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Autore: BluePhantomhive    19/04/2014    2 recensioni
[PRIMI CAPITOLI IN FASE DI RISCRITTURA]
Salve a tutto il Fandom Pokèmon!
Rieccomi tornata con una fic sempre dedicata a dei Pokèmon Leggendari (Ma dai .-. ndTutti).
Questi due Pokèmon sono Reshiram e Zekrom.
Allora... La storia è ambientata nel 1832 quando Unima era divisa in due schieramenti: lo schieramento degli Harmonia e quello dei Phoenix, due casati che sono sempre stati in conflitto. C'era stato un periodo di pace, ma poi tra loro scoppia una guerra che coinvolgerà, non solo gli esseri umani, ma anche i Pokèmon.
Dal Capitolo 1:
La festa era ormai incominciata. Ero pronto a chiudere le porte, visto che tutti gli invitati erano arrivati, ma qualcuno mi fermò. Io aprii la porta abbastanza per vedere chi fosse e fu allora che la vidi. Era una ragazza bellissima vestita con un lungo abito bianco che le lasciavano le spalle nude e un'apertura vertiginosa le scopriva quasi tutta la schiena. I capelli bianchi, quasi sull'argento, sciolti che le cadevano sulle spalle, il rossetto rosso le valorizzava le belle labbra carnose e la maschera bianca e argentata metteva in risalto il color rosso rubino dei suoi occhi.
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Capitolo 15: Fuga

-Rhue
Per due giorni rimasi a letto per quasi tutto il tempo. Non avevo alcuna voglia di alzarmi, a causa del mio malumore. Inoltre stare al caldo, raggomitolata nelle morbide lenzuole mi faceva sentire al sicuro, proprio come quando ero piccola e mi straiavo nel campo fiorito vicino al lago dove mi rifrescavo ad osservare il cielo azzurro. 
Come mi mancava la mia libertà... Quella libertà che, poi, mi è stata privata. Correre a piedi nudi, arrampicarsi sugli alberi, giocare con l'acqua... Mi mancava tanto quella vita.
Ma proprio mentre ricordavo i miei pochi ricordi felici, mi venne in mente la prima volta che vidi Kaito.
Kaito... Mi alzai di scatto dal letto. Dovevo dimenticarlo, almeno solo per un pò, perchè era diventato il nemico e sicuramente, ricordandolo, mi sarei messa a piangere.
Mi alzai a fatica e, prima di andare a darmi una rinfrescata, aprii la finestra. Dopo un'ora e mezza uscii dal bagno e vidi Landorus seduto sul bordo del letto. Quando mi vide, si alzò in piedi e si inchinò.
-Buongiorno, Principessa. Dormito bene?- fece con il suo solito sorriso gentile. Quel sorriso che ho sempre amato.
-Landorus!- dissi e quasi non piansi dalla gioia.
Vederlo sano e salvo mi aveva rincuorato e il malumore che mi affliggeva quasi scomparve del tutto. Corsi verso di lui e lo abbracciai. Anche Landorus ricambiò l'abbraccio.
-Se sei qui vuol dire che sei scappato!- affermai, felicissima, ma lui mi scostò, sciogliendo l'abbraccio, e mi guardò. 
Il sorriso sul suo volto era scomparso.
-Purtroppo sono soltanto venuto a vedere come stava.-
-Come vedi, io sto bene. Tu, invece? Quando sono scappata, una settimana fa, ho visto che eri stato catturato.- dissi, scrutandolo.
-Oh, sì. Sono stato imprigionato per due giorni... Niente di importante.- ribattè lui, sedendosi.
Mi sedetti accanto a lui e appoggiai la mano sulla sua, stringendola. 
-Sei sicuro? Mi sembra strano che Azula non ti abbia fatto nulla...- 
Sorrise.
-Davvero! Non mi hanno fatto nulla. Azula era e continua ad essere impegnata con il suo giocattolino nuovo.- disse e, sull'ultima frase, distolse lo sguardo.
Lo guardai, confusa.
-Giocattolino nuovo?- domandai, curiosa.
-Beh, sì... Lo scudiero del Re Harmonia... Come si chiama? Kaito, giusto?-
Quando sentii il nome di Kaito, quasi non scattai in piedi.
-Sì! Kaito! Il suo nome è Kaito! Ma perchè dice che è "impegnata" con lui? Che sta facendo a Kaito?- dissi immaginandomi le torture possibili che Azula potesse infliggere a Kaito.
-"Impegnata" perchè se lo sta per sposare.-
A quella risposta rimasi basita. Quello era molto peggio delle torture che mi ero immaginata.
-Come se lo sposa?- dissi, cercando di velare la tristezza, in modo da non far preoccupare Landorus inutilmente. Lui non sapeva dei sentimenti che provavo per Kaito e non doveva saperli... Lui è sempre stato propenso a proteggermi, quindi se lo avesse saputo, sicuramente mi avrebbe tenuta lontana da Kaito per non farmi soffrire.
Landorus annuì. Non si era accorto di nulla.
-Non solo. Azula e lo scudiero hanno passato la notte insieme.-
Feci un respiro profondo, non solo per trattenere le lacrime, ma anche per reprimere la rabbia che stava perseverando nel mio animo.
-L'hanno...-
-Sì.-
-Ma come ha potuto?-
-Non lo so. Me lo sono chiesto anch'io. Però alcuni soldati hanno sentito lo scudiero dire al Consigliere che è più che felice di diventare Re perchè non ce la faceva più ad essere un servitore.-
Lo guardai. Kaito non avrebbe mai detto delle cose simili. Mi è sempre sembrato che a lui piacesse servire Kai, infondo era il suo migliore amico. Ma forse era davvero come aveva detto Landorus, che non voleva più fare il servitore... Quindi Landorus vi aveva detto la verità? Ovvio che lo era... Non aveva motivo di mentirmi.
-Ha aggiunto anche...- continuò il mio amico -Che non riusciva più a sopportare donne capricciose che credono solo a quello che vogliono.- disse questo mi ferì.
-Come scusa?-
-Che non riusciva più a sopportare donne che...- ripetè, ma io lo fermai.
-Sì. Ho capito.-
Come aveva potuto fare una cosa simile? Non solo era passato dalla parte del nemico, ma ora si sposava Azula e diventava Re... Quindi avrebbe combattuto contro il suo migliore amico. Con quale coraggio l'avrebbe fatto? Poi tutte quelle cose che aveva detto... Era stato davvero cattivo. 
-Mi dispiace averle dato delle cattive notizie.- disse, guardandomi con aria triste.
-No, anzi, hai fatto bene a dirmele.- dissi, rivolgendogli un sorriso.
Lui ricambiò e si alzò.
-Ora devo andare. Devo tornare prima che il Comandante si accorga della mia assenza.- disse e si avvicinò alla finestra.
-Peccato. Volevo stare un altro pò con te.- ribattei, avvicinandomi anche io alla finestra.
-Non si preoccupì. Verrò a trovarla il prima possibile.- disse e ci abbracciammo.
Sciolto l'abbraccio, fece un balzo e, con un atterraggio perfetto, si trovò nel giardino.
Prima di incamminarsi verso il bosco, si voltò verso di me e mi salutò con la mano. Io ricambiai il gesto e Landorus corse via verso il bosco. Quando la sua figura scomparve , uscii in fretta dalla stanza e mi diressi verso la Stanza delle Vetrate, dove si trovava Kai.
Quando raggiunsi le porte che conducevano alla sala, le aprii di sbotto, irrompendo nella stanza circolare. 
Kai e Terrakion che stavano discutendo intorno alla scrivania, alzarono lo sguardo verso di me, sorpresi. Mentre Josh, che stava comodamente straiato su un divano a leggere un libro, mi rivolse a malapena lo sguardo.
-Rhue! Buongiorno. Come mai sei qui?- chiese Kai con un sorriso.
Presi fiato e risposi alla domanda del Re Harmonia.
-Kaito si sta per sposare con Azula.-

-Josh
-Kaito si sta per sposare con Azula.-
Rhue era entrata di sbotto nella Sala delle Vetrate e aveva interrotta la mia lettura. Però, sincermente, non mi importava tanto di quello che voleva dire... Quindi tornai a leggere il mio libro. 
-Che cosa?- disse Kai, scattando in piedi.
-E tu come lo sai?- chiese Terrakion, anche lui sorpreso quanto Kai.
Io mi sarei sopreso più di tanto. In fondo, Azula per chiedere in cambio Kaito aveva un piano... Effettivamente era un pò strano sapere che un Pokèmon Leggendario sposa un umano, soprattutto se questo umano era una strega di nome Azula. Ma, sinceramente, a me non faceva nè caldo nè freddo. Da Azula ci si poteva aspettare di tutto, quindi era lecita una cosa del genere.
-Me l'ha detto Landorus.- rispose Rhue, senza contare Kai, che continuava a fare domande.
-Aspetta un attimo. Landorus è stato qui?- disse Terrakion
-Sì, ma solo per vedere come stavo. Era completamente da solo.- rispose la ragazza, che capì immediatamente  l'alluzione di Terrakion.
-Mi ascoltate un attimo!- urlò Kai per attirare l'attenzione dei due.
Lo guardarono.
-Grazie per la vostra. Comunque... Rhue, spiegami tutto dall'inizio, per favore.-
Rhue annuì, chiuse la porta e si sedette su una poltrona vicino alla scrivania.
-Allora... Stamattina è venuto Landorus e mi ha raccontato che Kaito ha accettato di diventare Re perchè non ce la faceva più ad essere un servitore.- spiegò e Kai e Terrakion la guardarono, sconvolti, mentre io mi innervosii così tanto da chiudere il libro che leggevo sbattendolo.
-Questo te l'ha detto Landorus? Cioè quello che ha detto Kaito.- dissi, massaggiandomi le tempie.
-Sì, me l'ha detto lui...-
-Non ci credo!- esclamò Kai, risedendosi.
-A cosa?- chiese Terrakion.
-A tutto! Non è che non creda a Rhue, però il fatto che si sposta con Azula e che abbia detto una cosa simile mi sembra inverosimile.- rispose Kai, ma Rhue ribattè subito.
-Landorus non è un tipo che mente. Almeno non mente a me...-
-Ma io non ho detto che non è vero ciò che dici. Solo che non ci credo. Conosco Kaito da quando sono nato e lo conosco talemente bene che non credo che abbia detto tali parole. Può darsi che l'abbia pure detto, ma voglio accertarlo da solo, con i miei occhi.- disse Kai, alzandosi e dirigendosi verso la porta.
-Quando hai intenzione di...- iniziai a dire, ma lui mi rispose immediatamente.
-Sì. Voglio andare nel Regno dei Phoenix, parlare con Kaito e chiedergli se davvero diventerà Re.-
Terrakion scosse la testa, contrariato.
-Ma sei impazzito?! Se vai nel regno di Azula, lei non esiterà due volte ad attaccarti!-
-Non mi attaccherà se andrò senza esercito.- ribattè Kai, ma questa fu Rhue ad attaccarlo.
-Così farai solo il suo gioco! Gli servirai la vittoria su un piatto d'argento!-
-Rhue ha ragione! Azula è imprevedibile. In più non hai con te Kaito, ossia Zekrom, a proteggerti.- osservai io e Kai ci guardò, riflettendo su cosa fare.
-Anche senza Kaito, io mi so difendere da solo. Inoltre ho detto che vado senza esercito, non ho mica affermato che vado completamente da solo! Tu, Terrakion, e tu, Josh, mi accompagnerete.- disse ed io e Terrakion ci guardammo.
Il fatto che lui abbia scelto me e Terrakion per accompagnarlo fino al palazzo di Azula giocava a mio favore. Avrei potuto intrufolarmi e scoprire qualcosa sull'uomo incappucciato. Però dato che Kai aveva intenzione di andare solo con noi due sorgeva un problema. Non mi sarei potuto allontanare, altrimenti se ne sarebbe accorto. Se volevo scoprire l'identità di quel tizio dovevo cercare di entrare quando non ero con Kai, quindi dovevo andare la sera prima della spedizione.
-Quindi vuoi partire la mattina presto?- chiesi
-Sì. Tanto non ci metteremo molto. Arriveremo da Azula per il pomeriggio e poi torneremo per sera inoltrata.- rispose Kai.
-Ma viaggiare di notte nel Regno di Azula è pericoloso. Potremmo venire attaccati.- obiettò Terrakion.
-E' vero. La sera Azula manda delle guardie ai confini e nei boschi per tenerli sotto controllo e se vedono persone sospette li arrestano oppure, in casi estremi, li uccidono. Quindi te lo sconsiglio.- si intromise Rhue.
-Quindi cosa volete fare?- chiese Kai, guardandoci.
-Dico di partire stasera, dopo cena. Partiremo e, arrivati ai confini, ci accamperemo. Poi all'alba ci rimettiamo in marcia e arriveremo al palazzo dei Phoenix la mattina presto.- rispose Terrakion.
Maledetto! In un secondo aveva frantumato tutti i miei piani. Però il fatto che ci dovevamo accampare mi poteva dare del tempo per andare dall'uomo incappucciato... Quindi non aveva proprio distrutto il piano, gli aveva solo dato un inizio diverso.
-Per me, va bene. Per te, Josh?- mi chiese Kai, riportandomi alla realtà.
Lo guardai ed annuii.
-Per me va bene qualunque cosa.- risposi
Kai sorrise.
-Allora partiremo stesera.- 
-Se abbiamo finito, io torno a leggere il mio libro.- dissi e tornai a stendermi sulla poltrona, pensando a come dovevo agire per entrare nel palazzo di Azula.

La sera, proprio come aveva previsto Terrakion, partimmo alla volta del Regno di Azula. Preparammo tutto ciò che ci serviva per accamparci, Kai salì in sella a Rapidash e ci adentrammo nel bosco.
Quando la luna era alta nel cielo scuro, arrivammo ai confini. Con l'aiuto di due guardie che ci stavano scortando, io e Terrakion montammo le tende e prendemmo la legna per il fuoco.
Un paio d'ore dopo, tutti e tre andammo nelle nostre rispettive tende. Attesi un'ora prima di uscire. Lentamente raggirai le guardie che stavano facendo le vedette e mi incamminai. Devo ammettere che ero un pò agitato... Ma la mia agitazione non era dovuta alla paura... Era come se il mio animo mi stesse avvisando che stavo facendo la cosa sbagliata, però dovevo scoprire chi era l'uomo incappucciato e trovare una risposta al mio dubbio.

Due ore dopo mi trovai di fronte alle mura del castello nemico. Data l'ora tarda le uniche luci accese erano quelle che servivano ai soldati di turno per guardare fuori e per muoversi tra le mura.
Mi guardai intorno per trovare un punto adatto che mi permettesse di intrufolarmi all'interno e, quasi subito, notai una parte sorvegliata da un solo soldato. Grazie ad alcune sporgenze riuscii a risalire il muro, stordire la guardia e prendermi i suoi vestiti. Legai la guardia, imbavagliandola, e la nascosi in un posto dove nessuno l'avrebbe potuto vedere. La prima parte del piano era compiuta. Ora iniziava la seconda. Cominciai a camminare per il passaggio sotto alle mura, in modo da incontrare meno soldati possibile. Quando misi piede sul terreno, mi diressi verso l'entrata del palazzo e incominciai a cercare. Però nei pressi della Sala del Trono sentii alcune voci, in particolare una femminile, e mi precipitai vicino alla finestra, dietro ad un pilastro, in atteggiamento da soldato.
In un paio di secondi, vidi Azula, vestita con una camicia da notte bianca e sopra una vestaglia rossa, con i capelli sciolti che le cadevano lungo la schiena, che volteggiavano ad ogni suo passo, tutta rossa in volta per la rabbia seguita dall'uomo incappucciato.
-Come Kai è sui confini?- urlò Azula, fermandosi di colpo.
-E' così. Alcune guardie hanno visto il bagliore di un fuoco acceso e, andando a controllare, hanno visto l'accampamento di Kai.-
-Perchè è venuto qui?!-
-Non lo sappiamo.-
Ci fu un attimo di silenzio.
-Cosa vuole fare?- chiese l'uomo incappucciato, rompendo quel silenzio pesante.
Azula lo guardò e subito rispose.
-Manda qualcuno ad ucciderli.-
-Cosa? Non sappiamo nemmeno le intenzioni di Kai. Non possiamo attaccarlo.- ribattè lui, ma Azula lo linciò con lo sguardo.
-Ti ho ordinato di mandare qualcuno ad ucciderlo e tu lo farai. In più dobbiamo approfittare della situazione. Kai è qui, perchè sprecare un'occasione così ghiotta?-
-Ma...-
-Forse non hai capito. Tu qui non puoi fare quello che vuoi, come facevi prima. La regina sono io e tu stai sotto i miei ordini, quindi devi obbedire. Se non lo farai smetterò di mandare le medicine al tuo adorato fratellino e morirà. Allora? Che vuoi fare?-
L'uomo incappucciato la guardò per un paio di secondi, poi si inchinò in segno di resa.
-Come vuole, mia Regina. Manderò i sicari migliori e, guidati dal sottoscritto, uccideremo il Re Harmonia.-
-Bene. E' così che si ragiona. Torno nelle mie stanze.- disse Azula sorridente e soddisfatta.
Poi i due si separarono, andando in direzioni diverse. Il fatto che Azula aveva mandato dei sicari per uccidere kai non era una buona cosa... Dovevo correre ad avvisarli. Però dovevo sbrigarmi. Quando ci fu campo libero, corsi verso il giardino del palazzo. Feci il giro e mi trovai davanti alle porte delle mura. Erano ancora chiuse, quindi voleva dire che non era ancora uscito nessuno. Improvvisamente qualcuno richiamò la mia attenzione.
-Soldato! Cosa stai facendo lì?-
Mi voltai e vidi un uomo corpulento, cinto da una voluminosa armatura. Probabilmente era il capo delle guardie.
-Stavo facendo la ronda al giardino, Signore!- risposi, cercando di essere credibile.
-Non ci servono altri soldati che non fanno nulla. Vai a riordinare il deposito d'armi.- ordinò il tizio ed io, quasi ringhiando insulti, mi diressi in direzione del deposito d'armi.
Ben presto il capo delle guardie ritornò a camminare ed io ritornai sui miei passi. Questa volta vidi tre uomini, vestiti con un'armatura leggera, guidati dall'incappucciato, che uscivano dalle mura. Corsi verso le porte, ma quando le raggiunsi si chiusero ad un palmo dal mio naso. Maledizione! Come potevo uscire da lì? Senza perdere ulteriore tempo, corsi verso il passaggio che avevo utilizzato per entrare, recuperai i miei vestiti e, quando arrivai al bordo del muro, saltai.
Toccato terra, corsi verso l'accampamento, intenzionato ad anticipare i sicari, ma mi accontentavo anche di raggiungerli, in modo da fermarli ed avere uno scontro diretto con l'uomo incappucciato.
A metà strada li raggiunsi, ma vidi una strana scena. Vidi l'uomo incappucciato, con le due spade in mano, che abbatteva i tre sicari. Quando i tre uomini si accasciarono per terra, lui mi guardò.
-Chi sei tu, in realtà?- gli chiesi, ma lui non rispose, si limitò a darmi le spalle.
-Non dire a nessuno ciò che hai visto, d'accordo?- disse e se ne andò.

-Kaito
Quella mattina faceva più freddo del solito, eppure era venuta l'estate ed io mi trovavo al palazzo di Azula da una settimana, quindi il freddo che sentivo era dovuta alla tristezza e al vuoto che provavo dentro. Quando stavo al palazzo di Kai mi sentivo a casa, nonostante fossi sempre stato un servitore, invece lì, anche se stavo per diventare Re e sposare una donna che odiavo, mi sentivo un Magikarp fuor d'acqua, come se tutto quello non mi appartenesse. Ormai in quel posto non facevo più le cose con leggerezza e il sorriso stampato sulla faccia, ma sempre con la stessa espressione indifferente. Non mi importava più di quello che facevo... L'unica cosa che volevo era andare via e tornare da Kai, Rhue e gli altri.
Su varie sollecitazioni del Consigliere Morris, che mi stava sempre attaccato come una ventosa, mi vestii e andai all'allenamento. A stento riuscivo a camminare, figurarsi a brandire una spada e colpire gli avversari.
Se il Generale Cobalion mi avesse visto in quelle condizioni pietose, mi avrebbe urlato dietro qualunque tipo di insulto per farmi arrabbiare e concentrarmi sul mio nemico.
Quando l'allenamento finì, feci un profondo sospiro, come se mi fossi liberato di un peso che mi opprimeva.
-Ho sete...- dissi con il fiatone e il Consigliere mi porse una borraccia piena di acqua fresca.
La presi, con un pò di riluttanza, e la svuotai per metà e l'acqua rimasta me la gettai in faccia, in modo da togliermi il sudore. Dopo essermi sciacquato, sentii due soldati che parlavano di una spedizione che Azula aveva dato l'ordine quella sera stessa. Il mio istinto si mise in allerta e, quasi come un fulmine, li raggiunsi.
-Scusate, ma non ho fatto a meno di sentire il vostro discorso. Mi potete raccontare tutto nei minimi particolari?- chiesi e i due soldati si guardarono, per capire cosa dovevano fare.
-Signore, forse è meglio rientrare. Sarete stanco, dopo l'allenamento.- disse Morris, ma io lo guardai.
-Andrò a riposarmi solo dopo aver sentito la storia dei due soldati.-
Poi tornai a guardare i due, in attesa di una loro risposta.
-Allora?- diisi, spingendoli a parlare e, finalmente, quello sulla mia sinistra incominciò a parlare.
-Abbiamo saputo da un nostro amico, che ieri sera faceva la ronda sui confini, che è stato avvistato un accampamento sospetto e, quando sono andati a controllare, hanno notato i colori del casato Harmonia. Così la Regina ha mandato dei sicari per uccidere il Re Harmonia, ma sono stati trovati morti a metà strada dall'accampamento.-
Quando sentii "casato Harmonia", "Regina" e "sicari" mi adirai, ma così tanto che, con il pensiero, scagliai un fulmine che squarciò il cielo.
-Quindi la Regina voleva uccidere il Re Harmonia.- dissi, con la vaga speranza di aver capito male, ma i due soldati annuirono ed io abbassai lo sguardo, intento a placare la mia ira, che cresceva smisurata.
-Signore... Va tutto bene?- chiese Morris, mettendomi una mano sulla spalla.
-Certo... Va tutto bene.- affermai e di scatto mi girai verso l'entrata del palazzo per andare da Azula.
-Dove sta andando?- mi chiese il Consigliere, che correva per cercare di stare al mio passo, che diventava sempre più veloce.
-Dalla Regina. risposi, cercando di non urlare.
-Ma ora la Regina è impegnata. Perchè non le parla più tardi?- 
Mi voltai e lui indietreggiò non appena incrociò il mio sguardo.
-Io faccio quello che mi pare!- urlai e un altro fulmine rombò.
Lo guardai per pochi secondi, poi tornai alla mia marcia. Non sapevo dove fosse in quel momento Azula, però seguii il mio istinto e feci bene perchè, quando aprii le porte della Sala dei Quadri, vidi Azula, seduta dietro all'enorme scrivania, intenta a firmare alcune carte. Quando sentì il rumore delle porte aprirsi, alzò lo sguardo e quando mi vide si accigliò.
-Cosa ci fai qui?- chiese, tornando a guardare le carte.
-Ho saputo che i tuoi sicari sono molto attivi...-
Tornò a guardarmi e questa volta rivolse tutta la sua attenzione solo a me.
-Che vuoi dire?-
-Credevo che tu l'avessi capito...- dissi, avvicinandomi alla scrivania, stranamente mantenendo la calma.
-Se te l'ho chiesto vuol dire che non ho capito...-
Sbattei le mani sulla scrivania, facendola sussultare.
-Stanotte i tuoi soldati hanno avvistato l'accampamento di Kai e tu hai mandato dei sicari per ucciderlo.-
-E allora?-
-Come allora?! Io e te avevamo fatto un patto! Io sarei diventato Re solo se tu non avessi fatto del male ai miei amici!- 
-E' vero. Ti avevo promesso che non li avrei attaccati, però Kai e alcuni dei suoi hanno oltrepassato i miei confini e la promessa valeva solo se loro non avessero invaso il mio territorio. Invece il tuo amico è entrato nel mio regno ed io non ho fatto altro che difenderlo!-
La guardai, più contrariato di prima.
-Mi dispiace, ma non erano questi gli accordi. Tu avevi detto che non l'avresti attaccato! Non c'era nessun'altra condizione, quindi non inventarti nulla. In più Kai per essere venuto nel tuo regno deve aver avuto qualche ragione e sicuramente non sarà venuto con l'esercito.-
-Ma come lo conosci bene il tuo migliore amico... Non credi che forse era un un diversivo per attaccare il regno?- ribattè lei, alzandosi e appoggiando le mani sulla scrivania, guardandomi infuriata.
Mi allontanai dalla scrivania, senza distogliere lo sguardo dal suo.
-Kai non è il tipo di fare colpi bassi del genere. Conosco una sola persona che può fare una cosa del genere e che l'ho di fronte a me in questo preciso istante.-
Lei aprì bocca per ribattere alla mia affermazione, però si sentirono le trombe d'allarme.
Io e Azula ci guardammo. Sapevamo entrambi chi era l'ospite. La felicità e la paura si fecero largo tra la rabbia e l'odio verso Azula ed invasero il mio corpo.
-E' arrivato il Re Harmonia! Vuole parlare con la Regina!-
Ecco, il mio migliore amico era lì fuori, in attesa di parlare con Azula e, sicuramente, anche con me. Incominciai a tremare, eppure dovevo parlare con Kai... Non dovevo fare nulla di eccezionale. Forse avevo paura della sua reazione, quando avrebbe saputo che sposavo la donna che aveva ucciso i suoi genitori e distrutto la sua felicità e tranquillità.
Azula immediatamente aprì la portafinestra e si affacciò al balcone.
-Ciao, Kai. Come stai?- chiese, velando la sua arrabbiatura con un sorriso.
-Buongiorno, Azula. Scusa se mi sono permesso di venire al cospetto del tuo palazzo senza preavviso, però dovevo assicurarmi di una cosa che ho saputo.- 
Dalla sua voce capii che non era spaventato. Forse non sapeva dell'attacco, perchè Azula aveva fatto togliere i corpi dei sicari prima dell'alba.
-Certo. Di cosa si tratta?- disse Azula, cercando di essere il più cordiale possibile.
-Se non ti dispiace, vorrei chiederlo al diretto interessato, altrimenti non ci crederò mai.- rispose il mio amico e Azula lo guardò incuriosità.
-E con chi vorresti parlare?-
-Con Kaito.-
Quando sentii il mio nome, uscii fuori alla balconata e mi sforzai di sorridere. Dovevo fargli capire che stavo bene.
Non appena Kai mi vide, sorrise e i suoi occhi si illuminarono dalla felicità.
-Kaito! Che bello vederti!-
-Anche per me è bello rivederti. Ma cosa ci fai qui?-
-Voglio parlare con te.-
-Su cosa?-
-Rhue ha saputo delle cose su di te e volevo sentire la conferma da te.-
Lo guardai. Sapeva già tutto, ma come aveva fatto Rhue a saperlo? Non era stata ancora mandata la notizia ufficiale delle nozze. Poi mi venne in mente una persona che avrebbe fatto di tutto per eclissarmi agli occhi Rhue: Landorus. Era andato da lei e le aveva raccontato tutto.
-Che cosa hai saputo?- chiesi, facendo finta di non aver capito quello che mi volesse chiedere.
-Ho sentito che stai diventando Re dei Phoenix. E' vero?-
-Sì, è vero.- affermai, immediatamente.
-Quindi stai per sposare Azula...-
Annuii.
-Ne sei veramente sicuro?-
Anche questa volta annuii. Kai mi guardò meravigliato.
-Ma perchè hai preso una decisione simile? Sai benissimo come è fatta Azula. Perchè te la vuoi sposare?-
Lo guardai. Come dovevo rispondergli? Non gli potevo dire la verità. Kai, notando il mio silenzio, continuò.
-Allora è come ha detto Rhue... Non vuoi più fare il servitore, per questo ti vuoi sposare con Azula. Per questo vuoi diventare Re, giusto?-
Lo fissai, allibito. Landorus aveva detto a Rhue una cosa del genere? Quel maledetto... Mi meraviglio che Rhue gli abbia creduto, ma questa cosa poteva giocare a mio vantaggio.
-Sì, è così.- dissi, cercando di essere il più freddo e diffidente possibile, anche raccontargli una bugia del genere mi doleva il cuore.
Lui scosse la testa.
-Tutto questo mi sembra assurdo! Eppure ho sempre pensato che ti piacesse il lavoro che facevi! E' vero, eri il mio scudiero, però ti ho sempre considerato come un fratello. Persino per mio padre e mia madre eri come un figlio! Forse è per questo? Volevi essere figlio loro e diventare Principe? Volevi fare la mia stessa vita, invece ti sei ritrovato a fare il servitore? E' per questo?- mi chiese, con le lacrime agli occhi.
Non volevo che lui soffrisse, però, lo facevo per il suo bene. Se Kai avesse saputo la verità, la situazione si sarebbe complicata e non volevo che lui soffrisse ulteriormente. Ero pronto a sacrificarmi per lui. 
Quando le lacrime incominciarono a pizzicarmi gli occhi mi voltai, dando le spalle al mio amico.
-Kaito, dove vai?- chiese
-Devi andare via.- risposi, cercando di camuffare la tristezza nella voce.
-Ma io non ho finito...-
-Volevi sapere se stavo per diventare Re? Ora lo sai. Ti ho dato la conferma personalmente, quindi vai via.- dissi, spaventandomi di me stesso per la freddezza che avevo dimostrato.
Dovetti attendere un paio di secondi, prima che Kai rispondesse.
-Va bene, come vuoi. Sappi, però, che quando sarai tornato in te e vorrai tornare, sarai sempre il benvenuto a palazzo. Resterà sempre casa tua.-
Subito dopo sentii Rapidash che si girava e che si allontanava sempre di più. Mi voltai e lo vidi andarsene verso l'orizzonte.
Non appena la sua figura scomparve nell'oscurità del bosco, rientrai nella stanza, seguito da Azula che chiuse la portafinestra.
-Visto? Kai sta bene, non c'è alcun bisogno di preoccuparsi.- disse Azula, accarezzandomi un braccio, ma io mi allontanai.
-Questo non vuol dire nulla. L'hai attaccato lo stesso e quindi sei venuta meno al patto che avevamo fatto.- dissi, guardando fisso il pavimento.
-Ma Kai non aveva nemmeno un graffio e l'hai visto anche tu! Quindi non ho tradito alcun patto!-
-Ti sbagli! Tu non dovevi proprio pensare di attaccarlo e nemmeno mandare dei sicari senza sapere le motivazioni della visità di Kai!-
-Va bene, l'ho fatto! Ora cosa vuoi fare? Andartene?-
La guardai e gli angoli della mia bocca si alzarono in un sorriso.
-Lo sai... Mi hai dato una bella idea. Credo proprio che me ne andrò. In più Kai ha detto che posso tornare nel suo palazzo quando voglio.- dissi e mi voltai, dirigendomi verso la porta.
-Te ne vai? Non puoi farlo!-
-Invece, posso eccome! Il nostro patto non è più valido!-
-Te ne andresti anche se ti dicessi che sono incinta?-
A quelle parole mi bloccai di colpo.
-Sei incinta?- chiesi.
-Sì. Te l'avrei detto in una circostanza migliore, però non mi hai dato il tempo.- rispose.
Mi voltai e la guardai, indifferente.
-Non so perchè, ma non ci credo che tu stai aspettando un bambino.-
Lei mi guardò offesa. 
-Come ti permetti di dire una cosa del genere? Secondo te mento su una cosa così importante?-
-Menti quasi su tutto, pur di avere dalla tua parte qualcuno o qualcosa. Quindi non mi meraviglio se è una bugia. Comunque, se davvero mi hai davvero detto la verità, nonostante tu non abbia mantenuto la tua parte di accordo, io ho mantenuto la mia promesso. Sono libero di andarmene. Non ho più nulla da fare qui.- affermai e girai la maniglia della porta, per andarmene.
-Giuro sul mio regno che se attraversi la soglia di quella porta e te ne andrai da questo palazzo, manderò le mie truppe nel Regno degli Harmonia e darò loro ordine di uccidere Kai e Rhue e di mettere le loro teste su delle picche!-
Chiusi di scatto la porta, presi una lancia da un'armatura vicino ad essa e, veloce come una fulmine, gliela puntai alla gola, sbiancando dalla paura.
-Se credi davvero che, minacciandomi in questo modo, decida di rimanere qui, ti sbagli di grosso. Prova a fare una cosa del genere e sarà la tua testa a finire su una picca.- ringhiai e lasciai cadere la lancia sul pavimento.
Poi mi diressi verso la portafinestra, l'aprii e, una volta vicino alla balconata, spiaccai un salto, cadendo nel cortile sottostante.
Azula, immediatamente, si affacciò e urlò:
-Catturate lo scudiero del Re Harmonia! Ha attentato alla mia vita!-
Tutti i soldati che stavano lì intorno incominciarono ad attarci, mentre quelli che stavano lungo le mura incominciarono a suonare le campane d'allarme.
Disarmai i primi soldati, ma ben presto, mi ritrovai circondato da un esercito intero. Quelli in prima linea mi attaccarono contemporaneamente e l'unica cosa che potei fare fu trasformarmi e spiccare il volo. Volai verso la città più vicino, lontano dal palazzo di Azula.

Volai per un paio d'ore, prima di tornare umano. Ero abbastanza lontano dal palazzo, però mi trovavo ancora nel Regno dei Phoenix e dovevo trovare un posto in cui nascondermi, in modo da aspettare la sera e tornare nel Regno di Kai. Non potevo tornare dal mio amico, dopo avergli raccontato quella bugia. Mi aveva detto che potevo tornare quando volevo, però come lo avrei guardato in faccia? In più Azula mi stava sicuramente cercando, e il primo posto in cui quella strega mi avrebbe cercato era proprio nel palazzo di Kai e non potevo mettere in pericolo il mio migliore amico.
Camminando, cercando di evitare i soldati, arrivai alle porte di Boreduopoli. Questa città, essendo praticamente sia nel territorio degli Harmonia sia in quello dei Phoenix, come 
Sciroccopoli e Austropoli, i sovrani dei due casati decisero che Boreduopoli sarebbe andata al casato Phoenix, mentre Sciroccopoli sarebbe andata a quello degli Harmonia, visto che era un collegamento per i villaggi a sud-est. Austropoli, inizialmente, passò nelle mani del casato di Kai, però ben presto, per ragioni sempre state ignote, si ribellò e rimase neutrale, istituendo un governo indipendente.
Superai le porte della città e vidi uno strano manifesto appeso ad un pilastro. Mi voltai a guardarlo e rimasi a bocca aperta. C'era disegnata la mia faccia e dietro il profilo di me da Zekrom e sotto c'era scritto "ricercato". Proprio nel momento esatto in cui elaborai il fatto che Azula mi aveva nominato "nemico della Regina" nel suo regno e aveva posto una ricompensa per tutti coloro che mi avessero riportato da lei, incominciai a sentirmi osservato. Lentamente feci il giro e andrai dietro ad una casetta, muovendomi nell'ombra. Se qualcuno mi avesse visto, non avrebbe pensato due volte a segnalarmi e riscattare la ricompensa. Ma non potevo stare sempre nell'ombra, altrimenti non sarei più potuto uscire da quella città. Non potevo nemmeno trasformarmi. Dovevo trovare un modo per uscire da Boreduopoli ed entrare nel Regno di Kai, solo così sarei stato al sicuro. Come potevo muovermi senza farmi notare? In quel preciso istante, il ventò si alzò e davanti a me svolazzò un lembo di tessuto dal colore scuro e un pò rovinato dal tempo. Guardai nella direzione in cui proveniva quel pezzo di stoffa e vidi un mantello impigliato nel ramo di un albero.
Stando attento a non romperlo, lo tirai giù. Lo guardai e, nonstante il tessuto fosse un pò logoro, era in buone condizioni. Me lo misi addosso e calai il cappuccio sulla fronte. Apparte il cappuccio, che mi andava largo, il mantello sembrava fatto su misura.
Feci un respiro profondo e mi mischiai nella folla della città. Nessuno, con quel mantello, mi aveva riconosciuto e quelle poche persone che mi guardavano mi prendevano per un viaggiatore.
Però, quando ero distante una ventina di metri dall'uscita della città che portava direttamente nel Regno degli Harmonia, alcune guardie mi fermarono.
-Tu! Chi sei?- mi chiese uno.
-Un viaggiatore che è venuto ad ammirare le città di Unima.- risposi.
Le guardie si guardarono tra di loro, poi, sempre lo stesso, mi chiese: -Ha il permesso?-
-Permesso? Quale permesso?-
-Il permesso per visitare il Regno dei Phoenix. Ce l'ha?-
Non risposi. Cosa potevo inventarmi? Dovevo dire qualcosa e in fretta.
-Arrestatelo.- sentii all'improvviso e due guardie si avvicinarono per incatenarmi i polsi.
-Cosa? Perchè?- chiesi.
-Chi non ha il permesso per visitare il Regno dei Phoenix è considerato una spia, quindi va arrestato.-
A quella risposta mi infuriai e tirai un pugno alla guardia alla mia destra, mentre quella alla mia sinistra la bloccai e gli diedi una testata. Purtroppo con quella mossa il cappuccio cadde, lascando vedere il mio viso alle guardie, che rimasero basite.
-Prendetelo! E' un ricercato!- urlò quello che mi aveva rivolto la parola e le guardie cercarono di bloccarmi, ma io le evitai e incominciai a correre verso il bosco, superando così i confini ed essere in salvo. Corsi più veloce che potevo, ma le guardie mi stavano alle calcagna. Credevo davvero di venire catturato e riportato da Azula, però quando misi piede fuori città, tirai un sospiro di sollievo. Ero salvo. Mi voltai e guardai le guardie, che si erano fermate, sorridendo.
-Allora? Non provate più a prendermi?- dissi, istigandole.
Due di loro tentarono di uscire, ma li fermai.
-Non vi conviene oltrepassare il confine. Non avete il permesso per visitare il regno degli Harmonia. Chi non ce l'ha... Viene arrestato perchè considerato una spia.- dissi e mi voltai, salutando il Regno di Azula.

-Rhue
Entro il pomeriggio, proprio come Terrakion aveva previsto, Kai e gli altri tornarono a palazzo. Non appena vidi Kai, capii immediatemente che Kaito aveva confermato ciò che mi aveva detto Landorus.
Io e Virizion provammo a parlare con lui, in modo da consolarlo, però si ritirò nelle sue stanze e non uscì da lì nemmeno per venire a cena.
Vedere Kai così giù mi rendeva triste. Però non ero l'unica ad essere giù: Virizion e Terrakion a malapena toccarono cibo, mentre Josh fissava il muro con lo sguardo perso, come se stesse in sovrappensiero. Dopo mezz'ora, in silenzio, tutti si alzarono e si diressero verso le loro stanze, lasciandomi da sola nella stanza. Lentamente mi alzai e, prima di andare a dormire, andai a fare una passeggiata per i giardini.
Senza volerlo, come se la mia mente fosse programmata, incominciai a pensare a Kaito.
Mi ritornò alla mente il giorno in cui ci incontrammo la prima volta e del ballo. Subito dopo salì a galla il giorno in cui mi disse che mi amava, ma, in contrapposizione, mi immaginai Azula tra le sue braccia e che passavano la notte insieme... Proprio come mi aveva detto Landorus.
Più ci pensavo, più non capivo perchè l'avesse fatto... Prima diceva di provare qualcosa per me, poi fa l'amore con la persona che più odiavo al mondo.
Tra questi pensieri, mi ricordai di quello che mi aveva fatto vedere la mia me del passato: l'amore per il Re avversario e il tradimento di quest'ultimo.
Anche se a dire la verità quei ricordi non mi lasciavano mai... Era come una persecuzione, un'ombra che mi seguiva in continuazione, sempre pronta a ricordarmi che quel passato poteva tornare e rendermi triste per l'ennesima volta.
Infatti ogni volta mi spaventavo della somiglianza con la mia vita attuale. Però avevo capito una cosa. C'era una differenza: Kaito non era un Principe o un Re, bensì Zekrom, la mia controparte, quindi il finale sarebbe stato diverso.
Proprio mentre la mia mente era affollata da questi pensieri, vidi Kaito seduto sulla balconata del gazebo. Credetti che, forse, era un'allucinazione creata dalla mia mente, perchè pensavo solo a lui, così corsi per accertarmi se era davvero lui e, quando vidi che era realmente Kaito, il mio cuore iniziò a battere all'impazzata.
Una volta arrivata sotto il gazebo, lui incominciò a parlare:
-Era una notte di luna piena come questa, quando mi chiedesti di scappare insieme a te. All'epoca non sapevo chi fossi io e chi fossi tu, e nemmeno che mi sarei innamorato di te, così ti risposi di no. Però... Ora sono io a farti quella domanda: vuoi scappare con me?-
A quella domanda rimasi a bocca aperta. Vederlo lì di fronte a me, sapere che mi amava per davvero e che voleva stare con me mi rese felice. Enormemente felice.
Non mi importava più del mio passato. Volevo solo stare con Kaito. Se il mio amore con lui sarebbe durato poco, come il precedente, non m'importava. Avrei raccolto quesi pochi ricordi e li avrei tenuti custoditi nel mio cuore come un tesoro prezioso.
 
Ora nel tuo cuore non hai ideali. Quando lo troverai...
Il tuo cuore sarà libero.

Ecco, avevo trovato il mio ideale: essere felice con Kaito e buttarmi alle spalle la guerra e Azula. Era questo ciò che volevo.
Sorrisi. Sapevo già la risposta.
-Sì.- dissi e corsi da lui ad abbracciarlo.
Lui mi prese al volo e mi fece girare. Poi ci guardammo negli occhi e ci baciammo. Quel bacio lo aspettavo da tutta la vita.
   
 
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