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Autore: NanaNera    17/12/2004    3 recensioni
Avrebbe mantenuto le stesse caratteristiche per sempre, nonostante passassero gli anni, e non poteva fare nulla per evitare ciò. Oramai la sua vita era un incubo, e così sarebbe continuato ad essere, un eterna bugia. Claudia, la bambola di porcellana
Genere: Triste, Malinconico, Dark, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Porcelain Doll

Camminava scalza ed in punta di piedi sul terriccio bagnato e fangoso della riva del Mississippi, lasciando che i pensieri affiorassero alla sua mente in un turbine violento e soverchiante. Chiuse gli occhi e respirò l’odore dolciastro del fiume, che aleggiava nella fresca e umida aria notturna, una notte come le precedenti, che si sarebbe dannatamente conclusa con l’assassinio, il sangue…oh sì, il sangue caldo e denso di cui si nutriva con la determinazione di un bambino affamato. Perché lei ERA una bambina, una bambina letale...il suo nome era Claudia.

Aveva poco più di sei anni quando divenne un vampiro, 30 anni prima, ma non era cambiata in nulla. Stessi boccoli biondi, stesse labbra rosee ed innocenti, stesse mani piccole e delicate e stesso corpo esile ed infantile.
E non sarebbe cambiata mai. Mai.
Avrebbe mantenuto le stesse caratteristiche per sempre, nonostante passassero gli anni, e non poteva fare nulla per evitare ciò. Oramai la sua vita era un incubo, e così sarebbe continuato ad essere, un eterna bugia.

Claudia, la bambola di porcellana



Poco si preoccuparono i suoi creatori, Lestat e Louis, quando la resero una Non Morta, in particolare Lestat, non sospettavano che la piccola vampira , potesse un giorno essere stanca delle continue menzogne e finzioni e cominciasse ad odiare i due che avevano reso la sua esistenza un incubo insanguinato.
Col passare degli anni entrambi si resero conto del loro errore, ma continuarono a trattarla come se fosse davvero una bambina e tentavano di distoglierla da eventuali idee di ribellione.
Così Claudia viveva una doppia esistenza, da una parte odiava i suoi genitori perché le avevano portato via la vita, dall’altra li amava perché cercavano di renderla felice .
Ed intanto sperava, che fosse solo un periodo di passaggio, perché lei era davvero stata felice con loro. Perché adesso allora non lo era più? Perché credeva di odiarli?
Ma ormai tentava di non porgersi più queste domande…la risposta era evidente ma la nascondeva persino a se stessa, mentre tentava di convincersi di amarli.

«Ti amo Lestat…Ti amo Louis…vi amo padri…vi sarò grata, sempre.» affermò con la sua voce infantile, mentre stringeva con i pugni delle piccole mani i lembi del lungo abito simile a quello di una bambola di porcellana.
E il sangue scorse. Lacrime scarlatte scivolarono lungo le sue gote rosate…così innocenti.


Non piangere bambina dimenticata : nessuno ti sta guardando, e nessuno capirà mai…



Ispirò e si lasciò cadere aggraziata sulla terra bagnata, continuando a piangere contorcendosi e gemendo, era il ritratto perfetto del dolore, come se il suo corpo tentasse di assumere le sembianze esatte del suo animo distrutto.
Afferrò i lembi della veste e li strappò con violenza maniacale, prese a graffiarsi le braccia con le sue stesse unghie, finché, sfinita, si fermò a guardare assorta il cielo nero e le stelle sopra di lei, cantando sommessamente le antiche ninna-nanne che ascoltava la sera quando era ancora una semplice bambina umana…per addormentarsi…dormi piccola Claudia…
Allungò le braccia sopra di sé lasciando che il sangue le sporcasse il viso, quindi, le riabbassò lentamente per sfiorare con la punta cremisi delle dita i sui boccoli biondi che le sembrò sentir fremere al suo tocco.

Sorrise in modo inquietante e prese a mormorare con la voce da bambina :«Sono Claudia…ed ho 6 anni!» delirante continuò a ripetere la frase alzando ogni volta il tono di voce fin ché non si ritrovò, la bocca aveva la forma d’ una “O” perfetta, ad urlare e ad urlare e ad urlare con la voce acutissima che spezzava il silenzio della notte…

Sto per svegliarmi da quest’incubo.

“ Coprile il viso;
abbaglia i miei occhi;
è morta giovane ”

  
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