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Autore: VeroDowney    18/04/2014    4 recensioni
Vicky, si trasferisce in America con la sua amica Darma. Il suo unico obiettivo è andare via di casa e costruirsi una nuova vita dopo litigi e violenze, dedicandosi al suo nuovo lavoro. Non si aspetta che tutto quello che ha programmato prenderà una via diversa e riaffioreranno vecchi e nuovi amori, ma soprattutto non si aspetta di incontrare un uomo tanto speciale da fargli cambiare completamente le sue convizoni e far cadere "l'armatura" che si è costruita intorno a sè durante gli anni.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 18 – Marcus


Novembre 2009, Milano

La pioggia cadeva incessante ormai da giorni, Vicky iniziava a pensare che neanche a Londra aveva mai piovuto così tanto in quella stagione. Era buio ormai da ore, anche se l'orologio segnava le 7pm.
Quel giorno si era trattenuta più del previsto nella biblioteca dell'università fin quando una donna l'aveva ridestata dal suo studio dicendole che erano prossimi alla chiusura. Vicky aveva preso le sue cose e si era incamminata verso la stazione, non prendeva mai il sottopassaggio che conduceva ai binari le metteva i brividi di giorno, figuriamoci a quell'ora in cui le strade era popolate solamente da persone poco raccomandabili, ma il tempo di quel giorno l'aveva costretta a dover scendere le tanto temute scale verso quel tunnel.

Le pareti erano costellate di murales che rendevano più vivace quel posto tanto tetro e sinistro, non appena Vicky si trovò all'ingresso rabbrividì, la maggior parte delle luci non erano funzionanti e le poche rimaste si accendevano e spegnevano ad intermittenza. Un tuono improvviso fece sobbalzare la ragazza che accelerò il passo, doveva sbrigarsi ad attraversare quel tunnel.

Ad un tratto si fermò, le sembrò di sentire dei passi dietro di lei, si girò ma non vide nessuno, “probabilmente sono i miei passi che rimbombano dentro questo tunnel” pensò per auto-tranquillizzarsi ma quella brutta sensazione si intensificò quando le sembrò di essere seguita e così iniziò a correre a perdifiato, di lì a poco sarebbe stata fuori e finalmente avrebbe preso il treno per casa.
Si girò ancora una volta e non guardando davanti a sé si ritrovò a sbattere contro qualcuno, alzò lo sguardo e incontrò quello di un ragazzo che stava immobile davanti a lei.

Frequentava solo da un paio di mesi l'università e aveva parlato con poche persone, ma la sua propensione ad osservare l'aveva portata ad immagazzinare una serie di volti che aveva incrociato spesso durante le sue lezioni e quello che si trovava davanti in quel momento era uno di quelli.
Non le era mai piaciuto quel ragazzo, aveva uno sguardo sinistro che tentava di camuffare con un sorriso ogni volta che parlava con qualcuno ed era quello che stava succedendo in quell'istante.

-Dovresti stare più attenta quando vai in giro- disse e insieme a quelle parole le sue labbra lasciarono uscire un pungente aroma di alcool che non sfuggì a Vicky.
-Io..mi dispiace molto, starò più attenta la prossima volta-
Doveva andarsene al più presto, quella situazione non le piaceva. Fece per superare quell'inquietante figura ma non appena la oltrepassò si sentì stringere il braccio.
Vicky si girò inorridita.
-Non te la lascerò passare liscia, questa me la paghi-
-Ma di che stai parlando? Ti ho detto che mi dispiace! Lasciami andare o perderò il treno-

Vicky tentò di liberarsi ma quel ragazzo la scagliò con una forza inaudita contro il muro facendole sbattere violentemente la testa, Vicky sentì un dolore lancinante alla testa, doveva essersi tagliata, passandosi la mano tra i capelli ne ebbe la conferma.

Tentò di rialzarsi ma quel ragazzo le fu subito addosso, Vicky radunò tutte le sue forze e lo colpì nel basso ventre facendo piegare l'energumero su sé stesso.
-Marcus dove sei finito?- urlò una voce impasta da in fondo al tunnel.

Allora era questo il suo nome, Marcus.

Vicky per un attimo pensò di essere salva si sollevò in piedi e cercò di raggiungere l'uscita quando un altro ragazzo le si parò davanti.
Vicky si aggrappò a lui.
-Ti prego aiutami quel ragazzo..-
-Luca non l'ascoltare, quella puttanella mi ha colpito e me la pagherà- urlò il ragazzo ancora piegato in due per il colpo e ordinò -legala ai tubi del sistema di ventilazione e poi esci a controllare che nessuno entri, di a Giò di controllare anche l'altra entrata non voglio essere disturbato- concluse.

Vicky cercò di dimenarsi.
-Com'e' possibile che esegui degli ordini senza batter ciglio?- disse Vicky a quel ragazzo che la stava legando. Doveva tentare il tutto per tutto per salvarsi da quella situazione, la paura ormai aveva preso il sopravvento su di lei e la botta alla testa l'aveva resa più debole.
-Lui è ricco, mi paga da bere e mi paga la droga, in cambio io eseguo i suoi ordini- disse l'uomo con un sorriso sbieco, era chiaramente ubriaco e sotto effetto di qualche droga.

Ormai per Vicky non c'era più scampo mai lei non demordette iniziò ad urlare a chiedere aiuto ma nessuno poteva sentirla.
Marcus si avvicinò a Vicky che con le ultime forze rimaste tentò si tenerlo lontano sferranzogli una serie di calci, il ragazzo gli bloccò una gamba facendo perdere l'equilibrio alla ragazza che cadde a terra rovinosamente con le braccia legate non riuscì ad evitare l'impatto con il terreno.
Tramortita riuscì a malapena a sentire quelle ultime parole
-Non ti dovevi permettere di reagire, io ottengo sempre quello che voglio e adesso non mi darai più fastidio-
Le sferrò un violentissimo colpo al volto che le fece perdere inesorabilmente i sensi.


11.30 pm

Il capotreno William Tomasetti aveva appena fino il suo lavoro e si apprestava a rincasare dopo un lungo turno serale. Si diresse velocemente verso il sottopassaggio che conduceva dalla parte opposta della strada dove aveva parcheggiato la sua auto.
Scese velocemente le scale e non appena fu dentro vide una figura riversa al suolo, aveva subito pensato che fosse qualche drogato che era collassato dopo l'ultima dose serale, in fondo non era la prima volta che gli capitava ma non si era mai tirato indietro dal soccorrere chiunque avesse bisogno di aiuto.

Si avvicinò cautamente, gli ubriachi e i drogati erano spesso imprevedibili e potevano reagire violentemente.
Più si avvicinava e più si accorgeva che c'era qualcosa di insolito.

Era una ragazza i capelli arruffati le coprivano il volto, vicino alla testa c'erano una macchia di sangue ormai diventato scuro, segno che doveva essere lì da qualche ora, la maglietta era strappata e lasciava intravedere il petto e il torace che erano costellati di segni violacei soprattutto sulla parte del costato.
I polsi della ragazza erano stati legati con delle fascette bianche molto resistenti di quelle che si usano per fare i lavori nei cantieri ma la cosa che fece rabbrividire di più quell'uomo è che i pantaloni della ragazza erano calati fino alle ginocchia e che e gli slip chiari erano tinti di un colore molto scuro, probabilmente era sangue.

Si precipitò a toccarle uno dei polsi il battito era debole e il respiro quasi inesistente.
Digitò velocemente il numero del pronto soccorso e diede indicazioni su come raggiungerli.

Mentre aspettava l'arrivo dell'ambulanza l'uomo scostò i capelli dal viso della ragazza che rivelarono uno zigomo tumefatto che aveva fatto gonfiare tutta la parte destra del volto, un sopracciglio era spaccato e sanguinante mentre le labbra mostravano tagli in vari punti.
Doveva esserle capitato qualcosa di davvero terribile e doloroso.


Aveva la testa che le pulsava insistentemente come se una lama le trapassasse il cranio, aprì gli occhi e una fievole luce illuminava il posto in cui si trovava, mise a fuoco e intravide un uomo, trasalì, sperò vivamente che non fosse ancora quel Marcus, la testa iniziò a pulsargli insistentemente, stava prendendo coscienza di quello che era successo prima che perdesse i sensi.
-Io sono William ho chiamato i soccorsi l'ambulanza sta arrivando! Come ti chiami? Come ti senti?- disse l'uomo in divisa davanti a lei.
-Mi chiamo Vicky Ellis- e con un ultimo filo di voce aggiunse -Io..io credo di essere stata stuprata-

La consapevolezza di quello che le era successo e il dolore che le pervadeva tutto il corpo le fecero perdere i sensi.





Note dell'autrice:
Come promesso, ho pubblicato questo triste capitolo, è un flash back prima dell'arrivo di Marcus a LA, per ora ho descritto solo la prima terribile parte di questa storia, il perchè Marcus sia ancora in circolazione e il perchè sia così vicino alle amicizie di Vicky lo spiegherò in seguito, per adesso spero che vi sia piaciuto questo capitolo, anche se la storia di Vicky è molto dolorosa ma questo spiega gran parte dei suoi atteggiamenti verso gli uomini. Fatemi sapere cosa ne pensate, ci ho messo tanto a scriverlo! Ringrazio tutte le persone che mi recensiscono sempre:)! A martedì!
Buona Pasqua:)
A presto:)
   
 
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