La macchina,alla fine,arrivò nel cortile antistante il portone principale della casa.
Era una bella berlina,uno di quei modelli moderni appena usciti dalla fabbrica,con gli interni di lusso e le rifiniture di pregio.Il duca non si smentiva mai;aveva sempre avuto il  debole per quel tipo di lusso che Thomas non avrebbe potuto permettersi nemmeno dopo una vita di risparmi.

L’autista scese e i suoi movimenti sembrarono interminabili,come se tutto fosse immerso in una bolla che ovattava suoni e movimenti.Finalmente si decise ad aprire la portiera del suo padrone,e quella persona che scese colpì Thomas a tal punto da fargli assumere  un’espressione attonita e sorpresa,simile a quella di un bambino davanti a qualcosa di nuovo e sconosciuto,espressione che di certo non passò inosservata,soprattutto da parte del giovane cameriere dai capelli dorati accanto a lui.

Il duca era notevolmente cambiato.Non era più l’uomo spavaldo e arrogante di una volta,anzi era diventato così gentile da farsi scappare un “grazie” per l’autista che lo stava aiutando a scendere dall’auto.
“Che sia cambiato davvero così tanto….?”
Una gentilezza con un servo non significa che il suo carattere sia cambiato.In fondo è in pubblico,pensò Thomas,e tutti sappiamo che i nobili devono avere un certo aplomb in pubblico,quello che fanno in privato coi servi poi,è cosa ben diversa,e il vice-maggiordomo lo sapeva bene ed era deciso a non farsi abbindolare una seconda volta.
Finalmente il duca si avvicinò alla servitù e Thomas potè rendersi conto che i cambiamenti che il duca mostrava non erano solo a livello caratteriale,ma anche e soprattutto a livello fisico.
Il viso,che non aveva più quell’aria da “sono il re del mondo” era solcato da una profonda cicatrice sulla guancia sinistra,i capelli avevano qualche filo bianco qui e la e la barba tendeva al grigio (il duca era più grande di lui di qualche anno) e i suoi occhi si erano addolciti e immalinconiti,come se avesse subito un trauma per cui il suo spirito era invecchiato precocemente,così come la sua famosa tempra di animo ribelle.

Carson si avvicinò,come suo solito,per fare gli onori di casa “Buongiorno e benearrivato Duca,siamo lieti di averla con noi” ma le sue parole andarono perdute nel vento.

Non appena il Duca iniziò a camminare verso la porta subito si mise alla ricerca,con lo sguardo,di colui che era il vero motivo del suo arrivo  a Downton,Thomas Barrow.
Il loro sguardo si incontrò e una forza invisibile li tenne come incollati,incapaci di volgere lo sguardo altrove  o di prestare attenzione alle parole dette da coloro che erano li vicino,come Carson appunto.Il Duca notò con piacere che Thomas era ancora come lo ricordava,un superbo esemplare che rivaleggiava con gli altri in fierezza,bellezza e charme,ma notò inoltre,con altrettanto piacere, che il tempo lo aveva fatto maturare,rendendolo un uomo di straordinario fascino,un fascino che travalicava l’aspetto fisico e si portava dietro un grande vissuto emotivo che traspariva nelle lievi rughe che gli solcavano il viso.

“Grazie,signor Carson,sono lieto anche io,essere di nuovo a Downton è quasi un sogno dopo tutto quello che ho passato…”
Quest’affermazione turbò la servitù,ma mormorii e curiosità vennero subito fermati dall’arrivo di Lord Grantham che accolse il suo ospite e lo invitò e entrare in casa sua.
“Duca mi scusi,non mi ha detto chi desidera come valletto stasera,visto che lei non ne ha uno al seguito”

“Deve esserci qualcosa sotto” pensò Thomas.

“Ha ragione signor Carson”il Duca si rivolse alla servitù mostrando un largo sorriso “…sceglierò…Thomas!!”

Tutti i domestici si girarono a guardare con stupore il vice-maggiordomo,c’era chi non capiva come il Duca potesse sapere il suo nome(perché non era a Downton da abbastanza tempo) e chi ( in quella casa da molto tempo)si chiedeva come potesse ricordarselo e chi,coome Jimmy,da ultimo,non capiva cosa stesse succedendo.
“Ecco,appunto” mormorò lievemente Thomas,prima di prendere le valigie del Duca per fargli strada verso le stanze degli ospiti.