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Autore: EmilyG66    20/04/2014    1 recensioni
Un’altra fanfiction su Jareth e Sarah, i personaggi non appartengono a me, tranne la madre del re dei goblin, ma al film Labyrinth con David Bowie e Jennifer Connelly. (Il nome di Hoggle è in italiano)
Passano gli anni e Sarah cresce ricordandosi ogni singolo giorno del suo viaggio nel labirinto e dei suoi abitanti. Suo fratello Toby, ormai grandicello, la rispedisce indietro nel labirinto. Rimarrà affascinata dal re dei goblin o lo rifiuterà anche alla fine?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jareth, Sarah
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ora appartieni al labirinto, e anche se Toby non ti avesse desiderato qui, tu sei la prima umana che abbia mai superato il mio labirinto. Saresti destinata a rimanere qui per sempre, prima o poi. Queste sono le regole.-
Dichiarò incrociando le braccia.
Sarah si infuriò e cominciò ad urlargli contro finché non si calmò del tutto. Sapeva che comunque non sarebbe cambiato niente.
Jareth aveva uno sguardo serio e assente.
-Non è giusto.-
Gli disse Sarah.
-No, infatti. Però è così che va.-
Rispose Jareth, ricalcando alla perfezione le ex parole dell’umana quando stava percorrendo il suo labirinto
. -Ti odio.-
Sussurrò alla fine Sarah tristemente e con lo sguardo a terra.
Il re dei goblin si sentì male, le parole avevano potere e queste erano di pura verità.
Le alzò il mento con due dita.
-Lo so.-
Si guardarono per un po’ negli occhi prima che Sarah scacciò via la sua mano e uscì sbattendo la porta.
Il re dei goblin alzò le spalle e la seguì giù per i corridoi.
-Dove pensi di andare preziosa?-
Le sussurrò in un orecchio quando l’ebbe raggiunta.
“Dove mi pare!...Un momento…mi ha chiamata di nuovo preziosa?”
Pensò ricordandosi di quella parola in una sua canzone, scosse la testa e si adirò.
-Da qualsiasi parte basta che sia abbastanza lontano da te!-
Disse l’ultima parola sprezzante e si girò, guardandolo dritto negli occhi.
-Vado dai miei amici se proprio ci tieni a saperlo!- Finì.
-Come vuoi.-
Rispose Jareth.
Fece comparire un cristallo, ci giocò un po’ sempre osservato da Sarah e infine glielo lanciò.
Non appena Sarah lo prese sparì dal corridoio.
-Fatto.-
Ammise il re dei goblin andandosene.
Sarah si ritrovò esattamente nella foresta e camminò fino ad incontrare i suoi amici poco lontano da lì.
La giornata passò tranquilla, nonostante il fatto che Sarah si sentiva ogni minuto di più una prigioniera.
-È stato bello passare così tanto tempo con voi, ma ora devo tornare al castello.-
-Perché?-
Chiese Gogol.
-Perché dovrò vivere al castello d’ora in avanti, rimarrò per sempre qui. Tra un mese J…il re dei goblin mi farà andare a casa per l’ultima volta, poi non rivedrò mai più: ne mio fratello, ne mio padre o chiunque altro conosca.-
Ammise mentre una lacrima cominciò a scendere dal suo viso.
I suoi amici le diedero uno sguardo compassionevole e degli abbracci.
-Beh guarda il lato positivo, tu hai sempre noi.-
Ricordò Gogol.
Sarah sorrise, anche se i suoi occhi erano colmi d’acqua pensando a tutto ciò che avrebbe perso.
-Già. Grazie amici miei, se non fosse per voi…-
-Oh, non dire sciocchezze. E adesso vai, sciò. Fai vedere a quel Jareth chi è la campionessa del labirinto, fagli vedere chi è Sarah!-
La incoraggiò Gogol mentre gli altri concordavano.
Sarah ridacchiò, si asciugò una lacrima e annuì decisa.
-D’accordo. Ci vediamo domani.-
Ammise autoritaria, doveva smetterla di piangere. Quello era il suo destino, e non era neanche tanto orribile.
Camminò per poco tempo quando le venne un dubbio.
-Come ritorno al castello? Non dovrò attraversare tutto il regno di nuovo vero?-
In quell’istante apparve il re dei goblin.
Sarah sobbalzò lievemente ma poi con sfida gli chiese:- Che cosa ci fai qui?-
Jareth fu molto impressionato dal suo spirito forte, era quello che gli piaceva di lei. Il fatto di non arrendersi mai la rendeva speciale ed unica ai suoi occhi.
-Sono venuto per riportati al castello. È tardi e quasi ora di cena.-
Ammise.
-Bene.-
Rispose Sarah convinta.
-Ho già mangiato a casa di Gogol però, grazie. Vorrei solo andare a dormire.-
Finì l’umana.
-Come vuoi.-
Rispose il fae.
Con un altro cristallo erano già al castello.
Jareth mostrò a Sarah la sua stanza e la invitò a coricarsi dandole la buona notte, lei ricambiò fredda.
Appena il re dei goblin uscì dalla…“Poteva andare peggio.” Pensò.
Quella sera, mentre era a letto, fece materializzare il solito cristallo e vi guardò dentro.
Vide Sarah che si rigirava nel suo letto.
-Oh preziosa…-disse baciando l’immagine di Sarah. -Perché non hai voluto essere la mia regina?- si domandò, poi sorrise.
-Avrò tutta l’eternità per scoprire il perché. Buona notte, ci vediamo domani.-
Quando Sarah si destò avrebbe preferito non svegliarsi. Non voleva trovarsi lì, ma si fece coraggio e cercò qualcosa da mettersi.
-Visto che sono qui tanto vale vestirmi con abiti giusti. Non credo che il re dei goblin mi spedirà dei pantaloni e non voglio che mi presti i suoi!- Ammise.
Aprì i vari armadi per trovarci innumerevoli vestiti e, come supponeva, nessun paio di pantaloni.
-Che cosa avevo detto io?-
Domandò a se stessa ironicamente.
Prese il primo abito lungo che trovò. Era azzurro scuro con dei bellissimi ricami e un velo sovrapposto, scollo a cuore e maniche a tre quarti ricoperte da un elaborato pizzo.
-Sempre meglio di niente. Ho sempre voluto sembrare una principessa quando ero piccola.- Disse.
Doveva ammettere però che i vestiti erano molto belli.
Uscita dalla stanza cominciò a vagare per trovare la sala da pranzo, la trovò quasi subito. Tuttavia, seduto all’enorme e lunga tavola, c’era Jareth che stava facendo colazione.
Avrebbe voluto tornare indietro ma si ricordò di essere forte, avrebbe dovuto passare con lui il resto della sua vita ora immortale, tanto valeva essere alla pari.
Inoltre il suo stomaco stava protestando. Si fece strada verso il re che subito l’aveva notata.
Lui si alzò in piedi, come segno di educazione, per salutare la sua ospite.
-Preziosa. Sono felice della tua presenza qui questa mattina.-
Ammise prendendole una mano, Sarah la ritirò prima che potesse baciarla.
-Temo sarà così per molto tempo.-
Rispose fredda.
Jareth non si scompose, solo alzò le spalle.
-Bene. Mi permetti?-
Chiese scostandole la sedia.
“Non sembrava, ma è educato il re dei goblin. Mi piace l’uso del galateo.” Rifletté Sarah.
-Ho altra scelta?-
-No preziosa.-
Sorrise il re dei goblin, Sarah si mise a sedere e Jareth sistemò la sedia prima di sedersi a sua volta.
Ora erano vicini, Sarah sembrò fissare davanti a lei ma poi parlò.
-Ti pregherei di non chiamarmi in quel modo re dei goblin.-
Ammise, lui la osservò prima di bere del succo dal suo bicchiere.
-Ci proverò ma tu non chiamarmi re dei goblin. È troppo formale.-
-Va bene.-
Rispose lei impassibile.
  
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