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Autore: sassa    17/04/2014    6 recensioni
In un mondo che segue precise e rigide regole, cosa accadrebbe se due ragazzi per legge incompatibili si innamorassero? Sfiderebbero tutto e tutti o si limiterebbero a subire e conformarsi?
Dal capitolo IX:
...-Ma le mie mani, per quanto abili, sono vuote- disse confidandole il suo dubbio.
-Non più: ora custodiscono il mio cuore-
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-Ho fatto più in fretta possibile!- stanco per aver corso dalla bottega di Ronald fino al luogo in cui aveva lasciato l'Essenza di diamante, Leonard tentò quindi di giustificarsi con quest'ultima.
-Son comunque stata qui ferma per due ore e mezzo. Ti pare bello?!- Elizabeth sembrava alquanto irritata.

-Scusami, Elizabeth, lo so che non è giusto, ma ero in ritardo e Ronald si sarebbe infuriato se non fossi stato lì.-
-Va bene, va bene, ti perdono, ma solo perchè mi aiuterai a trovare un alloggio- sorrise la Diamante.

-Aspetta però- riflettè l'altro:-non passerai certo inosservata vestita così: ti cercano e tu sei l'unica Diamante qui; dobbiamo trovarti vestiti più da Legno.-

Elizabeth sospirò profondamente.
-So che non sono “adatti al rango dei Diamanti”, come dite voi, ma ci vuoi restare qui?- involontariamente la voce di Leo si alzò.
-Certo. Non avrei dovuto far così, scusami, tu sei tanto disponibile con me e molto premuroso...- e gli diede un colpetto amichevole dietro la schiena che lo fece trasalire.
-Dài, andiamo: dopo aver fatto un salto dalla migliore sarta di Pelsat, mia madre, per trovarti un abito, penseremo al posto adatto per la tua permanenza.-




Casa di Leonard non era molto lontana dal centro e nel giardino antistante erano tracce dei segni della condizione di chi la abitava: sul grande tavolo d'ebano erano riposte con cura le armi di Raphael, il fratello di Leonard, una guardia e la vanga del padre era appoggiata alla facciata. I ragazzi entrarono.
-Mamma!- chiamò Leonard.
Una donna alta e bionda dagli occhi versi fece capolino dalla porta.

-Mamma, vorrei presentarti Elizabeth. Elizabeth, lei è mia madre, Agatha.-
Agatha si inchinò profondamente ed un'imbarazzatissima Elizabeth le fece segno di alzarsi. La donna era cresciuta in un'epoca in cui i Diamante si comportavano da padroni e pretendevano ogni genere di ossequio al loro cospetto.
-Elizabeth ha bisogno di un vestito.- spiegò il giovane.

-Oh, no, no, non credo di esser capace a farne un altro così suntuoso- disse guardando il lungo abito giallo della ragazza.
-Infatti ce ne serve uno di quelli che sai fare tu, uno da Legno.-
-In tal caso, signora mia, seguitemi.- Agatha prese per mano Elizabeth e sparirono dietro la porta.


Tre ore dopo, nonostante le lunghe ricerche, i due ragazzi non erano ancora riusciti a trovare l'alloggio adatto ad Elizabeth ed ora se ne stavano all'ombra di una quercia, afflitti per essere arrivati al tardo pomeriggio senza un risultato.
-Credo che mi dovrò accontentare della bottega di Ronald...- sbuffò lei;
-Beh, non è poi così male.-
-Mh mh? E se qualcuno mi scoprisse?-
-Non accadrà.-
-E se...-
-Aspetta qui, non è ancora detta l'ultima parola!- Leonard si alzò e si diresse verso una locanda.

-No, sono stanca di “aspettarti qui”. Stavolta vengo con te.-

-Ma...-
Senza dargli tempo di finire la frase, l'altra lo seguì.
L'interno della locanda era piccolo ed angusto.
Leonard salutò il locandiere, Sean,e lo presentò ad Elizabeth;
Sean sorrise:-Finalmente ti sei deciso, Leonard! Hey, Bob, vedi se abbiamo una stanza per Leo e la sua amica!- urlò ad un ragazzo poco lontano che sparì su per le scale.
Elizabeth arricciò il naso e, arrossendo violentemente, il Legno si sbrigò a chiarire che la stanza serviva solo e soltanto ad Elizabeth che, diceva, era un Legno arrivato da Ersal.

-Non serve mentirmi, amico: so bene che è la Diamante di Ersal: sai, questa mattina la notizia ha fatto parlare... Beh, è ovvio, cosa vuoi che succeda mai qui?-
Sul volto dei due si diffuse il terrore: se quell'uomo avesse parlato, sarebbero venuti a cercare Elizabeth e l'avrebbero riportata indietro.
-Tranquilli, manterrò il segreto.-
Bob scese le scale e sussurrò qualcosa all'orecchio di Sean che si rivolse ai due:-Desolato, ma abbiamo finito le stanze.-
-Ti dovrai accontentare della bottega di Ronald.- concluse Leonard.

Il mio piccolo angolino felice:
Hey you,

come va? Visto il ritardo dell'ultima volta, ho deciso di allungare un po' questo capitolo (che spero vi sia piaciuto :D).
Abbiamo fatto la conoscenza di nuovi personaggi, ma ne mancano ancora molti altri; tra questi diversi saranno molto importanti per la nostra avventura quindi, mi raccomando, tenete d'occhio i prossimi capitoli. Chissà cosa accadrà...?!
Ne approfitto per farvi gli auguri di Pasqua in anticipo.
A presto,
Sally

 

  
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