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Autore: Nanek    18/04/2014    18 recensioni
Tratto dalla storia:
«Dovrei farti arrabbiare più spesso se il risultato finale è fare l’amore con te» le sussurra, facendola arrossire come non mai, mentre le bacia ancora le labbra, avvicinandosi a lei, avvolgendola in un abbraccio.
«Pensi davvero quello che hai detto?» le chiede ancora, alludendo a quella confessione: lei farebbe davvero l’impossibile per lui? Lei… vorrebbe davvero una famiglia? Con lui?
«Non mi piace dare aria alla bocca Cal, quello che dico lo penso davvero» dice decisa, baciandogli il petto.
«Pensi anche che io sia un cretino?» ridacchia lui, accarezzandole la schiena.
«Sì, a volte sì» confessa lei, stringendolo a sé «Soprattutto quando flirti con quelle tutte “tette e culo” e zero cervello» lui alza gli occhi al cielo.
~
*Questo è il sequel di “So Out Of Reach”, suggerisco la lettura di questa storia per poter capire i vari intrecci ;) La trovate nel mio profilo ;) Buona lettura ;) *
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=CZSa3Vz4yGg :)
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6

All I am is yours

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So tell me how does it feel, how does it feel to be like you?
I think your mouth should be quiet 'cause it never tells the truth
So tell me, so tell me why, why does it have to be this way?
Why can't things ever change?

 
 
Lune Hemmings non è mai stata più felice di così.
Certo, è sempre stata una ragazza allegra, solare, la ragazza più attiva al mondo, sempre in cerca di felicità, di divertimento, di puro spasso: June non l’ha mai vista piangere o con il muso, neanche nei momenti più difficili, neanche quando la febbre ha la meglio sul suo fisico. Lune Hemmings è la reincarnazione umana della parola “felicità”.
Il suo buon umore poi è alimentato ancora di più da quando la sua storia super segreta con Calum, da esattamente cinque mesi, continua il suo percorso a gonfie vele, riempiendole l’animo di una gioia immensa: hanno passato insieme il trentanovesimo compleanno di Calum, festeggiato con tutti gli altri, logicamente, ma non appena hanno avuto tempo libero da passare insieme, Lune ha ricevuto dal festeggiato il meglio di lui, con tanto di coccole, risate e quelle tenerezze che di solito si riservano gli adolescenti e non gli adulti.
Calum è sempre un’autentica sorpresa per lei: è un trentanovenne molto strano, perché fisico e comportamento farebbero pensare a tutto, ma non a un uomo sulla quarantina; il suo fisico è perfetto, è “scultoreo” o almeno così gli dice lei, si tiene in allenamento ogni volta che può, si veste come se fosse una specie di modello a tempo pieno, con vestiti che fanno arrossire Lune davanti a tanta bellezza, ma, soprattutto, quando Calum è con lei, è forse peggio di un adolescente.
Lui ha trentanove anni compiuti, lei compirà i suoi ventun anni a dicembre, ma tra i due, potrebbe passare lei per la quarantenne: lui è così… immaturo.
Immaturo è il termine che più gli si addice: sembra vivere per quelle sciocchezze da adolescenti, prepara ancora cenette al lume di candela che fanno arrossire Lune, noleggia film d’amore alternati a quelli horror per poterla abbracciare ogni volta che può, ha smesso di chiamarla semplicemente “Lune”, i nomignoli sdolcinati hanno preso il sopravvento, nomignoli che Lune deride, nomignoli che nessuno le ha mai rivolto, nomignoli che pronunciati da lui sono la cosa più bella al mondo; non perde mai occasione per farla ridere, è sempre il solito Calum che tutti hanno conosciuto, il Calum un po’ pagliaccio, il Calum tenero che si diverte a giocare con gli orsetti di peluche, a scattarsi foto tenere da inviarle nei momenti meno opportuni: tipo quando Luke sta giusto passando dietro di lei, e il suo occhio da papà protettivo cerca di curiosare sulla vita segreta di sua figlia.
Ma Lune si può ritenere più che soddisfatta del suo Calum, non ha nulla da dire, se non di essere la persona più felice al mondo, nonostante la loro storia sia ancora all’oscuro agli occhi del mondo.

Proprio oggi, Calum l’ha portata in un posto piuttosto lontano dal centro: occhi indiscreti sono ovunque, lei lo sa, e lui non vuole scombinare quel perfetto equilibrio che si è creato tra di loro, proteggendo il loro rapporto in ogni situazione.
E Calum, da perfetto adolescente, ha deciso di portare Lune al Luna Park, con un sorriso in volto degno di un bambino emozionato.
«Cal… ma quando crescerai tu?» lo prende in giro, mentre scende dalla sua macchina.
«E tu quando la smetterai di sembrare una cinquantenne? Animo, bambina, ti vengono fuori le rughe prima del tempo» risponde a tono lui, mostrandole la lingua, per poi avvicinarsi a lei e portare il suo braccio sulle sue spalle.
Il cellulare di Lune interrompe i due e, non appena il moro scorge il nome “Papà” sullo schermo, allontana la mano a velocità supersonica, facendo scoppiare la ragazza in una risata. «Guarda che non ti vede mica» gli assicura, mentre le guance di lui diventano rosse fuoco.
«Ciao Papà» risponde la giovane Hemmings, assicurando di essere con suo Zio Calum per il pomeriggio. «Però stasera sto fuori a cena, le altre mi aspettano per due parole…» e Calum spalanca gli occhi a tale affermazione: non dovevano passare una serata insieme? Le ha fatto pure prenotare il tavolo, cos’è questa storia?
«Papà, sarò di ritorno per le nove, così possiamo parlare quanto vuoi, okay? Devo andare ora. Lo zio ti saluta» sembra quasi titubante, per poi passare il cellulare a Calum, bisbigliando un «Non ci crede che sono con te» che fa pietrificare il moro, ricordandogli le idee che ronzano in testa al suo amico: Luke crede che Lune abbia un ragazzo o qualcosa del genere.
«Hemmo, è qui con me, la tengo d’occhio io» dice con tono sicuro di sé, facendo l’occhiolino a Lune. «La piccola peste è in buone mani, mi dai il permesso di legarla se si comporta male?» e la ragazza sbianca: ma che sta facendo?
«Luke dice che se fai qualche casino posso rinchiuderti da qualche parte» le dice, ridendo divertito, mentre la ragazza si limita a fulminarlo con lo sguardo: lui chiude la chiamata, salutando il suo amico, continuando a ridere divertito.
«Cos’hai da ridere, Hood?» inarca il sopracciglio.
«Luke neanche osa pensare che succederebbe se io ti richiudessi da qualche parte…» si avvicina al suo orecchio. «Con me lì dentro, insieme a te» le bacia l’orecchio, facendola arrossire brutalmente, Lune si irrigidisce, Calum è riuscito a bloccarla, ancora una volta.
«Sei un pervertito» lo rimprovera, mentre lui l’abbraccia, intrecciando le sue mani dietro al schiena di lei, inspirando il suo profumo, godendosi quell’attimo, come se fosse così unico e speciale da poterlo perdere con niente.
«Cos’è questa storia che devi andare a cena con le altre?» chiede in seguito, mentre lei alza lo sguardo sul suo. «Una balla. Non posso dire a papà che sto tutto il giorno con te. Non voglio che si… insospettisca» spiega Lune, ricevendo un bacio sulle labbra «Piccolo genio di casa» le sussurra Calum, per poi incitarla a camminare: il Luna Park li sta aspettando.
 
 
 
Le immagini di quel giorno le passano davanti agli occhi di continuo.
Calum che la porta sulle montagne russe, la sua mano stretta a quella di lui, lei con gli occhi serrati e spaventati a morte, ma sente la risata di Calum, sente che ride come un pazzo durante la discesa, sente ancora l’eco della sua voce le rimbomba dentro la testa, quella risata così unica e indimenticabile.
E chi se la scorda la giostra degli innamorati? Ha convinto lei Calum a salirci, lui che ha indossato occhiali da sole e ha puntato il viso a terra per tutta l’attesa, la paura di farsi notare era alle stelle, ma poi, finalmente, eccoli salire, eccoli entrare in quella galleria che neanche hanno minimamente guardato: se qualcuno le dovesse chiedere cos’ha visto lì dentro, lei risponderebbe solo… il buio.
Il buio, perché non appena si sono seduti, gli occhi di Calum e Lune si sono chiusi, le loro labbra si sono unite, si sono cercate, le mani di Lune gli sfioravano le guance, gli accarezzavano i capelli, mentre lui, con la sua mano, le accarezzava la gamba, con delicatezza, facendola rabbrividire, facendola irrigidire, non solo in quel momento, ma anche quando il ricordo di quel tocco si rifà vivo alla sua mente.
E come dimenticare quell’orsetto che lui ha vinto per lei?
Non appena è entrata in casa suo padre l’ha notato immediatamente, alzando gli occhi al cielo, ma sorridendo tenero e commentando un «Calum ti vede ancora come una bambina di dieci anni» facendo arrossire Lune, che ancora una volta è riuscita nel suo intento: non dare nell’occhio, non far insospettire suo padre, proteggere ancora una volta la sua storia.
E mentre i ricordi di quella giornata si fanno ancora vedere davanti ai suoi occhi, la mano di suo fratello la richiama al mondo reale, dove lei, ora, siede al tavolo della cucina di casa Hemmings, con la sua famiglia.
«Mamma ti ha fatto una domanda!» le ripete il piccolo Philip, facendola arrossire: si è distratta, si è persa nei suoi pensieri, si è persa negli occhi color nocciola di Calum.
«Scusa, mamma, ero… puoi ripetere?» e June le sorride, un sorriso piuttosto strano, che fa irrigidire la giovane Hemmings.
«Ho chiesto come sta Breanne, sei andata a cena fuori con le altre no?» ripete tranquillamente, facendo deglutire a fatica la figlia: cena con le altre, cena con Calum, ecco l’ennesima bugia da dover reggere.
E Lune deve stare molto attenta al suo tono di voce che rischia di tradirla da un momento all’altro, dato che pure il ricordo di quella cena le fa mordere il labbro inferiore dal nervoso: Calum che le tiene la mano cercando di non essere notato, Calum che bisbiglia quelle parole che la fanno arrossire, Calum che la incita a fare veloce perché hanno poco tempo a disposizione, Calum che la porta in un luogo appartato con la macchina, lei e Calum sui sedili posteriori a baciarsi, ad accarezzarsi, a viversi per ancora un po’…
«Cos’hai sul collo, Lune?» interviene ancora una volta il piccolo Philip, scostando una ciocca di capelli dal viso della sorella, che non appena sente la sua manina toccarle quel punto sul collo, arrossisce come non mai.
Quel punto.
Quelle labbra sul suo collo.
Quelle labbra che succhiano sulla sua pelle.
Quelle labbra che sorridono.
Quella voce che bisbiglia «Anche a me piace lasciare qualche segno»
Quel succhiotto che lei ha dimenticato.

Quel succhiotto che agli occhi del suo fratellino non è sfuggito e che ora ha catturato l’attenzione di tutti i presenti, compreso suo padre.
«Lune è tutta rossa! Ha una macchia sul collo!» continua il piccolo Hemmings.
«Philip, non è nulla!» esclama come presa dal panico più assoluto.
«Fammi vedere. Ti sei fatta male?» si alza June.
«Non è nulla! Lasciami stare!» continua Lune, agitata come non mai, gli occhi di suo padre che la fissano sono così seri, sono così preoccupanti, mentre la mano di sua madre le scosta i capelli, una frazione di secondo, non ha bisogno di guardare attentamente quella “macchia”, sa benissimo cos’è.
June le accarezza i capelli, sorride dolcemente a sua figlia, che fissa per terra, le guance rosse come non mai, le mani che si torturano a vicenda.
«La nostra bambina, a quanto pare, non è andata a cena con le amiche» dice June, baciandole la testa. «Potevi dirci che hai un fidanzato, Lune. Pensavo fossimo una famiglia senza segreti» e Lune sa benissimo di essere sull’orlo di una crisi, ha paura di essere scoperta, ha così tanti segreti custoditi dentro di lei che ha paura di esplodere.
«Dai, Lune, non essere timida, noi siamo felici per te, vero, Luke?» continua sua madre, mentre il diretto interessato continua a fissare sua figlia, mentre lei non osa alzare lo sguardo, quegli occhi le mettono davvero troppa ansia: Calum l’ha contagiata.
«Chi è?» sente la voce di Luke, un misto tra gelosia e ansia, la voce di un padre fin troppo protettivo. «Come si chiama?» continua ancora, senza ricevere risposta «Tuo zio ti ha accompagnata da lui? Lui lo sa?» e Lune si sente un tantino confusa.
Ma è davvero così impensabile che lei abbia una storia con Calum?
Evidentemente sì, dato che suo padre crede che suo “zio” le faccia da scudo per i suoi incontri segreti: e da una parte si sente sollevata.
Si limita ad annuire, cerca di prendere coraggio, cerca di dire qualcosa. «Non… non lo conoscete, è… un mio… compagno di corso» balbetta, pregando che quell’interrogatorio sia finito.
E June, ancora una volta, arriva in suo aiuto.
«Non volevamo metterti in imbarazzo, però… non dirci bugie Lune, se ti succede qualcosa dobbiamo sapere con chi sei» le dice gentile come se il suo segreto non la infastidisse così tanto: June non è mai stata troppo curiosa della vita di sua figlia, Luke fa per tutti e due, è il padre più ansioso del mondo, deve sapere ogni cosa.
«Scusa, mamma. Non mentirò più» risponde velocemente, senza guardare quegli occhi azzurri che la stanno fissando dall’altra parte del tavolo.
«Dai, andate marmocchi, io e vostro padre mettiamo a posto» commenta ancora June, facendo sospirare di sollievo la figlia, che non aspetta un solo secondo di più a correre su per le scale, raggiungendo camera sua, il cuore in gola, il respiro affannoso, la testa che le gira troppo: si distende sul letto, ha bisogno di riprendersi.

Il vibrare del suo cellulare sul suo comodino la riporta alla realtà dopo appena venti minuti, un messaggio da parte di Calum.


“Luke mi ha scritto: parare il culo a mia figlia non fa di te il mio migliore amico, dovevi dirmi che andava a cena con un coglione che le ronza intorno, questa me la segno, Hood, ricordatelo quando avrai figli.
Dimmi, Lune… c’è qualcosa che dovrei sapere?”


E lei sorride divertita, mentre il suo cuore batte all’impazzata al pensiero di suo padre che cerca di controllarla in tutti i modi.

“Dannazione a te e al tuo essere possessivo: il tuo succhiotto mi è costato un interrogatorio e un infarto! I miei ora credono che mi vedo con qualcuno, non dubitano però che quel qualcuno… sia tu!”

“Un infarto addirittura? Spero tu sia ancora viva però… mi serve una vittima da portare sulle montagne russe <3”


E Lune si sente irrigidire ancora una volta, alla vista di quel cuore.

“Sei pessimo, Cal. Che hai risposto al vecchio Hemmo?”

La risposta non si fa aspettare troppo.

“Sono suo zio, se Lune mi chiede di non dirti qualcosa lo faccio :P tranquillo, Hemmo, i segreti che non devono essere tali te li dico tutti.
… Certo, però il nostro segreto meglio custodirlo ancora un po’, non trovi?”

“Bravo Hood, il tuo cervello funziona ancora bene <3 buonanotte, Cal, non vedo l’ora di vederti xx”

“Buonanotte Lune, ci vediamo nei tuoi sogni ;)”


Adolescente. Pensa Lune con un sorriso sulle labbra. Il mio adolescente.

 
Note di Nanek

Ma guarda un po’ chi è in anticipo!! :D
Beh, ringraziate la Fede e la Emi care mie :D perché IO a differenza di voi tutte, non faccio ponte di Pasqua T.T e quindi oggi, di ritorno da una giornata universitaria, sono qui a postare perché domani la Fede e la Emi mi vengono a trovare e… non avrei avuto tempo :D
Quindi applauso alle mie amorine <3 vi voglio bene <3
Tornando a Lune e Cal: della serie, se volevi morire, caro Hood, c’eri davvero tanto vicino :D che idiota colossale, un succhiotto enorme, che il piccolo Philip non si lascia scappare :D che genietto che è :D tanto love <3
Lune, cara mia, tu stai rivivendo la storia della tua mamma e del tuo papà, sai? :D no, lei non lo sa, ma noi sì :D povera piccola, costretta a mentire… ma quanto durerà? Chi lo sa ;) io lo so lol
Mi è stato chiesto nelle recensioni di rispondere alla domanda “Avevi progettato questa coppia già da So out of reach?" sarò lieta di rispondere: no :D questa coppia non è nata dall’inizio di SOOR, ma verso la fine, quando ho scritto gli ultimi capitoli più o meno: ho notato Cal tutto solo, e volevo accoppiarlo, logicamente, ma ho anche detto “sì accoppiarlo, ma con chi? Con un nuovo personaggio? Giusto per far ancora più casino?” ci voleva un personaggio già interno a quella storia e… beh, chi, se non Lune? ;) inizialmente avevo pensato a questa relazione solo come one shot, ossia solo il primo capitolo di questa long, ma, grazie alla mia Virgola (ringraziate lei se avete 15 capitoli da sopportare lol ) ho deciso di approfondire la cosa =)
Bene, ho risposto, spero di aver risposto bene :D
Che dire ancora? Beh, come sempre, ringrazio tutte colore che stanno continuando a mettere questa storia tra le preferite/ricordate/seguite, siete davvero troppo buone con me <3 ma grazie anche a coloro che leggono e magari stanno in silenzio ;) sappiate che vi vedo ;) e che vi adoro <3
Ringrazio le 17 persone che hanno recensito l’ultimo capitolo <3 siete davvero carinissime e vi adoro tutte <3 tanto amore a voi <3 Tralala Marianne_13 caleidoscopio ellex _hood ilary_dangy Nerhs Believe_in_yourself She loves writing Tomma_Ash luce_ghiaccio 1Derful_ AbigailDarkness DarkAngel1 TheBlueRose Mrs_Stypayhorlikson melaniekay96 <3
Bene, detto questo, vado a buttarmi sul divano a dormire lol vi aspetto il prossimo sabato (non domani furbette :D ) e vi ringrazio ancora una volta per tutto <3 siete speciali <3
Nanek

 
 
  
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