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Autore: Tina77    19/04/2014    4 recensioni
"Forse lo sto fissando da un po', perché lui mi guarda per qualche secondo con aria interrogativa, finché io non scuoto lievemente la testa, le guance imporporate. Lui mi sorride dolcemente, e questo sorriso mi riporta a quello che sembra un secolo fa, dopo la parata dei nostri primi giochi. E come quella volta, mi alzo leggermente sulle punte dei piedi e gli do un piccolo bacio sulla guancia, sussurrando -Grazie per i fiori, Peeta.-, con gli occhi lucidi."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi accorgo che nell'aria c'è qualcosa di diverso ancora prima di aprire gli occhi. Cerco di rimandare questo momento seppellendo la testa sotto il cuscino e rintanandomi il più possibile sotto le coperte, ma una voce mi chiama per dirmi che una nuova “grande, grande, grande giornata!” sta per cominciare. Come faccia Effie a sembrare ogni volta così pimpante fin dal mattino resterà per me sempre un mistero. Sbuffando, mi obbligo ad alzarmi e mi indispettisco immediatamente a non ritrovare Peeta al mio fianco. Deve essere sceso prima per darle il benvenuto. Ancora mezza addormentata vado in bagno e poi mi vesto svogliatamente indossando vestiti a casaccio, ben sapendo che comunque dopo mi dovrei cambiare per affrontare il nostro viaggio in grande stile.

Dopo la colazione, come previsto, Effie mi accompagna al piano di sopra per aiutare a sistemarmi. Come avrebbero fatto i miei preparatori, anche lei inizia a lamentarsi per il degrado della mia bellezza. -Oh, Katniss! Guarda che occhi!- si interrompe per ammirare il mio viso alla luce diretta che penetra dalla finestra aperta. -Tesoro, una donna deve sempre prendersi cura del suo aspetto, lo sai.-. Mi limito ad annuire. Non voglio avere un battibecco con lei.

Mi fa indossare un semplice abito in lino azzurro, con una fascia blu in vita, e mi trucca quel tanto che basta per coprire le occhiaie e rendermi più carina. Mi lego i capelli nella solita treccia e sono pronta per andare. Non è necessario che io prenda oggetti personali da casa, a Capitol troverò tutto quello che mi serve.

 

-L'ultima volta che ho preso questo treno non pensavo che sarei più tornato indietro.-. Mi dice Peeta sovrappensiero non appena ci ritroviamo soli nella mia stanza. -Nemmeno io.- sussurro in risposta sul suo collo. - Non ho mai capito perché tu volessi salvarmi a tutti costi, Katniss. Nel mio caso era evidente, ma tu...-. Lo interrompo sollevandomi e appoggiandogli due dita sulle labbra. Lui continua a guardarmi intensamente finché io non cedo alla sua domanda. -Non potevo sopportare l'idea che una persona buona come te fosse costretta a rivivere quell'incubo un'altra volta.- abbasso lo sguardo. -Ma quello era inevitabile, Katniss. Sarei comunque dovuto venire nell'Arena. Spiegati meglio, per favore.- -No che non avresti dovuto. Haymitch si sarebbe offerto al tuo posto e tu...tu...-. - Io sarei morto al pensiero di non poterti proteggere e di non poter passare con te ogni minuto che mi restava-. Conclude lui. Ci fissiamo per dei secondi interminabili, poi, come a rallentatore, mi sporgo verso di lui e ci baciamo. Vengo sopraffatta dalle emozioni e provo una sensazione di calore che si diffonde in tutto il corpo, fino alle punte dei capelli. Mi sento leggera, tranquilla. Niente potrebbe rovinare questo momento. Le sue labbra morbide sembrano fatte apposta per combaciare con le mie. I nostri respiri accaldati e le guance in fiamme mi fanno rivivere mentalmente quei momenti sulla spiaggia...mi stringo di più a lui, intrecciando le dita tra i suoi capelli, mentre le sue mi incorniciano il viso nella più dolce delle strette. Come qualche notte fa, lui si sposta fino a trovarsi sopra di me. Solo che adesso io faccio in modo che i nostri corpi stiano più vicini, attirandolo a me e facendo scorrere le mie mani lungo la sua schiena. Lui continua ad accarezzarmi il viso, il profilo del corpo. E tutto sembra così giusto, in questo momento. Non ho dubbi sul fatto che tutto questo sarebbe successo comunque. Perché solo Peeta riesce a dare alla mia vita la luminosità di cui ho bisogno per andare avanti. Perché lui è al mio fianco sempre e comunque. Perché il suo amore è l'unica cosa bella al mondo. Per questo non potrò più sottarrmi alle sue mani e ai suoi baci, perché la mia stessa sopravvivenza è legata a lui. Come il dente di leone di quel giorno di tanti anni fa, lui mi ricorda che una possibilità e una speranza per il futuro ci saranno sempre, che non importa se ci saranno delle difficoltà, perché insieme potremo affrontare qualsiasi cosa, superando il passato senza però dimenticarlo.

Sento che non riuscirò più a fermarmi, che la fame che sento in questo momento mi porterà alla deriva. E non desidero altro che lasciarmi andare e farmi avvolgere dalle onde. Sto per toglierli la maglietta del pigiama, quando lui mi blocca i polsi. Incerta, mi fermo. Temo stia avendo uno dei suoi episodi, quindi resto immobile per dargli il tempo di calmarsi. Ma quando mi parla la sua voce è già tranquilla. -No, Katniss, ferma.-. Delusa, mi sposto e mi metto a sedere al suo fianco. Lo guardo truce e per vederlo meglio accendo la lampada sul comodino. Non riesco a credere che lui mi abbia allontanata. Lui sospira e abbassa lo sguardo sulle sue mani intrecciate, visibilmente nervoso. Sento la rabbia accendermi le guance e davvero non capisco. Insomma, sono io quella che è sempre stata etichettata come quella pura e adesso che per una volta volevo lasciarmi andare ecco che divento incosciente. Aspetto che lui dica qualcosa, anche se so già il motivo di tutto questo. La spiegazione di Peeta comunque non tarda ad arrivare – Io ti voglio, lo sai. Ma questo non è il momento giusto, Katniss. Voglio dire, dopo averlo sognato per così tanti anni, e questo ti giuro che me lo ricordo perfettamente, non voglio rischiare di rovinare tutto con la mia instabilità. È troppo presto.-. -Ma tu stai bene!- sbotto, quasi urlando. -Cosa c'è di sbagliato se stiamo più vicini?- il suo sguardo è tristissimo adesso. È evidente che sta pensando che io sia egoista a volerlo forzare. Lui, ancora una volta, sta facendo tutto questo per me. È la prima volta che la sua generosità mi sembra così sbagliata. Evidentemente con il depistaggio non sono riusciti a cancellare questa parte del suo carattere. So che non dovrei prendermela, anzi, dovrei addirittura essere contenta. Il problema è che una parte del mio cervello, quella vicino al punto dove mi ha colpito la spoletta di Johanna probabilmente, non riesce ad evitare di farmi sentire rifiutata. Ed è una sensazione completamente nuova. Forse per la prima volta mi trovo nei panni di Peeta, che ha passato anni ad amarmi a distanza. E adesso che sono io a provare certe cose...be', in un certo senso me lo merito. Tutti questi pensieri attraversano la mia mente in una frazione di secondo, poi lui dice – Io non sto ancora bene, Katniss, lo sai benissimo. Il fatto che io non cerchi più di farti del male non vuol dire che io sia quello di prima. Eravamo d'accordo che avremo ricominciato insieme daccapo, ed è esattamente quello che ti chiedo ancora. Ma ho bisogno di più tempo per rimettermi, per essere sicuro di riuscire a stare con te in quel modo. Il dottor- . - Oh, al diavolo il Dottore!- Esplodo io, alzandomi sulle ginocchia. Non dovrei arrabbiarmi così, lo so. E in realtà è piuttosto imbarazzante, perché è probabile che qualche inserviente si trovi proprio fuori dalla porta e che quindi riesca a sentire ogni parola che esce a fatica dalle mie labbra. -Perchè? Perché tutti devono intromettersi nelle nostra vita, Peeta? Abbiamo fatto tutto quello che volevano. Facciamo sempre quello che vogliono. Anche adesso, guarda dove siamo!- mi alzo di scatto dal letto e mi avvicino alle tende per scostarle nervosamente e mostrare così il susseguirsi di luci fuori dal finestrino. Anche lui si alza e mi viene vicino, zoppicando un po', come fa sempre quando tiene la gamba ferma troppo a lungo. Mi mette le mani sulle spalle e mi guarda dritto negli occhi. -Qui non si tratta di fare quello che dicono loro, Katniss. Qui si tratta di iniziare un nuovo futuro. E per mettere delle basi solide dobbiamo procedere passo passo, tutto qui. E comunque, quello che mi ha detto il dottore non si discosta molto dal tuo di pensiero, quindi non arrabbiarti tanto con chi, in un modo o nell'altro, cerca di aiutarti. In effetti lui mi ha detto che devo cercare di viverle fino in fondo, le emozioni positive che mi susciti...-. Si blocca, imbarazzato quanto me dalla confessione. -Ma?- faccio io, con gli occhi bassi. -Ma-, esita – Ho paura di rovinare tutto, Katniss. Che tu ti renderai improvvisamente conto che non sono più la stessa persona di prima, che non puoi più fidarti di me-. Adesso mi guarda spaurito, come un bambino. Non riesco a descrivere il fiume di emozioni che mi travolge in questo momento. Spicca notevolmente la tenerezza però, questo è certo. Piano, per non indurlo ad allontanarsi, mi avvicino di più e porto le mani dietro alla sua nuca. Lo attiro in basso verso di me, costringendolo dolcemente a respirare il profumo dai miei capelli slegati. Lui per un po' esita, poi si lascia andare e mi stringe i fianchi, prima dolcemente, poi con un po' più di passione, ma sempre ben attento a non spingersi troppo vicino a me. Un'ora più tardi, poco prima che si addormenti, gli sussurro all'orecchio – Non potresti mai rovinare nulla, Peeta.-.

  
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