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Autore: Elyador    16/07/2008    3 recensioni
« ..Sinceramente, non capisco perchè abbiano dovuto mettermi in una storia.
Cioè, voglio dire! Ho una vita privata anche io, che diamine! E se decidessi di denunciare la cara scrittrice per aver diffuso una discussione senza la mia autorizazione, eh, eh, EH???
Ah, e mò mi dite di nuovo che un Bus non è niente altro che un Bus?? Sempre sta storia, tirate fuori.. Che monotoni, insomma! Bah. »

Come verrebbe raccontata la sempreviva Dublino se uno dei suoi Bus a due Piani si mettesse a parlare?
{ Brevissima One-Shot creata per un concorso di scrittura }
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Around the World - Maybe'
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Solo un Bus

 

 

Solo un Bus??

 

 

 

 

 

 

Ragazzi, tenetevi forte, sulla scena arriva il solo, l’inimitabile, colui che puntualmente solca le strade di..
Beh, si, quasi puntualmente, ma dettagli..

Dicevo, colui che solca le strade di Dublino con il suo sgargiante carattere sempre in prima linea, e l’accentuata pronuncia irlandese: il DUBLIN BUS!

..Come sarebbe a dire “Solo un Bus”?? Ma voi non sapete chi sono io!

Portate un po’ di rispetto per questo mito che con pazienza a tutte le ore di ogni giorno si porta in spalla ben 2 piani – e dico, 2! – di gentaglia sbucata da chissà dove.

Mica è un lavoro tanto banale, e nemmeno autonomo dato che mi han costruito per essere condotto da un tizio come voi, a cui spesso qualche lezione in più di scuola guida non guasterebbe.

Putacaso arrivino anche alcuni stranieri in città, salgono e scendono soltanto per sapere donde andare a bazzicare, manco fossi un centro informazioni.

E ancora va bene che alcuni spiccichino qualcosa in inglese (che detto tra noi.. perché qua non si possa parlare il nostro irish mica me lo sanno spiegare); quella volta che capita il povero disgraziato che tenta di farsi capire a gesti, ci siam giocati i venti minuti di ritardo.

Il bello viene quando sale un’intera compagnia, e tutti si mettono allegramente a sbraitare con quell’accento latino, sia italiano, spagnolo, francese o chessoio.

Non che io non provi a decifrare qualcosa: dopotutto, se alle volte si mettono perfino a dare lezioni agli autoctoni sulla propria lingua, è ovvio che col tempo qualcosa imparo.

Sono un Bus con mentalità multietnica, IO. Ma non cambiate discorso, ora!

Cooomunque.. Sottolineiamo il fatto che questi stranieri in quanto ad attenzione battono i miei conduttori, và, che arrivano a saltare le fermate nei giorni di pioggia lavando da capo a piedi i malcapitati che si sbracciano a bordo strada per far segno di fermarsi.. Uhm.. Nah, direi che son messi peggio loro.

Ma proseguendo.. Voglio dire, mi abbandonano sui sedili di tutto e di più, non lo immaginereste nemmeno! Carte, cartine, pacchetti, dindi, giubbotti!! E ovviamente non scordiamo i Dubliners, my lovely Dubliners, che lasciano le loro bottiglie di birra a rotolare beatamente sul pavimento.

Eh.. Ma in fondo, nessuno li conosce come me; cittadini, stranieri, parchetti o quartieri. Poca differenza.

Un piacere è vedere Dublino pullulare di vita e le verdi colline dietro i palazzi e oltre le case in periferia, passare ore ad ascoltare risate, follie o canti dei gruppetti di foreigners people, di ragazzi diretti a passare una sera d’estate a Temple Bar o al Bowling, amare questa città come una grande casa, pensare che la posso mostrare a chiunque mi scelga come guida con orgoglio…

Solo un Bus? Ne siete davvero convinti?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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