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Autore: LullabyPotter    19/04/2014    3 recensioni
«Sto scappando.»
«Da chi?»
«Da me stessa.» lui mi guardò, aspettando che continuassi. Sospirai. «Mi sono innamorata di una persona che fa del male. Se rimanessi con lui perderei me stessa, i miei valori. E non lo voglio.»
«Quindi sei venuta qui per mantenerli.»
Annuii. «O almeno, ci provo. Mi sono accorta che per dimenticare non basta allontanarsi.»
«Lo vuoi dimenticare?»
«È l'unico modo per non perdermi.»

Eileanor era luce. Prima di incontrare il suo Re senza trono.
Ripercorre il film The Avengers con l'aggiunta di un nuovo personaggio: Eileanor Savannah Stark.
_Eagle ||
Genere: Avventura, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Loki, Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Lily's Stories'
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Capitolo 2

Era più difficile del previsto.
Tony mi aveva costruito quello che io chiamavo “zaino a reazione”. Sapeva che adoravo volare. L’unico problema era che soffrivo di vertigini.
Sospirai nella mascherina che avevo preso prima di uscire sulla pista di decollo e chiusi gli occhi. «Te la farò pagare, Loki, e anche molto cara.» dissi, respirando profondamente. Azionai il meccanismo e saltai.
Si, gliel’avrei fatta pagare. Decisamente.
Atterrai in un parco vuoto dopo quella che mi sembrò un’eternità. Nemmeno io sapevo come ci ero arrivata, a Stoccarda, ma ero lì ed era meglio non pensarci troppo.
Era notte, e per fortuna: tutti sapevano che Tony era Iron Man, ma nessuno sapeva che sua sorella era in grado di volare. Preferivo tenerlo per me. Lo zaino tornò ad essere un semplice zaino.
Sapevo dove andare. Non sapevo perché, ma quando c’era di mezzo Loki avevo imparato a non farmi certe domande.
C’era una specie di rappresentazione. O almeno, fu quello che intuii dai cartelloni scritti in tedesco che non ero in grado di decifrare.
Quando arrivai, la piazza davanti al teatro era un delirio. La gente urlava e scappava davanti a un Loki in abiti asgardiani, completo di corna ricurve e scettro magico.
«Ho detto: in ginocchio» la folla si fermò, raccolta dalle proiezioni magiche del Dio. «Ora!» la sua voce risuonò come amplificata da un microfono.
Dopo un attimo di esitazione la folla ubbidì. Io, invece, rimasi in disparte. Anche se non mi aveva parlato, sapeva che ero lì.
«Non vi sembra semplice?» sorrideva soddisfatto. «Non è questo il vostro stato naturale?» camminava in mezzo alla folla, mentre i suoi doppi controllavano la gente inginocchiata attorno a lui. «È la verità taciuta dell’umanità: voi bramate l’asservimento. L’ignominioso richiamo della libertà riduce la gioia della vostra vita ad un folle combattimento per il potere, per un’identità.» era quello che stava facendo lui, praticamente. «Voi siete nati per essere governati. Alla fine vi inginocchierete sempre.»
«No!» mi uscì spontaneo, senza che riuscissi a trattenermi oltre: quello che stava dicendo era puro delirio.
Centinaia di teste si voltarono verso di me.
«Savannah» disse Loki. Il suo sorrido era cambiato: era ancora soddisfatto, ma c’era qualcos’altro che non riuscivo a identificare. «Hai ricevuto il mio messaggio.»
«Volevi farmi vedere questo?» indicai con le mani la folla, facendo qualche passo in mezzo a loro. «Il tuo folle piano per sottomettere l’umanità? Ridurli a un branco di pecore che belano e si inginocchiano a un tuo schiocco di dita?» ero a metà strada verso di lui, che rimaneva fermo e dritto, lo scettro in mano. Lo ammetto, come un re.
«È la loro natura.» rispose, come fosse la cosa più ovvia. Rabbrividii. Ero a mezzo metro da lui.
«No, Loki. L’uomo non sopporta i tiranni. Ci sarà sempre qualcuno che si ribellerà a te.»
«Allora moriranno.» replicò. Il tono tranquillo che usò mi tolse il respiro. «Oppure si inginocchieranno.»
«Non davanti a uomini come te.»
Mi voltai. A parlare era stato un vecchio, che doveva avere ottant’anni o più.
«Non esistono uomini come me.» rispose Loki.
«Esisteranno sempre uomini come te.»
«La voce saggia del popolo.» Loki puntò lo scettro contro il vecchio. «Che lui sia d’esempio.»
«No, Loki!» urlai, muovendomi per piazzarmi davanti all’uomo. Fu in quel momento che comparve Steve. Il raggio azzurro dello scettro rimbalzò sullo scudo a stelle e strisce del capitano e si ritorse contro Loki stesso. Il Dio volò indietro e io caddi di schiena, lo zainetto che attutiva la caduta.
«L’ultima volta che sono stato in Germania» Steve si incamminò verso Loki, in mezzo alla folla che si stava rialzando. «e ho visto un uomo elevarsi sul popolo, abbiamo scelto il dissenso.»
Loki alzò lo sguardo. «Il soldato.» disse, per poi rimettersi in piedi. «L’uomo senza tempo.»
«A te ne è rimasto poco di tempo. Metti giù quell’arma, Loki.»
Per tutta risposta, il Dio lo attaccò con un raggio, che rimbalzò come il primo sullo scudo e mi sfiorò l’orecchio destro.
Mentre mi rialzavo, Loki e Steve cominciarono a combattere. Non sapevo cosa fare: mettermi in mezzo avrebbe distratto sia l’uno che l’altro, ma non ero sicura fosse una buona idea. Aiutare Steve non era proponibile: ero una frana nel combattimento, a malapena sapevo usare l’arco e in quel momento non ne vedevo. Sempre ammesso che fossi riuscita a combattere contro Loki.
«Loki, metti giù quell’arma e arrenditi.» la voce amplificata di Natasha risuonò sopra di noi dall’aereo dello S.H.I.E.L.D. che evitò, un secondo dopo, un raggio di Loki.
Poi una canzone risuonò dall’altoparlante. Immaginai fossero gli AC/DC, ma non ne ero certa. Ma non riuscii comunque a trattenere un sorriso.
Un raggio bianco colpì Loki in pieno petto. Lo scettro mi volò in mano, mentre Loki sbatteva la schiena contro alcuni gradini. Tony atterrò davanti a lui e gli puntò contro tutte le armi dell’armatura. «Fai la tua mossa, piccolo cervo.» mentre l’elmo spariva, Loki alzò le braccia in segno di resa. «Bella mossa» commentò Tony, abbassando le mani.
Io e Steve ci avvicinammo.
«Stark.»
«Capitano.» Tony si voltò verso di me. «Lily.»
«Ciao Tony.» sospirai, con un grosso groppo in gola.
Non potevo più evitarlo.


---


«Non mi piace.» Steve guardava Loki come se volesse scannerizzarlo. O sbranarlo.
«Chi? Il rockettaro molto arrendevole?»
Eravamo sull’aereo dello S.H.I.E.L.D., diretti all’Helicarrier. Io, Steve e Tony eravamo in piedi, mentre Loki era stato fatto sedere su uno dei sedili.
«Non mi sembrava molto arrendevole. Quello picchia molto forte.»
Ti aspettavi che si sarebbe lasciato pestare docilmente, forse?
«Anche tu mi sembravi in forma, per essere un attempato. Qual è il tuo segreto, pilates?»
Lo guardammo entrambi confusi. Tony alzò gli occhi al cielo.
«È come la callistenia. Ti sei perso delle cose, sai, mentre eri Capitan Ghiacciolo.»
Steve decise di cambiare argomento. «Fury non mi aveva detto che saresti venuto.»
«Si, ci sono molte cose che Fury non ti dice.» poi Tony mi guardò. «Come ci sono molte cose che tu non dici a me. Non sapevo che fossi tornata.»
Deglutii. «Sono arrivata con Bruce. Non è tanto che sono qui.»
«E cosa ci facevi con l’allegro Bambi laggiù?»
Gli lanciai un’occhiataccia.
L’aereo traballò e un tuono risuonò sopra le nostre teste, risparmiandomi di rispondere ma facendomi perdere almeno dieci anni di vita. Odiavo i temporali.
Loki alzò lo sguardo.
«Che c’è? Paura di un paio di fulmini?» lo schernì Steve.
«Non apprezzo quello che ne seguirà.»
Il portellone si aprì. Colui che entrò era grande quanto un armadio a sei ante, aveva i capelli e la barba lunghi e biondi e gli abiti di Ásgard. Era persino più grosso di Steve, e dal basso del mio metro e cinquantacinque, questo faceva la differenza. In mano stringeva un martello. Non ci voleva un genio per capire chi fosse.
Afferrò Loki e lo tirò su, incurante delle cinture. Il Dio dell’inganno prese la mia mano e, un attimo dopo, sparimmo tra le nubi.


---


Ero riuscita, non so come, ad aggrapparmi al collo di Loki e mi reggevo tenendo gli occhi chiusi.
D’accordo, si, volare mi piaceva, ma non quando a portarti era un Dio arrabbiato con un grosso martello in mano che volava più veloce di un jet militare.
Un secondo dopo sbattevo con tutta la parte sinistra del corpo su una superficie rocciosa.
Loki rise. Io, invece, ero convinta di avere diverse ossa rotte. Muffin si arrampicò tremante sulla mia spalla.
«Scusa, ragazza.» disse Thor, aiutandomi a rialzarmi. «Non era mia intenzione farti del male.»
«Per fortuna.» replicai, cercando di capire se il mio braccio era ancora funzionante. «Gradirei un po’ più di delicatezza la prossima volta.»
Thor sorrise e guardò Loki. «Dov’è il Tesseract?»
«Anche io sono felice di rivederti, fratello.»
Fece per alzarsi, ma Thor lo afferrò e lo rimise in piedi. «Ti avverto che non sono di buonumore.» ce ne eravamo accorti.
«Oh, dovresti ringraziarmi.» Loki accusava della caduta poco morbida di poco prima. «Ora che il Bifrost è andato, quanta energia ha dovuto raccogliere Padretutto per farti manifestare qui… sulla tua preziosa Terra?»
Thor esitò per un istante. «Ti credevo morto.»
«Eri in lutto?»
«Lo eravamo tutti. Nostro padre…»
«Tuo padre.» Loki si allontanò tenendosi la schiena. «Ti ha rivelato le mie reali discendenze, vero?»
Thor non capiva. Sembrava ferito, e forse lo era davvero. «Ci hanno allevati insieme. Abbiamo giocato insieme, abbiamo combattuto insieme. Non ricordi nulla di questo?»
«Ricordo un’ombra.» la sofferenza che vidi nei suoi occhi mi strinse lo stomaco. Non era la falsità con cui spesso colorava i suoi discorsi. La provava davvero. «Una vita all’ombra della tua grandezza. Ricordo che tu mi hai scaraventato nell’abisso, io che ero e dovrei essere re!»
«E ti prendi il mondo che amo come ricompensa per una tua visionaria inferiorità?» Thor si avvicinò a lui di qualche passo. «No. La Terra è sotto la mia protezione, Loki.»
Il Dio dell’inganno rise. «E ammetto che stai compiendo un lavoro egregio! Gli umani si uccidono tra loro in massa mentre tu ti agiti pigramente.» da un certo punto di vista proprio non ce la facevo a dargli torto. «Io intendo governarli e per una giusta causa.»
«Ti ritieni superiore a loro?»
Loki sembrò confuso. «Beh, sì.» ovvio, certo. Che razza di domande fai, Thor?
«È qui che sbagli Loki. Un re non è superiore ai suoi sudditi. È un loro pari.» non so da dove mi uscì, ma Thor sembrò compiaciuto della mia risposta.
«Ascoltala, dice il vero. Ti sfugge il vero significato del governare.» le mie guance avvamparono.
«E da dove arriva tutta questa saggezza ?» notai la nota irosa e ironica nella voce di Loki.
Thor scosse la testa. «Un trono non è adatto a te.»
Loki si avvicinò al precipizio, a pochi centimetri da me. «Io ho visto mondi che tu nemmeno conosci. Sono cresciuto, figlio di Odino, nel mio esilio. Ho visto il vero potere del Tesseract e quando lo esercito…»
«Chi ti ha mostrato questo potere?» lo interruppe Thor. «Chi controlla il mancato re?»
«Io sono un re!» esclamò Loki. Il suo viso era deformato dalla rabbia. Non lo avevo mai visto così.
«Non qui! Devi rinunciare al Tesseract! Devi rinunciare a questo delirio venefico! E tornartene a casa.»
La rabbia scomparve dal viso del Dio dell’inganno così come era venuta. Si aprì in un sorriso di scherno, che era anche peggio della rabbia. «Non è qui con me. Serve il cubo per riportarmi a casa. Ma l’ho spedito lontano e non so dov’è.» sembrava compiaciuto.
L’espressione di Thor si indurì. Puntò il martello contro Loki. «Ascoltami bene, fratello.» ma non andò avanti.
Qualcosa di rosso e metallico lo colpì. Un attimo dopo, Thor non era più davanti al fratello.
«Ascolto.» commentò Loki, divertito.
Mi precipitai a guardare il bosco sottostante. L’armatura di Tony spiccava in mezzo alla foresta.

Note dell'autrice«

Ed eccomi qua. Ci ho messo una vita ma ci sono riuscita.
Devo ammettere che amo il picspam che ho creato per questo capitolo. Non so, mi è venuto bene, cosa devo dirvi?
Devo ringraziare un sacco di persone, ma mi limiterò a poche: Maia che mi ha betizzato il capitolo e Jessika con cui parlo di notte. Non so cosa farei senza di voi.
E grazie alle ragazze dello Smatto, a Giulia che ama queste storie e a Miky che non vedeva l'ora di leggere il seguito. Grazie a tutte voi e a coloro che mi seguiranno ancora.
...e ora la smetto di fare la sentimentale.

_Eagle ||
  
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