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Autore: MayniacGlamFreak    19/04/2014    4 recensioni
Sequel di Crack Of Dawn All Is Gone Except The Will To Be.
Connie ha una nuova vita davanti,non più sola.
Ha chiuso con il passato e la sua esistenza è stata cambiata,non è più un'ingenua ragazzina.
Dovrà affrontare nuove sfide,e forse avere a che fare con l'amore un'altra volta.
L'unica cosa certa è che in Metallica faranno ancora parte di lei,più che mai.
Non si promette costante aggiornamento.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kirk entrò in casa quasi di soppiatto,il cielo si era oscurato volgendosi a sera.
Era rimasto l'intero pomeriggio da Connie,si erano messi a sedere piangendo,ma poi le risate avevano avuto la meglio.
Fece di tutto per farla ridere,per distrarsi lui stesso da quel casino.
Non si capacitava di come riuscisse ancora a mentirle spudoratamente,ma non era di certo quello il momento per lei di saperlo.
Un'altra preoccupazione non era quello di cui aveva bisogno lei adesso,soprattutto ora che era incinta.
Caspita,Kirk era rimasto scioccato a quella notizia,per non dire che si era sentito ancora più colpevole.
Quel segreto che si portava dietro lo stava facendo impazzire,ogni giorno di più.
Avrebbe dovuto smettere,e soprattutto dire tutto a Connie,ma non voleva ferirla ulteriormente,così era finito a fare il vigliacco.
Se solo non avesse bevuto così tanto,se solo..
La verità era che la colpa non era dell'alcool,ma dell'amore che alla fine aveva vinto sul suo buonsenso,sulla sua fedeltà di amico e sui suoi pregiudizi.
Sospirò pesantemente buttando il giubbotto sulla vecchia poltrona della Metallimansion.
Si sfilò le scarpe e si abbandonò sul divano.
La quiete del momento che Kirk stava cercando di apprezzare fu rotta dopo poco dallo scricchiolio delle scale.
La testa di Jason sbucò dal corridoio guardandosi intorno.
"Sei solo?"
"Sono tornato adesso,non so dove sia James.Lars è in casa?"
"È uscito mezz'oretta fa,è andato un po' a correre ha detto.Tu e James invece dove eravate?"
"In giro."-si limitò a rispondergli ricevendo un'occhiata incuriosita.
"Cos'è tutta questa segretezza?Lo so di essere il novellino ma non ci vuole un genio per capire che tu e James state nascondendo qualcosa di grosso,che rende triste te e rabbioso lui."
"Si è vero Jay,ma non sono affari tuoi,mi dispiace."-rispose fermo,quando in realtà stava sudando freddo per paura che Jason scoprisse cos'era accaduto all'ospedale.
"Ok,comunque non lo facevo per farmi gli affari vostri,volevo saperlo per aiutarvi,lo so che non siamo amici da molto ma..dovremo sopportarci per un bel po' no?"-sghignazzò il bassista-"Mi aiuterebbe anche a sentirmi un po' meno fuori posto,a te posso dirlo:io non voglio essere visto come un tappabuchi,il patetico rimpiazzo di Cliff peraltro non alla sua altezza.Io sono Jason,e ho dei sentimenti.Forse qui gli unici che l'hanno capito siete tu e Connie."-accennò un sorriso al pensiero della sua iniziale ostilità e del modo in cui poi si era aperta a lui-"A dire il vero lei lo ha capito solo quando sono andato a cena dai Burton,ma beh capisco di essere capitato in una situazione abbastanza delicata qui."
"Già,mi scuso Jason..siamo tutti scombussolati."
"Lo so,vorrei solo che James e Lars smettessero di chiamarmi 'finocchio' o di farmi tutti quegli scherzi decisamente pesanti."-furono distratti dal rumore del campanello-"Ehi hanno suonato,vado io?"
Kirk annuì,l'altro si diresse verso la porta.
"Siete voi!Lars,Jam..ehi!"-Jason venne spintonato in malo modo dal cantante,che visibilmente ubriaco si era liberato dalla presa del danese che lo stava sorreggendo.
Lars corse in cucina,tornando con del ghiaccio sullo zigomo.Il biondo si era seduto sul divano dalla parte opposta del moro,guardandolo come ne fosse schifato.
"Qualcuno mi potrebbe spiegare perché lui è sbronzo e tu hai un occhio nero?"-chiese il bassista ai due.
"Lo vorrei sapere pure io,l'ho trovato nel pick-up e siccome non voleva essere portato a casa io mi sono beccato un bel destro!"-gesticolò irritato Lars-"Kirk,saresti così gentile da spiegarci come mai siete partiti insieme e poi ritrovo lui a bere dentro la macchina da solo?Si può sapere dove cazzo eravate?"
Kirk poteva sentire le gocce di sudore scendergli sulla fronte,eppure stava rabbrividendo.
Il segreto di Connie era in pericolo,doveva trovare una scusa!
Subito!
"Diglielo,Hammett.Raccontagli cos'ha fatto la tua amichetta."-lo sfidò James.
"Sono affari miei e della mia ragazza,mi ha fatto le corna d'accordo?"-balbettò convincendo più sé stesso che gli altri.Scusa patetica.
"Tutto qui?E perché James è così irritabile e sbronzo?"-chiese Jason.
"Beh abbiamo litigato si,gli ho risposto male sul momento e mi tiene il muso."-disse nervoso.
Lars che era rimasto in disparte con un'espressione smorta ed assente dopo la spiegazione del chitarrista,scomparì in fretta dietro la cucina lasciando il bassista perplesso.La smorfia sghemba sul viso di Kirk si incurvò intristendo i suoi lineamenti.
Il moro sospirò,con quella stupida scusa aveva combinato un altro guaio.
Troppi segreti fra quelle mura,per fortuna James si era almeno risparmiato di dire la verità.
Era stata una giornata oltremodo emotiva,il ragazzo decise quindi di andarsene prima di cena un po' in camera sua,che divideva correntemente con Jason.
Salì le scale e chiuse la porta.Si buttò steso sul letto,con la testa affondata nel cuscino.
Aveva voglia,anzi,necessitava di un po' di tranquillità e aveva bisogno di perdersi un po',almeno nella stanza c'era silenzio,in quel momento.
Dal comodino prese il suo accendino e rubò dell'erba dalla scorta segreta di Cliff.
Si distese di nuovo cominciando a fumarla,aveva gli occhi rossi,ma non era il fumo.
Ripensò all'amico,a quando di nascosto si rinchiudevano in camera a sballarsi e vedere film horror all'insaputa di James.
Rise amaramente,adesso sul suo letto non c'era Cliff che con espressione attenta e con fare meticoloso piegava con cura cartine,né c'era la sua migliore amica o l'amico con cui aveva appena litigato,tantomeno ancora quella persona per lui così importante..che stava ferendo insieme a Connie.
Non ci poteva fare nulla,quell'essere era la sua droga,e come la droga il loro amore era nocivo,proibito,malsano.
Lo rendeva dipendente ad ogni bacio di più.
Avrebbe dovuto disintossicarsene prima che fosse stato troppo tardi,ma non era più in tempo.

D'un tratto la porta si aprì sbattendo forte.Barcollando entrò James,lo guardava ancora con astio e disprezzo.
"Bella la tua scusa."-lo prese in giro.
"Che vuoi?"
"Se ti rivedo con lei io.."
"Tu cosa?Che potere hai per vietarmi di vederla?Io voglio rimanerle accanto!Possibile che tu non capisca perché l'ha fatto?Ha capito di aver sbagliato James,ma tu così non la stai aiutando!Sei importante quanto me per lei!"-rispose sulla difensiva.
"Fa' come ti pare ma io non voglio più bugiardi attorno.Aveva promesso di non farsi male,invece cosa stavamo per trovare eh?Un bel cadavere con un cartellino all'alluce con su scritto 'Connie Burton',ecco cosa!".
Dietro il muro di quella camera,Jason rabbrividì,perse il filo del discorso rimanendo a quelle parole,smise di origliare tremando violentemente.
Strisciò dalla parete fino a sedersi sul pavimento,rannicchiato fra le gambe.Era veramente successo questo a Connie?
Si riprese solo quando la porta sbatté di nuovo,James era uscito.
Voleva risposte il giovane,ma pensò che sarebbe stato meglio lasciare Kirk un po' solo,così tornò in cucina preparandosi alla cena.Gli avrebbe parlato subito dopo.
A tavola stranamente nessuno fu di appetito,l'umore della giornata aveva influito su tutti:Kirk aveva messo in bocca si e no due foglie di insalata,James continuava a bere ininterrottamente sul divano,Lars era quasi sdraiato sul piatto e Jason aveva solo mangiato una fetta di pizza rimasta nel forno da epoche ignote.
All'ultimo menzionato,in qualità di 'pivellino',toccò come al solito pulire.Si affrettò a lavare i piatti fischiettando e cantando Under The Sun.

Well I don't want no preacher telling me about the god in the sky
No I don't want no one to tell me where I'm gonna go when I die.
I want to live my life,I don't want people telling me what to do.
I just believe in myself,'cause no one else is true.

Canticchiava il bassista riponendo via l'ultimo piatto.
"Newkid,dacci un taglio."-sentì un tonfo dietro di sé.
Il cantante ancora furioso aveva sbattuto lo sportello del frigo prendendosi una birra.
'Ci si deve mettere pure Ozzy a prendermi per il culo?'-pensò stappando la bottiglia.
Quelle parole sembravano fatte a pennello per lui,si era stancato della gente e di dio che imponevano leggi e doveri.
Non voleva nessuno a comandarlo o dirgli cosa fare,ma in realtà qualcuno,o meglio qualcosa,che lo stava sottomettendo c'era,l'alcool.
Il bassista tornato silenzioso,
approfittò per sgusciare in camera,dove entrando trovò Kirk rannicchiato in posizione fetale sul letto,sembrava molto giù.
Accorgendosi della presenza del compagno,il più grande si ricompose.
"Smettila di fingere,fai bene ad essere triste."-si avvicinò a lui-"Kirk,so tutto."
Subito il cambiamento in quelle iridi scure e nelle mani che si stringevano nervosamente fu notato dal bassista.
"Tutto cosa?"-deglutì rumorosamente il chitarrista.
"Dove è lei?"
"L..lei c..chi?"-si finse sbalordito.
"Ho bisogno di saperlo!Dov'è Connie?"-scosse con forza il ricciolo,intimidito dal cambiamento in Jason.
"Io..non posso dirtelo."-disse a voce bassa.
"Kirk,ero venuto su prima per assicurarmi che James non combinasse nulla e ho sentito tutto.So cosa le é successo!Ho bisogno di sapere come sta,di vederla!Te ne prego!"-la sua voce si lasciò ad una supplica abbandonando il tono dominante che poco prima aveva acquisito.
"Lei mi ha chiesto di non dirlo a te e Lars."
"Lui non ne saprà nulla da me ma io ormai ne sono a conoscenza!In che ospedale è?Ti prego,Kirk."-guardò negli occhi l'amico,il quale vide sul serio preoccupazione ed angoscia nel viso di Jason.
"Al Castro Valley Hospital.."-si arrese così messo alle strette.
"Grazie Kirk!Grazie!"-lo abbracciò lasciandolo di stucco e saltò verso l'armadio.
Tirò fuori alla rinfusa un felpone infilandoselo in fretta e furia.
"Non vorrai mica andarci ora,vero?".
Jason lo guardò alzando le spalle con indifferenza.
"Tu sei pazzo."
"Può darsi,sono pazzo del poco che so di lei."-rispose rovistando fra i suoi cd,cercando il diavolo sa cosa.
Ah eccolo!
Afferrò dal mucchio un album che aveva comprato proprio dopo la serata trascorsa dai Burton.
Era l'appena uscito 'Somewhere In Time' degli Iron Maiden,che come aveva scoperto era l'unico loro cd a mancare alla collezione di Connie.
Jason capitando in un negozio di dischi pensò di comprarlo per lei,avrebbe così avuto una scusa per ripresentarsi a casa sua.
Il ragazzo ignaro del passato di Connie,così in realtà vicino ed ancora una ferita aperta,pensò di avere qualche possibilità con quella lunatica ragazzina dalle mille sorprese che lo aveva come dire..stregato,ecco.
Era incredibile quanto le si fosse legato in poco più di una sera intera passata a chiacchierare,dopo aver rotto il ghiaccio e dopo che Connie ebbe abbandonato le ostilità.
"Lo sai vero che le visite non sono permesse a quest'ora?"
"Non ti preoccupare,troverò il modo."-poggiò una mano sul braccio dell'altro dandogli una pacca-"Coprimi con Lars e James ok?".
Il moro annuì rassegnato,era chiaro come l'acqua che qualcun altro si era preso una bella sbandata per la sua amica,come era chiaro che sarebbe stato respinto di buon grado.
'Speriamo bene..'-penso massaggiandosi le tempie pensierosamente mentre il rosso sfrecciava fuori di casa.
Ci volle un po' per arrivare all'ospedale,avendo fatto solo un pezzo col bus.
La macchina del ragazzo era ancora in Arizona,così si era diretto con l'ausilio di mezzi pubblici e dei suoi piedi per metà strada fra i viali di San Francisco.
Nessuno dei ragazzi gli avrebbe prestato la sua macchina,e la sua destinazione doveva rimanere più segreta possibile per non destare sospetto.
Arrivò in piena notte davanti all'edificio e si diresse subito dentro.Nonostante l'ora,c'era un viavai di infermiere e dottori,chi correva per le corsie e chi in pausa.
"Mi scusi,la camera della signorina Burton?"-chiese accostandosi al banco dell'accettazione.
"Oh,guardiamo subito."-disse la donna dietro la scrivania,cominciando a rovistare fra cartelle e fogli sparsi.
"Ecco qua,stanza 207,piano superiore."
Jason scattò subito verso le scale facendo due scalini alla volta,quasi travolgendo un dottore dallo sguardo torvo.
All'ingresso del reparto dove Connie si trovava venne bloccato da un'infermiera.
"Giovanotto,dove pensi di andare?" -lo riprese con la sua voce stridula e le mani sui fianchi per rafforzare la sua figura.
"Dovrei andare alla 207.."
"Ti sembra l'orario delle visite questo?" 
Lì accanto alle macchinette del caffè nella sala adiacente,Jason per sua fortuna riconobbe in un volto la sua salvezza.
Temeva già di poter essere rispedito a casa a calci da quella donnetta isterica,coi capelli a fungo,che gli si era parata davanti.
"Jason che ci fai qui?A quest'ora poi!"-domandò sorpresa Jan Burton avvicinandosi a lui e alla psicopatica.
"Volevo vederla..Kirk mi ha detto cos'è successo,o meglio,ho sentito per sbaglio che ne parlava con James.Come sta?"
"La situazione sta migliorando,diciamo..ero andata a prendermi un caffè per la nottata."
A quelle parole si innescò un'idea nella mente del bassista.
"Potrei darti il cambio io per stanotte."-chiese con fare un po' timido.L'infermiera scorbutica era ancora lì fissa.
Jan ci pensò su:se quel ragazzo si era diretto lì nel cuore della notte,era giusto ormai che vedesse sua figlia.
E poi pensò anche che,francamente,qualche ora di tanto agognato riposo almeno fino a mattina e nel suo letto non avrebbe guastato a nessuno,come le stava dicendo lui per convincerla.
"Si può fare signorina Stephanie?"-si rivolse cortesemente alla donna-fungo che ora scalpitava.
"I giovani d'oggi!Piombare a quest'ora in un ospedale!Ma si può sapere per cosa?Per fare le vostre porcherie eh?"-alzò le mani al cielo spazientita.
Jason nel frattempo aveva cambiato almeno quaranta tonalità di rosso.
"Fate come vi pare,io fra mezz'ora stacco.Ah questi giovani e il loro stupido amore.."-bofonchiava spazientita andandosene. 
Jason silenzioso seguì la signora Burton.
"Simpatica eh?Le altre infermiere dicono che si comporti così perché il marito la lasciò all'altare quando aveva circa vent'anni!E poi è diventata questa zitella in esaurimento nervoso.Pensa tu che ieri fece scappare il mio Ray..ci siamo,è questa qua."
Aprì una porta entrando in una stanzetta dai toni blu/verde acqua e pareti bianche. 
Jan prese dall'armadietto le sue cose e fece posare al giovane il giubbotto.
"Si è addormentata un'oretta fa,di solito le medicine la fanno dormire sodo.Cerca di non farla sbroccare o di farle prendere un colpo quando si sveglia,tornerò in mattina presto."
"Tranquilla,farò finta di non sapere perché è qui.Le farò solo compagnia se vorrà."
"Sei davvero un caro ragazzo."-'Se solo ti avesse incontrato prima..al posto di Lars..'-"Ci vediamo presto."-Jan uscì in punta di piedi chiudendo piano la porta.


Il ragazzo si trovò immerso nella quiete della stanza,dove solo il respiro di Connie si sentiva quasi impercettibilmente.
Lei era stesa sul lettino,si avvicinò e si sedette sulla poltroncina vicina,dal cui lato era rivolto il viso di lei:aveva un'espressione tranquilla,indifesa,fece sorridere Jason puerilmente.
Osservò gli occhi chiusi fra le ciglia lunghe,le labbra socchiuse.
Posò il regalo che aveva con sé sul comodino accanto e tornò subito con lo sguardo verso di lei e la sua criniera rossa sparsa in morbide onde sul cuscino.
Si sentì pateticamente romantico,perdutamente perso.
Avrebbe giurato di non poterle staccare gli occhi di dosso.
Non si trattenne dall'accarezzarle una mano,che sbucava bianca dalle lenzuola.
Lei si mosse di poco e lui ebbe un sussulto credendo di averla svegliata.
Sussultò di nuovo quando la sua mano venne catturata da quella più piccola di lei.Le labbra di Connie a quel contatto si erano incurvate in un sorriso appena accennato,Jason si sentì leggero,finché il suo occhio non cadde sulla stessa cosa che colpì quello di Kirk,le bende attorno ai quei polsi.
Fu automatico per lui stringerle la mano più forte,timoroso al pensiero della morte,che aleggiava ancora sulla famiglia Burton e sui Metallica.
Quella ragazza era un enigma,sembrava così vitale eppure..nascondeva un sacco di segreti.
E Jason sottovalutava quanti fossero,se avesse saputo che proprio uno di questi era ben nascosto nella pancia di Connie che sotto le coperte si abbassava e si alzava ritmicamente,probabilmente avrebbe subito mollato l'osso con lei.
Magari avrebbe dovuto perdere interesse anche dopo aver saputo cosa le era successo,dopo tutto,non tutti vorrebbero una ragazza così problematica no?
Ed invece era lì,fermo su una scomoda seggiolina,nel buio pesto della notte,in un ospedale che sapeva di disinfettante e sangue,solo per starle vicino.
Non si capacitava nemmeno lui di quella strana sensazione,di quell'infatuazione così forte per quella quasi-estranea tecnicamente,ma se vogliamo essere sinceri,a Jason non importava il motivo.
Tutto quel guazzabuglio di emozioni che sentiva sconvolgergli lo stomaco non gli dispiaceva affatto.Connie invece se si fosse trovata a commentare i pensieri di Jason,non si sarebbe certamente trovata d'accordo con lui.
Sembrava un po' la storia della volpe e l'uva,lei si stava convincendo di non volere quel dannato danese,che anche in quel momento la stava tormentando in sogno,solo perché l'aveva ferita e cacciata via.
L'amore per lei era una gran cagata insomma,anche se non molto prima la pensava differentemente.
E ci sarebbe voluto per fargli capire il contrario!
Rimase sveglio accanto a lei,contemplandola fin quando un raggio di sole insolente si intrufolò fra le tapparelle ed andò a finirle sugli occhi.
Connie arricciò il naso contrariata e si mosse pigramente nel letto,sbadigliando.
I suoi occhi si aprirono lentamente,rimanendo socchiusi.
"Giorno ma'."-mormorò con voce ancora assonnata,facendo un altro sbadiglio.
Jason rise lievemente dell'equivoco,attirando l'attenzione di Connie.Si girò sorpresa nella sua direzione.
"Cosa ci fai qui?"-chiese allibita.
"Eehm..ho saputo che ti sei sentita male e sono passato di qui,tua madre era stanca così le ho dato il cambio..stai meglio adesso?"
"S..si,nulla di che..problemi nervosi dovuti alla cosa di mio fratello..insomma sai no.Solo un malore."-finse un sorriso sperando che se la fosse bevuta.
Lui si finse ingenuo anche se conosceva la verità.
Un silenzio imbarazzante calò nella stanza.
Il bassista si guardava impaziente le mani,Connie fissava un punto imprecisato della parete.
Si sentivano solo le dita del ragazzo che ora tamburellavano su un bracciolo della poltroncina,ed in sottofondo i passi delle infermiere che effettuavano i primi controlli mattutini. 
La rossa,sbalordita di trovarlo lì,si finse del tutto indifferente.Stringeva nervosamente un lembo di lenzuolo,aggiustandosi il suo bozzolo di coperte tiepide e per nulla intenzionata ad una conversazione.
Non sapeva decidere se la visita di Jason le facesse piacere oppure no.
Conosceva ormai le intenzioni di lui e quella sera a casa sua stava per baciarla,la cosa non le andava a genio e si sa che non era colpa di lui,che era pure un bel ragazzo e simpatico da quello che aveva imparato la stessa sera.
Però dall'altra parte tutte quelle attenzioni la facevano sentire speciale.
Il ragazzo si rianimò e mise fine alla quiete.
"So che magari la mia presenza non è gradita ma l'ho fatto perché volevo accertarmi che tu stessi meglio.In più tua madr.."
"Si può sapere chi ti ha detto che ero qui?"-chiese senza nemmeno guardarlo,con voce stizzita.
"Kirk..ma non è come pensi.Sono stato io a chiederglielo dopo che ho sentito che ne parlava di nascosto con James."
Connie abbassò lo sguardo ed il tono di voce,adesso sembrava malinconico.
"E James..come sta?"
"Ieri sera era conciato molto male,sembrava distrutto,non so perché..ho pensato avesse litigato con te oltre che con Kirk.Erano tutti strani ieri.Pure Lars."
Jason a quel nome vide ancora un netto cambiamento nel viso della ragazza.
"Non ti preoccupare,non sa nulla.Stai tranquilla Connie."-la rassicurò,prendendole nuovamente una mano.
Lei la liberò in modo brusco e di nuovo fu tangibile il disagio del ragazzo.
Le sue attenzioni sincere venivano adesso rifiutate in malo modo da Connie,ormai confusa.
Non la incolpò per quei modi nemmeno in quel momento,e provò a catturare la sua benevolenza un'altra volta.
Si schiarì la voce.
"Ti ho portato un regalo."-le disse timidamente porgendole il vinile.
"Ho pensato che tu non fossi una tipa da fiori..questo invece l'avevo comprato nella speranza di rivederti.Mi dispiace di non averlo incartato."
Si mordicchiò il pollice in ansia,mentre l'espressione di lei subiva un altro cambiamento,addolcendosi.
"Ti sei ricordato?"-alzò la testa per cercare lo sguardo del ragazzo.Lui annuì felice.
"Non so che dirti se non grazie."-gli accennò un sorriso radioso sebbene sommesso,che si rifletté sul viso di Jason.
Ammirò a testa china i testi di uno dei suoi gruppi preferiti,imbarazzata nei confronti di lui,per come l'aveva ingiustamente trattato.
Purtroppo pensò anche che quello era il suo carattere,diventato ancora più diffidente e schivo contro un povero ragazzo che non aveva colpe.
Lars non aveva mai avuto simili accortezze e pensieri per lei e probabilmente se non fosse stato perché girava sempre con le loro magliette,non avrebbe nemmeno saputo quali erano i gruppi preferiti di Connie.
"Jason io mi sento in imbarazzo..cioè perché sei venuto qui per me,pure con un regalo?C'è qualcos'altro vero?"-guardò fissa negli occhi di chi gli stava davanti.
"In effetti..non saprei bene come definirlo."-assentì impacciato.
"Già,è un po' presto per saltare alle conclusioni..infondo ci conosciamo da poco."
"C'è qualcosa in te però che mi attira a scoprire di più."
"Credimi,non troveresti niente di bello."-lo canzonò lei.
"Non ci credo.Ed è per questo che io insomma.."-si toccò la gola,come se si sentisse soffocare.
Deglutì rumorosamente.
"Si io vorrei uscire con te ecco."-si liberò del peso sputando fuori queste parole.
Connie strabuzzò gli occhi,ed assunse una faccia come dire 'lo sapevo'.
Il ragazzo la stava guardando speranzoso,in preda all'agitazione.
"Jason io.."
Con solo quell'indugio,la luce abbandonò i suoi occhi.
Sembrava un cane bastonato adesso.
"Ok capito..hai già un ragazzo,non è vero?"
"S..si..Volevo dire..no.Ma questo.."
"Non si può piacere a tutti."-sorrise avvilito.
"Tu sei davvero un bel ragazzo Jason!Sei pure un musicista..hai bei occhi e bel fisico..e sei molto dolce.Lo sei stato molto con me."-gli prese una mano.
"Mi scoccia ammetterlo ma non è stato per niente male tenerti per mano tutta la notte."-fece un risolino strizzandogli un braccio.
"Ma allora perché non vuoi uscire con me,se mi reputi tanto buono e bello?"-chiese dispiaciuto.
Ora non sapeva veramente che carta giocare,che cosa gli avrebbe potuto dire?
"Vedi Jason..tu hai tutto questo ma i miei gusti sono un po' differenti..non so spiegarti bene..io..ehm.."
"Tu?"-chiese curioso.
"Ti potrebbe sembrare strano..ma io..ecco io preferisco le ragazze."-disse di filata l'ennesima bugia a quel povero ragazzo,che adesso stava a bocca aperta,sbigottito da quella dichiarazione.
"Ah."
"Mi dispiace davvero.."-si morse un labbro guardando la faccia sconsolata del bassista.Rimase zitto per un po'.
"Fa niente.Possiamo comunque essere amici no?"
"Beh se a te va bene."
Si sorrisero alla fine,e non si capiva chi dei due era rimasto peggio,se Jason che aveva ricevuto un due di picche colossale o Connie che se ne era venuta fuori con quella balla demenziale.
Troncò il discorso l'arrivo della psicopatica-infermiera,che appena arrivata fulminò Il giovane.
"Carissimo,ti leveresti gentilmente dai piedi o vuoi assistere anche ora la tua fidanzatina?"-domandò sarcastica.
"Non siamo fidanzati!"-risposero in coro i due,ridendo.
"Io esco,tra poco dovrebbe pure arrivare Jan.Ci vediamo Connie."-disse il ragazzo mentre la donna tirava fuori l'occorrente per le medicazioni.
"Va bene,grazie di tutto e a presto Jay."-lo congedò lei mimandogli un bacio.
Dopo un po',finito il cambio delle bende,uscì l'infermiera Stephanie.
Si diresse per il corridoio spingendo il carrello dei medicinali e trovò su una seggiola quel ragazzo,che se ne stava con una faccia avvilita a guardare il caffè che aveva fra le mani.
Gli si avvicinò.
"Oh caro,che ha fatto quella ragazza per farti intristire?"-disse con tono apprensivo,facendo confermare a Jason il cambiamento di personalità della donna.
"Nulla in particolare a dire il vero..è solo che.."
"Ti ha dato buca eh?"
"Già,un bidone bello grosso."-sospirò.
Stephanie lo prese per un braccio,accarezzandogli una spalla.
"Sai,si sbaglia di grosso quella.Come si fa dico io a rifiutare..così tanto ben di dio.."-tentò di parlare con voce suadente al suo orecchio,spostando la mano per tutto il suo braccio.
Jason la squadrò,era cozza e nana.
Inorridito da quella mano morta cercò di venirsene con un modo per battersela a gambe levate.
"Ma come vola il tempo!Devo farmi trovare a casa dei ragazzi per le prove!Arrivederla eh!"-si finse dispiaciuto salutandola con un cenno della mano mentre schizzava verso le scale.
Sotto gli occhi sorpresi della gente fece di corsa tutte le scale ed uscì dall'ospedale di fretta.
Adesso capiva perché Ray Burton era scappato!
Fuori dal parcheggio gettò un'ultima occhiata verso le finestre,cercando quella di Connie,e pensò a quanto stesse invidiando in quel momento qualsiasi ragazza.
La rossa dall'altra parte del vetro era ancora intenta a studiare le parole di Steve Harris,quando si sorprese di trovare un titolo sottolineato.
Era la quarta traccia,si chiamava Heaven Can Wait.
Il paradiso può attendere.
E in quel momento capì che Jason non era così stupido come sembrava.




Lucia's corner:
Ehilà bellezze!Siete ancora qui vero?
Scusatemi il gigantesco ritardo ma ho avuto un sacco di problemini,fra cui una mano impossibilitata a scrivere,in più la scuola uccide..ma beh Connie è di nuovo qua se vi può interessare!
In caso abbiate bisogno di chiarimenti ve ne darò,ad esempio l'ultima frase se non fosse chiara.
Semplicemente era una cosa per sottolineare che Jason è corrente del fatto che quello di Connie non era solo un 'malore' ma ben altro,così non ne parla con lei per non farglielo pesare ma sottolinea il ittiolo della canzone per darle un piccolo messaggio :)
Era solo una mia trovata strana,non vi preoccupate ahahah.
Bene quindi aspetto i vostri responsi e mi accingo a ringraziare le mie Marika,Chiara,Martina,Sara e Letizia (se mai passaste di qui lol) e chiunque legga insomma :3 Grazie per aver dedicato il vostro tempo alla mia storia e spero continuerete!
E ULTIMA MA NON MENO IMPORTANTE..un bacione alla mia 'zia Vale',tanto importante nella 'revisione' dei capitoli ed a darmi molte dritte!
Vi lascio augurandovi una buona pasqua cari.
Lux•

  
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