CAPITOLO NOVE-Un
ragazzo come amico...?
RACHELE’S POV
La cosa
più brutta del lavorare in una pasticceria,
era che anche la domenica ti poteva toccare il turno di lavoro. Il
pranzo
domenicale era un qualcosa di speciale per tutti gli Italiani e un
bella torta o
dei dolci pasticcini a fine pranzo, non stonavano proprio.
Esme era con
Gabriele a pranzo dei suoi, ed io ero
in turno con Giulia, una delle ragazze con cui avevo legato di
più. Lavoravamo
insieme da circa due anni, e quando avevo bisogno del suo aiuto, lei
era sempre
pronta. Certo, la mia migliora amica era Esmeralda e sempre lo sarebbe
stata.
Dopo un
po’ la mia collega andò in laboratorio
dicendomi che doveva preparare due profiterole che erano stati
ordinati, così
rimasi sola nell’attesa di qualche cliente.
Rimasi incantata
a guardare le nuove scarpe col
tacco nere che mi ero comprata e che stavo indossando con un paio di
jeans a
sigaretta di un blu scuro, blu come gli occhi di un mio allievo.
Emanuele
Salvatore detto anche Bobby, era forse, anzi sicuramente, il ragazzo
più bello
che avessi mai conosciuto, e da quando l’avevo incontrato per
la prima volta
nel bar vicino la mia scuola di ballo, mi ero presa una bella cotta.
Non appena
Esmeralda fosse arrivata, avrei dovuto chiederle un po’ di
consigli, urgeva
l’aiuto di una buona amica nelle questioni d’amore.
Dopo qualche
secondo il campanello sovrastante la
porta d’ingresso tintinnò.
Oh no,
ecco…parli del diavolo e spuntano le corna.
Era proprio Emanuele.
Wow…era
proprio figo…
-Buongiorno
Rachele.- disse entrando e ponendosi vicino
alla cassa dove ero seduta.
Wow…che
occhi…
-Oh buongiorno
Bobby! Qual vento ti porta?
-Beh sicuramente
un buon vento, visto che mi ha
portato da te.- disse facendomi l’occhiolino.- e da i tuoi
dolci.- continuò.
-Così
mi fai arrossire.-risposi in tutta sincerità.
Voleva proprio
farmi venire un infarto questo
ragazzo. E poi che buon profumo che aveva e che bei
capelli…okay Rachele torna
in te.
-Pura
verità! In ogni caso, volevo chiederti se
posso comprare un dolce. Oggi è il compleanno di mio
fratello e mia mamma non
ha avuto tempo di preparare una torta, so che avrei dovuto prenotare
prima, ma…
-Non
preoccuparti, oggi ci sono pochi clienti, anzi
nessuno, come puoi vedere, dunque te ne posso fare una.
Figuriamoci se
per lui non avessi trovato tempo…
-Oh grazie
Rachele, sei gentilissima. Allora vorrei
una torta semplice, con pan di spagna, cioccolato e panna e con su
scritto
sopra: Auguri Luca.
-D’accordo,
perfetto! Per quante persone?
-Beh per sei,
mio padre lavora, ma verranno tre
amichetti di Luca, quindi sei.
-Va bene, allora
stiamo sul kilo. Direi che puoi
passare fra un’ora e mezza.
-No,
no…aspetto, voglio farti compagnia. E
poi…quando smonti Rachele?
-Alle quattro
mezzo, quindi-mi fermai per guardare
l’orologio da polso,-fra due ore.
-Benissimo…la
festa di Luca è proprio a quell’ora,
ti va di venirci con me? So che è un party per bambini,
ma…
-Niente ma, ci
sarò senza alcun dubbio.
Avevo risposto,
forse, con troppo entusiasmo?
***
ESMERALDA'S POV
Okay, avevo
baciato un ragazzo. Okay, Esme …calmati,
respira e stai tranquilla. L’hai fatto solo perché
ti sei vista costretta a
farlo, non di certo per tua volontà.
E allora
perché il cuore mi batteva a ritmo sfrenato
nella cassa toracica?
Erano passati
già dieci minuti ed io e lo spagnolo
stavamo passeggiando nella Foresta Umbra.
Il moro era
molto silenzioso e, con le mani nelle
tasche, guardava fisso davanti a sé , mentre io con quel
strano ‘tum, tum’ nel
petto guardavo le mie sneakers.
-Senti…per
prima, non vorrei che tu avessi
frainteso, mi sono vista costretta a baciarti, mia mamma è
fatta così e non
avrei voluto che la situazione potesse andare a nostro svantaggio.
-No, non
preoccuparti, non ho frainteso nulla, tutta
finzione…lo so anch’io. Comunque tranquilla, mia
mamma forse non ci avrebbe
chiesto un bacio, ma anche lei è una persona
molto…particolare, diciamo
così.-disse girandosi verso di me e sorridendomi, illuminato
dai raggi del sole
che filtravano dalle chiome alberate che ci circondavano.
Chissà
perché, ma in quel momento lo ritenni davvero
il più bel ragazzo che avessi mai visto e qualcosa dentro di
me
sembrò…sciogliersi.
Oh no, non
poteva essere…non è che mi stava
iniziando a piacere Gabriele Levanti? No, che cavolo andavo a pensare.
Avevo speso due
e sottolineo due anni a costruirmi
uno scudo che riparasse per bene ogni angolo del mio cuore e non potevo
certo
distruggere tutto per un ragazzo conosciuto da neanche una settimana. Era assurdo, era illogico, era irrazionale,
era dannatamente sbagliato.
Ma allora
perché quello stupido organo rosso continuava
a bussare forte contro il mio petto? Come mai le mani erano
sudate e
tremolanti e come mai vedevo lo spagnolo più bello di
qualsiasi altro ragazzo?
Era stato quel bacio, quello stupido bacio a farmi provare queste
sensazioni.
Eppure avevo solo premuto le labbra contro quelle dello spagnolo,
niente di
più, solo un leggero tocco, interrotto da un odioso
‘click’ dovuto allo scatto
fotografico che la mia mamma aveva fatto. Sì
perché non le bastava aver messo a
disagio suo figlia, no doveva anche immortalare il momento con una
macchina
fotografica.
-Esmeralda?
Tutto bene? Ti vedo un po’ pallida, non
è che vuoi riposarti?-mi chiese fermandosi.
Pallida? Ora ci
mancava solo questo!
-No no, sto
benissimo, fatti gli affari tuoi!
Sì
vai così Esme, non permettere a tutta quella gentilezza,
a quegli occhi, a quel sorriso di scioglierti…devi essere
forte, acida, fredda…
solo così non soffrirai.
Lo sguardo dello
spagnolo si abbassò sulle sue
scarpe, sembrava essere diventato triste.
Okay forse avevo
esagerato, ma cavoli non sapevo
come comportarmi…uff che stress!
-Scusami…non
volevo…scusami davvero!-risposi.
Il suo sguardo
si riposò su di me, questa volta
seriamente, poi tornò a guardare davanti a sé.
-Sai Esmeralda,
dovresti imparare a contare fino a
dieci prima di dire certe cose e di dare certe risposte. Tutti hanno un
cuore e
certe parole possono far più male di una lama, lo so per
esperienza personale.
Non so perché tu sia così fredda e
acida…forse lo sei solo con me…ma, se posso
permettermi, vivi la tua vita con più serenità,
apri il tuo corazon e non permettere al
passato di rovinare il tuo
futuro.
Disse tutto con
un tono di voce assolutamente
tranquillo e sereno, senza traccia di arroganza o superbia nella voce.
Attorno
a noi regnava il silenzio e solo il verso di qualche animale da bosco
si
sentiva.
-E cosa ne sai
del mio passato, del mio futuro e di
tutte le cose che hai detto?-risposi con altrettanta calma.
-Beh non sono
stupido anche se posso sembrarlo, per
via del mio essere troppo buono. E poi quella sera quel ragazzo, mi ha
fatto
capire qualcosa.
-Qualcosa di che
tipo? Cosa pensi di saperne di me,
Gabriele?
-Non so nulla di
te, anche se non so perché, ma da
quando ti vidi la prima volta alla scuola di ballo, vorrei sapere ogni
cosa di
te, perché mi incuriosisci.
Voleva
conoscermi??
-E
perché vuoi conoscermi?
-Non lo so
neanch’io…mi incuriosisci e basta! Mi
incuriosiscono i tuoi capelli rossi, il tuo strano modo di fare, mi
incuriosisci senza un motivo.
-E come hai
intenzione di conoscermi?
-Facendoti
conoscere prima me stesso, se mi
permetterai di farlo.
-E
perché dovrei permettertelo?
-Perché
sono spagnolo, buono, gentile e molto
bello.-disse sorridendomi.
-Ma se prima mi
hai fatto capire che ti ritieni
brutto…- risposi piegando le labbra in un mezzo sorriso.
-Beh ma ogni
tanto un po’ di autostima non fa male.
Mi fece
l’occhiolino.
-Quindi il succo
della questione qual è?-chiesi
curiosamente.
-Diventarti
amico…aiutarti e starti vicino quando ne
avrai bisogno, insegnarti a ballare, imparare da te l’arte
pasticcera, e
divertirmi con te.
-Non mi serve un
amico maschio, ho già Rachele e mi
basta…
-Perché?
-Perché
voi maschi siete tutti inaffidabili.
-E ma
così fai di tutt’erba un fascio…se ti
dimostrassi invece, che avere un ragazzo come amico non è
poi così tanto male?
-Non mi
interessa…
-Insisto
Esmeralda, dammi una possibilità,
altrimenti ti dimostrerai una ragazza così testarda, che per
il suo carattere è
anche nel torto.
-Io nel torto??
Mai…
-Dimostralo…io
sono un ragazzo e non sono
inaffidabile, Bobby è un ragazzo e non è
inaffidabile…prendila come una sfida!
-Mhm…una
sfida in cui devo dimostrare che voi
ragazzi siete tutti dei brutti traditori, vigliacchi, stupide teste di
rapa
andate a male?
-Esatto, e
ovviamente in cui io devo dimostrare il
contrario…
-E se dovessi
vincere io?-chiesi fermandomi su un
ponte di legno, che divideva il terreno da un grande lago.
-Beh…oltre
ad avere più punti in merito alle tue
convinzioni, diciamo
che non mi vedrai
mai più, visto che mi sembra che non ti sia simpatico.
-Quindi
arriveresti a licenziarti?
-Beh
sì…
-No non mi
piace, poi ti avrei sulla coscienza…
-Tranquilla,
è un gioco che ho posto io e decido io
le regole…
-Come ti pare! E
se dovessi perdere, anche se non
credo proprio che succederà, cosa vinceresti tu?
-Un
bacio…
-Cosaa? Ma ti
sei ammattito? E poi perché un bacio?
Da me?
-Perché
non bacio una ragazza da fin troppo tempo e
poi perché mi piacciono le tue labbra.
-Ma guarda che
sfacciato…sembri così timido invece nascondi
anche dei lati più audaci…
Scoppiò
a ridere. Lo facevo divertire, a quanto
sembrava.
-Allora accetti?
E ora cosa
dovevo fare? Accettare o rifiutare?
Rifiutare o accettare?
-Accetto!
Esmeralda De Angelis non si tira mai
indietro.- risposi tendendo la mano destra per sancire
l’accordo.
-Ma un attimo,
non abbiamo pensato al lasso di tempo
in cui far svolgere la cosa…
-Facciamo due
mesi?
-Non sono
troppi?
-Nah con gli
esami tuoi e miei, sono certo avremo poco
tempo per vederci anche fuori dal lavoro.
-Vederci fuori
dal lavoro?
-Certo…se
no come ti dimostro che ci sono anche
bravi ragazzi?
-A lavoro, no?
-Non basta!
-Per la
miseriaccia…va bene!!
A quel punto mi
sorrise e strinse la mia mano,
ancora tesa.
-Bene, allora
che dici… continuiamo a fare la passeggiata,
fidanzatina?
Trucidare con lo
sguardo? Nah il mio era più un
polverizzare.
-Non-chiamarmi-fidanzatina.-
sibilai a denti stretti
e allontanandomi vero un’altra parte della foresta.
-Okay okay-disse
ridendo.
Una cosa era
certa: questo ragazzo mi aveva
provocato delle sensazioni interne a cui non sapevo dare risposta!
TO BE
CONTINUED…
L’ANGOLINO
DI NOVALIS
Ciaoo ragazzi,
anzi fanciulle (E' Boccaccio e i suoi dieci fanciulli che mi danno alla
testa xD), come va??
Domani
è Pasquaaa, yuppiee, auguroni a tutti voi e
alle vostre famiglie, passate una buona giornata e una buona Pasquetta,
mi
raccomando :)
Passiamo al
capitolo, un po’ breve ma spero intenso! Che dire, sono
successe un po’ di cose. C’è stato
anche un punto di vista di Rachele e spero sia piaciuto. Dedico il
capitolo ma
soprattutto il punto di vista della buona amica a tutte coloro a cui
piace
Rachele, in particolare a Sun_Rise93
che mi segue sempre e che mi dà sempre l’onore
di leggere le sue magnifiche opinioni!<3<3 Grazie mille
cara ^__^
Esmeralda sta
provando dentro di sé delle sensazioni
strane, vuole dare retta al cervello, ma il tum tum del suo cuore non
le da
tranquillità!xD
A proposito dei
protagonisti, che ve ne pare del
banner? Ho dato un volto ad entrambi, e boh è la prima volta
che do un volto ai
personaggi perché credo che così i lettori
abbiano un campo di immaginazione
più ampio, ma ho trovato questi due attori che vedevo bene e
li ho scelti! Naturalmente
ognuno è libero di immaginarsi Esme e Gabry come vuole ;))
Che dire, le
recensioni scarseggiano…forse non vi
piace la storia, ma pazienza, finché avrò almeno
una persona che mi segue, continuerò
a scrivere per quella persona!
Con affetto,
alla prossima,
Novalis
:)