Serie TV > Agents of S.H.I.E.L.D.
Segui la storia  |       
Autore: paoletta76    17/04/2014    3 recensioni
La verità era che dopo Praga non riusciva più a dormire. Gli bastava chiudere gli occhi, e lei era lì. Non l'immagine strafottente uscita dal cappuccio dopo il modo non convenzionale in cui l'avevano invitata a bordo, non quella allegra dei rari momenti di pausa. E neppure quella triste con cui gli aveva raccontato di non aver mai avuto una famiglia che l'amasse.
Il sorriso di Skye non si apriva. E quelle labbra appena socchiuse colavano sangue.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grant Ward, Skye, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Se davvero sei diventata forte come dici, dimostralo. Combatti, riprenditi quello che è tuo.
 
Quella voce era leggera, oscura, contro la sua nuca. Apriva gli occhi e si ritrovava circondata dal buio.
Sola. Era sola, nessuno del suo team a coprirle le spalle. Levava il passo, cercava di aguzzare la vista per individuare almeno un punto di riferimento. Poi lo trovava.
Una luce, finissima, come una fessura in fondo a quello che poteva sembrare un lungo corridoio. La raggiungeva, e le si delineava davanti la sagoma di una porta.
La mano a spingere l'anta, il corpo che scivolava oltre. Lì dentro, malamente illuminata da una luce azzurrastra, una stanza. Non troppo grande, gli angoli in penombra e un letto quasi al centro, affiancato da macchine per il monitoraggio di un paziente che invece non c'era. Le macchine erano accese, se ne sentiva il -bip!- insistente. Invece il letto era vuoto.
 
Avanzava un passo, due. Il corpo non c'era, sostituito da una traccia scomposta fra le lenzuola stropicciate.
Lei lo sapeva. Sapeva chi doveva essere in quel letto, sapeva anche che era sua la mano che ce l'aveva sbattuto.
 
Questa volta nessun rimorso, Sara. Non hai ucciso l'uomo che ami. Hai eliminato un traditore.
 
Adesso era la sua, la voce che le riempiva la testa. Che sibilava, orribile e cattiva.
Chiudeva gli occhi, li riapriva e quella traccia fra le lenzuola si riempiva di sangue.
 
L'avrebbe chiesto a Katie, il significato di quel sogno che ormai la perseguitava da giorni. Gliel'avrebbe chiesto, se solo non avesse avuto a che fare con una bambina di quattro anni.
E poi lo conosceva già, il significato.
 
Una forza al di là della sua comprensione sta venendo da lei.. lei e.. Skye..
Si svegliava, si alzava a sedere sul letto, raccogliendo le ginocchia contro di sé. Le parole di quello che avevano creduto il Chiaroveggente avevano un senso. Tutte.
 
Ha qualcosa che noi vogliamo.. e lei morirà.. nel darcela.
La voce veniva interrotta da un colpo di pistola, e l'immagine di quell'arma fra le mani di Grant chiudeva il cerchio.
 
Non potevi fare altro, Skye. O lui, o te.
 
Voltò il viso, cercando di aguzzare la vista in cerca dell'orologio. Lo raccolse fra le dita e rimase per un lunghissimo istante a fissarlo.
Le quattro ed un quarto del mattino.
 
Scivolò fuori dal letto, raggiunse l'armadio, cambiò il pigiama con jeans ed un maglioncino. Infilò scarpe, giubbotto ed oltrepassò la porta.
Uno sguardo di sfuggita all'obiettivo della telecamera dell'ascensore, il labiale ad avvertire tramite Jarvis il padrone di casa.
Scendo a fare un giro. Mi serve un po' d'ossigeno.
 
E poi, l'aria frizzante della notte di New York.
 
La Fifth appariva bellissima anche con le sole luci notturne delle vetrine.
Avrebbe preferito il potere di tornare indietro nel tempo e poterlo riscrivere da capo. O quello di leggere il futuro, o i sogni come faceva Katie. Forse l'avrebbe potuto evitare. Il risveglio dell'Hydra, il crollo dello Shield. Tutte quelle vittime.
 
E anche quel colpo di coltello, al centro del petto del traditore.
 
Sollevò il viso, incontrando un inedito e lontano cielo stellato, che faceva capolino timidamente oltre le luci della città. Continuò a camminare, ed i passi la portarono ai cancelli di Central Park.
Avanzò ancora, cercando di non pensare, per evitare che qualunque ricordo felice venisse sporcato dall'immagine di quel sangue e dei suoi perché.
 
L'angelo delle acque sembrava aspettarla, con quell'espressione dolce e la mano che sembrava tendersi verso di lei.
 
Ti ricordi di me, vero?
Sollevò il viso, mordendo appena le labbra e poi accomodandosi sul bordo della fontana con un sospiro.
 
Era stata un'altra notte, neppure troppo lontana. Eppure a lei sembrava fosse passata una vita intera.
Un altro sospiro, mentre le dita scivolavano nella tasca dei jeans ed estraevano l'iPod. Le cuffice nelle orecchie, il pollice sul tasto play. E l'aria si riempì della magia di quella canzone.
 
You and I were meant to be
Ain't no doubt about it
No way to hide that sort of thing
Not waiting for something better
Ain't nothing better worth imagining
 
I, I keep on running
I'm building bridges that I know you never wanted
Look for my heart
You stole it away
Now on every single road that I can take
 
Listen, I want you to burn my bridges down
I said, I want you to burn my bridges down
Set me on Fire
You set me
Set me on Fire
 
Ti ricordi di quella sera.. a.. a Praga?
La voce scura di Grant l'aveva sorpresa, in quell'angolo di quella stanza invasa dalla luce del sole. Aveva sollevato il viso e trovato le sue dita che giocherellavano con le lenzuola.
- Pe.. perché?
Lui aveva aggrottato le sopracciglia, accomodandosi meglio con le spalle contro il cuscino.
- Cioè.. perché mi fai questa domanda? - lei s'era irrigidita, lanciandosi uno sguardo intorno.
- Lo so, è un episodio che stai cercando di dimenticare.. ma.. non intendo la mattina dopo. Intendo quella sera. Quando sei venuta al bar a ripetermi come avevi già fatto a Dublino che, se volevo parlarti dei miei problemi, tu c'eri. Non te l'ho detto per educazione, ma in quell'istante ho pensato che eri davvero un'insistente rompiscatole.
 
Le labbra s'erano stirate in un sorriso, ed aveva lasciato che quelle dita grandi e caldissime lasciassero le lenzuola per raggiungere e contenere le sue.
- Un'insistente rompiscatole.. già.
- Beh.. quando starò di nuovo in piedi, vorrei recuperare quella chiacchierata. E magari offrirti anche un drink. Io e te. Senza le tue socie fra i piedi, possibilmente.
 
Una minuscola risata, ricambiata dal sorriso leggero del giovane. Non le erano sfuggite, le incursioni di Sif e Nat ad origliare oltre la porta, nelle notti passate accanto a quel letto..
- Senza le mie socie. Ok.
Aveva annuito, lentamente, promettendo mano sul cuore.
 
Grant era tornato in piedi in due settimane. E quella sera l'aveva percorsa un brivido, vedendolo fare capolino da oltre l'ingresso del salone.
- Hai.. hai voglia di uscire?
 
Era saltata su come un gatto, perdendo l'assetto da riposo sul divano e costringendo Nat, comodamente appoggiata con la testa sulla sua pancia, a scivolare sul tappeto con un'occhiataccia.
- SguardoDellaVedova.- aveva ironizzzato Clint, allegramente svaccato sull'altro divano - letale. Potremmo brevettarlo.- aveva recepito il secondo sguardaccio, e con un sorrisetto s'era rivolto direttamente all'allieva di livello nove - serve copertura?
Grant l'aveva fissato a labbra socchiuse per un lunghissimo istante, lasciandola sorridere e staccarsi dal divano.
- Vedi con che specialista mi tocca lavorare.. non starlo neanche a sentire, và.
Clint aveva risposto a quel suo tirare su il naso tipo divetta con una sonora linguaccia.
 
Per un istante, le era sembrato che l'altro masticasse amaro.
L'aveva ignorato, arrivandogli accanto e raccogliendogli la mano con una smorfietta al pepe.
 
- E così adesso hai cambiato specialista. Potrei essere geloso, sai.
- Beh.. e avresti ragione. Lui è molto più figo di te.- gli aveva risposto mettendo su la sua aria da top model, lasciandolo scuotere appena la testa e scivolarle addosso.
S'erano incamminati lungo la Fifth, mano nella mano, come non fosse mai successo nulla e nessuno dei due avesse mai avuto a che fare con armi, misteri, mostri o con lo Shield.
 
Bethesda Terrace era meravigliosa, sotto la luce del tramonto. Ed ora, percorrendone il perimetro con lo sguardo, riusciva a rileggere quei momenti istante per istante. Le ultime persone in giro, il rimbalzo di un pallone lungo la scalinata. Le risate dei bambini, la signora con quel buffo cagnolino bianco che s'era fermata proprio là, a ridosso della fontana.
 
Le loro mani ancora intrecciate, sedersi sul bordo ed esprimere un desiderio.
Tuo padre lo sa?
 
-..Che esco con te? No.- gli aveva rubato un pensiero, lasciandogli aggrottare le sopracciglia - non credo ne sarebbe troppo entusiasta. Probabilmente ti farà fuori, quando lo saprà.
 
Lui aveva abbassato lo sguardo.
- Scusa..- lei s'era fatta seria, spostandosi lungo il bordo della fontana fino ad arrivargli addosso - non volevo.
- No, non..- lui aveva appena teso la mano, come a scacciare brutti pensieri.
 
Non quelli che aveva creduto lei.
 
Era dannatamente bravo, l'agente Ward. Bravo a recitare il ruolo di un uomo mai esistito, e pure ad esprimere solo i pensieri che voleva lasciarle ascoltare. Fino all'estremo.
 
Si nascondono in piena vista. Si guadagnano la nostra fiducia, la nostra comprensione. Fanno sì che ci piacciano. E quando esitiamo.. loro colpiscono.
 
Aveva calcolato tutto, fino all'ultimo dettaglio. Lasciare che fosse Coulson a volerlo in squadra, proporsi come istruttore. Fare sesso con May per farla ingelosire. Lasciare che la catturassero e le trafiggessero la schiena con quel calibro 50. Puntarsi la canna alla tempia fingendo un dolore che non aveva mai provato.
 
Eppure il sangue era così vero, sull'asfalto, Skye..
 
L'aveva giocata, tradita, presa in giro. Come aveva fatto con tutti quelli che in quei due anni e mezzo avevano fatto l'orribile sbaglio di fidarsi di lui.
 
Non aveva calcolato una sola, piccolissima cosa.
 
Sara non era l'unica asgardiana, in quella torre, capace di leggere nel pensiero. E l'Hydra non aveva il potere di controllare i sogni dei suoi traditori.
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Agents of S.H.I.E.L.D. / Vai alla pagina dell'autore: paoletta76