Dalla finestra entra uno spiraglio di luce che illumina una parte del mio volto, facendomi tirare le coperte fin sopra la testa. La sveglia inizia a suonare dopo qualche minuto, e sembra che non voglia mettersi a tacere. Insonnolita, stacco la spina a cui è collegata. C'è un breve silenzio dentro la camera. Mi alzo di malavoglia, mi dirigo verso il piccolo armadio che ho in camera e ne tiro fuori qualche indumento: un paio di shorts di jeans e un top piuttosto corto, mettendo in risalto le braccia e il ventre ricoperti di tatuaggi. Mi lego la grande massa di capelli ricci in uno chignon, scoprendo le orecchie riempite da piercing. Arrivata in bagno, inizio a marcare occhi e labbra rispettivamente con eyeliner, mascara e rossetto. Appena finito, mi dirigo verso la cucina, ma qualcosa (o meglio qualcuno) si attacca alla mia gamba, impedendomi di proseguire.
- Ciao zia!
Abbasso la testa, e due occhi azzurri mi sorridono. E' la mia nipotina, Annabeth. Mi piego per sollevarla da terra e la prendo in braccio.
- Come stai Annabeth?
- Benissimo!
Arrivate in cucina, trovo mia sorella Alex intenta a preparare la colazione.
- Buongiorno Alex! -, le dico, stampandole in contemporanea un bacio sulla guancia.
Mi siedo appoggiando la piccola sulle gambe, prendo una mela ed accendo la tv. Dopo qualche minuto, la mia attenzione viene catturata da un telegiornale; stanno parlando di un evento importante accaduto ieri nelle strade di Los Angeles, al centro di Admiralty Way, una delle strade più importanti. Un gruppo di ragazzi (probabilmente dai 19 ai 26 anni, ipotizza il telegiornale), si è esebito nell'Admiralty davanti a una grande massa di gente, bloccando il servizio pubblico delle strade. Alzo ancora di più il volume, eccitata dall'idea che qualcuno ci abbia finalmente notati.
Abbasso la testa, e due occhi azzurri mi sorridono. E' la mia nipotina, Annabeth. Mi piego per sollevarla da terra e la prendo in braccio.
- Come stai Annabeth?
- Benissimo!
Arrivate in cucina, trovo mia sorella Alex intenta a preparare la colazione.
- Buongiorno Alex! -, le dico, stampandole in contemporanea un bacio sulla guancia.
Mi siedo appoggiando la piccola sulle gambe, prendo una mela ed accendo la tv. Dopo qualche minuto, la mia attenzione viene catturata da un telegiornale; stanno parlando di un evento importante accaduto ieri nelle strade di Los Angeles, al centro di Admiralty Way, una delle strade più importanti. Un gruppo di ragazzi (probabilmente dai 19 ai 26 anni, ipotizza il telegiornale), si è esebito nell'Admiralty davanti a una grande massa di gente, bloccando il servizio pubblico delle strade. Alzo ancora di più il volume, eccitata dall'idea che qualcuno ci abbia finalmente notati.
"I RAGAZZI SI FANNO CHIAMARE "THE BH" SIGLA CHE STA PER "BLACK HOLE", E SONO RIUSCITI A CONQUISTARE TUTTI I PASSANTI DELLA ZONA! MA CHI E' QUESTA MISTERIOSA CREW CAPACE DI BLOCCARE IL TRAFFICO CITTADINO E DI ATTIRARE L'ATTENZIONE DI MIGLIAIA DI PERSONE?"
- Sentito, Alex!? Siamo stati formidabili! - Sento il mio corpo vibrare d'energia. Mia sorella abbassa i volume, mentre io continuo a guardarla con il sorriso stampato sul viso.
- Annabeth, vai a prepararti, tra poco dobbiamo andare a scuola.
Alex si mette seduta sulla sedia affianco, le mani appoggiate sulle mie. Il sorriso mi scompare dalle labbra. Sentire un'altra tiritella di mia sorella è l'ultima cosa che avrei mai desiderato in momenti come questi.
- Ancora con questa storia? Un giorno ti farai prendere dagli sbirri.
- Non preoccuparti, so come cavarmela. - Sento la presa delle sue mani stringersi sulle mie per poi lasciarle, accompagnata da un grande sospiro.
- Sentimi. Non voglio fare la parte della sorella cattiva. Lo dico solo per il tuo bene. Hai 22 anni, dovresti iniziare a cercarti un lavoro invece di stare a fare queste cose.
- “Queste cose”, come le chiami tu, sono tutta la mia vita.
- Oh, e quindi in futuro ti guadagnerai da mangiare ballando?
- Chissà. Forse sì.
- Sii seria.
"Sii seria". Quelle parole mi rimbombano nella mente. Inizio a sentire un lieve dolore alla gola, e il naso e gli occhi iniziano a pizzicare. Infondo Alexia ha ragione. Mi ritrovo a fissare un punto indefinito sul tavolo, mentre ripenso a quelle parole. Significa che per mia sorella sono solo una bambina incapace di fare qualcosa di concreto? Il silenzio della mia riflessione viene spezzato quando mia sorella mi passa sotto la mano un foglio. Un colloquio di lavoro. Perfetto.
- Lo so che non è granché, ma ho provato a trovarti un lavoro da queste parti. Non è nulla di speciale, infondo..
- .. Infondo cosa potrei mai aspettarmi dal quartiere più povero di Los Angeles?
Mia sorella sospira nuovamente.
- Scusa. - Dico brusca. Prendo il foglio e lo fisso per un attimo. Vuole solo il mio bene. Lo piego e me lo metto in tasca con aria indifferente. Alzo lo sguardo verso Alex.
- ... Ci penserai a quella proposta?
- Sì, ci penserò. -, rispondo, provando ad accennare un sorriso. Lei mi guarda con occhi pieni di speranza. E' uno sguardo che non posso reggere, sa che farò di testa mia. Poso lo sguardo sull'orologio attaccato al muro.
- E' tardi, devi accompagnare Annabeth. - le dico chinando la testa sui miei shorts.
- Hai ragione.- Alex chiama Annabeth, che mi scocca un sonoro bacio sulla guancia prima di andare. Saluto entrambe con un gesto della mano, e aspetto ansiosamente il click della porta. Lascio scendere alcune lacrime nel silenzio della cucina, ma impongo a me stessa di trattenere tutto il resto. Asciugandomi gli occhi, prendo lo skate appoggiato allo stipite della porta, apro la porta di casa e, indossando gli occhiali, mi preparo per andare dalla crew. Destinazione Clark Ave!
___________________________________________________
- Annabeth, vai a prepararti, tra poco dobbiamo andare a scuola.
Alex si mette seduta sulla sedia affianco, le mani appoggiate sulle mie. Il sorriso mi scompare dalle labbra. Sentire un'altra tiritella di mia sorella è l'ultima cosa che avrei mai desiderato in momenti come questi.
- Ancora con questa storia? Un giorno ti farai prendere dagli sbirri.
- Non preoccuparti, so come cavarmela. - Sento la presa delle sue mani stringersi sulle mie per poi lasciarle, accompagnata da un grande sospiro.
- Sentimi. Non voglio fare la parte della sorella cattiva. Lo dico solo per il tuo bene. Hai 22 anni, dovresti iniziare a cercarti un lavoro invece di stare a fare queste cose.
- “Queste cose”, come le chiami tu, sono tutta la mia vita.
- Oh, e quindi in futuro ti guadagnerai da mangiare ballando?
- Chissà. Forse sì.
- Sii seria.
"Sii seria". Quelle parole mi rimbombano nella mente. Inizio a sentire un lieve dolore alla gola, e il naso e gli occhi iniziano a pizzicare. Infondo Alexia ha ragione. Mi ritrovo a fissare un punto indefinito sul tavolo, mentre ripenso a quelle parole. Significa che per mia sorella sono solo una bambina incapace di fare qualcosa di concreto? Il silenzio della mia riflessione viene spezzato quando mia sorella mi passa sotto la mano un foglio. Un colloquio di lavoro. Perfetto.
- Lo so che non è granché, ma ho provato a trovarti un lavoro da queste parti. Non è nulla di speciale, infondo..
- .. Infondo cosa potrei mai aspettarmi dal quartiere più povero di Los Angeles?
Mia sorella sospira nuovamente.
- Scusa. - Dico brusca. Prendo il foglio e lo fisso per un attimo. Vuole solo il mio bene. Lo piego e me lo metto in tasca con aria indifferente. Alzo lo sguardo verso Alex.
- ... Ci penserai a quella proposta?
- Sì, ci penserò. -, rispondo, provando ad accennare un sorriso. Lei mi guarda con occhi pieni di speranza. E' uno sguardo che non posso reggere, sa che farò di testa mia. Poso lo sguardo sull'orologio attaccato al muro.
- E' tardi, devi accompagnare Annabeth. - le dico chinando la testa sui miei shorts.
- Hai ragione.- Alex chiama Annabeth, che mi scocca un sonoro bacio sulla guancia prima di andare. Saluto entrambe con un gesto della mano, e aspetto ansiosamente il click della porta. Lascio scendere alcune lacrime nel silenzio della cucina, ma impongo a me stessa di trattenere tutto il resto. Asciugandomi gli occhi, prendo lo skate appoggiato allo stipite della porta, apro la porta di casa e, indossando gli occhiali, mi preparo per andare dalla crew. Destinazione Clark Ave!
Questa è la prima FF che scrivo e pubblico su EFP. Per farvi più chiarezza, Sharyn è interpretata da Leigh-Anne delle Little Mix. Non shippo la coppia Anne-Justin, anzi, nemmeno mi sono mai immaginata di vederli insieme, ma Anne è la ragazza che si avvicina di più al mio personaggio. Non so se ci sarà una seconda serie di Rider, ma lo spero davvero tanto. Molti si diranno che la vita di Sharyn riprende parecchio "Step Up Revolution". Vi dico solamente che quel film mi ha ispirata a scrivere questa FF, ma la storia è totalmente diversa e la danza non è al centro di "Rider". Detto questo, spero davvero che vi piaccia come primo capitolo, e, il prima possibile, vi metterò il secondo! :3