La pioggia batte così fitta che è impossibile vedere fino in fondo al vialetto, ed è meglio così. Sarebbe molto più difficile se vedessi la tomba in cui il suo corpo sarà imprigionato per l'eternità. Però lo spesso velo d'acqua non ti impedisce di sentire il rumore costante delle gocce sul legno, così simile al battito di un cuore... ma che importanza ha? Il suo cuore non batterà mai più... Questa consapevolezza ti fa talmente male che devi reprimere un conato di vomito, percui torni a rifugiarti nel tuo mondo irreale. Nel mondo dove tutto questo non è successo veramente, nel mondo dove tua sorella arriverà presto ridendo.
Ti guardi intorno. Non c'è molta gente; giusto qualche vicino di casa che non si disturba neanche a contrarre il viso in un espressione di lutto. Non te ne stupisci. Tua madre non è mai stata una persona socievole e Ariana non ha -era-molti amici... ma che importanza ha? Non potrà mai più fare conoscenze... E per cosa? Una creatura così gentile, così innocente e buona come tua sorella non doveva essere sacrificata per...per... il bene superiore. Quelle parole,  un tempo ripetute con tanta speranza e ambizione, ora ti provocano un odio profondo. Come hai potuto essere così stupido? Come hai potuto non capire quanto i suoi -i nostri- progetti fossero folli?
Tuo fratello si sta avvicinando. Scruti il suo volto, e l'infinita tristezza che vi scorgi di causa una fitta al cuore, ma la rabbia nella voce è ancor più dolorosa.
"Sei contento ora?"
No che non sei contento, non sai bene cosa provi in questo momento, forse non provi proprio nulla, ma sicuramente non sei contento.
"Ora che te ne sei liberato? Tanto cos'era lei per te? Un impiccio! Un ostacolo alla tu fama! Come lo era la mamma! Una palla al piede per il grande, talentuoso Albus Silente!"  Qualcosa dentro di te scatta, forse il rimasuglio di quello che un tempo avresti definito orgoglio, o forse solo amore per la verità, perché, almeno su un punto, tuo fratello mente: per quanto disonorevole possa essersi rivelata la sua esistenza, non hai mai pensato queste cose. Cerchi di parlare ma riesci a produrre poco più di un inudibile sussurro.
"Io non..."
Il pugno arriva inaspettato. Il sangue ti invade la faccia. Ma non senti niente e non reagisci. Perché in fondo tuo fratello ha ragione. Il tuo stupido, burbero e ignorante fratello ha sempre avuto ragione. Ha ragione a disprezzarti, ha ragione ad odiarti.
"Vedi dove ci hanno portato i tuoi piani? Vedi..."
La voce gli muore in un singhiozzo. Stanno calando il corpo nella bara. È troppo. Macchie scure ti si allargano ai lati del campo visivo e cadi.            
 
 
Quando ti risvegli, sei in camera tua. Non sai come ci sei arrivato,ma che importanza ha?
"Cosa farò ora?" ti chiedi. Gellert se n'è andato, ma non ti illudi che sarà per sempre: un giorno tornerà, lo sai.  Per adesso, però, non t'interessa. "Dove andrò?" ti domandi. Non puoi restere in questa casa, non puoi, perchè qui ogni cosa è intrisa della sua presenza. Come mai il libro che Aberforth le stava leggendo è ancora aperto sulla scrivania? Come mai l'orto che curava con affetto ogni giorno è ancora intatto? Forse l'universo non si è ancora reso conto che tua sorella non c'è più. No, decisamente non puoi restare. Cerchi di pensare a dove vorresti essere e riesci a immaginare un solo posto.
"Hogwarts" sussurri prima di addormentarti.