“Fai
quello che ti dice il
tuo cuore tithen pen. Adesso vieni torniamo su” disse
Galadriel alzandosi.
Arien scosse la testa “vorrei rimanere un po’ qui a
pensare, mia Signora, posso
?”
“Va
bene” disse Galadriel poi
si chinò e le diede un bacio sulla fronte.
“Fai
quello che ti dice il
tuo cuore, è una parola,” borbottò
Arien. Il suo cuore batteva per tutti e due,
lei voleva bene a tutti e due. Poi guardò lo specchio, forse
lui avrebbe potuto
aiutarla, se dava uno sguardo al suo futuro avrebbe scoperto chi
avrebbe
scelto. Si avvicinò e fece gli stessi movimenti che aveva
visto fare da Galadriel
poi Arien mormorò delle parole che le arrivarono in mente e
subito l’acqua si
increspò e apparvero delle immagini: Legolas che
l’abbracciava, lei che
combatteva al suo fianco e vide che c’erano anche Aragorn e
Gimli, altre
immagini passarono davanti ai suoi occhi di lei e Legolas ma in nessuna
di
queste c’era Boromir. “Boromir, voglio vedere
lui” chiese allo specchio, le
acque s’incresparono di nuovo e Arien vide una foresta, vide
i mostri che
Saruman aveva creato che correvano nel bosco e poi lo vide, Boromir era
inginocchiato a terra il petto trafitto da tre frecce che aspettava il
colpo di
grazia.
“No,
no!!” gridò Arien
scuotendo la testa e iniziò ad allontanarsi da quella
visione d’incubo, non
voleva crederci, non poteva crederci, Boromir sarebbe morto quello era
il suo
destino. Le lacrime iniziarono a scorrere lungo le guance si
girò di scatto e
iniziò a correre via, correva senza sapere dove stava
andando, improvvisamente
sentì qualcuno che la chiamava ripetutamente si
fermò e vide a poca distanza da
lei Aragorn e corse da lui, l’uomo la strinse fra le braccia
dicendo “Arien che
c’è, cosa è successo ?” Non
l’aveva mai vista piangere e aveva un sguardo
disperato negli occhi, doveva essere successo qualcosa di grave, forse
quello
che aveva saputo l’aveva sconvolta profondamente. Arien si
accucciò tra le
braccia del ramingo e gli posò la testa sulla spalla
singhiozzando. Aragorn la
tenne stretta a
sé per un po’ poi la
scostò leggermente e asciugandogli le lacrime disse
“Arien che cosa c’è ?” La
fanciulla mormorò “Estel, ho visto
Boromir…” Aragorn si gelò notando a
malapena
che Arien aveva usato il suo nome elfico. Allora era questo,
pensò, l’uomo di
Gondor doveva averle fatto qualcosa per farla piangere così
e decise di andare
a fare due chiacchiere con lui, quando Arien continuò
“l’ho visto nello
specchio di Galadriel, stava per essere ucciso dagli Uruk-hai di
Saruman.”
Aragorn fece un sospiro di sollievo poi le disse “Non devi
preoccuparti Arien,
Boromir è un guerriero forte e coraggioso non lo uccideranno
tanto facilmente e
poi Galadriel non ti ha detto che le visioni del suo specchio non sono
certe,
il futuro dipende dalle nostre azioni. Sta a noi impedire che quello
che
abbiamo visto accada.”
“Davvero?
Allora devo solo
proteggerlo e impedire che quei mostri lo uccidano.” disse
Arien ad Aragorn. Il
ramingo annuì e poi disse “Si, e lo proteggeremo
insieme, Arien.” “Grazie
Aragorn.”
Arien
si asciugò le lacrime e
si stava allontanando
quando Aragorn la
fermò e disse “Aspetta Arien, ero venuto a
cercarti per chiederti una cosa,”
Arien sentì il tono urgente del ramingo e si
girò, Aragorn era serio e la
guardava attentamente poi disse “Galadriel ti ha fatto vedere
qualcos’altro
nello specchio? Ti ha parlato del…”
‘Maledizione’ pensò Aragorn
‘doveva sapere
come aveva preso Arien la verità sul suo passato.’
“…del tuo passato?” completò
un po’ nervoso. “Si, me lo ha fatto vedere nello
specchio.” “E allora ?” “Bhe,
all’inizio sono rimasta un po’ turbata di sapere
che mia madre era alleata di
Sauron, ma sono felice di sapere finalmente chi sono. Sono della stirpe
di
Numenor, mentre stavo a Rivendell ho letto qualcosa su di loro e quando
finiremo questo viaggio voglio andare a cercarli, voglio conoscerli,
voglio
conoscere il mio popolo.. Perché me lo hai chiesto Aragorn,
tu sai qualcosa su
di loro?”
La
voce di Legolas che li
chiamava salvò Aragorn dal rispondere alla fanciulla e si
girò verso il suo
amico chiamandolo a sua volta, quando l’elfo
arrivò accanto a loro Aragorn
disse “Ne parleremo un’altra volta, ora vi lascio
soli” e se ne andò. Arien lo
chiamò e disse “aspetta Aragorn, voglio saperlo
ora!” Ma il ramingo si
allontanò in fretta. “Si” pensava
“glielo avrebbe detto un’altra volta, ora gli
bastava sapere che aveva accettato la verità sul suo passato
e su chi era.
Quello di Numenor era un fardello pesante da portare e lui lo sapeva
bene.
Quando
Aragorn si fu
allontanato, Legolas la strinse a sé e disse “ti
trovo bene e questo vestito ti
dona molto, ieri mi hai fatto prendere una paura, lo sai ?”
“Adesso
sto bene, gli elfi
sono dei guaritori eccezionali.”
“Noi
sappiamo fare molte cose
in maniera eccezionale” disse Legolas
con gli occhi che gli brillavano.
“Fammi
vedere elfo
presuntuoso” mormorò Arien sorridendo maliziosa.
Quando Legolas gli sorrideva
in quel modo Arien non capiva più niente e mentre le labbra
dell’elfo si
posavano sulle sue, Arien sentì che il suo cuore batteva
così forte che temeva
che uscisse fuori dal petto. Capì che il suo cuore aveva
deciso, lei amava
Legolas con tutto il suo cuore, con tutta se stessa.
Camminando
mano nella mano
arrivarono alla radura dove si trovavano gli altri della compagnia e
Arien vide
poco distante Boromir che addestrava Merry e Pipino e rideva quando uno
dei due hobbit
mancava il bersaglio,
improvvisamente rivide nella sua mente l’immagine di lui
ferito e inginocchiato
a terra e si immobilizzò e mormorò sconvolta
“no, no!” Legolas si fermò accanto
a lei e disse “Che c’è Arien
?” “ Legolas, non posso stare con te,”
mormorò la
fanciulla mentre le lacrime iniziavano a scenderle lungo le guance,
“devo
stargli vicino, lui ha bisogno di me altrimenti verrà
ucciso.” Legolas
l’abbracciò e disse “Arien cosa
c’è dimmelo!” Arien guardò
Legolas e mormorò
tra le lacrime “mi dispiace Legolas, tu mi piaci tanto ma non
posso stare con
te, non posso.” Arien si liberò fermamente dalla
stretta di Legolas e si
diresse verso Boromir mentre sentiva il suo cuore che si spezzava, ma
non
poteva fare altrimenti quella visione la perseguitava e lei aveva
deciso che
non doveva avverarsi, doveva salvare Boromir anche a costo di
sacrificare il
suo amore per Legolas.
Boromir
la vide correre verso
di lui con il viso bagnato dalle lacrime, si girò e
andò verso di lei, ma Merry
che in quel momento stava portando un affondo scivolò e
cadde a terra, ma
Boromir non lo vede nemmeno perché fissava la fanciulla che
amava e che correva
verso di lui.
Arien
gli si gettò tra le
braccia e lui la strinse forte a sé, Arien sentiva le
braccia forti dell’uomo
che la stringevano ma non riusciva a scacciare l’immagine di
lui ferito e
totalmente indifeso e pensò che se lo avesse portato via da
lì lo avrebbe
salvato, e senza pensare disse “Boromir, ti amo, ti amo e
voglio venire con te
a Minas Tirith, andiamo via, partiamo ora.”
L’uomo
sorrise e la baciò con
passione, era così felice di rivederla, ma
l’anello era troppo importante e
scostandola leggermente le disse “anche io vorrei tornare
nella mia città con
te al mio fianco, ma non possiamo Arien, dobbiamo prima portare a
termine la
missione che ci ha affidato Lord Elrond, dobbiamo distruggere
l’anello.”
Sentendo il nome del Signore degli Elfi, Arien si riprese e si
ricordò di
quello che gli aveva detto l’Elfo quando gli aveva donato la
sua spada, le
parole di Gandalf quando gli aveva affidato Frodo e l’anello
prima di andare ad
affrontare il Balrog e ora lei li stava tradendo tutti, allora si
allontanò da
Boromir e disse “si, hai ragione Boromir, ci andremo quando
avremo completato
la missione.” Poi alzò la testa e vide un
po’ distante Legolas, l’elfo la
guardò e nei suoi occhi c’era uno sguardo di
comprensione, Legolas aveva capito
e Arien sentì di amarlo ancora di più.
Arien
chiuse strettamente gli
occhi e appoggiò la testa sul petto di Boromir e
mormorò “non mi lasciare mai
Boromir, non lasciarmi sola mai, io voglio restare per sempre con
te.” Ma
mentre diceva queste parole sapeva dentro di se di mentirgli
perchè il suo
cuore aveva già scelto Legolas. Si allontanò
leggermente e disse “devo andare a
riprendermi la spada che ho lasciato nel flet, ci vediamo
dopo.” Boromir la
strinse a sé e la baciò di nuovo mormorando
“ti aspetto.” Arien si allontanò da
lui.
Dopo
aver recuperato la sua
spada ed essersi cambiata, Arien gironzolò per la foresta
non voleva tornare
all’accampamento, non voleva vedere nessuno solo starsene da
sola a pensare.
All’improvviso sollevò la testa e vide che stava
in una zona della foresta che
non aveva mai visto, sentì un leggero brivido di paura e
cercò di tornare sui
suoi passi ma si accorse che non aveva visto la strada che aveva preso
troppo concentrata
sui suoi pensieri, e capì di essersi persa.
“Oh accidenti,”
imprecò Arien “e ora che faccio!”
“Ti
sei persa, piccola Arien
?” disse all’improvviso una voce alle sue spalle,
Arien sobbalzò e si girò di
scatto, dietro di lei c’era Haldir.
“Penso
di si,” disse
sorridendo. “Camminavo senza guardare dove andavo.”
“Vieni
ti riaccompagno dove
stanno i tuoi compagni” disse Haldir avviandosi, poi quando
vide che Arien non
lo aveva seguito si girò e disse “puoi fidarti di
me, so dove ci troviamo.”
“Mi
fido di te, Haldir di
Lorien, ma non mi va di tornare indietro all’accampamento,
voglio stare un po’
da sola.”
Haldir
vide l’espressione
triste e turbata della fanciulla e la fece sedere accanto a
sé su una radice e
le disse “Cos’è successo? Hai forse
visto nello specchio qualcosa che ti ha
turbato?”
“Si”
mormorò lei, il viso
rivolto in basso.
“E’
per caso qualcosa che
riguarda il tuo passato?”
Arien
scuotendo la testa
disse “no, no, non è quello. Anzi sono felice di
sapere chi sono, è…. è
un’altra cosa che ho visto.” Arien gli
raccontò tutto quello che aveva visto e
poi anche quello che gli aveva detto Aragorn.
“Aragorn
è un uomo molto
saggio piccola dunedain, e ti ha detto delle cose molto
giuste.”
Arien
lo guardò e con un
leggero sorriso disse “hai chiamato in questo modo anche
Aragorn, che significa
?”
“Dunedain
è il modo nella
lingua elfica in cui chiamiamo gli ultimi sopravvissuti della stirpe di Numenor del
regno del Nord.
Chiedi ad Aragorn di portarti da loro è lui il loro capo
tribù” le disse
Haldir. Arien esclamò “Davvero, non lo sapevo, lui
non mi ha detto niente.”
Dopo
questa notizia
inaspettata, Arien lasciò lo sguardo vagare nella foresta
davanti a sé senza
più dire una parola. Haldir non la disturbò ma
quando vide che stava calando la
notte la scosse leggermente e disse “Arien dobbiamo tornare
indietro si sta
facendo notte.”
Ma
vedendo che la fanciulla
non gli rispondeva la chiamò di nuovo. Arien
iniziò a parlare ma il suo tono
era così basso che anche con il suo udito finissimo
l’elfo la udì appena.
“Haldir
ho paura, ho paura di
non riuscire a resistere a… Sauron, ho paura di deludere
Aragorn, di deludere
Lord Elrond, Lady Galadriel e tutti quelli che credono in me. E poi
avevo
promesso a Gandalf, prima che andasse a combattere con il Balrog, di
vegliare
su Frodo e l’anello, ma ora non so se ne sarò
capace.”
“Io
si, sono sicuro che tu ci
riuscirai Arien, sei molto più forte di quanto non immagini
altrimenti perché
lord Elrond ti avrebbe dato la sua spada? Lui ha fiducia in te e tu
devi avere
fiducia in te stessa.”
Arien
fece un profondo
sospiro poi disse “Si, hai ragione, non devo più
dubitare di me, se tutti
credono in me devo farlo anche io. Continuerò ad andare
avanti fino alla fine,
fino a Mordor, ti ringrazio Haldir."
In
quel momento sentirono delle
voci che li chiamavano e videro Lord Celeborn e Aragorn che
accompagnati da
alcuni elfi li stavano cercando.
“Haldir
ti eri forse
dimenticato che dovevi condurre una pattuglia in
perlustrazione” disse Lord
Celeborn.
“Non
rimproveratelo Mio
Signore, è solo colpa mia” disse Arien, e poi
continuò “Mi ero persa e il
capitano Haldir mi è venuto a cercare e poi è
rimasto con me per proteggermi.”
Poi si rivolse ad Aragorn e disse “Scusami Aragorn se ti ho
fatto preoccupare ma
avevo bisogno di stare un po’ da sola.”
“Non
preoccuparti piccola
Arien, non volevo rimproverarlo, ma è molto raro che il
capitano dei Galadhrim dimentichi
il suo dovere, ma ora ne comprendo il motivo.” Poi si
guardò intorno e continuò
“ora è meglio che torniamo indietro, restare qui
di notte non è sicuro gli
orchi potrebbero entrare nel bosco.”
Quando
il gruppo raggiunse
l’accampamento Arien disse che preferiva rimanere con i suoi
compagni piuttosto
che tornare nel flet che aveva occupato nei giorni passati. Mentre
consumavano
il pasto serale la fanciulla rispose appena a monosillabi ai vari
tentativi di
conversazione degli hobbit. Finita la cena tutti andarono a dormire,
Arien
aspetto che tutti si fossero allontanati poi si avvicinò ad
Aragorn che stava
seduto poco distante a fumare, il ramingo la vide e gli disse
“E’ meglio che
vai a dormire Arien domani mattina partiremo molto presto.”
Poi vide che la
fanciulla non si muoveva e continuava a fissarlo e disse
“Cosa c’è Arien? Va tutto
bene?”
Arien
annuì con un lieve
sorriso poi disse “Si Aragorn, ora va tutto bene. Mi dispiace
di averti dato tanti
problemi.”
Il
ramingo ricambiò il
sorriso e disse “adesso vai dormire altrimenti domani mattina
non riuscirai a
svegliarti.”