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Autore: Neverland98    17/04/2014    3 recensioni
-Chi sei, come ti chiami?- vorrei avere un tono sicuro, ma la voce mi muore in gola; così ne esce solo un verso strozzato.
Lui non sembra scomporsi, continua ad osservarmi con i suoi occhi glaciali. Non dev'essere molto più grande di me, eppure lo sembra. E' bellissimo, i suoi lineamenti delicati e la sua carnagione lattea lo fanno assomigliare ad un essere sovrannaturale. Ne sono subito attratta. -Mi chiamo Arden, ma non vedo come questo possa aiutarti a risolvere il tuo problema.-
Deglutisco a vuoto, i battiti del mio cuore mi rimbombano nelle orecchie. -Che problema?-
Arden sfodera un sorrisetto cattivo. - Come farai ad uscire da qui-
-Da qui dove? E' soltanto un sogno- mi sorzo di sembrare tranquilla.
-Dici davvero, ragazzina? E allora perchè non ti svegli- mi prende in giro.
-Lo faccio subito-
Serro le palpebre, smetto di respirare, stringo i pugni.
Ma non succede niente, lui è ancora davanti a me.
Questo non è un sogno.
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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11. VITTORIA
 
Vince solo chi è convinto di poterlo fare
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Avete mai provato a dormire sull'erba?

Be', ve lo sconsiglio.

Fa un male cane, ho la schiena a pezzi e i muscoli addormentati (beati loro!). Insomma, se qualcuno vi dice che dormire all'aperto sotto un cielo stellato è una cosa romantica, non credetegli.

Ieri sera sono riuscita a dormire, perchè ero troppo stanca per essere schizzinosa, per cui sono crollata appena mi sono stesa. Adesso invece non ci riesco.

Arden è steso a pochi passi da me, il suo respiro è regolare, quindi suppongo che stia dormendo.

Io sono troppo presa a pensare a tutto quello che è successo oggi.

Mi ha confessato di essersi quasi innamorato di me, e poi ci siamo baciati. Ed è stato fantastico! Vorrei che Kerr fosse qui, così potrei raccontarglielo. Ah, quanto mi manca! Sono sicura che lei avrebbe approvato la mia scelta di lasciare Damen. Invece adesso non so nemmeno se la rivedrò. Mi chiedo cosa stia succedendo nel mio mondo mentre io me ne sto qui, in un angolo sperduto al confine tra sogno e realtà. Un'altra me starà conducendo le sue normali attività? Oppure tutto questo non sta accadendo, ed è come se qualcuno avesse schiacciato “pausa” sull'enorme telecomando che regola la nostra esistenza?

Sospiro e mi metto a sedere, appoggiando la schiena contro lo spesso tronco dell'albero. Il cielo è di un blu scurissimo, quasi nero, e le stelle sono come tanti punti luce. Non c'è la luna, però, e qua e la compaiono un bel po' di nuvole densissime. Temo che domattina pioverà.

Mi piace guardare il cielo, mi fa sentire piccola, e quindi fa sembrare piccoli anche i miei problemi. Credo sia un bene.

Questa situazione sta diventando insopportabile. Non voglio andare al Castello Nero, ho troppa paura. L'ho sognato una volta sola, ma mi è bastata. Se ci penso riesco ancora a sentire le piume dei corvi che mi sfiorano le orecchie, i loro artigli che mi strappano la pelle, il loro gracchiare assordante...

E il castello in sé non è meno pauroso! A cominciare dal portone con le teste dei leoni che ruggiscono, per finire poi all'atrio buio e cupo e alle scale a chiocciola che non finiscono mai.

Sorrido amaramente quando ripenso alla sensazione piacevole che ho provato nello svegliarmi, nell'accorgermi che era stato tutto un sogno. E adesso lo sto vivendo davvero.

Come se non bastasse poi, per arrivarci dovrò sconfiggere una spece di mostro carnivoro che non ho nemmeno mai visto, ma che a quanto pare ho creato io e io sono in grado di chiamare e sconfiggere. Arden ha detto che quando compare è perchè poco prima lo stavo pensando, e io ero arrivata alla stessa conclusione. Ma ogni volta che il mostro compariva, non ricordo di aver immaginato i suoi artigli o le sue sembianze. No, io stavo pensando a qualcos'altro. Però non ricordo a cosa...

Se Collins fosse qui mi direbbe che “non mi sto applicando abbastanza”, e forse avrebbe ragione. Il fatto che non riesca a dormire non vuol dire che non abbia sonno. Ho la mente annebbiata, ed è un male visto che la giornata di domani e quelle che verranno si presentano abbastanza dure. Ripenso alla doccia, quando sono stata quasi risucchiata dalla melma nerastra che era uscita dallo scarico. Mi batto una mano sulla fronte, non mi sono mai ricordata di consultare il libro dei Sogni riguardo il significato di quella melma!

Sì, decisamente non mi sono applicata abbastanza.

E ora potrei pagare cara la mia superficialità, potrei non tornare mai più a casa.

Senza che me ne accorga le lacrime iniziano a rigarmi le guance e io piango silenziosamente, per non svegliare Arden.

Voglio che tutto questo finisca. Voglio tornare a casa mia, dai miei amici, da mia madre, da Kika. Voglio tornare e basta, anche a costo di perdere Arden.

E poi chissà, magari potrei portarlo con me...

Oh, è inutile fantasticare! Non ci tornerò mai. Punto.

Mi stringo le ginocchia al petto e vi affondo il viso, sospirando e singhiozzando allo stesso tempo. Un rumore alle mie spalle mi fa sobbalzare. Scatto in piedi e mi asciugo le lacrime, guardandomi intorno. Il buio non aiuta. Comunque in un angolo riconosco la figura di Arden che dorme, quindi so che non è stato lui. Male, anzi, malissimo.

Mannò, che dico. Magari è solo un cervo o qualche altro animale.

Che bugiarda che sono.

So perfettamente cos'è, lo capisco dal modo in cui mi si rizzano i peli sulla pelle e il cuore inizia a martellarmi nelle orecchie. Lo capisco dal groppo che mi si forma in gola e la voglia che ho di correre senza fermarmi mai. Di scappare senza fermarmi mai.

Ma mi costringo a non farlo.

La cosa -l'essere- che si nasconde là dietro tra gli alberi, l'ho creata io. Posso controllarla, posso sconfiggerla.

Stringo i pugni e mi sforzo di raddrizzare la schiena. Cammino verso il punto in cui ho sentito il rumore, e più mi avvicino, più la vocina che mi dice “vattene, vattene!” si fa insistente.

Ma io la ignoro.

Allora cambia e diventa “se proprio lo vuoi fare, almeno sveglia Arden, prima. Lui è più forte di te, saprà aiutarti se le cose dovessero mettersi male.”

Ma le cose non si metteranno male. Se lo facessero, desidererò che la bestia sparisca e quella sparirà.

Deglutisco a vuoto e mi fermo a pochi passi dalla siepe foltissima nella quale percepisco – so – che si nasconde l'animale.

-Coraggio, vieni fuori- sussurro a denti stretti, adesso non ho più paura. Sono solo furiosa.-Vieni fuori e facciamola finita una volta per tutte!-

Allungo una mano lentamente, molto lentamente, e per un attimo penso di essermi sbagliata, che non ci sia niente là dentro, che mi sono solo fatta suggestionare.

Ma poi succede.

Due occhi grandi come i miei pugni e gialli come lampadine si spalancano tra le foglie. Caccio un urlo e faccio un salto indietro. Sono stata una stupida!

La bestia balza fuori dal cespuglio e io cado a terra. Ma non ho la forza di rialzarmi. Per la prima volta la vedo in tutta la sua interezza, e c'è un fascino perverso che mi impedisce di toglierle gli occhi di dosso.

E' enorme, dal pelo nero come la pece. Gli occhi felini scintillano nel buio e le zanne sono talmente bianche che rischiarano l'oscurita.

-Arden!- urlo con tutto il fiato che ho in gola.

-Cecilia!- mi fa eco lui. Sento dei passi, e capisco che sta correndo verso di me. Non era molto lontano, ma si è svegliato di colpo, quindi la sua mente non è ancora del tutto lucida, ed è chiaro che nel buio ci sta mettendo un po' a trovarmi.

Sarebbe perfettamente comprensibile, se non fosse che io sto rischiando la vita.

La bestia mi atterra addosso, bloccandomi contro di se. Io Il suo muso è a pochi centimetri dal mio viso e dalle narici dilatate esce aria che si condensa formando nuvolette bianche.

E' impossibile da descrivere, ma è la cosa più mostruosa che abbia mai visto. Risveglia in me un terrore antico, togliendomi il fiato. Non voglio riesco a chiudere gli occhi.

Mi mostra le zanne, ma non attacca. Mi chiedo cosa stia aspettando, ormai mi sono rassegnata all'idea che la mia vita sia finita.

-Cecilia!-

Oh, finalmente mi ha trovata.

-Cecilia, sta' calma- mi ordina.

Come “sta calma”? Vorrei vedere lui al mio posto! Che aspetta ad aiutarmi?

-Aiuto!- dico solo, incapace di distogliere gli occhi da quelli del mostro. E' strano da dire, ma mi sento quasi a mio agio. Non voglio davvero che Arden mi salvi, sto bene così. E' come se l'essere che ho davanti fosse parte di me.

E poi capisco che lo è.

E' il mio lato oscuro.

Ma ancora una volta mi domando perchè sia apparso proprio adesso. Non lo stavo pensando.

-Cecilia, zitta. Io non posso aiutarti, adesso devi farcela da sola- mi comunica Arden in tono pratico.-Io credo in te- aggiunge poi, con infinita dolcezza.

Vorrei che non l'avesse detto.

Io odio quando le persone credono in me, perchè finisco sempre per deluderle. Mi agito e cerco con tutta me stessa di dare il massimo, ma puntualmente fallisco.

Non voglio che Arden creda in me, perchè io non ce la posso fare!

Deluderò anche lui, lo so.

La bestia avvicina ancora di più il suo muso al mio, le spine che le adornano la testa si rizzano come aculei.

-Arden...- lo imploro, con le lacrime agli occhi.

-Cecilia! Non fare la bambina!-

Ed è questa frase che mi fa scattare, che mi motiva. Più del “credo in te”. Solo adesso capisco che quello di cui ho bisogno, quello che trasforma il mio sangue in fuoco, sono le sfide. Sì che ce la posso fare, non sono una bambina.

Mi concentro sulla bestia e stringo i denti.

-Sparisci!- biascico.-Ho detto sparisci!- questa volta con voce più alta, anche se ancora roca.

-Sparisci! Mi hai sentito?- adesso sto urlando.-Tu non esisti, tutto questo non esisti! Io ti ho creata e io adesso ti farò scomparire. Vattene! Vattene!- e mi pizzica la gola, ho le tonsille in fiamme, ma non cedo. E' ancora davanti a me.

-Tu non sei me, io sono meglio di così!-

A queste parole succede qualcosa di incredibile. La bestia non si dissolve nel nulla come avevo immaginato – sperato – , ma il suo volto è l'unica cosa che cambia. La pelliccia scompare, ritraendosi su se stessa, e la faccia prende sembianze umane. Diventa bianco, ovale, con grandi occhi nocciola e labbra carnose. Kerr.

E' impressionante vedere il suo viso sul corpo di questo mostro.

-Kerr!- esclamo con voce rotta.

-Cecilia! Cecilia, che hai fatto?- è proprio la sua voce a parlarmi, risentirla dopo tanto tempo mi fa venir voglia di piangere.

Ma perchè c'è Kerr, cosa ha a che fare con il mostro?

-Perchè ti sei messa con Damen? Ti sei venduta l'anima, ecco la verità!- sta pronunciando le stesse identiche parole che mi ha detto la prima volta che abbiamo litigato, la settimana scorsa.-Lui ti sta usando, e quel che è peggio, tu lo sai e ti va bene! Credevo fossi diversa, credevo avessi dei valori! Noi critichiamo quelle così, che fanno di tutto per essere popolari. Solo adesso mi rendo conto di quanto tu sia simile a loro!-

Sarà per le sue espressioni incredibilmente reali, o per le parole che, esattamente come la prima volta che le ho sentite, mi feriscono a morte; ma anche se so che non è reale, ho bisogno di replicare.-No, Kerr, no. E' solo che ho sempre sognato di stare con Damen, questa è la mia unica occasione...- cerco di gisutificarmi tra le lacrime.

-Hai rinunciato ai tuoi amici, hai rinunciato a me! Ha tutti noi che a te ci teniamo davvero, che tu sia la più popolare a scuola o che tu sia l'ultima ruota del carro. Quelle persone ti abbandoneranno appena sarai passata di moda, e tu questo lo sai, e nonostante tutto preferisci voltare le spalle a noi piuttosto che a loro!-

-No, Kerr, io...-

-Cecilia, Cecilia è finto! Non è davvero la tua amica- mi urla Arden, è la sua voce è come una carezza per il mio udito.-E' solo un trucco per farti stare male, per sconfiggerti! Non permetterglielo, affronta i tuoi rimpianti! Affronta il tuo lato oscuro!-

Il mio lato oscuro!

Questo è il mio lato oscuro, tutti i miei rimpianti e le ferite che non si sono mai rimarginate! Prima che la bestia apparisse, ogni volta, stavo sempre pensando a Kerr, o a Damen, o alle persone a cui tengo che mi hanno fatto soffrire!

Perchè non ci sono arrivata prima?

Rido, e la mia è una risata isterica, mista al pianto.

Devo guarire le mie ferite, questo è l'unico modo per sconfiggere il mostro che ho davanti.

-Tu non sei reale, tu non sei Kerr! Sparisci!-

E il viso di Kerr sparisce. Per un debole istante credo di avercela fatta, di aver vinto. Poi la testa del mostro diventa quella di qualcun altro, un ragazzo biondo e con gli occhi azzurri.

Damen.

Sorride beffardo, e mi fissa con i suoi occhi incredibilmente reali.

-Cecilia! Quanto sei patetica!- esordisce, e io mi sento raggelare. Devo stare calma, è tutto finto. E' tutto finto.

-Eri talmente disperata da stare con uno a cui non fregava niente di te, sei la ragazza più patetica che abbia mai incontrato!- ride, ed è un cigolio metallico, come graffi su una lavagna. Ho le lacrime agli occhi, perchè anche se Damen queste cose non me le ha mai dette, so che le pensa. E le penso anch'io.

-Mi fai pena! Nessuno ti amerà mai! Sei una squilibrata che fa sogni assurdi, solo una stupida...-

-Basta!- lo inerrompo-Forse hai ragione, forse faccio davvero schifo, sono una squilibrata e nessuno mi amerà mai. Ma tu non sei migliore di me.- è stupido dirlo adesso, perchè so che quello che ho davanti non è il vero Damen. Ma mi sto sfogando, e mi sento già un po' meglio. -Tu non hai degli amici! Quelli che stanno con te lo fanno solo per ottenere vantaggi personali! Forse nessuno mi amerà mai, ma io ho persone che mi vogliono bene! Tu invece nemmeno quelle! E tanto per chiarire, sei più patetico di me, visto che sei tu che sei venuto strisciando a chiedermi di essere la tua ragazza per non finire nel dimenticatoio!- questa volta è il mio turno di ridere, e lo faccio con cattiveria, talmente tanto che mi fa male la pancia e devo chiudere gli occhi.

-Bravissima, Cecilia! Continua così!- mi incoraggia la voce di Arden.

Quando l'attacco di risate si placa e posso guardare di nuovo, vedo che al posto del viso di Arden c'è un altro viso, un viso che mi prova una fitta di dolore quasi più forte di quelle che mi hanno provocato le parole di Kerr e Damen.

C'è Arden.

-Ciao, Cecilia.- mi dice quello che dovrebbe essere il suo viso, e all'inizio sembra anche abbastanza normale. Nessun segno di rabbia o arroganza.

-Ciao, finto-Arden.- replico guardandolo con aria di sfida.

-Sì, hai proprio ragione. Sono finto, non esisto. Ti sei innamorato di qualcuno che non esiste! Mi fai quasi tenerezza, povera piccola. Il ragazzo che ama alla follia non esiste, è frutto della sua immaginazione. Sai che alcune persone sono state chiuse in manicomio per questo? Fossi in te starei attenta!- ride cattivo, e questa volta io non so che dire. Ha ragione, lui è finto.

Ma non è l'unico ad essere finto.

-Già, è vero. Arden è finto. Ma lo sei anche tu- dico con tono estremamente calmo, mandando giù le lacrime che mi salgono agli occhi pronunciando queste parole.

Ed è adesso che il mostro si rimpicciolisce e si avvolge su sé stesso in un turbinio di luce così accecante che devo chiudere gli occhi. Quando li riapro, davanti a me non c'è più niente.

Ho vinto io, ho vinto io!

Ho sconfitto i miei demoni, ho sconfitto il mio lato oscuro.

 

 

Chiedo  infinitamente scusa per avervi fatto attendere, ma prometto che mi farò perdonare!

Un bacione <3

   
 
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