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Autore: fulmineo    21/04/2014    1 recensioni
[True Justice]
Mini-fic. Il dolore per aver perduto l'amore, o avere creduto ciò, il dolore di non aver mai saputo la verità fino in fondo. E tutto il dolore che, alla fine, quando le strade si separeranno nuovamente, troverà finalmente riposo ed un cuore martoriato avrà la pace eterna.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate
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Passò qualche mese ed arrivò l'estate dell'anno successivo e, al fronte, il plotone di Juliet si stava addestrando proprio sotto la guida della mora, in attesa di dover intervenire in qualche missione. Juliet stava controllando la propria mitragliatrice ed accanto a lei si sedette un giovane dai tratti orientali.

"Sta nuovamente controllando l'arma, Capitano?"

"Si, Kenji. E' una cosa che bisogna fare sempre. Ma dovresti chiamarmi Juliet, io non mi offendo!"

"No, perchè tu sei la persona che rispetto di più, Capitano!" Sorrise il ragazzo "Io ti devo la vita, lo sai."

"Non mi devi nulla!" Ribadì Juliet, che terminò di sistemare la propria arma "A proposito, Lunedì tornerò a Seattle, ho già chiesto il permesso."

"Tornerà dalla sua fidanzata e dal suo bambino?"

Juliet sorrise appena "Sarah non è la mia ragazza. Ma devo ritornare a casa perchè colui che la tiene legata a sè col ricatto deve essere assicurato alla Giustizia e smettere di vivere con mio figlio e colei che amo!"

Kenji sorrise a sua volta "Tornerò con lei e l'aiuterò, Capitano! E' una promessa."

"Sei davvero un bravo ragazzo." Disse la mora, accarezzando i capelli del giovane, scompigliandoglieli come se fosse un bambino.

"Capitano!" Gridò un soldato "I plotoni 43 e 66 sono in difficoltà! Dobbiamo andae di supporto col plotone 11!"

"Allora gambe in spalla, soldati! Andiamo." Ordinò Juliet e tutti montarono a cavallo, uscendo dal forte.

I plotoni erano a circa settecento metri da loro e li raggiunsero quasi subito, iniziando a sparare contro i nemici, riparandosi dietro ad alcune rovine assieme ai commilitoni. La situazione pareva disperata, ma Juliet ed alcuni soldati e soldatesse di esperienza ci sapevano davvero fare e colpirono tre nemici.

Ma uno di questi, riuscito ad aggirare le rovine, puntò il proprio fucile verso i nostri e sparò col suo fucile, colpendo Juliet al ventre "Capitano!!" Gridò in primis Kenji, seguito dagli altri giovani del plotone di Juliet "Capitano!"

Kenji uccise l'uomo e poi raggiunse Juliet, inginocchiandosi accanto a lei, mentre altri due portavano al riparo il soldato ferito. Solo per soccorrere gli alleati feriti Juliet si esponeva e quei tizi l'avevano capito ed infine la colpirono.

"K-Kenji, d-dovresti fare una cosa p-per me."

"Ogni cosa, Capitano! Ogni cosa."

"V-Vai a Seattle e consegna queste cose a Sarah."

"Può farlo lei, Capitano! Non parli come se fosse finita, combatta!"

"S-Sono stata colpita al fegato, Kenji, non c'è più nulla da fare. T-Ti prego, è l'unica cosa che ti chiedo." Disse a fatica la mora, inspirando profondamente, spesso tossendo "T-Ti prego."

"Basta, non si umili più a pregarmi! Lo farò, ci andrò io."

"Grazie. E-E mi r-raccomando... Portami a casa, voglio stare vicino a tutti loro."

"Non si preoccupi, Capitano, la riporterò a Seattle dalla sua famiglia." Rispose il giovane fra le lacrime e Juliet lo ringraziò nuovamente, prima di chiudere gli occhi e trovare finalmente la pace.

Ed il giorno seguente, a Seattle, a casa di Kane qualcuno suonò il campanello e l'uomo andò ad aprire. Elijah Kane era stato tre volte in guerra e conosceva benissimo lo sguardo del soldato innanzi a lui "Elijah Kane?" Chiese l'uomo sui quarant'anni.

"Si, sono io." Rispose l'uomo, mentre arrivavano anche Radner, Mason e Sarah con Dylan alle sue spalle. Ed alla bionda venne un colpo al cuore quando vide il soldato, la sua espressione e la missiva che teneva nella mano sinistra.

"Il Capitano Juliet Saunders ha perduto la vita ieri, come potrà leggere in questa missiva. Arriverà qui nel pomeriggio, all'hangar 14 del Seattle International Airport e domattina ci sarà il funerale al Cimitero degli Eroi della città. Condoglianze."

"Grazie." Rispose Kane mentre Sarah, alle sue spalle, scoppiò in un pianto disperato.

L'uomo si diresse verso Sarah, per provare a consolarla, sapendo che le sarebbe servito parecchio tempo per riprendersi dallo shock. Ora colei che aveva sempre amato e che stava tanto aspettando non sarebbe più tornata a casa, da lei e Dylan.

"K-Kane!" Riuscì a dire la bionda, mentre si stringeva all'uomo "Kane, lei... Lei..."

"Lo so, Sarah. Sarà molto difficile, ma non devi piangere. Juliet non avrebbe voluto vederti così!"

"M-Ma non riesco a non piangere! Speravo tanto nel suo ritorno ed in una vita con lei e nostro figlio."

"Senti, parlerò io con Dylan, glielo dirò io."

Sarah annuì e, mentre Kane la lasciò per pensare al bimbo, fu Radner ad abbracciarla "Mi dispiace tanto, Sarah. Mi dispiace!"

La bionda non riuscì a smettere di piangere e si ritirò al piano di sopra, nella stanza che anche Juliet aveva occupato al suo ritorno dal fronte, visto che Sarah e Dylan stavano da Kane, visto che la bionda, assieme a Radner e Mason, doveva definire i dettagli per la cattura di Robert.

Infatti avevano prove sufficienti ed ora avrebbero eliminato il problema di Sarah. Ma quello più grande sarebbe arrivato l'indomani, quando avrebbe dovuto salutare Juliet per l'ultima volta.

  
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