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Autore: slayerkitty    19/04/2014    4 recensioni
Un tweet mandato per sbaglio. La chance di una telefonata. O cosa succede quando la star televisiva Blaine Anderson tweetta per errore il suo numero di telefono.
- TRADUZIONE -
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Chance'
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Capitolo 21

 
Il giorno di San Valentino sarebbe dovuto essere fantastico per Kurt. Aveva finalmente un ragazzo, qualcuno che lo amasse, con cui poter trascorrere tutte le festività più sdolcinate – e Kurt voleva fare queste cose. Era sorpreso in realtà per quanto desiderasse questo genere di cose. Così quando suo padre gli disse che non sarebbe andato a LA perdendo così due giorni di scuola, Kurt gli aveva detto che era una cosa assurda.

Quando suo padre disse che non gli andava che suo figlio passasse del tempo da solo con Blaine senza un adulto che li supervisionasse, Kurt gli disse che non si fidava abbastanza di lui.

Quando Burt gli ricordò dei paparazzi e della possibilità che li beccassero, domandando al figlio se stare con Blaine fosse la cosa giusta da fare, Kurt perse la testa.

“Sono in punizione,” disse a Blaine attraverso lo schermo del pc in una conversazione su skype.  

Cosa?” Blaine lo fissò sorpreso. 

“Mio padre non mi lascia venire a trovarti settimana prossima,” mormorò. “Ho insistito, pensando di poterlo convincere e invece mi ha messo in punizione”

Hai il permesso di parlarmi in questo momento?” domandò Blaine incerto. 

“Mi ha dato l’okay per telefonarti,” sospirò Kurt. “Poi sarò completamente isolato per una settimana.”

Quindi… a San Valentino non potremo nemmeno parlarci?” Kurt annuì tristemente.

“Mi spiace, Blaine,” mormorò il ragazzo tirando su con il naso. “Volevo che il nostro primo San Valentino fosse speciale invece ho rovinato tutto.” 

No, no è tutto okay Kurt,” cercò di confortarlo l’altro. “Avrei comunque lavorato fino a tardi e tu saresti rimasto rinchiuso in casa ad annoiarti”

“Per lo meno saremmo stati insieme una volta finite le riprese” rispose Kurt. “Ma mio padre…”

Andrà tutto bene, ci vedremo prestissimo”

“Sì, lo spero…questa cosa fa schifo!,” Kurt si asciugò gli occhi. “E’ meglio che vada.” 

Sono sicuro che i ragazzi mi terranno compagnia,” sussurrò Blaine, cercando di far star meglio Kurt “Passeremo la serata nascondendo il Golden Globe di Jeff misurando quanti secondi ci impiegherà per ritrovarlo.”

Kurt si lasciò scappare una risata. “Ti amo.”

Ti amo anche io,” mormorò l’altro. 

 
*


Kurt poteva usare il cellulare solo a scuola e in caso di emergenza. Non poteva chiamare ma solo mandare sms, e nemmeno connettersi a internet (e il suo account ebay ne stava risentendo parecchio).

La cosa peggiore che non aveva realizzato gli sarebbero mancate così tanto, erano le conversazioni con Blaine nel corso della giornata. Se gli succedeva qualcosa di
divertente – lo scriveva a Blaine. Se succedeva qualcosa di strano – lo scriveva a Blaine. Finita la scuola – chiamava Blaine per chiacchierare perché lui aveva la pausa.
E poi parlavano su Skype prima di addormentarsi.

A Kurt mancava Blaine in ogni momento, dato che abitavano lontani, ma non aveva mai realizzato quanto gli mancasse davvero parlare con lui.

Era una merda, per dirla volgarmente.

Cercò di tenersi occupato con gli allenamenti delle Cheerios, del Glee e aiutando suo padre (anche se era ancora arrabbiato con lui). Cercava di fare qualsiasi cosa piuttosto che rimanere in casa da solo a pensare.

Ma continuava a pensare a come Blaine stesse affrontando la cosa.

 
*


Blaine si concentrò sul lavoro. 

Odiava non poter parlare con Kurt ma non voleva andare contro le regole di Burt. Se avesse voluto rivedere Kurt di nuovo doveva assicurarsi di rispettare il volere dell’uomo.

Così cercò di tenersi occupato. Passò la maggior parte del tempo a leggere e rileggere il copione. Ogni giorno si dedicava ad imparare e a provare le nuove canzoni.
Fece un po’ di foto con Nick e Jeff nello studio di registrazione e nella sala delle prove, divertendosi a vedere le reazioni delle fangirl.

Ogni giorno sentiva incredibilmente la mancanza di Kurt. Gli amici lo prendevano in giro quando sul set si imbambolava davanti alla sua foto. E la prima cosa che gli veniva in mente di fare era sempre scrivergli o chiamarlo non appena succedeva qualcosa.

Era così abituato a raccontargli tutto che non poterlo fare gli sembrava una cosa contro natura.

Sospirò. 

Ancora pochi giorni. 

 
*


“E’ come se l’universo ce l’avesse con me,” si lamentò Kurt, sedendosi sulla sedia sullo scalino più alto nella sala prove. Mercedes si sedette alla sua sinistra e Santana con Brittany a destra. Si tolse un pelucco invisibile dalla sua divisa da Cheerios.

“Non sei un po’ troppo drammatico Hummel?” domandò Santana. “Il tuo ragazzo non te lo da?”

“Fottiti” l’assalì il ragazzo. “Sono in punizione, okay? Non ci posso proprio parlare con Blaine e domani sarebbe stato il nostro primo San Valentino e non possiamo nemmeno…” si bloccò arrossendo. Non voleva rivelare così tanti particolari.

“Non potete fare cosa, bellezza?” domandò Santana con un ghigno “Tu e Blainers siete stati beccati senza pantaloni?”

Kurt alzò un sopracciglio guardandola.

“No” rispose secco. Beh, in realtà sì, ma non era questo il motivo della punizione.

“Santana, lascialo stare,” li interruppe Mercedes. Fortunatamente Mr. Schue richiamò la loro attenzione e poi iniziò a scrivere alla lavagna.

Canzoni d’amore 

“Grandioso,” mormorò a Mercedes. “Uccidimi ora così da porre fine alle mie sofferenze.”

 
*


“Quindi, chi c’è stasera per la nostra uscita?” domandò Sebastian mettendo una mano attorno alla spalla di Blaine.

“Io non penso-“ disse il ragazzo cercando di scrollarsi quel braccio di dosso.

“Forza, Blaine,” disse quello. “Sono giorni che sei depresso. Hai bisogno di scrollarti di dosso questa tristezza”

“Ha ragione” fece notare Nick. Blaine dovette combattere con sè stesso per non fulminare con lo sguardo l’amico.

“Non sono molto di compagnia in questi giorni,” si scusò il ragazzo, spostandosi così che Sebastian lasciasse finalmente cadere il braccio. “Scusate”.

“Forza, cosa può farti di male una serata in compagnia?” insistette Sebastian. “Posso mostrarti come ci si diverte sul serio!”

“Non sono interessato, grazie.” mormorò Blaine andandosene. 

 
*


“Che canzone hai intenzione di cantare?” domandò Rachel poggiandosi agli armadietti mentre Kurt estraeva dei libri e li metteva nella borsa. “Stavo pensando che dovrei fare qualcosa per-“

“Rachel, ti prego, non sono dell’umore per vedermela con te oggi” la interruppe Kurt. “Scusami ma…”

“E’ dura?” domandò. “Non poterci parlare.” 

“Non ce la faccio più,” ammise il ragazzo. “Non pensavo…” sospirò. “Solo qualche giorno ancora e poi sarà tutto finito.” 

“Mi spiace sul serio, Kurt.” 

“E’ okay.” Sospirò di nuovo. “E’ per colpa mia se sono finito in questo pasticcio.” La ragazza gli sorrise dolcemente e poi tornò da Finn.

I due avevano da poco rotto. Kurt sapeva che anche Rachel stava provando un po’ i suoi stessi sentimenti ma nello stesso tempo si stava impegnando a fondo per tornare con lui. Sospirò di nuovo e poi suonò la campanella.

 
*


“Sicuro che non vuoi venire con noi stasera?” domandò Nick e Blaine scosse il capo.  

“No,” rispose. “Non è il mio genere.” 

“Siamo preoccupati per te.” Nick lo fissò negli occhi. “Sei giù per via di Kurt e non è nemmeno passata una settimana. Non pensi che forse sia il caso che…rallentiate un po’”

“Sei stato tu il primo ad incoraggiarmi in questa cosa!” esclamò Blaine. “Perché dovrei lasciar perdere? Lo amo!”

“E’ solo che odio vederti depresso” rispose Nick. “Forza, Sebastian sarà anche uno stronzo ma noi altri siamo simpatici”

“Non lo so, Nick,” Blaine era davvero indeciso. 

“Cos’altro hai da fare?” 

Beh, su questo Nick aveva ragione.

 
*


“E’ stata dura questa settimana, vero?” Kurt alzò lo sguardo e notò suo padre che lo stava fissando. Si rese conto di essersi perso nei suoi pensieri e Carole e Finn avevano già finito di cenare e se n’erano andati dalla cucina. Suo padre era rimasto a bere il caffè. Kurt lasciò cadere la forchetta nel piatto semivuoto.

 “Mi manca poterci parlare.” 

“Forse sono stato un po’ troppo severo,” ammise Burt. “Ma Kurt sei andato contro le regole.” 

“Lo so,” rispose il figlio fissandosi le mani. 

“Avrei voluto lasciar perdere – siete adolescenti. Mi ricordo bene com’era ai miei tempi” continuò Burt e Kurt si sentì arrossire. “Ma non puoi semplicemente abbandonare tutto e correre da Blaine quando ne hai voglia. Le mie parole sono definitive Kurt. Sono io l’adulto e tu sei mio figlio”.

“Scusa” sussurrò Kurt osando uno sguardo verso l’uomo. “Non succederà più”. Suo padre annuì dopo un lungo momento di silenzio e Kurt si sentì un po’ più speranzoso.
Forse poteva confidare in una fine anticipata della sua tortura. “Vado…a lavare i piatti e a finire i compiti.” disse alzandosi dalla sedia.

 
*


“Hey, dove stai andando?” urlò Sebastian verso Blaine. Il ragazzo si voltò nel parcheggio dietro al locale in cui erano andati.

“A casa, Sebastian,” rispose secco. 

“La notte è ancora giovane, Blaine, e penso che ci sia un ragazzo che adora i party sotto questo aspetto da scolaretto che ti sei costruito” disse Sebastian avvicinandosi.

“Non mi sono costruito nulla e questo…non è davvero il mio ambiente, okay?” disse Blaine a denti stretti cercando di non scomporsi troppo. Sebastian non era un cattivo ragazzo ma il moro non riusciva a smettere di pensare alle parole di Kurt.

“Blaine, devi lasciarti andare un pochino!” disse quello, spostandosi e trovandosi direttamente di fronte a lui.

“Vado a casa, a domani.” Blaine si voltò e iniziò a camminare ma Sebastian lo afferrò per un braccio.

“Aspetta,” disse. “Volevo parlarti. Immagino che ora sia il momento giusto visto che siamo da soli.” 

“Che c’è?” domandò Blaine desiderando solo tirar via il braccio che quello gli stava stringendo e andarsene senza sembrare troppo uno stronzo. Infatti Sebastian era stato sempre carino con lui, non aveva ragione per non ascoltarlo.

“Ti piaccio, vero?” volle sapere il ragazzo.

“Ovviamente –siamo amici” rispose Blaine.

“No, io intend-“ Sebastian si interruppe a metà frase con un sorrisetto.

E poi baciò Blaine.
   
 
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