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Autore: fulmineo    20/04/2014    1 recensioni
[True Justice]
Mini-fic. Il dolore per aver perduto l'amore, o avere creduto ciò, il dolore di non aver mai saputo la verità fino in fondo. E tutto il dolore che, alla fine, quando le strade si separeranno nuovamente, troverà finalmente riposo ed un cuore martoriato avrà la pace eterna.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate
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Passarono quasi tre mesi, sempre trascorsi tra il giocare con Dylan, l'evitare Sarah e di fare qualsiasi cosa le impegnasse la mente e le impedisse di pensare a quanto le era successo. Ma una mattina di Settembre, arrivò una chiamata sul cellulare di Juliet e costei rispose, poi Kane la raggiunse sul balcone.

"Una chiamata importante?" Chiese il boss, con la solita dolcezza.

"Mi hanno chiamata, Kane. A quanto pare, Jones è stato ucciso ed il suo sostituto, Damon Blakely, vuole che io vada al fronte per diventare il suo Comandante in Seconda. E' arrivato il grande giorno!"

"Quando partirai? Hai deciso?"

"Oggi pomeriggio. Non voglio più aspettare, Kane! Soffro troppo a stare qui e poi, non tornerò più!"

"Mi mancherai tanto, Juliet."

"Anche tu, Kane! Sei stato un mitico capo ed un grande amico." Disse la mora, abbracciandolo, visibilmente commossa e lui fece altrettanto, cercando di consolarla, sapendo quanto per lei fosse difficile andarsene, soprattutto per via di Dylan, col quale aveva legato moltissimo.

Juliet, quando si fu ripresa, si congedò da Kane, così da poter sbrigare le ultime cose e gli lasciò le chiavi del suo appartamento e quelle del suo SUV. La mora si fece un giro per la città, al fine di imprimersi nella mente quei luoghi che l'avevano vista nascere, crescere, gioire e soffrire, fermandosi sotto il palazzo nel quale era ubicato il suo appartamento, situato sopra a quello di Sarah.

Quando ritornò a casa di Kane, rimise l'uniforme che portava il giorno del suo ritorno a Seattle e mise in una sacca le sue cose più necessarie poi, dopo un'ultimo saluto a Kane e ad una mail inviata a Mason e Radner, chiedendo loro di non andare a salutarla per evitare di farla commuovere troppo, se ne andò.

Solo che i due ormai ex colleghi volevano che Juliet sapesse il motivo che aveva spinto Sarah a spezzare la loro promessa e fu Radner a mandare una mail alla bionda che, non appena l'ebbe ricevuta, mollò ciò che stava facendo e chiamò un taxi, per farsi accompagnare all'aeroporto.

Quando vi arrivò, una mezz'oretta dopo, chiese all'autista di aspettarla e lui annuì, così lei corse subito dentro per cercare la mora e riuscì a scorgerla, seduta su una delle poltroncine a fissare il soffitto "Juliet!" La chiamò e la mora sgranò gli occhi, quando la vide. Ma non era sorpresa, di vederla lì.

"E' inutile che ti chieda cosa ci fai qui, perchè immagino che Mason o Radner ti abbiano avvertita."

"E' stato Radner, ma ha fatto bene! Perchè non mi hai detto nulla?" Gridò la bionda, iniziando a piangere "Perchè mi lasci nuovamente? Credevo che ti fossi affezionata a Dylan e che saresti rimasta per lui, almeno!"

"Sarei rimasta volentieri, per lui. Ma sarebbe stato inutile, perchè sarei stata sola!"

Sarah chinò il capo, asciugandosi le lacrime "Mi dispiace immensamente, perdonami! Ma Robert, che è in affari con mio padre, l'ha minacciato e gli ha chiesto che, se lui non gli avrebbe permesso di frequentarmi, avrebbe sciolto la loro società!"

Juliet sgranò nuovamente gli occhi e sorrise appena "Sono stata davvero un'idiota, a non capire. Ma dillo a Kane ed agli altri, ti aiuteranno!"

"Lo sanno già e stanno raccogliendo le prove necessarie per arrestarlo." Dichiarò la bionda "Ti prego, Juliet, non andare via. Non lasciarmi!"

"Ormai non posso più tornare indietro. Mi dispiace."

Stavolta le parole di Juliet erano dolci, come il suo sguardo e Sarah rivide nella mora lo stesso sguardo che aveva l'unica notte in cui avevano vissuto il loro amore, quella in cui si erano scambiate la promessa di amore eterno.

"Almeno dimmi che tornerai."

"Non si sa mai cosa può accadere al fronte. Ma se dovessi sopravvivere, non tornerei più qui... Troppi ricordi, troppo dolore!"

"Ed io cosa farei qui , tutta sola?"

"Hai Dylan. E poi Kane, Mason e Radner non ti lasceranno mai. Inoltre, ti sposerai l'anno prossimo."

"Prima di allora, Robert sarà di certo arrestato! E poi cosa ne sarà di me?"

"Attenzione! I passeggeri del volo 737 diretto a Kabul sono pregati di recarsi al Gate 23!" Le interruppe la voce all'altoparlante e Sarah si perse nuovamente in un pianto disperato, quasi incapace da fermare, che aumentò d'intensità quando Juliet le diede le spalle e fece per andarsene.

"Aspetta! Aspetta, ti prego!"

Juliet si fermò, fissandola "Cosa c'è? Hai scordato di dirmi qualcosa?"

"Vorrei chiederti un'ultimo bacio." Singhiozzò la bionda, tra le lacrime "Un ultimo bacio."

"Non credo sia una buona idea. E poi devo andare o farò tardi!"

"Mi mancherai. T-Ti prego solo di tornare, Juliet. Io ti amo. Ti amo!" Disse la bionda, a capo chino e rimase così qualche minuto, finchè non vide Juliet innanzi a sè, molto vicina, che le sollevò il mento con l'indice e il medio della mano destra, posandole poi un dolce bacio sulle rosee e fresche labbra.

Sarah pianse e corrispose l'effusione, cingendo il collo della mora con le esili braccia ed anche Juliet si perse per pochi istanti in quel dolce bacio "Ora devo andare o perderò il volo. Stammi bene, Sarah e bacia Dylan da parte mia."

"Grazie." Disse la bionda, asciugandosi le lacrime "Io ti aspetterò fiduciosa, Juliet. Ti aspetterò ogni giorno, perchè so che non mi lascerai!"

Juliet si limitò a sorriderle, prima di darle nuovamente le spalle ed andarsene, sperando che la bionda l'aspettasse veramente e che non smettesse mai di amarla, proprio come le aveva ed avrebbe fatto.

E Sarah rimase lì in piedi a fissare Juliet mentre si allontanava ed un brutto presentimento s'impadronì di lei, ma non volle pensarci e se ne andò soltanto quando il volo di Juliet decollò.

A darle la forza necessaria ci pensarono il bacio di Juliet, le sue parole e molte altre cose, in primis il suo Dylan, avuto proprio dalla mora.

Ma la realtà era ben diversa da ciò che Sarah pensava ed il futuro era più che mai incerto.

  
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