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Autore: Monchele98    19/04/2014    1 recensioni
Anastasia, ragazza diciottenne appartenente ad una famiglia nobile in Spagna ma non ancora del tutto matura, dopo un tragico evento che ha dovuto subire all'età di sette anni, ha vissuto all'ombra di un padre totalmente cambiato, ma con l'appoggio del ciambellano di corte che, pur avendo dieci anni più di lei, diventerà presto il suo più grande amico. A causa di uno dei suoi scherzi finisce nei guai e si ritrova a vivere una vita che non avrebbe mai pensato di vivere, con una persona di cui mai si sarebbe immaginata di stringere un legame così speciale.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Sono nella collina, nella nostra collina, mia e di Rayan. Sono sdraiata a pancia in su nell'erba, nascosta dal mondo esterno. E' estate e mi godo il sole che mi riscalda la pelle e mi rilasso.
-Cetto pe' té!!- grida un bambino. Il mio bambino.
-Oh no, mi hai trovato- grida Rayan.
Stiamo giocando a nascondino. Il piccolo Leo vuole sempre contare, è così buffo! Dalle risate che sento a quanto pare Rayan gli sta facendo il solletico, provocando dei piccoli "Batta! Batta!"
E' così tenero quando parla, non riesce a dire correttamente le parole, ma in fin dei conti ha solo due anni.
-Hey, Leo, non hai ancora trovato la mamma!- dice Rayan.
-Mammaaaaa?-
-No Leo, se gridi non esce. Devi cercarla senza fare rumore. Così...shhhh-
Mi viene da ridere. Quando Rayan gioca con Leo è così tenero. E inoltre quando gli insegna come trovarmi nel prato mi fa pensare alla prima volta che mi ha portata qui e mi ha presa all'improvviso senza che me ne accorgessi.
D'un tratto una testolina bionda e degli occhi verdi sbucano sopra di me e subito dopo quella di Rayan.
-Eccola! Papà l'ho todata- dice indicandomi con quel dito cicciottoso.
Leo non è un bambino in carne anzi, è abbastanza magro, ma ha quelle mani e quelle guance pacioccose che vorresti mordere di continuo.
-Mh. La mamma è una schiappa in questo gioco- dice Rayan.
-Però ha trovato prima te!-
-Un punto per te, mamma- dice chinandosi a baciarmi.
-Pue io, pue io!-
Io e Rayan ridiamo. Lo prendo in braccio e gli do un grande bacio sulla guancia con l'aggiunta di qualche pernacchia per farlo ridere. Poi allaccia le braccia al mio collo.
-Mamma è mia!- dice Leo a Rayan.
-Geloso il bambino!- dico ridendo.
-Devo cominciare ad essere geloso di mio figlio secondo te?- dice in tono ironico.
-Ma smettila!- dico colpendolo scherzosamente sulla spalla.
Rimanemmo un'altro po' alla collina, poi tornammo a palazzo per sbrigare alcune cose. Ora che io e Rayan eravamo i nuovi sovrani avevamo molte cose da fare. Tuttavia trovavamo sempre il tempo di rilassarci e di passare del tempo con Leo. Arrivati a palazzo, lasciammo Leo con mio padre, si divertiva da matti a stare con lui, e noi andammo a sbrigare le nostre faccende da "re" e "regina". Brus e Emily abitavano con noi a palazzo. Emily aiutava mio padre con Leo dato che era molto irrequieto, e Brus era diventato il mio consigliere personale, perciò mi aiutava molto a lavoro e gliene ero profondamente grata. Quei due piccioncini si erano sposati qualche mese dopo di noi. Ricordo il loro matrimonio come se fosse ieri. Lo hanno fatto sulla spiaggia, era tutto così magico! Emily era bellissima con una coroncina di fiori in testa e Brus era uno schianto come al solito nel suo smoking. Mio padre insisteva per farlo a palazzo ma alla fine secondo me è venuto meglio in spiaggia, c'era un'aria così bella lì...
Il mio matrimonio invece lo dovemmo fare per forza nella chiesa all'interno del palazzo  dato che comprendeva anche l'incoronazione mia e di Rayan. Rayan aveva la divisa del generale dei soldati. Era Rossa con una fascia blu che lo circondava dalla spalla al fianco opposto, e al petto aveva delle spille. Io invece ero nel tradizionale abito bianco. Mio padre mi propose di mettere quello della mamma ma non volevo rovinarlo. Aveva ancora il suo profumo quando lo andai a cercare e non volevo eliminarlo. Ne scelsi uno mio, tutto di pizzo, non troppo largo altrimenti mi sembrava di essere troppo ingombrante. Il nostro matrimonio provocò la disapprovazione di alcuni reali (dato che Rayan era del popolo) ma a mio padre non importava. Durante la messa, su una sedia in prima fila, Brus aveva messo un ritratto di mia madre e mi disse che lei non avrebbe voluto perdersi per niente al mondo il mio matrimonio. Quando vide che stavo per piangere cominciò a fare facce buffe e battute per farmi tornare il sorriso. Il gesto di Brus mi fece pensare che nella camera di mia madre (rimasta tale e quale) c'erano tutti i suoi ritratti. Erano tantissimi ed era un peccato lasciarli lì, perciò ne misi alcuni sparsi per le mura del castello, alcuni nella mia stanza e uno anche in quella di Leo. Fin dalla sua nascita gli raccontammo di sua nonna, doveva sapere chi fosse e tutte le cose meravigliose che aveva fatto. Facemmo costruire anche una statua in sua memoria nel villaggio, che ormai non era più povero come un tempo. Eravamo riusciti ad eliminare la povertà aiutando tutti cittadini. Ovviamente non smisi di andare al villaggio anzi, ci andavo di continuo insieme a Leo proprio come faceva mia madre con me. Quando era libero veniva anche Rayan con noi, ed eravamo felici di vedere che il popolo ci accoglieva con dei larghi sorrisi e che Leo era felice lì, con i suoi piccoli amici e con Realidad che ormai era cresciuto e non si staccava mai dal suo padroncino.

La mia vita ora era perfetta. Avevo avuto anni di buio, ma adesso avevo trovato la luce.





Spazio scrittrice:
Finisce qui la mia storia. Nell'epilogo ho cercato di mettere più sentimentalismo possibile :) Per le persone che mi hanno seguita e che hanno recensito o messa tra i preferiti, mando un bacio e un grazie di cuore, davvero :) Non sono bravissima a scrivere e questa è stata la mia prima storia, perciò grazie, mi avete dato fiducia e mi avete fatto credere in me stessa :) Grazie a tutti <3
  
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