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Autore: lolasmiley    20/04/2014    1 recensioni
IN REVISIONE!
«"E.."?» lo incoraggio.
«Ma proprio non ci arrivi?»
Emh. Un indizio? La lettera con cui comincia?
Alza gli occhi al cielo: «E credo che avresti dovuto baciare Louis!»
«..Ma...!»
Insomma, non era il caso... E poi... Poi, sì insomma... Cera quella cosa.
«Niente ma! Stavate per fare nasonaso e siete rimasti lì per dieci minuti da soli a guardarvi, dopo aver fatto una lotta con i cuscini sul divano e non lo baci?»
Nasonaso? Stavamo per fare nasonaso?
Che siamo, due eschimesi?
Emh. Comunque, messa così era davvero una cosa stupida.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Zumba.

 

 

Seguo con lo sguardo tacchi di Eleanor correre veloci fino alla porta, che si apre e viene sbattuta alle spalle della ragazza piuttosto incazzata e ferita nell’orgoglio.

No, ok, vorrei dire qualcosa come ‘ti sta bene’ ma mi sentirei troppo stronza dopo, e non mi va di rovinare questo momento.

-Ehi-.

Sento le guance diventare calde, segno che sto arrossendo sentendo la voce di Louis che mi riporta alla realtà. Mi volto verso di lui, che mi tiene ancora tra le sue braccia, e mi guarda sorridente. Mi mordo le labbra e poi socchiudo la bocca cercando di dire qualcosa, ma non mi esce niente tranne una specie di squittio soffocato che fa ridere Lou.

Lo guardo ipnotizzata e ascolto la sua risata dolce.

-Sì?- mi sforzo a dire.

Lui sorride, accarezzandomi la schiena.

-Potevi farla prima, quella scenata- sussurra.

-Io?- sbotto. Lo spingo via divertita, cominciando a ridere anch’io.

-Tu avresti potuto baciarmi prima!- lo accuso.

-Ah, sì? E quando?- ribatte ironico. Mi gira intorno lentamente, e conoscendolo sta per attaccarmi. Tipo con un cuscino, o semplicemente facendomi il solletico. Studio i suoi movimenti, e lui fa lo stesso con me, sorridendo malizioso e scrutandomi da capo a piedi.

-Quando eravamo sul pavimento, un anno fa-.

-Nemmeno ci conoscevamo!- esclama a sua discolpa.

Anche io comincio a camminare, e ci ritroviamo a fare un girotondo lento, manco fossimo due leoni che stanno per sbranarsi, o un paio di pistoleri.

-Allora quando stavo per partire, quando sono tornata, quando abbiamo fatto un’escursione notturna con il golf cart e il gelato-.

Lui mi guarda negli occhi, e il sorrisetto sparisce un secondo, cercando qualcosa da dire.

-E soprattutto- gli punto un dito contro, divertita dalla sua reazione preoccupata -quella fottuta volta al parco, anzichè baciarmi sulla guancia e sporcarmela con il gelato, avresti potuto baciarmi-.

-Non sapevo di piacerti- si difende, indietreggiando. So che scherza, che in realtà non gli faccio un briciolo di paura e che sta solo giocando, ma è divertente.

-Non sapevi di...Cazzo Louis, come avresti potuto non piacermi? Solo un paguro ti sarebbe indifferente!- esclamo esasperata, alzando le braccia al cielo.

Lui ride, appoggiandosi al mobile dietro di lui.

-Un paguro? Sul serio?-.

-Sì, sul serio Louis- mi avvicino anche io al mobile, ritrovandomi davanti a lui, che mi guarda sorridente per la battuta sul paguro.

Incrocia le braccia, mentre io appoggio le mani sul mobile, impedendo a Lou di spostarsi.

-Che vuoi fare?-.

Bella domanda.

Cosa crede che voglia fare, a parte baciarlo e strapazzarlo fino a farlo diventare una piccola pallina?

-Cosa c’era scritto in quei messaggi?- lo guardo curiosa.

Lui improvvisamente strabuzza gli occhi, terrorizzato.

-Tu non li hai letti, vero?-.

-No, ma voglio sapere che cosa c’è scritto- ribatto.

-Meglio di no-.

-Perchè no?-.

-Dov’è il telefono?-.

Sorrido divertita. 

-Non lo avrai mai- scandisco piano le parole, indietreggiando di un paio di passi e infilando la mano nella tasca posteriore dei miei jeans, dove avevo nascosto il telefono di Eleanor. Louis osserva curioso la mia mano, e quando vede il bordo del telefono sbucare dalla tasca si butta in avanti, per prenderlo. Io mi scanso di lato e comincio a correre verso la porta del salotto, con Lou dietro di me. Corro intorno al divano, fino a quando non ci troviamo alle due estremità, guardandoci con il fiatone.

Tiro fuori il cellulare, mostrandoglielo mentre lo sblocco e entro nei messaggi.

-NO!- urla Louis, saltando sul divano per attraversarlo in corsa.

-Oddio!- esclamo scappando via, verso la cucina.

Lou salta giù dal divano, ma non mi segue, non lo vedo entrare nella stanza.

-Lou?- lo chiamo, sbirciando per controllare se è dietro la porta.

-Louis?-.

Infilo la testa in salotto, scoprendolo vuoto con mia grande sorpresa.

-Ma che...- comincio, tornando in cucina -AH!- urlo, appena Louis mi pioba davanti -stronzo, mi hai fatto venire un infarto!- esclamo colpendolo sulla spalla.

Lui se la ride, evidentemente non capisce la gravità della situazione.

-Io ti...- comincio, ma lui mi butta praticamente addosso al muro della cucina, cominciando a farmi il solletico.

-Ma no, cazzo, Lou!- mi lamento ridendo e contorcendomi sotto le sue mani -basta!-.

-Preso!- urla, esultante. Apro gli occhi, che avevo chiuso mentre mi torturava, e lo vedo correre via.

-Cosa?- sussurro. 

Resto lì in piedi, senza capire cos’è successo. Poi guardo la mano dove tenevo il telefono, e mi rendo conto che se l’è preso lui.

-LOUIS!- grido incazzata, e in tutta la sua risposta lo sento ridere.

Corro in salotto, e lo vedo in piedi sulle scale.

-Dammi quel telefono- gli ordino righiando.

-Vieni a prendertelo- propone.

Corro verso di lui, che con mia grande sorpresa non si muove di un centimetro. Arrivo a un paio di metri da lui, e lo guardo confusa.

-Dammelo-.

Lui sorride, scrolla le spalle e mi mostra il telefono.

-Li hai cancellati!- esclamo ancora più arrabbiata, precipitandomi verso di lui per prendere il cellulare, ma quando sono abbastanza vicina Louis lo mette in tasca velocemente, mi  afferra per la vita e mi bacia, di nuovo. Ricambio timidamente il bacio, presa alla sprovvista per la seconda volta.

Ok, dopo tutte le lamentele a proposito delle volte in cui non l’ha fatto, credo stia recuperando bene. Si stacca di poco dalle mie labbra, e sorride.

-Ah!- esclamo quando mi prende in braccio di peso, come se fossi una sposa.

-Che fai? Mettimi giù!- rido, tirandogli uno scappellotto leggero dietro la testa.

Lui mi guarda assassino. Forse non avrei dovuto colpirlo.

-Questa me la paghi- sussurra.

-Che...?-.

Lou comincia a salire le scale, diretto verso la sua camera. Fisso la porta un po’ sconvolta.

Oddio. Non è un po’... non so, presto?

E adesso, zumba.

Sgrano gli occhi terrorizzata, cercando di scendere e buttarmi giù dal bancone.

-Che fai?!- esclama lui, tenendomi ferma cambiando mille volte la posizione, e finendo per portarmi in camera come un sacco di patate.

-Lasciami!- urlo, prendendolo a pugni sulla schiena -ti denuncio per tentato omicidio e sequestro di persona, e mollami!-.

-Sai che dovresti fare l’avvocato? Mi minacci troppo spesso di denunciarmi per questo e per quello- ride, lasciandomi cadere sul letto.

Zumba.

-No, aspet- comincio, vedendo che fruga nella tasca -non farl-.

Spalanco la bocca quando vedo che ha in mano il cellulare di El.

-Cosa?- chiede lui, confuso.

-Non stavi per prendere un preservativo?- sussurro.

Lui mi guarda e scoppia a ridere, gettando la testa all’indietro. E’ stupendo.

-Coglione, smettila, cosa dovevo pensare?- sbotto, mettendomi a sedere ai piedi del letto, un po' in imbarazzo. Lui cerca di smettere di ridere, poi mi si avvicina e sussurra:

-Non ho mica profilattici che spuntano da tutte le parti, sai?-.

Ridacchio anche io, maledicendo Herny.

Coglione.

-Allora, lo vuoi il telefono? Vuoi leggere i messaggi? Non li ho cancellati, prima volevo solo fermarti un attimo per baciarti- dice tenendo in mano il cellulare.

Ripensandoci, voglio leggere i messaggi?

No, in realtà no.

Ma è divertente giocare all’acchiapparella, quindi , li voglio leggere.

Mi avvicino e mi alzo, mentre Lou indietreggia, fino ad arrivare contro la porta del suo bagno. Lo seguo senza capire che cosa vuole fare, fino in bagno, e continua a camminare all’indietro.

-Vieni qui- sussurra, dimenticando un attimo il telefono.

Io ho i miei buoni propositi di cercare di prendere quel cazzo di telefono e tutto il resto, ma avere Louis che ti sussurra ‘vieni qui’ posso assicurare che fa sembrare molto meno importante quei messaggi di quanto possano essere. Mi avvicino, sorridendogli incapace di staccare lo sguardo dai suoi occhi azzurri. 
Quando solo abbastanza vicina, poggia la mano con il cellulare sulla mia schiena, e si avvicina per baciarmi. Intreccio le mie mani dietro il suo collo, ricambiando un po’ più convinta, questa volta. Sta recuperando alla grande, va bene.

Mi stringe i fianchi, sollevandomi leggermente da terra per spostarmi un po’ a sinistra.

-Che stai...- sussurro sulle sue labbra. Poi stacca una mano dalla mia schiena, e un istante dopo un getto d’acqua mi investe.

Brutto stronzo, mi ha portato nella doccia!

-LOUIS!- urlo, cercando di scappare, ma lui chiude la porta del box e mi spinge sotto l’acqua, che adesso è più calda.

-Coglione!- con una mano mi sposto via una ciocca di capelli dal viso, sputacchiando un po’ d’acqua. Louis mi stringe e mi tiene ferma accanto a lui sotto il getto, strappandomi un gridolino.

Annaspo e cerco di evitare di beccarmi il getto della doccia in pieno viso, ma senza grandi risultati.

-Certo che non sai proprio nuotare- ride Lou.

Gli batto un pugno sul petto, un po’ tanto incazzata.

-Ma almeno mettila più calda!- mi lamento, affondando il viso nella sua camicia per ripararmi dall’acqua.

-Guarda-.

Alzo la testa sbattendo disperatamente le ciglia per proteggermi gli occhi dall'acqua, e vedo l’iphone di Eleanor morire definitivamente in mano a Louis, che lo tiene proprio sotto il getto.

-Ma no, stup- certo che ci ha preso gusto a zittirmi.




 

-Bells!- urla Liam, entrando in cucina, mentre io, Louis e Harry stiamo facendo colazione. Harry l’ha presa bene. La storia di Lou, intendo.

E’ strano da dire, mi sembra ancora assurdo che Louis ieri mi abbia baciata e tutto il resto. Comunque Styles sembra aver perso ogni interesse per me e da ieri sera, quando ci ha trovati avvinghiati sul divano a “guardare un film”, non fa altro che prenderci in giro. Quindi l'avevo vista giusta, non era davvero innamorato di me, aveva solo gli ormoni sballati da una ragazza che girava per casa.

-Liam!- urlo di rimando, spaventando Harry, a cui va di traverso il succo.

-Oh, stai sciolt e disinvolt, che sennò ti strozzi- gli dico battendogli una mano sulla schiena mentre lui tossisce. Beve e poi fa un respiro normale, prendendo un pancake dal piatto costantemente riempito da Louis, che, ai fornelli dietro di me, sta cucinando da mezz’ora. Non è ancora riuscito a sedersi, perchè puntualmente ogni volta che tentava di prendere posto a tavola, si accorgeva che io e Harry, complici, avevamo mangiato tutti i pancakes.

Liam ride, prendendo a sua volta un dolce e ci spalma sopra un abbondante strato di nutella e fa per sedersi al posto di Louis, accanto a me. 

Appena si appoggia allo schienale, lo spingo via, appoggiando un piede sulla sedia.

-Questo è il posto di Louis- gli spiego in tutta calma.

Il mio ragazzo -Dio, che effetto strano dirlo e riferirsi a Louis- si gira e mi sorride, chinandosi per darmi un bacino.

Liam sbuffa divertito, e si siede sulla sedia accanto a Harry, mettendo finalmente in bocca il pancake.

Louis arriva con un altro piatto di pancakes, ma anzichè metterlo al centro del tavolo come faceva prima, lo mette davanti al suo posto e si siede, cominciando a mangiare.

Io, Harry e Liam lo guardiamo male.

-Abbiamo fame- mi lamento.

-Anche io, sai?- Lou sputacchia qualche briciola -avete mangiato tutto-.

Harry si alza sbuffando e mentre passa davanti al posto di Louis, gli preme la testa contro il piatto, facendogli attaccare la fronte al pancake appena spalmato di nutella. Io e Liam ci guardiamo, per poi coprirci la bocca con le mani per non scoppiare a ridere, e Harry esce di scena come nulla fosse. Louis alza lentamente la testa, sulla sua fronte una chiazza appiccicosa di crema al cioccolato.

Solleva gli occhi e fissa una goccia di crema colargli sulla fronte. Poi abbassa lo sguardo per puntarlo nei miei occhi, e alla sua espressione disperata non riesco a trattenere le risate.

-Cazzo ridi?- borbotta.

-Mmm, niente-.

Avvicino una mano alla sua fronte e appoggio un dito sulla nutella, togliendogliene un po’ e poi spalmandogliela sul naso.

-Adesso è pandan completo- dico soddisfatta.

Louis alza una mano come per chiedere permesso di parlare, socchiudendo gli occhi, ma prima che possa aprire bocca Liam si alza da tavola rubandogli un dolce.

-Scusate ma prima che mi tiriate dentro una delle vostre lotte e mi usiate come scudo umano, me ne vado. Buona giornata e possa la fortuna essere sempre a vostro favore, che vinca il migliore, ciao ciao- farfuglia Payne affrettandosi verso la porta della cucina e sparendo oltre la soglia.

Guardo Louis che non si è mosso di un centimetro dalla sua posa irritata. Mi sistemo meglio sulla sedia, a gambe incrociate, e appoggio i gomiti sulla tavola e mi prendo il mento tra le dita.

-Ditemi William, che cosa turba il vostro subconscio?-.

Lou spalanca gli occhi per poi socchiuderli di nuovo una frazione di secondo in un’espressione incazzata, e appoggia le mani sul tavolo.

-Ho della nutella sulla fronte-.

-Meglio che vi puliate, prima che accorra qui il signorino Niall per mangiarvi- commento, prendendo il cucchiaino con cui avevo mescolato lo zucchero nel the e usandolo per raccogliere la crema dalla fronte di Louis.

-Vatti a lavare dopo che sennò resti appiccicato come se avessi la colla vinavil di Muciaccia sulla testa-.

Lou sorride, prendendomi il polso con una mano, fissando le sue dita attorno alla mia mano.

-In circostanze normali,- ridacchia -adesso ti rincorrerei con la prima cosa che mi capita tra le mani per sporcarti, ma ho troppa fame per mettermi a correre-.

-Allora fai il pieno che non si sa mai. Vado a vedere che combina Payne, mangia in fretta-.

Mi alzo e gli scompiglio i capelli e poi faccio una corsetta, con le braccia e il corpo leggermente protesi in avanti, per uscire dalla cucina alla ricerca di Liam.

-Corri come uno struzzo- urla Lou.

-Come te!- rispondo cercando l’altro ragazzo in salotto.

-Ehi Liam- chiamo, sbirciando in corridoio. 

-Harry?- urlo, avvicinandomi alle scale.

-Siete vivi?- chiamo ancora, fermandomi nel mezzo del corridoio in attesa di una risposta. Niente. Mi volto e corro di nuovo in cucina, quando attraverso la porta sorrido vedendo Louis così spettinato.

-Ehi struzzo, gli altri due si sono teletrasportati in un’universo parallelo-.

Mi siedo sul tavolo, sul lato opposto a Louis.

-Scendi- quasi mi ordina.

-Scusa?- chiedo un po’ irritata.

-Scendi, se non vuoi che venga lì a morderti un braccio- ripete, stavolta guardandomi -sei accanto alla colazione-. 

Lo fisso ancora senza capire perchè gli do tanto fastidio.

-Vuoi fare la fine della colazione? Spostati- ridacchia, spingendomi giù.

Aggrotto le sopracciglia, continuando a non capire, ma lo accontento e mi siedo accanto a lui. Un ciabattare mi fa voltare verso la porta, dove sbuca Harry, in pantofole e boxer, intento a leggere qualcosa sul cellulare.

-La colazione è sul tavolo. La colazione si mangia. Tu sei sul tavolo. Gli fai venire voglia di mangiarti, ma non letteralmente, non so se mi spiego, Bellissima- scherza senza sollevare lo sguardo dallo schermo dell’iphone.

-Non dovresti origliare- rimbecca Lou, mentre io ridacchio adesso che ho capito il senso di quello che mi aveva detto poco fa.

-E tu non dovresti lasciare la luce accesa, è uno spreco Tommy-.

-Harry, sei in vena di soprannomi oggi?- mi intrometto.

-Sì, si nota?- chiede facendo finta di guardarsi, come se avessi notato qualcosa di nuovo nel suo abbigliamento.

-Ah no, figurati, sono io che ho un grande spirito di osservazione, Eddy-.

-Meno male. Comunque Lou, ci hanno invitati a una prima stasera- continua Harry, alzando finalmente lo sguardo per guardare prima Louis e poi me.

Fa un pausa, sperando che qualcuno di noi due gli legga nel pensiero.

-Pensi- si blocca di nuovo e mi guarda -di venire?-.

-Bells?- Lou mi rigira la domanda, scrollando le spalle.

-Cosa? Vai- dico ovvia.

Lui ride -No, intendo, vieni con me?-.

-Ah- guardo Harry, poi Louis, poi il vuoto -emh...no-.

-Dai, per favore!- 

-Possiamo portare chi vogliamo- aggiunge Harry, sempre sorridente -sarà divertente!-.




 

Un mese dopo.

D’accordo, posso dire di aver scoperto di non essere una ragazza fotogenica. O meglio, diciamo che non sono una ragazza adatta alla vita di Louis, probabilmente. Non credevo fosse così, ma il salto tra la migliore amica e la fidanzata ha reso le cose decisamente troppo difficili. Improvvisamente tutti si interessano a me, a chi sono, che cosa faccio, da dove vengo, se vivo a casa di Louis, se facciamo sesso, se sono lesbica, se sono un’altra copertura per la larry, se ci vogliamo sposare, dove ci vogliamo sposare, che dentifricio uso, se uso gli assorbenti, se poi vado al supermercato e non compro gli assorbenti allora sono incinta e quindi facciamo sesso, e il nostro bambino, come si chiamerà? Maschio, femmina o gemelli? 

Non sono abituata ad essere al centro dell’attenzione, ma sto facendo del mio meglio per non sembrare una completa idiota e non far pesare a Louis il fatto che non sono una ragazza a cui piace ‘mostrarsi’. 

Spazzolo con un po’ troppa enfasi una ciocca di capelli, strappandone qualcuno. Appoggio quindi la spazzola al piccolo comò nella mia camera, sbuffando leggermente. Io amo Louis, e vedere che sta male perchè io non mi sento a mio agio sotto i riflettori mi fa stare male: è una specie di piccolo circolo vizioso; per questo ho chiesto alla ragazza di Liam di darmi una mano, di farmi un piccolo corso su come comportarsi in pubblico, diciamo. Perchè io sono davvero una frana. Senza speranza.

Per un po’ avevo sperato in qualcosa di nuovo, un nuovo album, una nuova ragazza, qualcosa che facesse dimenticare a tutti della mia esistenza. Ma a quanto pare al nuovo album cominceranno a lavorare a settembre, Harry e Niall sono decisi a restare single e non ci sono altre strane novità. E’ una calma piatta, e questo nulla di notizie mi rende la cosa più interessante. 

Dei colpi leggeri alla porta mi fanno voltare, e poco dopo Harry infila la testa nella stanza. Di solito aspetta che io gli dica che può entrare, per evitare eventuali situazioni imbarazzanti.

-Ehi- dice.

-Ehi- alzo una mano sorridendo.

-Credo che ci sia una sopresa per te- mi spiega -vieni?- chiede poi, allungando una mano oltre la porta. La cosa si fa interessante. 

-Che tipo di sorpresa?- chiedo prendendo la mano e seguendolo fuori dalla mia camera e poi giù per le scale.

-Se te lo dicessi, non sarebbe più una sopresa- ribatte.

-Touchè- scrollo le spalle, divento più curiosa ogni gradino che scendo.

-Gemma!- quasi urlo vedendo la sorella di Harry davanti alla porta d’entrata. Devo dire che questa ragazza mi va troppo a genio, davvero. Lei mi saluta sorridente, venendoci incontro.

-Ti dispiace se ti curioso nell’armadio? No vero? Perfetto ciao- dice ad una velocità assurda, schizzando su per le scale.

-Cosa?- farfuglio confusa, mi blocco osservando la ragazza entrare nella mia camera. Harry è costretto a tirarmi per un braccio per farmi muovere, spingendomi poi verso Louis.

-Mi dite perchè quella pazza è nella mia camera?- cerco di ridacchiare, ma in effetti la cosa non mi fa poi così piacere.

In tutta risposta, Louis sventola una grande busta gialla piuttosto spessa che tiene nella mano destra. Allunga l'altro braccio per cingermi la vita e avvicinarmi a lui e io gli appoggio le mani sul petto.

-Siamo stati un po’ troppo impegnati ultimamente, non trovi?- sorride guardandomi negli occhi. Sprizza energia, non saprei come altro spiegarlo. Un bambino con il nuovo giocattolo.

-Un po’- annuisco -quindi?-.

-Quindi, be’- fa una pausa, per stuzzicare la mia curiosità. Gli do un leggero pugno sullo stomaco per incitarlo a confessare. Louis non riesce a smettere di sorridere.

-Parla, Tomlinson-.
 







Yep.

*si nasconde sotto il mantello dell’invisibilità di harry potter*

*sventola una bandiera bianca*

credo che tutti abbiano rimosso qualsiasi ricordo di questa storia ahhaha no non c’è niente da ridere, scusatemi tantissimo, è tutta colpa mia. tra la scuola, una cosa e l’altra non ho proprio avuto più tempo per scrivere. lo so che dopo essere mancata per 72184318419346289 giorni adesso mi odiate e non avete nessuna voglia di perdonarmi :c

poi, se qualcuna di voi scrive, vi faccio una domanda: solo io ho problemi con l'editor, da quando l'hanno cambiato? cioè, quando copio e incollo il testo ogni 'a capo' si raddoppia, e mi da fastidio perchè mi 'rovina' la grafica (adesso postando non so se verrà fuori come nell'anteprima o no, ma vabbe') 
per quanto riguarda la storia, manca un solo capitolo (o due, non lo so, dipende da quanto tiro avanti la fine: so cosa succederà ma non so nè come nè quando quindi mmmmmah lo scopriremo) sigh. avrò nostalgia di bells e lou.

Tutti: noi NO! non ne possiamo più, falli scopare e finisci la fanfiction che ci hai rotto i coglioni anche troppo!

anche se siete tutte carine e coccolose, so che lo pensate. 
spero che stiate tutte bene perchè non ho più notizie da mesi di qualsiasi persona avessi conosciuto qui o su altri siti purtroppo (perchè sono anche una capra nel mantenere i rapporti) ssssso, scusatemi ancora, buona pasqua buone vacanze e statemi bene ragazze, vi adoro :)


ps. se volete mi trovate su twitter, @xchasingdream :)

 

  
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