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Autore: Hypnotic Poison    19/04/2014    2 recensioni
Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Mina-Quiche 3-chapters long.
Anche a distanza di anni tra una visita e l'altra, e nonostante le migliaia di chilometri che la separavano dalla sua vera residenza, Parigi profumava di casa. [...] Mina lo guardò ancora più scettica di prima: “Vuoi brindare all'amicizia, con me?”
“Sì, perché no?”
Lei si strinse nelle spalle, e bevve un sorso: “Se lo dici tu.”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Mint Aizawa/Mina
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fu svegliarsi la quarta mattina di seguito con una tremenda nausea a convincerla a comprare quel maledetto test.

E fu il risultato del test, ripetuto tre volte, a convincerla a marciare dritta verso l'ufficio della dottoressa per togliersi il minimo dubbio, decisa che fosse solo un errore di quello stupido bastoncino bianco.

Invece si era sbagliata.

Aveva percorso il tragitto fino a casa come un'automa; quasi non si ricordava come avesse fatto, e quei fogli nella cartellina sembravano pesare una tonnellata.

Chiuse la porta a doppia mandata, volendo escludersi dal mondo esterno, e percorse a grandi falcate il corridoio fino alla sua camera, dove si buttò a faccia in giù nel letto, espirando ed inspirando ritmicamente.

Non le sembrava vero. Forse era soltanto una punizione cosmica per aver così blandamente ceduto ai suoi istinti nonostante le sue promesse.

Ripensò per un secondo a quella sera, la notte prima della partenza, avvertendo il solito calore sulle guance e nello stomaco.

Le labbra di lui che sfioravano dove l'aveva appena morsa, le dita che le affondavano nelle cosce, il ringhio in gola quando lei lo graffiava... scosse la testa, sbattendo la fronte un paio di volte nel cuscino, schiarendosi la voce.

Ventisei anni e ancora faceva sciocchezze da teenager, e adesso doveva pagarne le conseguenze.

Doveva mantenere la calma. Doveva trovare un piano. E prima di tutto, doveva dirlo a qualcuno, qualcuno che sarebbe riuscito a comprendere almeno un minimo.

Mugolando, si rigirò e fissò il soffitto, poi contò fino a tre e si tirò in piedi, vagando fino al salotto, dove aveva lasciato il suo portatile.

Prese un respiro profondo, imponendosi di pensare razionalmente.

-Sii Shirogane- si disse -Che riusciva a non spaccare la faccia ad Aoyama quando pomiciava con Strawberry al Caffè.-

Accese il computer, mordendosi le unghie -ti rovini la manicure, imbecille!- mentre aspettava che il sistema si avviasse, cliccando ripetutamente l'icona del programma di videochiamata, e tirando un sospiro di sollievo nel vedere l'immagine di Strawberry in linea.

Dio benedica la scrittrice di libri per bambini che lavora a casa.

Gli squilli risuonarono un po' inquietanti per l'appartamento vuoto, e finalmente lo schermo si riempì del bel viso tondo della signora Shirogane, e delle risa di Kimberly.

Ho un problema.”

La rossa sorrise, scuotendo la testa: “Ciao anche a te, io sto bene, grazie, sono contenta di vederti dopo tutto questo tempo. Qual è il problema?”

Mina lanciò un'occhiata alla testolina bionda che vagava allegra per il salone con in braccio un pupazzo: “Uhm... riguarda Quiche.”

Strawberry alzò gli occhi al cielo: “Kim, vai da papà, per favore, la mamma deve parlare con zia Mina.”

La devi sgridare?”

Probabilmente sì.”

Kimberly si sporse per salutare con la mano la ballerina, diede un bacio sulla guancia a sua madre, e poi se ne andò saltellando.

Strawberry sospirò, appoggiando le braccia al tavolo: “E' un argomento un po' delicato.”

Mina si corrucciò: “Perché, che è successo?”

Dopo queste vacanze, diciamo che si è un po' lasciato andare.”

Beh, sì, allora non siamo messi troppo bene.”

Mi devo preoccupare? Perché mi hai chiamata?”

Perché tu hai avuto il mio stesso problema, e checché ne dica Pam, il loro non è stato un incidente.”

La rossa sbatté un paio di volte gli occhi. “Aspetta, aspetta... mi stai dicendo quello che io penso tu mi stia dicendo?”

L'altra si prese la testa tra le mani: “Cosa devo fare?” mugolò disperata “E' la cosa peggiore che potesse capitarmi in questo momento!”

Non dire così! La tua situazione è molto diversa da com'era la mia, tu hai 26 anni, una carriera affermata e...”

Parla quella sposata ad uno degli uomini più ricchi del Giappone, che ha molto più cervello del mio ex-ragazzo alieno che ha l'età mentale di un bambino, con cui sono andata a letto una volta dopo aver rifiutato una proposta di matrimonio di un ballerino che lavora con me e dovrò vedere tutti i giorni. Pensa te. Mi ameranno, in teatro.”

Cosa ti frega del teatro! È una cosa solo tra te e Quiche, a cui devi parlare subito! E comunque, mi ritengo offesa dalla tua insinuazione che io sia rimasta incinta solo per accalappiare Ryan.”

Certo, lo dico subito a Quiche, che scapperà urlando.”

Dovresti dargli più credito, sai. È sempre stato serio riguardo a te.”

Non ti ho chiamato per sentire l'apologia di Ikisatashi.”

Strawberry sospirò: “Appunto, ti sto dicendo di parlarne con lui, e stare tranquilla. Come avevi fatto tu quel pomeriggio di tanti anni fa.”

Mina sbottò: “Almeno io so gestire le mie crisi isteriche.”

E come no,” rise l'altra. La voce lontana di Ryan la distrasse. “Devo andare. Vuoi che venga a trovarti? Posso chiedere a Tart.”

No, non fa niente. Ti saprò dire.”

Con un ultimo saluto, la chiamata fu disconnessa. Mina si lasciò andare contro la poltrona, scostandosi la frangetta dagli occhi. Aveva il cuore a mille e di nuovo un vago senso di nausea. Ma doveva farlo. Prima che poi, altrimenti sarebbe impazzita.

Quiche,” sussurrò dapprima molto piano, e visto che lui non si palesava, lo ripeté più forte “Quiche!”

Con un fruscio, l'alieno comparve nel suo salotto: “Bonsoir, chérie. Qual buon vento mi porta qui?”

Mina lo osservò un istante; aveva il solito sorriso da schiaffi, ma l'ombra di una barba e una strana luce negli occhi.

Ciao, Quiche,” borbottò, incrociando le braccia al petto.

Oh, non guardarmi in quel modo,” si fece cadere sul divano “Prometto che non sono ubriaco... ora.”

Lei si sfregò la fronte, tentando di mantenere la calma: “Ascolta, dobbiamo parlare.”

No, non dirmelo,” Quiche fece un plateale gesto con il braccio, portandosi una mano alla fronte “Sei qui per dirmi, dopo quasi un mese e mezzo di totale assenza, in cui sicuramente sarai tornata tra le braccia di quel bifolco in calzamaglia, che la notte che abbiamo passato insieme, e che per inciso è stata sicuramente la notte migliore della tua vita, è stata solamente un orribile sbaglio da dimenticare e lasciarsi alle spalle.”

Punto primo, io non sono tornata tra le braccia di nessuno,” sbraitò Mina, facendo un passo verso di lui e puntandogli un dito contro “Secondo, vorrei che la questione fosse così semplice, e terzo, mi dispiace deluderti, ma la miglior notte della mia vita è stata con un ballerino di salsa brasiliano.”

... quando?”

Quando mi hai lasciata a Cuba.”

Quiche borbottò qualcosa tra i denti, lanciandole un'occhiataccia maligna che fece ripensare alla ragazza tutte le belle parole che Strawberry aveva appena sprecato per lui.

Senti, non ti avrei chiamato qui se non fosse importante, d'accordo?”

Lui annuì; il tono che lei aveva usato era talmente serio che si costrinse a mettersi seduto dritto: “D'accordo, allora. Sentiamolo.”

Mina fece un respiro profondo, appoggiando le mani sui fianchi e guardandolo un istante, arrotolando la lingua per cercare le parole più adatte. Voleva dire “Abbiamo fatto un casino”, e “Sono incinta”, ma era talmente nervosa che riuscì soltanto a balbettare: “Abbiamo fatto un'incinta.”

Quiche alzò di scatto la testa, fissandola con un'espressione vuota: “Come, scusa?”

Lei si morse il labbro, facendo un vago cenno della testa; non voleva piangere, eppure le lacrime le stavano pungendo gli occhi. Vedere l'alieno talmente scioccato da star levitando sopra al divano non le fu certo d'aiuto.

Si schiarì la gola, passandosi velocemente una mano sotto gli occhi: “Sì, ecco, te lo volevo dire. Mi sembrava giusto.”

Dio, ecco cosa mi succede per aver sfottuto Shirogane e Pie tutti questi anni.”

Ridacchiarono entrambi alla battuta, e Mina si sedette anche lei sul divano, sospirando

pesantemente.

E' una situazione così tragica?” le domandò lui.

Tu che ne dici?”

Be', merda, io non lo so fare il padre.”

Non è vero, ti ho visto con Roa, e con Kimberly,” lei voltò il viso per guardarlo, appoggiandosi contro la spalliera “Loro ti adorano.”

Quiche scosse la testa: “Quello è il turno da zio, a cui non tocca cambiare i pannolini.”

Mina sorrise, tornando ad osservarsi le punte dei piedi. “Non voglio smettere di danzare.”
“Lo so.”

Non ho intenzione di farlo.”

Non avevo dubbi.”

Sai che dovremo coinvolgere Shirogane e Kyle, vero?”

Quiche aggrottò le sopracciglia: “Perché?”

Lei sgranò gli occhi, significativa: “Le visite, i risultati dei test. Buongiorno? Tu sei un alieno, e io-”

Un adorabile passerotto,” la interruppe lui con un ghigno soddisfatto.

Gli diede una gomitata, e per un attimo stettero entrambi in silenzio.

Se ti faccio una domanda, prometti di non arrabbiarti?”

Mina scrollò le spalle: “Ci posso provare.”

Sei... sicura che sia mio?”

Sì. Ho fatto il calcolo con la dottoressa, e non c'è dubbio. Se proprio lo vuoi sapere, non lo facevo da tre settimane quando, uhm, è successo al mare, quindi...”

Il francesino ti teneva a stecchetto?”

Avevamo degli spettacoli, in quei giorni. Era una sua idiosincrasia.”

Ora si spiegano molte cose.”

La mora gli diede un pugno sul braccio che non lo scalfì nemmeno, troppo stanca per ribattere.

Cosa vuoi fare?”

Non lo so.”

Lo vuoi tenere?”

Devo pensarci.”

Quiche annuì, arrischiandosi di posarle una mano sul ginocchio: “Senti, mi dispiace averti messo nei casini. Non mi dispiace per la notte al mare, anzi, ma in effetti siamo stati un po' stupidi. D'altra parte...” avvicinò il viso a quello di lei “Je ne regrette rien.

Lei alzò gli occhi al cielo, alzandosi in piedi: “Mi devo fare una tazza di tè. Tu vuoi qualcosa?”

Della vodka sarebbe fenomenale.”

Mina decise di ignorarlo e si incamminò verso la piccola cucina, picchiettando nervosamente con le dita sul bancone di marmo mentre aspettava che l'acqua per il tè si riscaldasse.

Quindi...” incominciò l'alieno, comparendole al fianco “Non sei tornata con lui dopo il mare...?”

Quiche!” sbottò lei “Ti sembra il problema principale!”

Certo che sì,” ribatté lui “Mi hai detto del prima, non del dopo!”

Come ti ho già risposto quando sei arrivato, no, non sono tornata da Adrian quindi , è tuo.”

Questa volta non era per stabilire la paternità...” borbottò sottovoce contrariato, e nuovamente Mina fece finta di non sentirlo.

Prese due tazze dalla credenza color crema, riempendole del liquido caldo; era talmente sconvolta che usò senza neanche pensarci le bustine del tè che teneva di solito solo per scorta.

Strawberry lo sa,” mormorò dopo qualche istante di silenzio la ballerina.

Quiche sbuffò: “Hai scelto il modo più veloce di dirlo a tutti.”

E' stata la prima che mi è venuta in mente, visto che anche lei ha passato la stessa cosa.”

Be', è finita bene con lei.”

Ad entrambi sembra sfuggire il fattore Shirogane.”

Lui le lanciò un'occhiataccia: “A te sembra sfuggire il fattore cortesia.”

Mina sospirò, sfregandosi la fronte: “Okay, hai ragione, mi dispiace, ma in questo momento non ho neanche voglia di essere gentile. Devo fare un sacco di cose, pensare ad un sacco di cose, e vada come vada devo andare ad informare la compagnia.”

Vengo anche io!” saltò subito su l'alieno.

No, Quiche, tu non verrai a vedere chi è Adrian.” lo fermò subito lei “Per favore. Ho bisogno di stare un po' da sola.”

Quiche annuì: “D'accordo. Chiamami, se hai bisogno.”

Le lasciò un tentennante bacio sulla guancia, allontanandosi poi a piedi fino alla porta d'ingresso.

Conosceva bene Mina, e sapeva che qualsiasi cosa lui avesse fatto o detto, per ora sarebbe stata inascoltata. Dovevano entrambi schiarirsi le idee dopo essere stati travolti come da un treno con quella notizia. Pie lo avrebbe aiutato, ne era sicuro. L'avrebbe sicuramente sgridato, chiamandolo con i peggiori insulti, ma poi gli avrebbe dato i migliori consigli.

Esalò forte, tentando di calmarsi. In quel momento, gli sembrava essere l'unica cosa da fare.


***


Qualche giorno dopo, fu Pam ad essere reclutata per andare in salvataggio di Mina.

Era la sua migliore amica dopotutto, quindi non si era fatta troppi scrupoli, dopo giorni di silenzio stampa, a farsi portare davanti alla porta e a bussare insistentemente senza nessun preavviso.

La ballerina, naturalmente, l'aveva accolta con tutta la solita eleganza, vestita di tutto punto e perfettamente pettinata, offrendole subito del tè. L'unica nota apparente di angoscia che Pam aveva captato era stato quell'abbraccio durato più a lungo e più stretto del solito, che lei aveva ricambiato con piacere prima di sedersi sul divano ed iniziare qualche chiacchiera del più e del meno in attesa di argomenti più importanti.

Quindi hai avvisato quelli del teatro?” chiese dopo un po', mentre Mina ritornava in salotto con un vassoio d'argento su cui aveva riposto il servizio da tè.

Oh, è stato orribile,” mugolò questa, allungandole una tazza e sedendosi sul divano con le gambe raccolte sotto di sé “La coreografa pensava che fosse di Adrian ed è quasi andata a fargli le congratulazioni, mentre lui mi ha guardata come se fosse un cane bastonato. Mi sono sentita una persona orribile. Sono una persona orribile.”

Pam soffiò sulla tazza: “In effetti, sei rimasta incinta del tuo odiato ex dopo solo, quanto, una settimana che vi eravate lasciati?”

Grazie, sai come farmi sentire meglio.”

L'altra rise: “Preferiresti che ti dicessi che è stato un segno, come Strawberry?”

Oh, per carità. Avresti dovuto sentire tutte le favole che lei e Paddy si sono inventate.”

Però potrebbero avere ragione.”

La ballerina rimase in silenzio, accarezzando pensierosa il bordo della tazza.

Che cosa avete intenzione di fare?” domandò ancora Pam.

Non lo so,” sospirò Mina “Noi non siamo com'erano Strawberry e Ryan; loro stavano insieme, io e Quiche non usciamo in quel senso da anni. Non credo che buttarsi a capofitto in una relazione in questo momento sarebbe la scelta migliore, anche perché non sarebbe quella che faremmo se la situazione fosse diversa.”

Non stavano insieme da tanto, però, quando lei è rimasta incinta.”

Sì, ma come continuo a ripetere a tutti, loro sono Ryan e Strawberry, Strawberry e Ryan, Shirogane e Momomiya. È... diverso.”

Pam rise, scuotendo la testa: “E' diverso solo perché vuoi che lo sia.”

Siete tutti schifosamente di parte.”

Al contrario, sei tu ad essere poco obiettiva, mentre noi lo vediamo da fuori.”

E' di Quiche che stiamo parlando.”

Appunto,” la modella le sorrise “E' sempre stato Quiche.”

Mina apparve pensierosa, e ci fu qualche minuto di silenzio prima che iniziasse: “Strawberry mi ha detto che... si è lasciato andare dopo il mare?”

L'altra si strinse nelle spalle: “Non ha preso bene il tuo mese e mezzo di silenzio stampa. Pie gli ha dovuto fare qualche lavata di capo.”

Immagino... però non avevo davvero la forza di ricominciare daccapo con le spiegazioni, e le domande, e tutto ciò che ne conseguiva. Ho sbagliato, lo so. E guarda un po'...”

Non avete neanche raccontato cos'è successo quella sera.”

Cosa vuoi che sia successo,” replicò Mina con un'alzata di spalle “Paddy era andata in camera di Tart, così lui è venuto da me. Abbiamo finito la bottiglia di vino che avevamo aperto, abbiamo parlato e poi... boom.”

Boom?” Pam scoppiò a ridere, mentre l'altra arrossiva “That good, eh?”

La mora arrossì vistosamente: “Quanti anni hai??”

L'avevamo capito tutti, in ogni caso. Lo si vedeva dalle vostre facce il mattino dopo. E, be', diciamo che abbiamo scommesso che Ryan avrebbe dovuto ritinteggiare la parete contro cui stava la testiera.”

Mina afferrò un cuscino, scarlatta in volto, colpendo l'amica: “La vuoi piantare?”

Ma l'altra continuò a ridere imperterrita, contagiandola dopo un po'; ed una volta iniziato, la ballerina non riuscì più a smettere, incoraggiata dalla presenza di Pam, mentre pian piano scendeva su di lei la realizzazione che forse la situazione non era poi così tragica.


***


Non smetterà di farti paura, sai.”

Quiche guardò di sbieco Ryan, preferendo concentrarsi sui pesi che stava sollevando: “Mi dai consigli sulla paternità adesso?”

Il biondo si sistemò su una delle tante macchine che aveva in quella palestra al terzo piano: “Sei tu che sei venuto qui, ho solo tirato ad indovinare.”

Quindi anche tu ci hai messo tanto ad abituarti all'idea?”

Ryan espirò, premendo un paio di volte sulle sbarre coperte da cuscinetti per lavorare le braccia prima di rispondere: “Pur sapendo quello che mi aspettava, ci ho messo mesi anche con Luke. E lui l'abbiamo cercato.”

Non sei molto rassicurante.”

Avete deciso di tenerlo, quindi?”

L'alieno annuì: “Ha deciso lei, sì.”

L'americano alzò un sopracciglio: “Tu non sei d'accordo?”

Certo che sono d'accordo! Terrorizzato, è ovvio, ma è mio e di Mina. Avrei acconsentito a qualunque decisione lei avesse preso, e invece... Ti sembrerà stupido, ma dopo tutto quello che è successo, questa mi sembra quasi come una piccola vittoria. Magari non significherà che ci rimetteremo insieme, però è qualcosa che abbiamo solo io e lei.”

Quiche fece qualche altro sollevamento, poi ripose la sbarra di metallo sugli appoggi e si sedette sulla panca. “Dimmi, è normale che impazziscano?”

Il biondo rise: “Oh, yes. Ma ne vale la pena, Quiche, credimi.”

Lo so,” l'altro annuì “Lo vedo in mio fratello. Mi piacerebbe solo che fosse più semplice.”

Hai messo incinta Mina Aizawa, semplice non è nel contratto.”

L'avessi fatto apposta...” borbottò l'alieno.

Avremmo dovuto spiegarti come funziona.”

Ryan fu colpito da un asciugamano sudaticcio, e rise prima di rispedirlo al mittente. “Comunque, dovresti dirglielo.” allo sguardo curioso dell'alieno, proseguì, “Quello che provi per lei. È quasi imbarazzante, ti trasuda da ogni poro.”

Senti chi parla!” rimbeccò l'altro “Vederti correre dietro a Strawberry era doloroso.”

Da che pulpito.”

Quiche fece una smorfia: “E comunque, gliel'ho sempre detto io per primo, non è mai finita molto bene.”

Sotto l'aspetto da dama di ghiaccio, Mina è una donna, cosa pensi che si aspetti? Ha sempre voluto le cose fatte in grande, che fossero dichiarazioni o spese per vestiti.”

Ahah, la parte da Dottor Stranamore non ti si addice.” l'alieno rimase pensoso per qualche istante, poi esclamò “Senti, parlando di cose importanti... adesso Mina è incinta di quasi due mesi, quindi non si vede molto ma... in caso... sai... non è un po'... strano?”

Ryan lo guardò glaciale, e Quiche allargò le braccia: “Eddai, come se potessi chiedere certe cose a mio fratello!”

Il biondo scosse la testa: “E' la prima ed ultima volta che parlo con te della mia vita privata con mia moglie, ma no, non è strano. Fidati.”

Uh, avevo sempre sospettato che Strawberry fosse molto stravagante a letto.”

Questa volta fu un peso da due chili che volò attraverso la palestra.


***


Solo qualche mese dopo, al matrimonio di Kyle e Lory, Quiche decise di mettere in pratica i consigli datigli da Ryan. Gli era sembrata l'occasione migliore; la giornata di ottobre era temperata e piacevole, erano tutti decisamente di buon umore, la cerimonia era stata semplice (per sua fortuna, abbastanza veloce) e a quanto pareva davvero dolce, visto che aveva notato due o tre volte che Mina tirava su con il naso e si asciugava di nascosto gli occhi. Se l'era aspettato dalle altre, che non l'avevano deluso, ma da lei proprio no; perciò, lo prese come un segno che fosse abbastanza malleabile da sopportare anche quello.

Era da molto tempo, d'altronde, che voleva chiarire le cose tra loro due. Doveva prendersi il merito, almeno, di essersi comportato davvero bene: ormai viveva anche lui sul fuso orario di Parigi, non si era perso neanche un appuntamento dalla dottoressa, e non aveva contestato quando Mina aveva gentilmente preteso che lui dipingesse di rosa una delle tante camere della sua villa a Tokyo dove aveva deciso di stare nei primi mesi dopo il parto, vista la scoperta di una bimba in arrivo. Dire che avevano passato quasi tutto il tempo libero insieme era un eufemismo; e poi lui, di sera, tornava a casa salutandola con un bacio sulla guancia ed una carezza alla pancia.

Si era comportato come l'amico che lei aveva voluto in quel momento, senza che lei glielo chiedesse; eppure, sapeva che c'era di più. Perché lei non si lamentava quando lui indugiava con le mani sul suo corpo quando le coccolava il ventre o le massaggiava le spalle; perché aveva ripreso ad arrossire quando, seduti sul divano, se lo trovava troppo vicino al viso; e perché, da dispettosa qual era, gli era comparsa troppe volte davanti solo con indosso vecchie sue magliette o outfit eleganti ma ben studiati.

Perché in gravidanza non cresceva solo la pancia, e per quanto lui potesse comportarsi bene, era pur sempre Quiche Ikisatashi.

Perciò, avrebbe agito.

Uscendo dalla piccola chiesa, una volta terminata la funzione, le prese dunque la mano, tranquillamente; era da tempo che non intrecciava le dita con le sue, ma era un gesto talmente familiare, che un po' lo spaventava. “Non pensavo ti saresti commossa.”

Sono gli ormoni,” ribatté lei, camminando stoica sui tacchi alti come se niente fosse.

Lui ridacchiò, e lanciò uno sguardo agli amici in fronte a loro, che salivano sulle auto per recarsi al ristorante. “Ti posso dire una cosa?”

Mina si fermò, osservandolo curiosa, così lui continuò: “Anzi, te lo devo dire. Ci sto pensando da un sacco. E ti prego, non ti arrabbiare.”

La mora aggrottò le sopracciglia: “Cosa...?”

Io ti amo.” sputò fuori lui “Ti amo. Da mesi, ormai. No, da anni. Da quando ancora stavi con quello, e da prima. Non so se lo sapevi, e non so nemmeno se volevi sentirtelo dire. Non mi importa neanche che tu risponda, ma io dovevo dirtelo, non ce la facevo più. Io ti amo, e voglio stare con te davvero.”

Il cuore di Mina era vicino alla tachicardia; aprì la bocca per ribattere, quando qualcuno bussò dall'interno del suo grembo. Lei sussultò, sorpresa, sfiorandosi il punto in cui aveva avvertito quel piccolo colpo. “Ha calciato,” mormorò incredula “Quiche, finalmente ha calciato!”

Davvero?” l'alieno si inginocchiò per allinearsi alla pancia “Ciao, piccoletta. È ovvio che adoro anche te, e tu adorerai me proprio come la tua mamma, anche se non lo vuole ammettere.”

La mora rise, accarezzandosi sollevata il ventre: “Speriamo solo non le vengano le orecchie a punta.”

Quiche le passò un braccio intorno alle spalle, conducendola lentamente verso il resto del gruppo e sfiorandole il viso con il naso mentre sussurrava: “Le trovi dannatamente sexy.”

Mina arrossì, ma quando si voltò per ribattere, le labbra dell'alieno si posarono sulle sue.

Non si sottrasse, ma anzi, si ritrovò a sospirare forte e avvicinarsi a lui, per sentirlo sorridere.

Ehi, voi due, avete finito con il vostro momento? Io avrei fame!”

La voce canzonatoria di Tart li fece separare giusto di pochi centimetri, e Quiche provò un moto d'orgoglio e contentezza a trovarla imbambolata con gli occhi chiusi; erano mesi, in fondo, che voleva e non riusciva a baciarla come si deve, e gli strani confini della loro relazione, se così avesse potuto chiamarla fino a quel momento, di certo non l'aiutavano.

La prese per mano, senza dire una parola, aiutandola a salire in auto con suo fratello minore e Paddy, limitandosi a disegnarle cerchi sul dorso della mano con il pollice.

Fu un pranzo strano per entrambi, tra la felicità generale della tavolata e una strana tensione che correva dalla punta delle dita fino al viso. Si sedettero anche ai lati opposti del tavolo, Mina vicino a Strawberry per alzare gli occhi al cielo ogni volta che questa le accarezzava la pancia e le raccomandava qualcosa, Quiche invece vicino a Pie per poter ironizzare verso il povero Tart che ormai mancava solo lui.

Solo a pomeriggio inoltrato si decisero ad abbandonare il ristorante, accusando tutti stanchezza e torpore dato dal troppo cibo. Salutarono calorosamente i neo-sposi, che sarebbero partiti per la luna di miele il giorno successivo, e si separarono lentamente.

L'alieno teletrasportò lui e la ballerina a casa di lei, direttamente nella grande camera da letto.

Mina sospirò pesantemente, calciandosi via i tacchi e gettandosi sul materasso: “La schiena mi sta uccidendo, sono stata seduta troppo.”

Se non ti fossi messa quei trampoli forse avresti potuto camminare.”

Non sono i tacchi, ho fatto di peggio ai piedi.”

Lui le fece una smorfia, allentandosi la cravatta: “Rimani qua o vuoi che ti porti a Parigi?”

Lei scosse la testa: “Stasera sono stanca, andiamo domani.”

Quiche annuì, gesticolando verso la porta: “Allora, io vado. Fai un fischio se hai bisogno.”

Aspetta,” si puntellò sui gomiti, mordendosi il labbro “Stavo pensando che non devi per forza continuare a stare da Pam. Tra un mese e mezzo io sono libera dal balletto e torno qui a Tokyo, quindi tu potresti iniziare a lasciare le tue cose qua... sarebbe più comodo...”

Mi stai chiedendo,” le si avvicinò, prendendola gentilmente per un caviglia e tirandola fino al bordo del letto “Di tornare a vivere con te?”

No,” si affrettò a rispondere lei “Sto solo cercando di rendere la vita più semplice a tutti. Secondo te voglio tornare ad avere le tue schifezze in giro per casa?”

Quiche incrociò le braccia, sbuffando: “Mina, mi vuoi spiegare perché devi sempre rendere tutto più difficile?”

Okay, perfetto, allora niente,” Mina saltò giù dal letto irritata, afferrandogli un braccio “Ho cambiato idea, riportami a Parigi.”

Per favore,” borbottò lui prima di smaterializzarsi.

Non appena toccarono il soffice tappeto bianco della camera da letto francese, però, la ballerina ebbe un forte giramento di testa che la costrinse ad attaccarsi saldamente all'alieno per non perdere l'equilibrio.

Forse dovremmo smetterla con il teletrasporto,” mormorò lui, abbracciandola e posando il mento sopra la sua testa.

Forse dovremmo smetterla di litigare,” rimbeccò lei, rimanendo con la guancia appoggiata al suo petto.

Quiche rise: “Te l'ho detto, chérie, ti annoieresti. L'amore non è bello se non è litigarello.”

Mina alzò lo sguardo: “Quiche... io e te...”

Lui le accarezzò una guancia: “Ti ho detto tutto prima.”

La mora annuì, sospirando, e abbozzò un sorriso: “Vieni a vivere da me?”

L'alieno ghignò, spingendola lentamente all'indietro: “Con te.”

La tirò su senza troppa difficoltà nonostante la pancia, incastrandola tra il muro ed il suo corpo mentre lei rideva; si lasciò andare, dimenticando per un attimo le preoccupazioni insieme ai vestiti sul pavimento.

Non sarebbe bastato quello per mettere tutto a posto, ma almeno era un passo avanti.



La sera del 20 febbraio, Gabrielle Aizawa-Ikisatashi entrò nel mondo scalciando ed urlando, con una marea di capelli nero inchiostro e due occhioni scuri dalle evidenti tracce dorate. A poco valsero le varie minacce di morte di Mina, perché Quiche non aveva occhi che per lei.

Almeno non ha le orecchie a punta,” sussurrò la mora accarezzando la guancia morbida della bimba, che dormiva placidamente tra le braccia del papà che non accennava a volerla mettere giù (e che per questo era stato preso in giro a iosa da Ryan e Pie).

Ha la tua voglia, però,” osservò l'alieno.

Mina fece spallucce, ristendendosi tra i cuscini morbidi: “E' come Roa, e lei sta bene. E ce l'hanno anche Kim e Luke. Non credo ce ne libereremo mai.”

Spero che prenda almeno una parte dei miei poteri.”

Oh, sì, sarebbe perfetto se fosse in grado di smaterializzarsi a suo piacimento per andare ad imbucarsi con i ragazzi.”

Non avrà appuntamenti fino ai trentacinque anni minimo, grazie.”

E' tua figlia, Ikisatashi.”

... merda.”

Mina rise, sbadigliando, le palpebre ormai calanti: “E' quello che ti meriti per essere un donnaiolo.”

Nah,” Quiche ripose attentamente Gabrielle nella culla dell'ospedale, “Sai che amo solo te.”

Mmmhmm, sì, hai bisogno di essere un po' ruffiano per farti perdonare dopo quello che ho dovuto soffrire.”

E' vero, però,” le si stese accanto, giocherellando con una ciocca dei suoi capelli.

Adesso arriva la parte più difficile.”

Cosa vuoi che sia questo in confronto alle varie minacce spaziali che abbiamo affrontato?”

Lei ridacchiò, tirando la coperta sopra di loro e facendosi avvolgere dal suo braccio.

Pas de deux, chérie, come piace a te.”

Mina scosse la testa, guardando verso la culla: “No. Pas de trois.”

Quiche la osservò addormentarsi, continuando ad accarezzarle i capelli, piacevolmente soddisfatto ed in pace. Le cose non erano andate esattamente come aveva immaginato, eppure il risultato finale non era troppo dissimile da quello che aveva voluto. Avevano ancora tanta strada da fare, molte cose su cui lavorare, ma lei era lì, tranquilla tra le sue braccia, a mezzo metro da loro figlia, e lui non avrebbe chiesto altro. Le avrebbe solo dimostrato che ne era sempre valsa la pena, che lei ne valeva la pena.


Fu qualche mese dopo, lei in bianco davanti a centinaia di persone in un giardino fiorito, e quella notte più tardi, tra gemiti e sospiri, che baciandola le ricordò che era sua e solo sua, e lo sarebbe sempre stata.







It's okay 'cause I know
You shine even on a rainy day
And I can find your halo
Guides me to wherever you fall
If you need a hand to hold
I'll come running, because
You and I won't part till we die
You should know
We see eye to eye, heart to heart

Et-voilà, ed anche questa è andata :)  Volevo aspettare a pubblicare, poi mi sono ricordata che domani è Pasqua, quindi invece che l'uovo io vi regalo questa. Sì, non sarà un granché come sostituto, ma almeno è qualcosa. 

La fine era probabilmente conosciuta a chi ha letto Mele e Caramelle, ma spero che questa ulteriore spiegazione vi abbia soddisfatto. Sono molto curiosa di sapere se vi sembra IC, io ci ho provato ma tentenno sempre. La canzone finale è Heart to Heart di James Blunt, che è stata la prima ad ispirarmi per scrivere questa storia (il perché non lo so, ma mi ricordava davvero molto Mina-Quiche, vi consiglio di leggere l'intero testo - e di ascoltare ovviamente, sosteniamo il mio James <3 ). 

Io amo i matrimoni tanto quanto George R. R. Martin, anche se un po' più felici, e sono leggermente ossessionata dagli abiti da sposa, quindi qui potrete vedere il vestito che ho pensato per Mina, e qui quello di Lory :) 

Vi auguro una  buona Pasqua, vi anticipo solo che ho già in mente un nuovo progetto, che è ancora da sviluppare, ma c'è :) Fatevi sentire, mi raccomando!! 

A presto, bacioni, mangiate tanta cioccolata,

Hypnotic Poison

   
 
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