Hanabi Hyuga
- Una ragazza forte che voleva essere capita -
In disparte, seduta sul muretto, tu appresti a consumare il pranzo. Nessuno ti vuole nel suo gruppo.
A te non importa, sei forte, ce la puoi fare anche da sola.
La campanella è suonata, rientri in classe e ti siedi al tuo banco tenendo in mano un libro.
È appassionante, Hanabi?
Senti delle risatine sommesse e con la coda dell'occhio guardi nella direzione cui provengono.
È il solito gruppetto di pettegole che ti indicano, ti guardano, commentano e ridono.
"Sciocche", è il tuo primo pensiero. Non ti piacciono le persone che disdegnano la lettura, per te sono ignoranti.
Ti chiamano 'la strana' e 'quella che legge' senza conoscere cosa si prova.
Cosa si prova durante la lettura, sentimenti contrastanti, gioia, dolore tristezza, ma un profondo piacere e senso di pace dato dal fatto di fare propri i personaggi e di capirli.
Cosa si prova ad essere disprezzati per una cosa meravigliosa come la lettura.
Nessuno si è mai sforzato a capirti, vero Hanabi? Te ne dispiaci, vero? Sei sola per questo. Perché nessuno ti capisce.
Tu vuoi solo che qualcuno ti capisca. Nulla di più.
Sei a casa, nella tua stanza. Hai appena consumato la consueta tazza di The bollente raccontando a tuo padre la giornata. Non si interessa veramente di quello che accade, vuole solo che sembri capirvi. In realtà non capisce affatto.
Tu siedi sul letto e ritorni alla lettura interrotta all'arrivo della professoressa. Senti dal piano inferiore le risa di tua sorella e del suo amico Kiba.
Senti poi dei passi veloci che salgono le scale in legno e la tua porta viene spalancata.
- Scusa, cercavo il bagno. - dice, impaziente.
Tu glielo indichi, ancora un po' sbalordita da quell'irruzione.
È carino, eh Hanabi? L'hai sempre guardato da lontano, chiedendoti che tipo fosse.
Tu le persone le hai sempre capite al primo sguardo. E hai sempre fatto centro.
Con lui è diverso, prima l'hai giudicato infantile - smentito - poi stupido - smentito - dopo maleducato - smentito - e hai sempre sbagliato.
Kiba è tornato indietro e sta entrando nella tua stanza.
- Perdonami per l'irruzione, ma avevo proprio bisogno... - dice imbarazzato.
- Fa nulla - la tua aria indifferente viene esibita nel migliore dei modi. Mentalmente gli dai dell'ignorante.
- Che libro è? - si è avvicinato e sta leggendo alcune parole del piccolo poema all'inizio del capitolo.
- Red.- rispondi, sicura che non l'abbia mai letto.
- Molto bello. - commenta invece - L'ho letto anch'io e mi è piaciuto molto. Soprattutto il personaggio di Gideon. È il più complicato da capire, ma è strutturato molto bene. -
Rimani di stucco. Hai sbagliato un'altra volta. Qualcosa ti dice che lui è diverso.
- Che altri libri hai letto? - domandi, attenta a non far carpire le tue intenzioni. Sei forte e hai un tuo orgoglio, non puoi intaccarlo per poi rimanere delusa.
- Oh, molti di semplice narrativa, ma anche testi storici. - dice lui sorridente - Ovviamente di nascosto, sai le prese in giro per questo?-
Sei ancora più sorpresa.
- Wow, - mormori a fatica - comunque le conosco molto bene. Sono il solo tipo di dialogo che le persone che conoscono mi rivolgono. A parte Hinata e, ora, tu. –
- D'accordo. Allora siamo amici. - Decreta - vieni giù con noi? –
Senza nemmeno aspettare la tua risposta ti pende per mano e ti trascina al piano inferiore.
Alla sera Kiba è costretto ad andare via.
E tu sei di nuovo sola. Sola con i tuoi pensieri e ricordi la giornata.
Sei felice, vero?
Kiba ti ha capita, al primo sguardo.
Ora sta a te fare lo stesso con lui.
Ti rallegri e, per una volta, ti affioramenti felice, sognando il volto di quello strano ed allegro ragazzo.
Angolo autrice.
Questa cosa è decisamente non-sense. Assolutamente.
Però mi andava di scriverla ed eccola qui.
Ultimamente la mia vena creativa è un po' in sciopero, ma ogni tanto torna qualche idea nel contenitore di segatura che ho l'ardire di chiamare cervello.
Spero che vi sia piaciuta. Datemi il vostro parere, buono o cattivo che sia, mi fareste veramente felice.
Tanti baci,
Tata-chan.
A te non importa, sei forte, ce la puoi fare anche da sola.
La campanella è suonata, rientri in classe e ti siedi al tuo banco tenendo in mano un libro.
È appassionante, Hanabi?
Senti delle risatine sommesse e con la coda dell'occhio guardi nella direzione cui provengono.
È il solito gruppetto di pettegole che ti indicano, ti guardano, commentano e ridono.
"Sciocche", è il tuo primo pensiero. Non ti piacciono le persone che disdegnano la lettura, per te sono ignoranti.
Ti chiamano 'la strana' e 'quella che legge' senza conoscere cosa si prova.
Cosa si prova durante la lettura, sentimenti contrastanti, gioia, dolore tristezza, ma un profondo piacere e senso di pace dato dal fatto di fare propri i personaggi e di capirli.
Cosa si prova ad essere disprezzati per una cosa meravigliosa come la lettura.
Nessuno si è mai sforzato a capirti, vero Hanabi? Te ne dispiaci, vero? Sei sola per questo. Perché nessuno ti capisce.
Tu vuoi solo che qualcuno ti capisca. Nulla di più.
Sei a casa, nella tua stanza. Hai appena consumato la consueta tazza di The bollente raccontando a tuo padre la giornata. Non si interessa veramente di quello che accade, vuole solo che sembri capirvi. In realtà non capisce affatto.
Tu siedi sul letto e ritorni alla lettura interrotta all'arrivo della professoressa. Senti dal piano inferiore le risa di tua sorella e del suo amico Kiba.
Senti poi dei passi veloci che salgono le scale in legno e la tua porta viene spalancata.
- Scusa, cercavo il bagno. - dice, impaziente.
Tu glielo indichi, ancora un po' sbalordita da quell'irruzione.
È carino, eh Hanabi? L'hai sempre guardato da lontano, chiedendoti che tipo fosse.
Tu le persone le hai sempre capite al primo sguardo. E hai sempre fatto centro.
Con lui è diverso, prima l'hai giudicato infantile - smentito - poi stupido - smentito - dopo maleducato - smentito - e hai sempre sbagliato.
Kiba è tornato indietro e sta entrando nella tua stanza.
- Perdonami per l'irruzione, ma avevo proprio bisogno... - dice imbarazzato.
- Fa nulla - la tua aria indifferente viene esibita nel migliore dei modi. Mentalmente gli dai dell'ignorante.
- Che libro è? - si è avvicinato e sta leggendo alcune parole del piccolo poema all'inizio del capitolo.
- Red.- rispondi, sicura che non l'abbia mai letto.
- Molto bello. - commenta invece - L'ho letto anch'io e mi è piaciuto molto. Soprattutto il personaggio di Gideon. È il più complicato da capire, ma è strutturato molto bene. -
Rimani di stucco. Hai sbagliato un'altra volta. Qualcosa ti dice che lui è diverso.
- Che altri libri hai letto? - domandi, attenta a non far carpire le tue intenzioni. Sei forte e hai un tuo orgoglio, non puoi intaccarlo per poi rimanere delusa.
- Oh, molti di semplice narrativa, ma anche testi storici. - dice lui sorridente - Ovviamente di nascosto, sai le prese in giro per questo?-
Sei ancora più sorpresa.
- Wow, - mormori a fatica - comunque le conosco molto bene. Sono il solo tipo di dialogo che le persone che conoscono mi rivolgono. A parte Hinata e, ora, tu. –
- D'accordo. Allora siamo amici. - Decreta - vieni giù con noi? –
Senza nemmeno aspettare la tua risposta ti pende per mano e ti trascina al piano inferiore.
Alla sera Kiba è costretto ad andare via.
E tu sei di nuovo sola. Sola con i tuoi pensieri e ricordi la giornata.
Sei felice, vero?
Kiba ti ha capita, al primo sguardo.
Ora sta a te fare lo stesso con lui.
Ti rallegri e, per una volta, ti affioramenti felice, sognando il volto di quello strano ed allegro ragazzo.
Angolo autrice.
Questa cosa è decisamente non-sense. Assolutamente.
Però mi andava di scriverla ed eccola qui.
Ultimamente la mia vena creativa è un po' in sciopero, ma ogni tanto torna qualche idea nel contenitore di segatura che ho l'ardire di chiamare cervello.
Spero che vi sia piaciuta. Datemi il vostro parere, buono o cattivo che sia, mi fareste veramente felice.
Tanti baci,
Tata-chan.