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Autore: Alena18    20/04/2014    33 recensioni
Liam era un ragazzo dal cuore buono e generoso, era timido e gentile, sempre molto educato con il prossimo. Ma quegli aspetti del suo carattere non erano apprezzati dagli altri. Lui spesso era stato usato, preso in giro e addirittura picchiato dai suoi coetanei. Liam era vittima di bullismo, escluso ed emarginato da tutti, non aveva un rene e non veniva mai accettato da nessuno, ma nonostante tutto lui si rialzava sempre, andava avanti, affrontava tutto a testa alta, anche se a volte i colpi, i rifiuti che riceveva erano troppo forti.
Non capiva dove stesse il problema, era un ragazzo come tanti, con i suoi difetti ma anche con i suoi pregi. Perché tutti erano così ingiusti con lui?
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Sabato, 29 Agosto 2009
Caro Diario,
oggi è il giorno del mio sedicesimo compleanno! Anche se non ho molti amici ho deciso di dare una festa questa sera. Mia madre mi ha aiutato a decorare la terrazza di un albergo, non è molto grande ma a me piace. Ci sarà un rinfresco, della musica e ovviamente la torta. Sono un po’ emozionato, non so proprio cosa possa uscirne fuori ma spero di divertirmi. Magari così conquisterò la ragazza che mi piace e riuscirò a farmi altri amici. Incrocio le dita!
Vado a prepararmi.
Liam.”

 

Liam era in bagno a farsi la barba anche se non ne aveva molta, ma era o no il suo sedicesimo compleanno? Stava crescendo e voleva apparire più grande.
Non era molto apprezzato e rispettato al City of Wolverhampton College ma quel giorno il ragazzo era deciso a fare bella figura, a conquistare la ragazza per cui aveva una cotta e la quale lo aveva ignorato diverse volte poiché non lo riteneva alla sua altezza.
Liam era un ragazzo dal cuore buono e generoso, era timido e gentile, sempre molto educato con il prossimo. Ma quegli aspetti del suo carattere non erano apprezzati dagli altri. Lui spesso era stato usato, preso in giro e addirittura picchiato dai suoi coetanei. Liam era vittima di bullismo, escluso ed emarginato da tutti, non aveva un rene e non veniva mai accettato da nessuno, ma nonostante tutto lui si rialzava sempre, andava avanti, affrontava tutto a testa alta, anche se a volte i colpi, i rifiuti che riceveva erano troppo forti.
A volte si fermava davanti allo specchio e rimaneva a fissare il suo riflesso per delle ore cercando di capire cosa in lui non andasse. Per quanto volesse ignorare tutti, far finta di non sentire, farsi scivolare addosso critiche e insulti, lui spesso cedeva, non era di certo fatto di pietra. Alle volte si chiudeva in camera a piangere silenziosamente, cercando di reprimere i singhiozzi per non farsi sentire dalla madre. Non capiva dove stesse il problema, era un ragazzo come tanti, con i suoi difetti ma anche con i suoi pregi. Perché tutti erano così ingiusti con lui?
Di solito per non pensare alle risatine delle ragazze quando entrava in classe, o alle minacce dei bulli che lo malmenavano, Liam sognava ad occhi aperti il suo futuro, un futuro in cui lui era quello che desiderava essere, un cantante. Lui voleva essere una persona che riusciva ad arrivare al cuore della gente, a far spuntare il sorriso sui volti che erano rimasti spenti per molto tempo, lui voleva emozionare, aiutare, ridere e far ridere, piangere e far piangere. Quello era l’unico pensiero che riusciva a farlo andare avanti, oltre alla sua famiglia.

Terminato di fare la barba, il ragazzo prese il phon dal cassetto sotto il lavandino e cominciò ad asciugarsi i morbidi e abbastanza lunghi capelli biondo cenere. Li sistemò come era solito fare poi si infilò i boxer ed uscì per andare a vestirsi.
Non voleva essere elegante, lui era sempre stato sportivo nel vestire, così optò per una leggera camicia azzurra e un paio di jeans stretti blu, delle converse nere ed era pronto, mancava solo una spruzzata di profumo.  

Scese al piano di sotto dove trovò sua madre intenta a preparare i suoi dolcetti speciali da mettere accanto alla torta. Liam era molto legato a lei, la guardava e vedeva una donna piena di vita, lui era fiero di essere suo figlio e lei era orgogliosa dell’uomo che aveva cresciuto con tanto amore. Voleva davvero il meglio per suo figlio, sapeva che il ragazzo non era benaccetto a scuola, che non aveva molti amici, ma lei era certa che Liam non ne avesse nessuna colpa. Non riusciva a capire come certa gente potesse essere tanto cieca da non riconoscere un ragazzo d’oro quando ce lo avevano davanti. Ma era sicura che un giorno qualcuno se ne sarebbe reso conto.
Ora che lo vedeva lì, in piedi di fronte a lei, capiva quanto era cresciuto e ammirava l’uomo che era. Gli occhi le pizzicarono e ben presto si riempirono di lacrime. Piano scesero calde sulle sue guance. Liam l’abbracciò forte e non potette fare a meno di commuoversi anche lui.

 

Era da poco arrivato all’albergo. La festa sarebbe cominciata alle nove, mancavano pochi minuti all’arrivo dei primi invitati. Liam non vedeva l’ora di fare conoscenza con qualcuno, sapeva che probabilmente si sarebbe sentito in imbarazzo, lui era fatto così, ma almeno per una volta doveva mettere da parte la timidezza e lasciarsi andare.
Era agitato, non riusciva a stare fermo, aveva paura che la festa non sarebbe piaciuta, andava avanti e indietro, a destra e a manca per la terrazza senza mai fermarsi. Tremava leggermente, le mani erano umide, il cuore gli batteva forte per l’emozione. E se sarebbe stato un fiasco? Se non si sarebbe presentato nessuno? Se lo avrebbero preso in giro? Ma se invece si sarebbero divertiti tutti? E se avrebbe persino fatto colpo su qualcuna? In quel momento il ragazzo pensava a tutte le opzioni possibili. Ma ci credeva davvero, credeva fortemente in sé e nel successo che avrebbe potuto portare a termine quella sera.

Erano le dieci, non era arrivato nessuno, ma lui ancora non si calmava, probabilmente era anche più agitato. C’era ancora tempo, qualcuno doveva pur presentarsi no?
Aveva perso il conto di tutte le volte che si era fermato al minimo rumore, di tutte le volte che si era morso il labbro dal nervosismo, di tutte le volte che ansioso si era affacciato sperando che la prossima auto fosse quella di un invitato. Ma lui ci sperava ancora.

Erano le undici e trenta, ormai non c’era più nulla in cui credere, più niente in cui illudersi. Non sarebbe arrivato nessuno. Per l’ennesima volta era stato offeso, preso in giro, ignorato. Per l’ennesima volta si era sentito inutile, insignificante. Per l’ennesima volta si ritrovava a piangere in silenzio, deluso e demoralizzato. Come aveva potuto sperarci? Era arrivato a crederci così tanto, così profondamente da restare ancora più ferito, da sentirsi ancora più inesistente agli occhi di tutti.
Sua madre lo raggiunse sulla terrazza, lui aveva ancora le mani sul viso, i gomiti poggiati sulla ringhiera. La donna non sapeva che fare, si sentiva impotente, l’unica cosa che le venne spontaneo fare fu abbracciarlo, stringerlo sempre più forte per farlo sentire al sicuro, per fargli capire che lei ci sarebbe sempre stata. Era distrutta, non sopportava la vista del figlio in lacrime, sapeva che un giorno o l’altro non avrebbe più retto e si sarebbe chiuso in sé stesso. Non voleva vedere Liam rovinarsi, diventare freddo e insensibile, perché se la gente avesse continuato a comportarsi così con lui, probabilmente il ragazzo avrebbe smesso di essere quello che era, si sarebbe nascosto per sempre dietro un freddo muro di dolore.
-Tesoro, mi dispiace- non sapeva che altro dire, perché non c’era nessuna frase di consolazione che in quel momento poteva aiutarlo ad andare avanti.
-Mamma, ti prego, lasciami solo- sussurrò singhiozzando. Anche se la madre era l’unica persona su cui potesse contare, in quel momento aveva bisogno di restare solo, doveva soffrire in pace, in silenzio, come aveva sempre fatto. Solo che quella volta non sapeva se, come tutte le volte che aveva avuto delusioni, sarebbe riuscito a superarla.
Ma dove sbagliava? Voleva urlare, sgolarsi fino a che la rabbia e il dolore non fossero passati. Le lacrime gli rigavano il viso arrivando al mento e cadendo sulla fredda e nera ringhiera che stava stringendo tra le mani tanto forte da far diventare le nocche bianche. Gli occhi erano appannati ma Liam riuscì a vedere una piccola e graziosa mano poggiarsi delicatamente sulla sua. Quel tocco lo fece sussultare facendogli venire inspiegabilmente la pelle d’oca. Piano si voltò, deglutendo, chiedendosi chi potesse essere.
Appena incrociò gli occhi chiari della bellissima ragazza che aveva di fronte, il cuore prese a battergli forte. Respirò  profondamente, cominciò a sbattere gli occhi ripetutamente credendo che quello potesse essere solo frutto della sua immaginazione e della forte voglia che sentiva di voler parlare con qualcuno.
La ragazza lo fissava intensamente, il suo petto si alzava e abbassava irregolarmente. Aveva degli occhi incantevoli e le labbra carnose piano si schiusero pronte a dire qualsiasi cosa.
-Scusa il ritardo- fece un mezzo sorriso e lui non poté fare altro che ricambiare. La ragazza si portò una ciocca di capelli ribelli dietro l’orecchio e abbassò lo sguardo leggermente imbarazzata. Il biondo si affrettò ad asciugarsi le lacrime.
-Meglio tardi che mai- rispose facendola sorridere. Si sentiva davvero meglio, più leggero, più forte, si sentiva qualcuno.
-Allora… che ne dici di far partire un po’ di musica?- domandò la mora dondolando sul posto. Liam annuì e mise su la prima canzone che gli capitò a tiro. Un lento.
-Vuoi ballare?- chiese timido, ma come si era ripromesso di fare, prese coraggio e si avvicinò porgendole la mano.
-Con molto piacere- accettò lei. Il ragazzo venne investito da un profumo dolce e delicato. Lo respirò a fondo. Toccò con la mano poggiata sulla schiena della ragazza una ciocca dei suoi morbidi capelli neri. Era sicuro di averla già vista, probabilmente seguiva anche lei il corso di teatro.
-Tu sei Luce giusto?- gli chiese, quasi sicuro di aver azzeccato il nome. Il fatto era che pesava sempre a sfuggire ai bulli, era sempre troppo preoccupato di quello che avrebbero potuto fargli, non aveva tempo di accorgersi di quello che gli accadeva intorno.
-Sì, e tu sei Liam- affermò lei sicura. Il ragazzo si sentì felice, lei sapeva il suo nome, lei si era presentata alla sua festa, lei aveva avuto il coraggio di parlare allo sfigato. Lei probabilmente era un angelo.

Ballarono e parlarono forse per ore, ore in cui lui la conobbe veramente. Luce non era solo bella, era anche simpatica, dolce, gentile. Liam si rese conto di trovarsi bene con lei, il che era strano dato che aveva una cotta per una ragazza del tutto diversa da quella che aveva di fronte. Ma probabilmente aveva preso un abbaglio con Charlotte, capì che l’altra era come tutti gli altri. Fredda e meschina.
Liam le raccontò un po’ di lui, di quello che aveva passato, della sua famiglia e non aveva paura di scoppiare in lacrime, o di cedere all’imbarazzo perché lei gli stringeva forte la mano.
-Il tuo sogno è quello di diventare un cantante?- ripeté le stesse parole che aveva appena pronunciato il biondo.
-Sì ma ti prego non ridere- abbassò lo sguardo Liam. Era la prima persona, oltre a sua madre, a sapere del suo desiderio nascosto.
-Come potrei? Liam è bellissimo quello che mi hai detto! Tu… tu vuoi farti sentire, tu vuoi farti conoscere perché sei convinto di poter aiutare gli altri e questa è la cosa più bella che potessi scegliere di fare!- parlò piano, guardandolo diritto negli occhi.

-Come potrei diventare qualcuno. Io sono solo… io. Praticamente nessuno- sussurrò il ragazzo. Gli costava caro dire quello che stava dicendo perché sapeva che era la verità.
-Ed è proprio perché sei tu che diventerai qualcuno, e quando succederà io sarò lì. Sarò la tua fan numero uno!- gli accarezzò il viso. Liam un po’ imbarazzato, ma toccato da quelle parole d’affetto, abbassò ancora lo sguardo. Non pensava che al mondo esistesse una persona tanto speciale e meravigliosa, una persona che sapeva cosa dire, che sapeva essere sé stessa. Luce con un dito gli alzò il mento e fece incontrare di nuovo i loro occhi. Posò delicatamente le sue labbra su quelle del biondo. Liam chiuse gli occhi, gli cadde una lacrima, probabilmente di gioia.
Il suo cuore era a mille, poteva sentire il battito accelerato. Provava qualcosa che non aveva mai provato prima, qualcosa di unico, qualcosa che lo faceva tremare, che gli faceva scuotere il cuore dandogli una scarica elettrica potentissima. E lo stesso era per Luce, provava qualcosa per quello strano e riservato ragazzo dal primo giorno che lo aveva visto. Lei vedeva in lui quella luce, quell’emozione che non aveva mai colto in nessun altro.
Si staccò da lui piano, ancora con gli occhi chiusi mentre finiva di assaporare quel momento magico.
-Fidati di me- sussurrò a un centimetro dalle sue labbra. Liam deglutì, non era in imbarazzo, era solo stranamente e fortemente felice.

Il ragazzo decise di fidarsi ma prima di tutto si fidò di sé stesso.
Così, quello stesso anno, si presentò alle audizioni per X-Factor più determinato che mai. Lì conobbe quattro ragazzi che ben presto divennero i suoi migliori amici. Il destino li volle unire a formare quella che oggi è la più famosa boy band al mondo.
Liam ha seguito il suo cuore e ha trovato la sua strada grazie a Luce.
Ed oggi molte persone sono fiere di dire che Liam Payne ha salvato loro la vita, che Liam Payne le ha fatte ridere, piangere, emozionare, che Liam Payne è il loro Idolo.

 

“Sabato, 19 Aprile 2014
Caro Diario,
sono la persona più felice del mondo!!
Liam.”

 

Spazio autrice

Ed eccomi di nuovo qui con una nuova OS!!:)
Spero davvero che vi sia piaciuta, era da tanto che volevo scriverla ed oggi mi sono decisa finalmente.
Fatemi sapere cosa ne pensate attraverso una recensione, questa os mi piace molto e vorrei davvero avere un vostro parere
J
Allora recensite e grazie a tutte in anticipo
J
Baci
Alena18 xxx

P.S. Queste sono le mie altre due OS:

Nothing like Us:  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2528087&i=1

TU MI COMPLETI:  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1874921&i=1

E queste sono lemie fan fiction:

Una nuova vita:  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1531912

Welcome to the hell:  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2172199

Il Risveglio:  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2519515&i=1



  
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