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Autore: Nadie    18/04/2014    3 recensioni
'E tu? Hai già fatto tutto quello che volevi fare prima di morire?'
'Assolutamente no'

[Ben e Prudence]
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Temporale '
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XII



Per qualche giorno non vidi più Ben né andai a cercarlo dove sapevo sicuramente che lo avrei trovato, pensai che magari avrebbe riflettuto e poi sarebbe venuto da me e mi avrebbe detto: ‘hey, hai proprio ragione, forse è meglio se torno a casa mia’.
Nel frattempo mia madre aveva ricominciato ad uscire per passare la notte di bar in bar ed era andata di nuovo via la luce e non c’erano più candele da accendere.
Con i brutti tempi che correvano trovare un lavoro diventava sempre più difficile, per questo una mattina presi Jude per mano e lo portai con me davanti ad una bella villetta bianca nel centro di Dublino.
Il giardino era ben curato, pieno di alti alberi spogli a causa della brutta stagione.
Mi avvicinai tentennando alla porta e, trattenendo il fiato, suonai il campanello.
«Perché siamo qui, Prue?» abbassai gli occhi su Jude, senza sapere bene cosa dire.
«Siamo qui per… per fare un esperimento.» lui incurvò le sopracciglia in un’espressione confusa, ma non domandò altro.
Poco dopo fece capolino da dietro la porta il viso di una bambina con gli occhi blu.
«Sì?» chiese.
«Potrei parlare con Finbar?» la bambina aprì ulteriormente la porta e si allontanò chiamando il padre a gran voce.
«Chi è Finbar?»
«Nessuno di importante, Jude, fidati.»
Sentii dei passi avvicinarsi e poi un uomo alto e biondo comparve sulla soglia della porta.
Puntò i suoi occhi blu su di me e sembrò perplesso.
«Ci conosciamo?» la sua domanda entrò appuntita nel mio stomaco e mi tolse il fiato.
«Sono Prudence e lui è Jude.» sbiancò improvvisamente e per qualche minuto nessuno parlò più.
Finbar si passò una mano sulla fronte madida di sudore, poi fece un passo avanti e mi studiò attento.
«Prue… sei cresciuta, non ti vedo da un po’.»
«Da più di un po’, direi.»
«Come mi hai… trovato?»
«Ricerche. Sei diventato piuttosto famoso, si vede che te la passi bene.» lui sospirò.
«Io… Prue, mi dispiace, tesoro, davvero.» scossi la testa.
«Non ti dispiace nemmeno un pochetto, invece, ma forse un po’ ti vergogni altrimenti avresti almeno il coraggio di guardare Jude negli occhi. Ma comunque non è questo che mi importa.» sentii la mano di Jude lasciare la mia e d’istinto lo presi per le spalle e lo riportai vicino a me.
«Mia madre ha perso il lavoro dopo che sei… sparito. Ma non ha mai cercato di metterti nei casini, però ora cominciano ad esserci problemi seri e abbiamo bisogno di una mano.»
«E se rifiutassi?»
«Saresti così viscido da farlo?»
«Non è certo colpa mia se Sadie non è in grado di provvedere ai suoi figli!»
«Se rifiuti ci rivedremo in tribunale, non so se ricordi quanti anni ho, ma stai sicuro che non ho bisogno del permesso della mamma per rovinarti.»
La bambina che ci aveva aperto la porta comparve dietro la gamba del padre e gli tirò piano il pantalone.
«Vengo subito, tesoro.»
«Dobbiamo andare anche noi.» presi Jude per mano e feci un passo indietro.
«Tua figlia?» gli chiesi.
«Sì. Ne ho due, entrambe femmine.»
«Bella bambina.»
Mi voltai e mi allontanai a passo svelto con Jude al mio fianco.
«Jude, non dire a nessuno dove siamo andati, nemmeno alla mamma, capito?»
Lui annuì, poco convinto, forse aveva capito o almeno intuito qualcosa, ma preferii non chiedergli nulla per non complicare ulteriormente le cose.
Per strada, quel giorno, delle gente interessante non c’era nemmeno l’ombra, per questo camminai molto velocemente, impaziente di raggiungere la fermata della metro.
Arrivati agli scalini, sentii Jude chiedermi con il fiato corto di rallentare.
«Ma altrimenti la perdiamo!» Jude sbuffò e poi riprese a camminare tenendosi il fianco con la mano destra.
La metro era già arrivata, ma per fortuna, nonostante tutti i posti a sedere fossero occupati, si riusciva a stare civilmente in piedi senza essere schiacciati.
Quel giorno la metro era piuttosto silenziosa, nessuno si azzardava a parlare, c’era chi leggeva, chi si mandava messaggi con il telefono e chi guardava il buio fuori dal finestrino, perso in chissà quali pensieri.
«Prudence! Prudence!» sentii una voce familiare chiamarmi e mi guardai intorno.
«Prudence, ti ho aspettata così tanto in metro!» Ben mi corse incontro e sorrise a Jude.
«Ciao, nanetto!» Jude si mise a ridere.
«Prudence, mi dispiace, ti ho davvero trattata male l’altro giorno, scusa.»
«Non importa.»
«Sì che importa, invece! Ascolta, mi manca casa mia, davvero, ma preferisco restare con te, preferisco cento, mille volte restare con te.» guardai in basso, senza sapere bene come replicare.
«Adesso tu dovresti dire qualcosa come: ‘e allora dimostramelo!’ e io dovrei trovare dal nulla un mazzo di rose, dartele, tu dovresti appoggiarle da qualche parte non so dove, e poi dovremmo ballare abbracciati mentre io canto una canzone tipo quella di ‘Ghost’, con la base che parte dal nulla, e poi dovrei prendere da qualche parte un microfono e dire ‘ti amo’» alzai lo sguardo e scoppiai a ridere.
«Ma non farò nessuna di queste cose, se ti consola, perché so che non ti piacciono e non piacciono nemmeno a me, però posso fare questo.» si voltò e batté le mani e ogni singola persona si girò a guardarlo.
«Attenzione, prego! Volevo dire a tutti che non credo all’amore e alle altre cagate a cui credete voi, ma comunque, dato che non esiste un altro verbo abbastanza forte da poter usare, sappiate che amo alla follia Prudence Gallagher, capito? La amo!» si sentirono applausi e risa.
«Ben, sei ubriaco? Ti rendi conto di…» non mi lasciò finire perché mi baciò e allora qualcuno cominciò anche a fischiare, e sentii Jude vicino a noi ridere a crepapelle.
«Stanotte ti fermi da me?»
«Sì, stupido!»
 
 
 
 
 




Bella genteee!
Anche se mi sono beccata l’orzaiolo demmerda(perdonate il francesismo), mi sono dedicata lo stesso a Ben e Prue e sono riuscita ad aggiornare in tempi civili.
Ora, non so come commentare il cap., ma spero sia abbastanza equilibrato nelle due diversissime parti.
Che altro dirvi? Ringrazio come sempre Joy e Clairy per il costante appoggio e l’entusiasmo, e mille grazie anche a Jordy Klein.
E a tutti i lettori silenziosi, ovviamente!
Grazie e buona Pasqua a tutti, mangiate tutta la cioccolata che vi pare, tanto la ciccia se arriva arriva, è destino! E poi meglio cicciotti e felici, no?
Auguroni,
C.

 

A 'sto giro vi mollo un Barnes che scoppia proprio di felicità! :)


 
  
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