Aprii degli occhi e sentii dei rumori provenienti dal piano di sotto. Guardai l'orologio e vidi che era ancora notte. Mi alzai velocemente dal letto e corsi giù. Appena arrivai vidi Demi Lovato che stava rovistando nei mobili.
-Non troverai alcol lì.- dissi, accendendo la luce. Fui un pò sollevata di sapere che non era entrato un ladro in casa.
-Oh andiamo, neanche una bottiglia?- chiese, girandomi verso di me.
-Non c'è nulla di alcolico in questa casa.- ribadii io.
-Tuo padre non se lo fa un bicchiere?- mi chiese, accomodandosi di nuovo sul divano.
-Lui non vive qui.- risposi, abbassando lo sguardo.
-Ah i tuoi sono divorziati?- mi chiese ed io feci di no con la testa.
-Sono in giro per il mondo.- dissi, tristemente.
-Figo.- rispose lei ed io la guardai in malo modo.
-No non è per nulla figo.- dissi, arrabbiata. -Se ora torni a dormire me ne salgo di sopra.- mi avvicinai alle scale.
-Ma che ti prende?- mi chiese stupita.
-Nulla, voglio tornare a dormire, domani devo andare a scuola.- le dissi, stizzita.
-Vattene, di certo io non ti trattengo.- mi disse ed io non me lo feci ripetere due volte e me ne andai nella mia stanza.
La sfacciataggine di quella ragazza mi faceva così arrabbiare.
-Buongiorno.- aprii gli occhi e mi ritrovai Demi Lovato davanti a me.
-Ciao.- dissi, ripensando a quello che era successo poche ore prima.
-Mi prepari il caffè?- mi chiese ed io la guardai in malo modo.
-Oggi è il giorno libero di Sarah quindi se vuoi qualcosa te lo devi preparare.- le dissi, alzandomi.
-Ma io non so farlo.- sbuffò lei.
-Neanche io perché non bevo caffè.- le dissi.
-Oh bene, non bevi ne alcolici ne caffè ma che vivi a fare?- mi chiese ironica.
-Io devo andare a scuola.- le risposi, non considerando minimamente la sua domanda.
-Hey ma posso sapere che ti ho fatto? Prima sei tutta premurosa e disponibile e poi non mi consideri minimamente.- il suo tono sembrava quasi triste ma io ero sicura che era solo una mia impressione.
-Non lo trovi figo il mio comportamento?- le chiesi e lei mi guardò confusa.
-Ah ho capito.- mi disse dopo un pò.
-Complimenti.- provai ad andarmene ma lei mi bloccò un braccio.
-Mi dispiace..- sussurrò.
-Non preoccuparti, tutti lo trovano figo e tu non sei diversa dagli altri.- le dissi e lei mi guardò stupita.
-Tu non pensi che io sia diversa?- mi chiese ed io fui colta un pò di sorpresa da quella domanda.
-Sei arrogante, strafottente e inopportuna proprio come la maggior parte delle ragazze che conosco.- le dissi anche se dopo un secondo me ne pentii.
-Oh grazie, hai proprio una bella considerazione di me.- mi rispose. -Mi conosci da un paio di ore, non sei nessuno per giudicarmi.- mi disse quasi urlando. Stavo per risponderla quando fummo interrotte dal suono di un cellulare, non era la mia suoneria quindi era di sicuro il suo.
-Pronto Rob?- rispose lei.
-Si sto bene.- disse dopo un pò.
-Va bene, arrivo.- concluse prima di staccare la conversazione.
-Problemi?- le chiesi, notando il suo sguardo basso.
-Hanno trovato la mia macchina spiaccicata contro a quel palo, devo tornare a casa.- mi disse, tristemente.
-Non preoccuparti non ti succederà nulla.- provai a consolarla anche se non sapevo il perché, prima di quella chiamata stavamo litigando.
-Non mi preoccupo, so che la passerò liscia come sempre.- mi rispose alzando lo sguardo.
-E allora perché stai così?- le chiesi, confusa.
-Non lo so, meglio che me ne vada.- mi rispose solamente.
-Se mi aspetti facciamo un tratto di strada insieme, tanto devo andare a scuola.- le dissi e lei annuì prima di uscire dalla stanza.
Camminavamo già da un pò ma entrambe eravamo in completo silenzio. Quando arrivammo al bivio io mi fermai e la guardai.
-Beh allora ciao.- le dissi.
-Ciao.- rispose. -Ci vediamo?- aggiunse cogliendomi di sorpresa.
-Ehm non lo so, tu sei Demi Lovato, non credo che hai tempo.- le risposi.
-Non ero una persona come tante?- mi chiese ed il suo sguardo era indecifrabile.
-Sai dove abito, quando hai tempo mi trovi li.- le dissi prima di andare via. Potrei giurare di averla vista sorridere...quella ragazza era proprio strana.
-Non capisco, eravamo tutti li e non si è presentata.- bisbigliavano alle mie spalle.
-Sicuramente sarà entrata da una porta sul retro.- intervenne qualcun'altra.
-Ma non è giusto.- sbuffò.
-Ci sono persone che vogliono seguire la lezione.- mi girai verso di loro.
-Callahan stai attenta.- mi rimproverò la professoressa.
-Non riesco a stare attenta se continuano a bisbigliare alle mie spalle.- mi girai verso di lei.
-Ragazzi lo so che volevate tutti vederla ma non disperate, prima o poi capiterà di incontrarla per le strade se rimane qui.- disse, prima di riprendere la lezione. In quel momento capii che nessuno sapeva dell'incidente.
Per ritornare a casa decisi di fare il giro lungo per vedere se c'era ancora la macchina. Quando arrivai mi resi conto che l'auto era stata rimossa e non riuscii a capire come tutto era successo senza essere visto da nessuno. Decisi di non pensarci e di ritornare a casa.
Appena arrivai fuori casa vidi che c'era Demi seduta sui gradini davanti alla porta.
-Che ci fai qui?- le chiesi, stupita.
-Non lo so, non sapevo dove andare.- mi disse ed il suo sguardo era così triste.
-Vuoi entrare?- le chiesi e lei annuì.
-Mi vuoi dire cosa è successo?- le chiesi quando entrammo.
-Il mio manager si è incazzato per l'incidente.- mi disse, abbassando lo sguardo.
-E perché sembri triste? Non hai detto che tu te la cavi sempre?- le chiesi.
-Mia madre era disperata perché pensava mi fosse successo qualcosa di grave.- mi confessò ed io potevo vedere tutta la sua fragilità.
-Mi dispiace..- riuscii a dire solamente.
-Ho bisogno di un pò di alcol.- disse, alzando lo sguardo verso di me.
-Non é vero, non ne hai bisogno.- alzai la voce.
-È l'unico modo che conosco per non pensare.- mi rispose, ora sembrava lei quella disperata.
-Mi aiuti a preparare il pranzo? Così ti distrai.- le dissi e lei mi guardò negli oggi ed io non riuscii a reggere il suo sguardo...ma che mi stava succedendo.
-Ma io non so fare nulla.- mi disse ed io alzai lo sguardo e allungai la mano verso di lei. Lei la strinse e mi sorrise leggermente.
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