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Autore: Writerry    19/04/2014    0 recensioni
C'č che quando una persona ti fa stare bene non devi correre. Devi restare accanto a lei. Chissā se non vuole dividere un po' di quel bene che ti fa. Samira l'aveva capito.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario, Storico
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Ingrid mi scuote ed io apro gli occhi, mentre mi tremano le labbra, sbarrando gli occhi. "Ritorniamo a casa." dice secca. Mi alzo dalla poltrona, lanciando un utlimo sguardo su di essa, sorridendo istintivamete.
Seguo Ingrid, forse l'unica con qualche briciolo di cervello tra i miei amici. Ingrid aveva gli occhi scuri, i capelli rossi tinti. Ingrid era insicurezza di mettersi un vestito perchč non si vedeva bella.
Ingrid č mille complessi allo spiega, č le gambe che tremano sulla bilancia e i pianti di notte. Ed io ero l'unica a sapere, ci prendevamo cura a vicenda. Ci curavamo le ferite a vicenda.
Uscii dal locale, fuori non c'era nessuno, solo noi due; camminammo fino alla macchina di Grid senza parlare. 
Mette in moto la vettura e mi guarda di sottecchi. "Chi era quella?" noto un tocco di irritazione nel tono della sua voce.
"Io..non lo so." balbetto. "Ok." risponde dura lei. Appoggio la testa sul finestrino freddo chiudendo lentamente gli occhi, addormentandomi, con il viso di Al nella mente.

Mi sveglio lentamente, sono nel mio letto, familiare. Il braccio candido e bianco di Ingrid mi chiude in se stessa, sorride automaticamente, mi accocolo al suo corpo sospirando.
Lei apre lentamente quegli occhi scuri, cosė scuri ma cosė pieni di mare; e mi sorride, lo sa fare benissimo. La ringrazio e mi alzo cercando la pochette e trovandola, afferrando il libro con mani tremanti, sedendomi sulla piccola scrivania al lato della stanza.
Vedo un numero e sorrido. Il numero di Al, prendo il telefone e compongo il numero, correndo in bagno e chiudendomi dentro di esso, appoggiandomi alla porta chiusa dietro di me e scivolando fino a sedermi sul pavimento freddo.
"Uhm?" Al. 
"C..ciao." balbetto al telefono, chiudendo gli occhi. 
"Hey, ti aspettavo. Oggi ti vengo a prendere." 
"Cosa? Non sai dove abito." scuoto la testa velocemente, sbarrando gli occhi, stringendomi in me stessa.
"Si che lo so." La sento ridere, che bel suono da sentire. Dopo esserci salutate chiude il telefono chiudo gli occhi sorridendo.
Che mi sta facendo?
Ritorno nell'altra camera, Ingrid non c'č. Un biglietto con scritto:"Divertiti con lei." 
Cazzo.





(In questo capitolo voglio ringraziare le mie ragazze: Elena, Eleonora ed in particolare Sabrina ed Alba.
Grazie per credere sempre in me, grazie.)
  
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