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Autore: Stay away_00    20/04/2014    2 recensioni
So che le nuvole ti impediscono di vedermi.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao mamma.

No, non sono arrabbiata, ma mi piacerebbe,sai? Sarebbe meglio di sentirsi in questo modo Triste, svuotata, annullata Mi sento sempre così da un po’ di tempo, e non faccio altro che piangere. Non è un bene, vero? Mi dispiace.
Mi dispiace piangere, so che non lo vorresti e forse ti sto facendo soffrire dal posto in cui ti trovi ora, non vorrei mai che fossi preoccupata per me. Ma non posso fare a meno di pensare che se tu ora ti trovassi qui mi impediresti di sentirmi in questo modo, impediresti a loro di trattarmi male. Ricordo come quando a scuola affrontasti quei bulli che mi facevano tornare a casa piangendo, te lo ricordi? Avevano paura di te. E io in quel momento mi sentii così protetta, temo che non mi sentirò mai più al sicuro come mi sentii all’ora. Ho paura che non ci sarà mai più nessuno a potreggermi e tu sai quanto io sia impaurita dal mondo che mi circonda. Sai che rimarrei chiusa giorni interi nella mia camera a pregare per un miracolo, a pregare che qualcuno annulli quella che sono e mi faccia diventare più forte, più bella… più come te. Vorrei soltanto essere come te.  Tu eri sempre illuminata dal sole, con quel volto da bambina… ho sempre pensato che fossi davvero bella, te l’ho mai detto?
Ma a cosa serve pregare, adesso? A cosa serve chiedere aiuto a qualcuno che non ti ascolterà? Con tutte le persone che ci sono nel mondo, con tutti i bisognosi, con tutte quelle povere anime che sperano, sognano e non demordono, per coloro che non perdono la fede, quelle persone che non sono come me. Ci sono tutte quelle persone da aiutare e io non posso pretendere che lui ascolti proprio me. Io che non faccio altro che disprezzarlo, io che lo cerco dopo ogni incubo e che mi affido a lui quando ho la sensazione che il mostro sotto al letto mi afferri la cavaglia.
Alle volte sento le sue mani viscide, le immagino intorno al mio collo, lo immagino striscire nella mia camera. Quel mostro ha i denti aguzzi e si insinua nella mia testa. Ora ho paura di addormentarmi… mi mangerà il cervello, lo so.
E ho paura delle persone.
Sono terrorizzata da quelle che ridono.
Non mi piacciono gli occhi.
Non fanno altro che guardarmi.
Ridono e mi guardano.
Mamma, non ti ho mai detto quanto realmente mi facciano paura.
Vorrei diventare insivisibile. Oppure mi piacerebbe stare chiusa in camera, sempre in camera.
Mi piacerebbe che nessuno mi vedesse.
E vorrei parlare con te. Mamma, ti prego, posso parlare con te? Ti prego.
Sono stanca di fingere che non mi importi. Davanti a loro non piango, non lascerei mai che mi vedano così debole, non lascerei mai che cominciassero a dire che non è vero.
Ma quando sono sola urlo. Mi senti? O le mie urla non arrivano fino al cielo?
So che le nuvole ti impediscono di vedermi.
Sai cosa disse la zia quando moristi? Disse che in me c’era qualcosa di sbagliato. Se solo tu ci fossi stata, se solo tu ci fossi ora, mi aiuteresti a capire che non è vero?

 Ora vado a dormire, mammina. Non mi importa se il mostro mi mangia il cervello. E’ un buon prezzo da pagare per sognarti.

 Buonanotte. 

   
 
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