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Autore: ItsRya    20/04/2014    4 recensioni
«Louis» lo chiama il riccio, il liscio lo guarda inclinando la testa «Esci con me».
La risposta è ovvia.
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Mute!Louis.
Larry Stylinson, little love.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Macciao, lovelies!
Prima di tutto, buona pasqua!
So che dovrei continuare a scrivere il settimo capitolo della long, ma, ma. Non riesco ad andare avanti, in poche parole ho il blocco dello scrittore, se scrittore mi posso definire, haha. Ieri sera stavo giocando a PokeMMO (perché sono una nerd e amo i Pokemon, okay?) quando mi viene l’ispirazione per questa piccola One-Shot. L’ho scritta in due ore, forse di meno. Non ne ero per niente convinta, a dir la verità, ma dopo essermi sentita bestemmiare addosso da Letizia (giuro che guarderò appena possibile Letters To Juliet) ho deciso di pubblicare. È anche un modo per farmi perdonare l’assenza nell’altra fan fiction, alla fine.  
Parlando della storia, c’è mute!Louis. Grazie a questa one-shot, ho imparato un sacco di cose sul linguaccio dei segni. A proposito di questo: ci sono diversi modi di parlare attraverso i movimenti del corpo, diversi per ogni lingua, ovviamente. Tutti i gesti che fa Louis in questa one-shot, sono in Italiano.
Detto questo, spero vi piaccia quello che leggerete. Se avete voglia e tempo, lasciatemi una recensione con scritto quello che pensate su questa storia! :D
Love you all and may the odd be ever in your favor, goodbye! xx

 
You don’t need words.
«Lou?»
Louis si gira, osservando il suo migliore amico Liam e il suo fidanzato Zayn davanti alla porta di casa, con le giacche addosso e pronti per uscire. Inclina la testa di lato, segno che stava ascoltando.
«Noi andiamo, sicuro di voler stare in casa da solo?» chiede Liam, avvicinandosi al ragazzo seduto sul divano.
Louis annuisce, sorridendogli con incoraggiamento e alzando il pollice della mano destra.
«Okay allora» gli sorride, accarezzandogli i capelli dolcemente «suona alla porta di Niall se hai bisogno, okay?».
Niall era il loro vicino di casa, un ragazzo irlandese arrivato da poco, ma con cui avevano subito fatto amicizia. In più era sempre sorridente, infondeva allegria a tutti.  Louis annuisce ancora indicandogli la porta con un gesto della mano mentre sorride.
«Fai il bravo, d’accordo?» gli dice Liam, per poi avvicinarsi a Zayn e intrecciare le dita della mano con le sue.
«Ci vediamo fra qualche ora, ciao Lou!» lo saluta il ragazzo.
Louis sente anche il saluto di Zayn prima che la porta di casa sia chiusa. Appena sente il rumore di una macchina che fa marcia indietro nel vialetto, sospira, chiudendo gli occhi e appoggiando la testa contro lo schienale del divano. A volte vorrebbe essere normale, così da poter vivere una vita come quella del suo migliore amico, con un fidanzato e una vita senza controlli dal medico ogni due mesi e senza sentirsi un peso per tutti. Non ricorda un attimo della sua vita in cui non si è sentito dispiaciuto per i suoi amici, o per i suoi famigliari. Fin da quando era piccolo, i suoi genitori hanno speso soldi extra per le sue visite mediche e per la scuola per le persone sordo-mute oltre a fargli frequentare la scuola normale, perché non volevano che loro figlio pensasse di essere diverso dagli altri bambini.
Louis non è sordo, è soltanto muto, e a volte suo padre scherzava dicendo «tu pensi troppo e non dici mai nulla» e il liscio sorrideva sempre a queste parole, perché era come se fosse lui a non voler parlare, non il suo handicap.
Sospira ancora una volta, alzandosi dal divano e stiracchiandosi. Non ha molta voglia di stare solo, a dire la verità, ma non voleva far rimanere a casa Liam nel giorno del suo primo anniversario con Zayn. Sa che sarebbe rimasto con lui, se solo glielo avesse chiesto. Liam ha la brutta abitudine di mettere Louis prima di qualsiasi altra persona, perfino di se stesso, e non fa altro che appesantire la sua sensazione di essere un peso.
Guarda l’orologio, notando che sono solo le otto, magari può fare un salto da Niall, dopotutto non lo vede da alcuni giorni. Prende la felpa appoggiata sopra lo schienale del divano e il cellulare –se mai Liam dovesse mandargli un messaggio per sapere come sta (sa che lo farà)- e le chiavi di casa. Sente lo stomaco brontolare e porta una mano a massaggiarlo, spera che il biondo abbia un pacchetto di quelle patatine che gli piacciono un sacco. Chiude delicatamente la porta dietro di lui, prima di dirigersi verso la casa di fianco. Sente delle risate provenire dalla finestra mezza aperta, Niall non è da solo.
Si chiede se sia il caso di conoscere delle nuove persone o se tornare in casa e guardare qualche noioso programma televisivo. Non gli dispiacerebbe conoscere nuove persone, in fondo solo Liam, Zayn e Niall sono suoi amici.
Appena arriva alla porta rossa con il numero 6 scritto sopra, alza una mano e bussa. Una risata più forte e roca gli invade le orecchie, facendolo rabbrividire. Non ha mai sentito una risata così: è abituato a quella dolce e moderata di Liam e a quella allegra di Niall, ma una risata come quella… se dovesse associarlo a un cibo, la assocerebbe al cioccolato fondente. E lui ama il cioccolato fondente.
La porta davanti a lui si apre di scatto, facendolo sobbalzare. Una chioma bionda e un paio di occhi azzurri fanno capolinea da dietro la porta.
«Oh, Lou!» esclama Niall, sorridendo.
Louis ricambia il sorriso, inclinando la testa di lato.
«Cosa ti porta qui? Hai bisogno di qualcosa?» chiede il biondo, facendo un passo indietro per far passare il castano.
Louis scuote la testa, indicandosi prima di portare il braccio destro contro lo stomaco, appoggiare il gomito sinistro sul polso destro e girare la mano sinistra in senso orario vicino alla testa. Niall sorride, annuendo. Grazie a Liam e a Louis ha imparato alcuni significati dei gesti che deve fare il liscio per farsi comprendere.
«Eri annoiato, quindi? Hai fatto bene a venire qua, c’è un mio amico che ti voglio presentare!».
Louis lo segue fino in salotto, dove vede il ragazzo più bello che abbia mai visto.  I ricci scuri sono costretti all’indietro da una fascia colorata, gli occhi verdi lo stanno osservando curiosi e un leggero sorriso gli arriccia le labbra.  Louis guarda Niall, portandosi il pollice e l’indice ai lati del mento e poi abbassare la mano, chiudendo le due dita tra loro, e arrossisce. Il biondo sorride, alzando gli occhi al cielo. Quando riporta lo sguardo sul riccio nota che lo osserva con un sopracciglio alzato, confuso. Louis arrossisce ancora, portandosi un pugno chiuso al mento e toccandosi due volte, prima di guardare Niall in attesa che dia spiegazioni.
«Harry, ti presento Louis, Louis, questo è Harry» li introduce il biondo.
Il riccio si alza e porge una mano al liscio, il quale la stringe delicatamente.
«Cos’erano quei segni, prima?» chiede curioso, abbassando leggermente lo sguardo per incontrare quello di Louis.
«Ha detto che sei bello, e si è scusato» risponde Niall, appoggiando una mano sulla spalla del liscio «Louis è muto, Haz».
Harry sgrana gli occhi «Oh» esclama «mi dispiace».
Louis decide di non voler anche la pietà di Harry e guarda il biondo, alza una mano e si da due colpetti al fianco destro, sorridendo leggermente.
«Mi usi solo per il cibo, vero?» brontola scherzosamente l’irlandese, fingendo di guardarlo male e andando in cucina.
Louis torna con lo sguardo al riccio, e inclina la testa di lato quando nota che lo sta osservando. Harry gli sorride, poi lo indica con un dito e si porta il pollice e l’indice ai lati del mento, facendo lo stesso gesto che ha fatto il liscio qualche minuto prima. Louis arrossisce furiosamente, abbassando velocemente lo sguardo. Quasi gli vengono le lacrime agli occhi: non è abituato a essere definito “bello” e il modo in cui l’ha fatto Harry è dolcissimo e non sa neanche spiegare il perché.
«Siediti con me sul divano, Louis» dice il riccio, e quasi il liscio si scioglie a sentire pronunciare il suo nome con quella voce roca e dolce.
Lentamente, si siede affianco a lui sul divano, appoggiando le mani sudate sui jeans neri che indossa e guardandosi intorno a disagio: Harry lo sta guardando intensamente. Cos’ha da guardare? Ha per caso qualcosa sulla faccia? Si muove a disagio, sempre sotto gli occhi attenti del riccio, e sospira di sollievo quando Niall entra nella stanza, con un pacchetto nuovo di patatine in mano.
 
 
Per tutta la serata Harry non ha distolto gli occhi da Louis nemmeno un attimo, nemmeno quando parlava con Niall dei programmi per il giorno dopo.  Louis si diverte a vederli punzecchiarsi a vicenda, e ride quando il biondo lancia una patatina al riccio e questa rimane impigliata nei suoi capelli. Quando guarda l’orologio e nota quanto è tardi, si alza. Con le mani forma un triangolo, si indica e poi indica la porta, guardando il biondo, sapendo che avrebbe capito.
«Sì, immagino Liam sia tornato a casa a quest’ora.» sorride Niall, alzandosi e accompagnando Louis alla porta.
«Louis, posso accompagnarti a casa? È molto buio fuori» la voce di Harry lo fa sobbalzare.
Il liscio arrossisce furiosamente, sorpreso da quella domanda improvvisa. Lo guarda incerto, come se stesse decidendo cosa fare. Vorrebbe passare del tempo in più con il riccio, ma se dopo lo trovasse noioso? E se, poiché non può parlare, pensi sia una perdita di tempo? Tuttavia, annuisce lentamente, ancora insicuro. Harry sorride, mostrando due dolcissime fossette ai lati della bocca e prende la giacca, incamminandosi fuori casa con Louis. Il liscio si gira, alzando una mano e sventolandola, salutando Niall, che ricambia con un sorriso e un’occhiata allusiva, facendolo arrossire.
Purtroppo per Louis, Niall è il suo vicino di casa, quindi la porta è a pochi passi. S’intravede la luce dalla finestra, Liam è già tornato a casa. Sospira, fermandosi davanti alla porta e girandosi verso Harry. Si porta la punta delle dita sul mento e poi porta la mano in avanti, guardandolo negli occhi, sperando capisca. Il riccio lo guarda sorridendo.
«Prego» mormora.
Louis arrossisce e apre la porta di casa, facendo un piccolo passo in avanti.
«Louis» lo chiama il riccio, il liscio lo guarda inclinando la testa «Esci con me».
La risposta è ovvia.
 
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Si danno il loro primo bacio al terzo appuntamento, e tutti e due hanno capito qualcosa di entrambi. Harry ha imparato che quando Louis sta ascoltando attentamente qualcosa inclina la testa di lato, e che quando vede qualcosa che gli piace si copre lo stomaco con entrambe le braccia. Louis, invece, ha imparato che a Harry piacciono molto le bandane, e ne porta una diversa ogni giorno, e ha imparato anche che gli piace far felici le persone.
La sera del loro terzo appuntamento, Harry lo porta in una piccola pizzeria vicino al Tamigi, e Louis rimane a bocca aperta quando si siede al tavolo, notando che si trova proprio davanti ad un’immensa finestra, da cui si vede il fiume con tutte le luci di Londra. Si gira verso il riccio con gli occhi che brillano, ringraziandolo con lo sguardo.
«Sono felice che ti piaccia» risponde dolcemente il riccio, accomodandosi vicino a lui.
La cena passa velocemente, Harry parla per tutto il tempo e Louis lo ascolta interessato, parla della sua amicizia con Niall, della sua famiglia, del lavoro che gli piacerebbe fare e di tutto quello che gli passa per la mente. Dopo che Harry ha pagato il conto, ignorando i colpetti che gli dava Louis sul braccio con un’adorabile broncio sul viso, propone al liscio una passeggiata, ricevendo in risposta un sorriso e un pollice in su.
«Louis, posso fare una cosa?» chiede Harry, dopo cinque minuti di silenzio.
Il liscio lo guarda annuendo. Il riccio si indica con un dito, poi congiunge il pollice con tutte le altre dita, si porta la mano alla bocca e poi indica Louis, guardandolo con un sorriso dolce.
La risposta, sono le labbra del liscio sulle sue.
 
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Louis si indica con un dito, incrocia le braccia al petto e poi indica Harry, sorridendo.
«Anche io, piccolo» mormora dolcemente il riccio in risposta, baciandolo poco dopo.
 
 
  
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