Mancava soltanto un giorno all'esecuzione di Bitway Ozrock.
Macchiatosi di numerosi crimini, ogni angolo dell'universo chiedeva a gran voce la sua testa e nemmeno Lalaya Obies, destinata a a regnare con saggezza e magnanimità su Faram Obius, poté opporsi al corso degli eventi.
L'unica decisione che ebbe la facoltà di prendere in merito a quella tragica vicenda consistette nella folle pretesa di avere un'udienza privata con lui: una scelta priva di motivazioni razionali, dettata forse dalla ferma volontà di evitare che il nome del suo paese si sporcasse ancora di morte e di sangue.
 

“Esigo una risposta, da essa dipenderà il tuo destino”- chiese lei sfoggiando una severità che non le apparteneva
"Un simile compromesso non basta a cancellare il passato "
"Se volessi dimenticare ciò che è stato, non mi sarei mai spinta tanto in basso”
“Cosa ci guadagneresti?”- domandò Ozrock sprezzante
“Un monito per l'avvenire: al sorgere del sole quando mi sveglierò e ti vedrò al mio fianco, ricorderò le sofferenze che hai dovuto sopportare a causa nostra"
“Non riuscirai a portare da sola i sentimenti di odio e vendetta che albergano in me” - disse lui con un ghigno
"Le azioni dei miei antenati rappresentano l'origine del malsano piano di conquista di cui ti sei reso protagonista, ed ora ne pagherò io le conseguenze” - commentò lapidaria lei
“Sei una povera pazza”
“Sì, hai ragione”- inveì la principessa alzando la voce e cercando di tenere testa a proprio interlocutore - “ è da folli pensare che sia ingiusto privarti della vita”
"Vuoi essere ricordata come la mia salvatrice, la donna in grado di cambiarmi?”
“Desidero diventare la tua luce, la sola speranza di sfuggire dall'oscurità che ti imprigiona ormai da troppo tempo”
“Tu fingi di credere a ciò che dici”- la schernì pesantemente lui

Davanti a quell' espressione maligna, Lalaya rischiò seriamente di perdere il rigido auto-controllo che si era imposta prima di incontrarlo, sconcertata dalla facilità con cui riuscisse a metterla in soggezione semplicemente guardandola.
Entrambi si fissarono per alcuni minuti senza parlare, nessuno sopportava l'idea di cedere allo sguardo dell'altro.

"Sembri davvero tanto ingenua da fidarti di me"
"Nessuno si fida di te. Io sento il bisogno di alleviare il senso di colpa che mi tormenta”

Un impeto di rabbia pervase l'animo di Bitway, il quale si avventò sulla principessa. Lei, in preda al panico, cominciò a pentirsi di aver dato ascolto al cuore, offrendo a chi stava per aggredirla la possibilità di espiare i propri peccati.
Ma non successe nulla.
Ozrock si limitò a bloccarla contro ad una parete, impedendole di scappare

“Mi somigli”- sospirò lui in tono saccente avvicinandosi pericolosamente al volto della ragazza - "agisci guidata dal tuo egoismo”
“No!”- gridò lei negando l'evidenza
“Rincorri così disperatamente la reputazione da principessina benevola da scendere a compromessi con me, chiedendomi di sposarti e governare questo pianeta da re e regina legittimi, costringendo di fatto i tuoi amati sudditi a vivere sotto la mia dittatura"
“Se servirà a redimenti, noi affronteremo questo drammatico futuro...”
“Non potrà mai esistere un “noi”. E tu lo sai”
 

Ozrock Bitway venne giustiziato la mattina seguente.
Quando esalò l'ultimo respiro, Lalaya si abbandonò in un pianto disperato che pareva non si sarebbe mai placato.
Gli abitanti di Faram Obius non capirono il comportamento della loro sovrana, la ritennero troppo indulgente nel provare pietà per la morte di un criminale del genere.
Non riuscirono neppure a spiegarsi il motivo per cui, in quella palese manifestazione del proprio dolore, cercasse insistentemente di pulirsi le labbra con il dorso della mano, nel vano tentativo di cancellare l'errore più grande che avesse mai potuto commettere.