans” (strano nome °o°) con un
cinturone in pelle sempre nera e una semplice maglietta bianca, mentre lei
aveva optato per un vestito lungo bianco leggermente scollato e decorato con
perlite dorate. Naturalmente anche per loro non potevano mancare gli occhiali,
non fosse mai che Fay si dimenticasse di comprarglieli! Il ragazzo portava un paio
di occhiali con montatura blu allacciati alla scollatura della maglietta,
mentre lei indossava occhiali semplici e delicati dalla montatura argentata.
Abiti apparte, cosa piuttosto futile da descrivere, la nottata era passata
abbastanza bene, così come la mattina successiva.
Unico intralcio era stato l’assordante cicalleccio di Fay che non faceva altro
che chiamarlo “l’uomo dei miei sogni” o Kuro-chou e Kuro-boo oppure ancora
Kuro-rap.
Comunque, qualcosa di utile lo avevano fatto: girando per la strana città
avevano scoperto che si chiamava “Electrikcity” ed era la capitale del regno di
“MicroChipInternational” ( abbreviato “MCI”, strani nomi, già...). Aveva anche
trovato in uno di quegli strani negozi di “elettronica” uno strano diario tutto
colorato fatto di un materiale che chiamavano “fibroplastica” recante un unica
grande pagina. Aveva chiesto al negoziante incuriosito come si facesse a girare
la pagina una volta scritta tutta, ma questi aveva riso e gli aveva detto che
bastava “premere il tasto in basso sotto lo schermo”. Non aveva domandato come
si facesse a scrivere per timore di fare la figura dello scemo e ci aveva messo
un po’, una volta comprato l’oggetto, a capire che vicino a quello che era
stato chiamato “schermo” c’era una strana “penna” (così l’aveva chiamata Fay)
colorata dello stesso colore della plastica. Aveva impiegato anche un po’ di
tempo a staccare la penna dall’oggetto (sembrava incollata, nonostante non ci
fosse colla... Nota dell’ autrice: da noi le chiamano “calamite” XD), mentre
Mokona la polpetta non faceva altro che infastidirlo seduta sulla sua testa
cercando di toccare il diario “elettronico”.
Era proprio con quel diario che adesso stava scrivendo come aveva passato gli
ultimi giorni (magari poi qualcuno lo avrebbe letto). C’era sempre da stupirsi
osservandolo: la sera del primo giorno (quello dopo l’arrivo) aveva scoperto
che premendo un altro piccolo tasto comparivano delle immagini colorate...
magari avrebbe trovato dei “manga” elettronici che si potevano vedere nel
diario... magari lì i manga erano tutti elettronici come il resto e perciò non
c’erano negozi di manga XD. Premendo un altro tasto strambo poi aveva sentito
fuoriuscire dall’oggetto un grido fortissimo come di una gallina spellacchiata
che per un momento lo aveva spaventato a morte.
----------------------------------- SECONDO GIORNO-----------------------------------------------------------------
Aveva passato tutto il pomeriggio del
secondo giorno di permanenza nel Regno a passeggiare con gli altri con gli
occhi puntati sul diario cercando di capire (o forse è meglio dire “carpire”)
altre delle sue meraviglie, ma poi aveva rinunciato.
Ad un tratto Fay aveva gridato: Guarda lì,
Kuro-chu! Su quel negozio c’è scritto “Elettromania&manka”, magari i tuoi
fumetti-manga quì si chiamano manka. Era entrato incuriosito (magari il mago
per una volta aveva ragione?!), ma aveva scoperto con delusione che i manka
erano dei fili colorati che venivao usati in “elettronica” e che avevano un
largo utilizzo.
Uscito dal negozio aveva notato con leggero
stupore che Shaoran e la principessa erano scomparsi, Fay lo aveva preso per un
braccio sorridente e gli aveva detto scherzoso di cercare i due. Per lui non
c’era niente di cui preoccuparsi seriamente?! Poteva smettere di sorridere
falsamente almeno una volta?! Mezzo disgustato si era staccato dallo stritolio
del mago (“Ebbene sì, Kurogane è SOLO mio!” <--- nota di Arya XD) ed aveva
iniziato una ricerca minuziosa con Mokona attaccata alla sua spalla, per
scoprire che Shaoran e Sakura erano finiti in uno strano “bar” con una ragazza
che assomigliava tantissimo alla principessa Tomoyo ed un’ altra bionda che disse
di chiamarsi Chii. Le due presentatisi dissero di essere le gestrici del bar e
di non sapere nulla di piume magiche... Dissero che però sapevano tutto di
elettronica e manka (di che se ne facevano dico io?!). Frustrato aveva
trascinato via i ragazzi prima che si ubriacassero (soprattutto la ragazzina e
il ragazzo erano pericolosi da ubriachi, l’ultima volta lui - Shaoran - gli era
rincorso dietro agitando uno scopino per le pulizie – che a quanto pare si
chiamava “Swiffer”- e dicendogli di combattere con lui per l’addestramento...
‘=_=). Intanto si era fatta sera. Con rammarico aveva pensato che gli sarebbe
piaciuto rimanere, da solo, al bar per bere un po’ di sake.
-------------------------------TERZO GIORNO-------------------------------------------------------------------------
Il terzo giorno lo aveva passato perlustrando la zona e aiutando Shaoran con
gli addestramenti, mentre Fay e la principessa Sakura avevano trovato un lavoro
nell’hotel come camerieri. La sera di quello stesso giorno era tornato al bar
di Tomoyo&Chii ed aveva bevuto e scambiato quattro chiacchiere con la
ragazza bionda, mentre quella che assomigliava a Tomoyo gli aveva detto che lui
assomigliava ad un suo amico di nome Kurogane (tu guarda la coincidenza) XD.
Poi era tornato all’ hotel.
----------------------------------------- QUARTO GIORNO-------------------
Il quarto e ultimo giorno (cioè oggi) aveva deciso di visitare un museo di
archeologia e microchips con il gruppo, visto che Shaoran era patito per quelle
cose, ma a quanto pareva si trattavo solo di microciphs. La gente del Paese
viveva solo di elettronica e a quanto pare esisteva anche un “archeologia
dell’elettronica”. Aveva osservato con stupore uno strano oggetto a spirale
formato da tanti fili di manka colorati e luminosi che si arrotolavano tra di
loro illuminandosi e spegnendosi creando giochi di luce... incuriosito aveva
provato a toccarlo, ma allora i fili avevano iniziato a srotolarsi come
serpenti e per poco l’oggetto non gli era caduto dal piedistallo (per fortuna
Mokona e Fay si erano allontanati, altrimenti lo avrebbero preso in giro per la
sua “maldestria”)! Poi c’era un altra “reliquia” formata da uno strano occhio
inquietante con un iride verde luminosa ed una piccola vasca luminosa
trasparente piena di fumi luminosi che sembravano anime e che ruotavano
rincorrendosi... Ci doveva essere un kekkai da qualche parte...
Altro oggetto strabiliante era una strano oggetto impagliato dal becco
minuscolo che sollevava da solo un globo sfavillante color zaffiro e che si
alzava in volo quando ci si avvicinava...
Il museo sembrava immenso così un po’ stanco, un po’ annoiato, aveva deciso di
uscire per prendere una boccata d’aria mentre aspettava gli altri. Ora stava dando
un occhiata ai negozi, quando finalmente trovò ciò che cercava: un negozio con
un insegna gigantesca (come aveva fatto a non notarlo prima?!) con scritto
“Manga” e sotto, in piccolo, “Ciò che cerchi, manga di ogni tipo per il vostro
palmare elettronico”! Allora davero i manga lì erano solo elettronici! Aveva
riconosciuto la parola “elettronico”, nonostante non capisse cosa fosse un
“palmare”. Finalmente dopo lunga attesa e ricerca li aveva trovati! Si avvicinò
trionfante al negozio, quando fu distratto da un suono...
- Piuuuu!-
Ed eccoci di nuovo all' inizio...
Il verso di Mokona lo distrasse facendolo voltare! Beh, finalmente avevano
trovato la piuma! Arrivò Fay che lo prese per un braccio sempre sorridendo e
gli disse:- Vieni con me, serve il tuo aiuto! –
Finalmente qualcosa da fare! Cos’era?! Doveva combattere per avere la piuma?
C’erano nemici in vista?
Fay lo guidò con Mokona dentro al museo... Come, i nemici erano nel museo?!
Entrò dentro e notò che c’era un rumore assordante e Shaoran e la principessa
guardavano verso un punto, ma non capì cosa...
Sakura tendeva le braccia in alto cercando di afferrare qualcosa, mentre
Shaoran faceva lunghi salti per poi ridiscendere a terra senza alcun risultato.
Si avvicinò di più e capì cosa i due ragazzi osservavano: l’uccello con il
becco minuscolo svolazzava a becco aperto facendo un suono assordante (ma non
era morto?!), mentre la sfera luminosa che prima teneva sul becco era a
mezz’aria e dentro di essa, ora poteva vederlo chiaramente, c’era una piuma di
Sakura...
Che noia, lo avevano chiamato per una sciocchezza simile?! Sfoderò la spada e
con un salto si avventò al globo, ma l’uccello si mise in mezzo con un grido
rauco ed assordante. Che fastidio! Bisognava farlo smettere! Ma come?
Si guardò intorno... poteva provare con quegli strani lacci-serpenti che aveva
visto prima... magari con quelli poteva chiudergli il becco! Che idea assurda!
Usare dei lacci come una sorta di frusta per imbavagliare un pennuto! Come
aveva fatto a non pensarci prima? Rise tra sè ironico alla sua idea folle e
soprattutto stupida, ma non aveva tempo per pensare visto che il pennuto non
gli dava tregua e lo stava rimbambendo. Si avvicinò ai cavi attorcigliati e
toccandoli questi si srotolarono. Li prese in mano, erano freddi e una parte di
essi si attaccò alla sua pelle come delle sanguisughe, ma potevano andare bene.
Si avvicinò di soppiatto al pennuto con i cavi stretti alla mano destra, quando
arrivò Fay intonando forte una canzone con voce allegra... il pennuto
naturalmente si girò svelto e fece per attaccarci quando Fay disse un “ops” e
inciampò nella vasca piena di spiriti colorati. Il liquido fuoriusci e inondò me (Nota dell’autrice: ossia Kurogane) e il pennuto, facendo
stramazzare stranamente solo quest’ ultimo. La sfera con la piuma cadde all’
improvviso proprio tra le mie gambe (ero caduto) e si ruppe, mentre la piuma si
innalzò nell’ aria aspettando l’arrivo della sua padrona. La principessa si
avvicinò, la piuma entrò nel suo corpo e la ragazza svenne tra le braccia di
Shaoran.
A quel punto alle spalle di Mokona apparvero delle ali bianche e lei disse: -
Partiamoooo!!
Un momento, ma non avevo dimenticato qualcosa?! C’era qualcosa che dovevo fare!
Ma cosa?!
Oddio! I mangaaaaaaaaaaa!!!
-Noooo! Aspettateeeeeeee!! – dissi mentre Fay mi prese per un braccio
impaziente.
-Aspettate! Devo fare una cosa!! – urlai sconvolto ed infuriato tenendo
ancora tra la mano destra i fili colorati.
Nessuno di loro mi ascoltò, anzi forse sì visto che Fay con calma mi disse: -
Dobbiamo andare! Non possiamo rimanere, o vuoi restare quì per sempre da solo?
E con un vento impetuoso ed una luce accecante scomparvi tra le ali della
polpetta bianca.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Nota dell’ autrice:
Spero vi piaccia. Si tratta della prima fanfiction che ho scritto nel mio forum
e come avrete capito il protagonista è il mio amato Kurogane. Forse per essere
una storia one-shot è un po’ lunghina, comunque il mio obbiettivo già in
partenza era (e penso rimane) quello di creare una storia per personaggio e
formare così una raccolta... Finora ho scritto una storia su Fay, una su
Moko-chan ed una su Kurogane... motivo per cui mancano le storie su Shaoran e
Sakura, e poi forse su Watanuki e Yuko... Appena avò un po’ di tempo mi metterò
da fare per scrivere anche le altre, per ora vi posto queste...
Ah, per chi non lo sapesse un “kekkai” è una bariera magica
protettiva, ma penso lo sappiate già in realtà... :)
Beh, salutoni a tutti... spero commentiate in tanti... *o*