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Autore: Neverland98    21/04/2014    4 recensioni
-Chi sei, come ti chiami?- vorrei avere un tono sicuro, ma la voce mi muore in gola; così ne esce solo un verso strozzato.
Lui non sembra scomporsi, continua ad osservarmi con i suoi occhi glaciali. Non dev'essere molto più grande di me, eppure lo sembra. E' bellissimo, i suoi lineamenti delicati e la sua carnagione lattea lo fanno assomigliare ad un essere sovrannaturale. Ne sono subito attratta. -Mi chiamo Arden, ma non vedo come questo possa aiutarti a risolvere il tuo problema.-
Deglutisco a vuoto, i battiti del mio cuore mi rimbombano nelle orecchie. -Che problema?-
Arden sfodera un sorrisetto cattivo. - Come farai ad uscire da qui-
-Da qui dove? E' soltanto un sogno- mi sorzo di sembrare tranquilla.
-Dici davvero, ragazzina? E allora perchè non ti svegli- mi prende in giro.
-Lo faccio subito-
Serro le palpebre, smetto di respirare, stringo i pugni.
Ma non succede niente, lui è ancora davanti a me.
Questo non è un sogno.
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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14. INSIEME


Alcune persone sono destinate a innamorarsi,
ma non a stare insieme.

Scott Neustadter

 

 

Avanziamo, avanziamo.

Avanziamo, avanziamo ancora.

E poi... avanziamo di nuovo.

Non ce la faccio più, sono sfinita!

Io qua rischio di restarci secca, è già la seconda volta in una settimana che per mantenermi lucida sono costretta a fare mentalmente testamento. No, dico, ma si può?

Però questa volta c'è un pensiero che mi dà forza, che mi spinge a non arrendermi.

Tra poco sarò a casa.

Solo a pensarlo mi sento rinascere, più energica che mai. In fondo tutto sta nell'arrivare al lago, entrare nel tunnel, raggiungere il castello e ciao ciao.

Sì, lo so che a dirlo così può sembrare un sacco di roba da fare, ma vi giuro che invece per me non è niente. Dopo settimane passate a nutrirmi di frutti di bosco, a lavarmi solo con acqua e a sfacchinare sotto il sole cocente, quello che mi aspetta non è poi tanto male.

Arden ultimamente è dolcissimo con me, forse perchè sa che sta per perdermi. Mi dispiace dovergli dire addio, davvero. Ormai sono sicura di essermi innamorata di lui, ma per quanto lo ami non posso rimanere qui. “Qui” non esiste, e io non voglio passare la mia vita in una fantasia, anche se è una fantasia bellissima.

E poi sono ancora convinta che Arden sia reale. E se è reale, in un modo o nell'altro, a costo di viaggiare tra universi distanti anni luce, lo rivedrò.

In fondo lui non ha mai negato di esistere. Certo, si è limitato ad annuire, e chi tace acconsente, ma Arden non ha nemmeno idea di cosa siano in negozi, perchè dovrebbe conoscere un proverbio del genere?

So che può sembrare un ragionamento stupido, ma a volte abbiamo bisogno di credere in cose stupide per andare avanti.

Osservo i lineamenti contratti del volto di Arden, i suoi occhi che indagano sul terreno che ci circondano come rapaci, in cerca di qualche pericolo. Non ne troviamo, perchè il vero pericolo è dentro di me. Io ero la bestia orribile che mi terrorizzava, io ero l'apocalisse che ci ha quasi ucciso.

Io, e solo io, sono la responsabile di tutto quello che sto passando e che lui è costretto a passare con me.

Faccio schifo, lo so. Ma Arden non mi ha mai trattato di conseguenza, con me è sempre stato gentile. Certo, all'inizio era un odioso, arrogante, ragazzo dannatamente bello, poi però è diventato qualcosa di più, è diventato quello che era davvero, quello per cui è qui. Il mio protettore.

E si è anche innamorato di me.

-Arden...- lo chiamo, debolmente. Sono esausta.

-No, Lia- dice, anticipando la mia domanda.-Non possiamo fermarci, mi dispiace-

-Ma- cerco di protestare, lui però è più veloce.

-No, Lia. No- scandisce bene, senza smettere di camminare.

Io arranco dietro di lui.-Arden, aspetta. Non...- mi faccio coraggio.-Non era per questo che ti ho fermato- o meglio, non solo. Quest'ultima parte non la dico.

A questo punto lui si ferma, e grazie al cielo io posso fare lo stesso.

-Che c'è?- mi chiede. E' più alto di me, io sono sempre stata bassa. Alcune volte ho desiderato con tutta me stessa crescere, magari solo un pochino, ma solo adesso mi rendo conto di essere fortunata. Se fossi stata più alta, mi sarei persa lo spettacolo di Arden che abbassa leggermente la testa per guardarmi negli occhi, e non avrei mai potuto sentire il suo cuore tutte le volte che mi ha abbracciato.

E questo non ha prezzo.

Lo vedo corrugare le sopracciglia in attesa di una risposta. Io chiudo gli occhi, salgo in punta di piedi e lo bacio.

Sì, esatto. Lo bacio.

Lo so che mi aveva detto di non farlo, ma non m'importa. Non adesso che sto per dirgli addio.

Lui sorprendentemente ricambia, attirandomi più vicina a sé. Gli passo una mano tra i capelli morbidi, e con l'altra gli accarezzo il viso, così morbido e bellissimo.

Non so se l'ho già detto, ma in tal caso lo ribadisco.

I suoi baci sono molto più piacevoli di quelli di Damen. Sento un brivido percorrermi la colonna vertebrale, e nello stomaco quelle che tante volte ho sentito chiamare “farfalle nello stomaco” ma che non avevo mai provato. E' una sensazione meravigliosa, ma non riesco ad identificarla. Non è amore, o meglio, anche. Ma non solo. L'amore lo sento ogni volta che vedo Arden, quest'altra sensazione invece la provo solo quando ci tocchiamo. Sarà piacere? Anche, senza dubbio.

Ma... ancora una volta so che c'è qualcos'altro.

Dio, baciare Arden è come degustare un vino e cercare di capire l'annata.

Le sue mani iniziano a scorrere sulla mia schiena, sempre più giù, e io sento che potrei sciogliermi da un momento all'altro. Però solo adesso capisco cosa sto provando.

Desiderio.

Nemmeno il tempo di rendermene conto, che Arden mi spinge delicatamente ma con fermezza verso un albero alle mie spalle. Ho gli occhi chiusi, ma lo so perchè percepisco il movimento all'indietro dei miei piedi e la mia schiena che si appoggia alla corteccia ruvida dell'albero. Lui si separa un attimo, quel tanto che mi basta per aprire gli occhi e chiedermi se abbia cambiato idea e voglia smetterla. Fortunatamente, non è così.

Sbatto pigramente le palpebre, come lui, che ha le braccia tese ai lati della mia testa, e sento anche che ha l'affanno, come me.

Riprende a baciarmi, e so che adesso non ha più le mani appoggiate al tronco. Perchè adesso sono su di me.

Una sul collo, accarezzandolo con movimenti regolari del pollice; l'altra più in basso, sulla mia pancia. E' un contatto così caldo, quasi rovente, che mi accende. Mi spingo verso di lui con più foga, baciandogli le labbra e poi le guance e poi di nuovo le labbra, come se io fossi un assetato e lui la mia acqua.

Arden poi ricambia il gesto, scendendo dalle mie labbra al collo, e io rabbrividisco e trattengo una risatina, perchè mi sta facendo il solletico. La corteccia è ruvida e graffia la pelle scoperta della mia schiena, ma non mi importa. Arden mi attira a sé e mi stringe forte, ed è l'abbraccio più bello della mia vita. Affonda la testa nell'incavo del mio collo e lo sento sospirare. Istintivamente ricambio la stretta ed è come se tenessi tra le braccia un bambino.

-Va tutto bene- sussurro, senza nemmeno sapere il perchè di queste parole.

Arden si allontana leggermente e intreccia le dita dietro la mia schiena, guardandomi dall'alto.

I suoi occhi sono colmi di malinconia.

-Arden...- non posso fare a meno di guardare le sue labbra e ricordarne il sapore amaro, come di selvatico.

-Scusa, Lia- dice, riacquistando la sua fermezza e allontanandosi da me. Mi dà le spalle.

Questo ragazzo è troppo lunatico.

Cambia modo di comportarsi in continuazione.

-Scusa... di cosa?- balbetto, rendendomi conto di stare arrossendo fino alla punta del naso. Per fortuna lui è girato e non può vedermi. -Tu non devi scusarti di niente!- riprendo.-Mi hai protetto, mi sei stato vicino, mi hai persino riportato in vita dalla morte! E... per quanto riguarda prima... Be', è... è stato bellissimo. Cioè, non so tu, ma per me è stata... la cosa più bella della mia vita...- un pensiero orribile mi balena in mente.- Ma se... se per te è stato in qualche modo deludente... Cioè, se io sono stata deludente... Nel senso che magari ti aspettavi qualcosa di più, e... invece io... voglio dire, ho solo sedici anni e...-

-Lia, ferma un attimo. Che stai dicendo?- mi guarda stranito.-E' stato fantastico, tu sei stata fantastica, perchè be', tu sei sempre fantastica. E' per questo che so che riuscirai ad arrivare al castello, e sai, Lia, sono un egoista. Perchè non voglio che tu te ne vada, vorrei che tu rimanessi per sempre qui, e so di chiedere troppo, ma...- si blocca, poi scuote la testa.-Niente, lascia perdere e scusami. Andiamo ora.-

Si volta gelido e riprende a camminare.

Decisamente ha degli sbalzi d'umore che mi fanno girare la testa.

Lo seguo lentamente, ancora confusa per le sue parole.

Mi dispiace che lui soffra per me, forse sono stata io la vera egoista. Non avrei mai dovuto baciarlo, e chissà, magari non si sarebbe innamorato di me. E poi lui l'aveva detto che era meglio evitare, e invece io che ho fatto? Oggi l'ho baciato di nuovo.

Eppure ho già deciso di andarmene, non voglio rimanere qui, nonostante i miei sentimenti per Arden. Perchè quando io tornerò a casa, so che avrò ad aspettarmi mia madre, Kerr e tutti i miei amici. Lui invece, a quanto ho capito, non ha nessuno, per lui quando me ne andrò sarà la fine.

Come ho potuto fargli questo? Come potrò voltargli le spalle?

Come posso essere così egoista?

La cosa giusta da fare sarebbe rimanere qui con lui, anche a costo di dire addio alle persone a cui tengo e alla realtà che conosco. Ma è quello che mi merito.

-Arden... E se io non ci volessi tornare a casa?- domando. Arden si blocca e mi guarda ad occhi spalancati. In pochi secondi sul suo viso si alternano stupore, incredulità e speranza.

-Cosa?-

-Sì, voglio dire, se preferissi rimanere qui?- in realtà è bugia, ma tra noi funziona così. Siamo sempre troppo orgogliosi per chiedere aiuto, dobbiamo capirci e venirci incontro a vicenda.

-Tu non sai quello che dici- la sua voce è dura, ma i suoi occhi sono dolcissimi. Lui vuole che io rimanga. E lo voglio anch'io, solo che...

-Perchè?- mi sforzo di essere forte, di sembrare determinata.-Se rimango qui, tu rimarrai con me?-

Arden abbassa lo sguardo. Il ragazzo arrogante di un tempo ormai non esiste più.-Non è così semplice- tenta di spiegarmi.

-Intendi dire che non rimarrai qui? Che te ne andrai?- cerco di mascherare la delusione, ma a giudicare dall'occhiata che mi rivolge, non ci sono riuscita.

-Potrei. Oppure potrei restare.-

Potrebbe andarsene.

Ma allora...

Ho un'idea.

Forse l'idea più geniale e folle di tutti tempi, ma sono strafelice che mi sia venuta in mente.

-Arden- la voce mi trema per l'emozione di quello che sto per dire.-Arden, ti va di venire con me?-

-Eh?-

-A casa. Vuoi venire a casa mia con me? Puoi farlo? Sei reale?- ci siamo, adesso è il momento della verità.

-Certo che sono reale, cosa credevi-

E vi giuro, vorrei prenderlo a schiaffi. Perchè non me l'ha detto prima? Perchè ha taciuto quando gliel'ho chiesto? Perchè mi ha fatto soffrire per tutto questo tempo, con il dubbio che mi torturava e non mi dava tregua.

Vorrei prenderlo a schiaffi e vorrei anche mettermi a saltare per la gioia.

Nell'imbarazzo della scelta, rimango immobile.

-E comunque se volessi potrei farlo eccome- riprende, riecco qui il ragazzo arrogante di un tempo. Che vuol dire “se volessi?”, non lo vuole?

-E... ti andrebbe?-

Arden mi rivolge un'occhiata piacevolmente sorpresa, distendendo poi le labbra in un sorriso fugace e affilato come un taglio.-A te andrebbe se io venissi con te?-

Ah, dunque è questo il problema. Ha paura che non lo voglia con me, o che glielo stia chiedendo solo per cortesia o perchè mi fa pena.

Ma non è così, dovrebbe averlo capito ormai. Dovrebbe aver capito che sono innamorata di lui.

-Certo! Arden...- mi faccio coraggio.-Io mi sono innamorata di te- dico tutto d'un fiato. Non l'ho mai detto a qualcuno e fa uno strano effetto.

Arden si blocca, trapassandomi con lo sguardo. Sta cercando di capire se sono sincera.

-Davvero!- continuo-e... mi dispiace adesso doverti lasciare, quindi... Ti va di venire con me sì o no?-

Spero che risponda di sì, ma lui rimane immobile, senza aprire bocca.

Ecco, ha deciso di no.

Coraggio, Arden, dì qualcosa!

L'illusione è un sentimento crudele.

Gli angoli della bocca di Arden si piegano all'insù.-D'accordo- dice, sorridendo.-Verrò-

Sono così felice che vorrei mettermi a urlare, e a correre, e a cantare, e a saltare e lanciarmi tra le sue braccia. Sono così felice che non riesco più a parlare e rimango imbambolata con un sorriso ebete stampato in faccia.

-Su, forza, adesso. Per tornare a casa dobbiamo prima arrivare al Castello.- dice, riprendendo il cammino. Io faccio lo stesso, ma quella prima persona plurale che ha usato mi ha lasciato senza fiato.

Senza parole lo ero già.

Mio Dio, ma avete capito? Arden verrà con me, verrà con me! Non riesco ancora a crederci.

E probabilmente vivrà con me e mia madre visto che non ha altri posti dove andare.

Oddio, vivrò con Arden!

Non vedo l'ora di arrivare al lago, perchè adesso non ho più paura di fallire e di scatenare un'altra semi apocalisse.

Non ho più paura di me.

Ho capito quello che voglio.

Prima credevo che fosse stato tornare a casa, ma adesso so che non è così, che quello di cui ho bisogno è Arden. E se lui verrà con me, allora ce la faremo.

Finchè restiamo insieme, andrà tutto bene.

Mi perdo tra i miei pensieri e inizio a fantasticare sulla nostra futura vita insieme, tipo da sposini. Lui per i primi tempi potrebbe dormire nel salone, poi chissà... Casa mia è grande e ci viviamo solo io, mia madre e Kika, potremmo aggiungere una stanza.

Ma quanto sarà bello Arden che mi viene a svegliare e mi accompagna a scuola? Quando mamma tornerà a casa tardi da lavoro e io non sarà sola, perchè insieme a me ci sarà Arden. Ce ne staremo stesi sul divano di fronte la TV, abbracciati e raggomitolati sotto la copertina per combattere il freddo, e a sgranocchiare patatine.

La mia vita non mi è mai sembrata così allettante.

Mi perdo tra i miei pensieri, dicevo, e non mi rendo conto che siamo arrivati.

-Eccoci qui- mi comunica Arden in tono grave.

Siamo al lago, adesso dovrò solo essere forte. Vedo l'ingresso del tunnel, e so che ce l'ho quasi fatta. Sto per tornare a casa.

Stiamo per tornare a casa.

 

 

 

Ma ssalve :D
Chiedo umilmente scusa per il ritardo (sob!) e ne approfitto anche per fare gli auguri di Pasqua al popolo di EFP! :D
Un bacione a tutti voi che leggete questa storia <3 <3

   
 
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