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Autore: Lachelle Winchester    21/04/2014    2 recensioni
Dean e Lachelle sono sposati da più di un anno e continuano imperterriti a conciliare la caccia con la famiglia ma una nuova minaccia incombe sulla Terra e i Winchester sono sempre in prima fila nella lotta contro il male, anche se questa volta dovranno affrontare la situazione un po' diversamente.
Seguito di Cacciatori per scelta
Revisione completa
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Charlie Bradbury, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Esiste il lieto fine per un cacciatore?'
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L'amore di una madre

<< Non hanno mai avuto intenzione di attaccarci, almeno non tutti. Castiel ha detto che alcuni Varatrax vogliono tornare sulla Terra, ma altri no. >> la donna lo rende partecipe dei propri pensieri, cercando di mantenere l'attenzione sul discorso senza farsi distrarre.
<< Perché mai più le nostre società dovranno unirsi. >> ripete il cacciatore, rammentando le parole che a Varloriand il mezzo angelo gli aveva detto prima di sparire.
Lachelle rilegge ancora una volta il foglio e si convince che devono chiudere il portale che collega la Terra a Varloriand. Nessuno dei due ha idea di come fare, così convengono che la soluzione migliore sia avvisare Castiel, ma come suo solito l'angelo si fa attendere e non arriva quando i due lo chiamano.
Verso lo nove di sera un rumore di pentole e buste rimbomba nella cucina. Lachelle è distesa sul divano, assonnata e anche molto stanca, ma ogni qual volta le sue palpebre stanno per chiudersi è costretta a riaprirle, infastidita dai rumori provocati da Dean. Non sa cosa stia combinando ed immagina che sia alla ricerca di qualcosa da mangiare, ma non riesce ad accertarsene poiché lo schienale del divano le copre la visuale e il peso del pancione non la invoglia ad alzarsi.
<< Se stai cercando qualcosa al cioccolato, sappi che non c'è niente; hai dei nipoti che ti fanno concorrenza. >> lo avverte, cercando di alzare la voce e di vincere il sonno.
Intanto il Winchester continua ad aprire e chiudere mobili e dopo poco la raggiunge in salotto, con espressione trionfante e una tavoletta di cioccolata tra le mani. La donna scuote la testa sorridendo e lui ricambia il sorriso, poi si dirige verso di lei, che gli fa spazio sul divano e aspetta che si sieda per sdraiarsi di nuovo e poggiare il capo sulle sue gambe. Chiude gli occhi e rimane in silenzio mentre il Winchester con una mano le accarezza i capelli e li sposta continuamente. Il lento e costante massaggio dietro la testa la invoglia ad addormentarsi, ma nonostante stesse crollando dal sonno, non aveva ancora voglia di dormire.
<< Tutto bene con Sam? >> gli chiede lei, interrompendo quel silenzio, mossa sia dalla curiosità che dalla voglia di sentirlo parlare.
Le era mancato da morire, quei mesi senza di lui erano stati vuoti; svegliarsi la mattina non aveva importanza se ad augurarle una buona giornata non era la voce di Dean, se quando aveva voglia di affetto non erano le sue braccia a darle calore.
<< Noioso come sempre. >> risponde lui alzando le spalle.
Il cacciatore sospira e continua ad accarezzarle il viso, poi comincia a parlare.
<< Mi era mancato. >> le confessa. << Mi manca quel rapporto che avevo prima con mio fratello. Però c’è sempre quando ne ho bisogno e sono fiero di lui, ma non dirglielo. >> parla lentamente, sorridendo felice.
Una sua mano accarezza ancora il viso della cacciatrice, poi scende lentamente col pollice sulla guancia, sulle sue labbra e comincia a percorrerle da destra a sinistra e viceversa continuamente. Gli occhi sono fissi nei suoi, il capo si china su di lei per stamparle un bacio furtivo sulle labbra, poi rimane fermo col naso schiacciato per alcuni minuti, con gli occhi sempre fissi in quelli dell'altra. Senza parlare, entrambi sperano di vivere quell'istante per sempre, di viverne di simili tutti i giorni, per il resto della loro vita, e sempre senza spiccicare parola ringraziano entrambi l'altro per essere il motivo del loro sorriso, della loro felicità.
La donna si mette lentamente a sedere accanto a lui quando la bambina comincia a muoversi, e gli parla un po’ di quello che ha fatto in quei mesi.
<< Quindi hai deciso di allargare il nostro cerchio della fiducia, uhm? >> scherza Dean, tirando la donna verso di sé istintivamente e stringendola tra le braccia.
<< Non sapevo fossimo Jack e Dina Byrnes. >> lo asseconda, mentre a stento riesce a respirare tanto che il Winchester la stringe forte. << E poi al massimo siamo Bernie e Roz. >> aggiunge cominciando a ridere senza un motivo preciso.
La sua schiena è poggiata al petto dell'uomo, che sente il corpo della donna muoversi mentre ride sempre più forte e contagia un po' anche lui.
<< L'altra notte ho sognato un ospedale enorme, c'erano tante donne incinte in fila per entrare. Poi uscivano con i figli ma quando è toccato a me, io non sapevo partorire e ho dovuto rifare la fila tante volte perché non ci riuscivo mai. Alla fine è arrivata Lisa ed è uscita con tantissimi bambini che già sapevano camminare ed entravano nell’Impala, però era grande come un treno ed io rimanevo sempre lì. >> gli racconta ridendo ancora. << E' una cosa così stupida? >> gli chiede alla fine.
Lui la guarda e inarca le sopracciglia, poi annuisce col capo e le sorride. Dean le fa un po' di spazio tra le sue gambe e la invita a sedersi avanti a lui, sempre con la sua schiena poggiata al proprio petto, in modo che entrambi possono stare finalmente comodi.
<< Quel sogno però mi ha fatto riflettere. >> continua la donna. << Si, mi sono resa conto che nell'ultimo periodo sono proprio diventata come Lana Leng o Elena Gilbert, sempre a piagnucolare. Non lo so, sarà stato BobbyJohn, il matrimonio, gli ormoni, mia sorella, la famiglia... Ho perso un po' quello smalto e quella corazza, ma adesso devo tornare ad essere forte e decisa, perché stiamo per diventare genitori e quindi dobbiamo essere responsabili, essere come degli esempi da seguire. >> continua, poggiando istintivamente le mani sul pancione e avvertendo una grande ansia.
Dean la ascolta con piacere; anche a lui erano mancati la sua voce, i suoi ragionamenti e il modo di vedere le cose tutto suo.
<< E tutto questo l'hai letto…>> la anticipa, prevedendo le decine di libri e riviste che avrà divorato per informarsi su come crescere i bambini o come essere bravi genitori.
<< Lo penso. >> ribatte decisa, poi ammette di aver fatto anche molte ricerche su internet.
<< Non è una caccia. >> Dean le risponde un po' con tono di rimprovero.
<< Voglio essere una brava madre. >> continua come se non fosse mai stata interrotta. << Ti immagini quando la sera potrò leggerle i miei libri? >> sorride immaginando tutti e tre sul divano o sul letto.
Dean poggia le proprie mani sulla sua pancia e la donna le raggiunge con le sue, accarezzandole ed intrecciando le dita.
<< Ti salverà papà. >> sussura in tono giocoso, avvicinandosi con le labbra al pancione, parlandole come se potesse davvero sentirlo e capirlo. << Ci manca solo un'altra eterna Peter Pan. >> la prende in giro, iniziando a farle il solletico sui fianchi, ma la smette quasi subito. << Non le mancherà niente. >> le promette serio il cacciatore.
L’uomo le stampa lentamente dei baci su tutta la lunghezza del collo, poi scende sulle spalle e sul braccio sinistro fin dove riesce ad arrivare, poi risale e si ferma ancora sul collo.
<< Devo confessarti una cosa: con questa pancia sei ancora più sexy. >> le sussurra con un tono agognante, e tocca alla donna ricordargli di darsi una calmata, così riprende a darle qualche bacio di tanto in tanto e ad accarezzarle la pancia fino a che non si addormentano entrambi sul divano.

Le settimane scorrono lentamente, il bel tempo e le giornate di sole sostituiscono le piogge e il freddo invernale, mentre i Winchester riprendono la propria vita con tranquillità, aspettando che l'angelo si faccia vivo per decidere cosa fare. Un pomeriggio primaverile Dean è seduto alla scrivania dello studio, impegnato a sistemare le cose in azienda. Porta una mano dietro la nuca e si massaggia il collo che gli duole, tanto che è stato inclinato in avanti sulla scrivania per ore. Lo sguardo passa dalla finestra, che gli rivela un cielo di un azzurro sempre più scuro e un sole nascosto dietro le case più alte della città, all'orologio sul polso che segna le sette. Senza pensarci due volte, raccoglie tutti i fogli dalla scrivania e li ripone velocemente nel cassetto, poi si avvia verso l'appendiabiti per prendere la giacca ed esce, ricordandosi di chiudere a chiave la porta. Mentre scende le scale dell'azienda velocemente, nota una figura nell'ombra proprio avanti alla porta dell'ufficio, ma quando torna indietro riconosce l'operaio scendere le scale e lo saluta. Durante il viaggio in auto, l'uomo si rende conto che la stanchezza gli gioca brutti scherzi; la stessa figura robusta e alta dal viso scuro gli appare più volte avanti agli occhi, ma quando prova a metterla a fuoco questa sembra dissolversi nel nulla o rivelarsi qualcos'altro.
Quella sensazione di inquietudine che avverte durante il viaggio sparisce non appena torna a casa; il giardino in ordine, Lachelle che canta mentre cucina, tutto gli trasmette serenità e gli fa dimenticare quella strana figura. A passi lenti si dirige in cucina e saluta la moglie con un bacio, mentre questa è intenta a preparare una crostata. L'uomo la afferra forte intorno ai fianchi e pian piano si inclina, costringendola ad aggrapparsi al collo nonostante abbia le mani ancora sporche di cioccolata, per timore di cadere.
<< Tutto bene a lavoro? >> le chiede la donna abbassando il volto per guardarlo, intanto che salutava la piccola nella pancia.
L'uomo non risponde, anzi sembra essersi paralizzato, ma si rialza non appena Lachelle gli strattona il braccio preoccupata.
<< Hei, è tutto ok? >> gli chiede la donna inclinando la testa.
Gli si avvicina e gli sistema un sopracciglio, e tanto basta a farlo uscire da quello stato di trance.
<< Certo. >> sussurra stampandole un bacio frettoloso, poi si avvicina all'orecchio per sussurrarle qualcosa. << Non ti girare subito, guarda fuori alla finestra. >>.
Quando la donna gli descrive la figura di un uomo a pochi metri dalla loro abitazione, il cacciatore si rende conto di essere stato seguito per tutto il giorno.
<< Chi c'è in casa? >> le chiede avvicinandosi alla finestra.
<< S-solo Muriel. >> balbetta la donna, presa alla sprovvista e preoccupata. << Non dovrebbe vederci, ti ha visto entrare ma non riesce a localizzarci con tutte le protezione che abbiamo messo. >> lo tranquillizza.
Dopo poco, dietro le spalle dell'uomo compare improvvisamente Castiel, che lo conduce nel salotto dei cacciatori, spiega loro che ha sentito il messaggio e che si è subito messo in contatto con i Varatrax per chiudere il portale da solo.
<< Che vuoi dire con "non possiamo chiuderlo?" >> gli chiede Dean, una volta spiegata la situazione.
<< Il portale si apre con una chiave. >> gli risponde ripetendo lo stesso discorso.

<< Va bene, andremo a cercarla. >> Lachelle cerca di calmare la situazione.
L'angelo li guarda con aria affranta, quasi come se volesse avvertirli di chissà quali mortali controindicazioni, ma nessuno dei due coglie la sua espressione perché il primo è nervoso per la serata rovinata e l’altra sta programmando di sistemare le cose con Cass dopo il litigio della volta precedente.
<< Varloriand venne sigillata con il sacrificio del più anziano della nostra specie, è il sacrificio la chiave. Siamo gente pacifica, ma questo è l'unico modo per chiudere il portale. >> interviene l'angelo con lunghi capelli biondi accanto a lui, che poi scoprono chiamarsi Nathatiel.
<< Non uccidiamo nessuno. >> sbotta Dean deciso.
Lachelle posa il suo sguardo su Cass, che ha le mani strette in pugni per la rabbia, poi guarda il mezzo angelo e insiste sul trovare un'altra soluzione, purtroppo invano. Passi sottili e lenti giungono dal piano di sopra fino in salotto, passi che annunciano l’arrivo di Muriel che, come era prevedibile, aveva ascoltato ogni parola di quella conversazione.
<< Voglio aiutarvi. >> sono le uniche parole che dice, seguite da lunghi minuti di silenzio in cui tutti si guardano con sguardo teso e spaventato.
Fu Dean a rompere il silenzio con << Non se ne parla. >> secco.
<< Io ho già vissuto abbastanza. >> l’anziana signora conosce bene quei cacciatori che le hanno colorato di nuovo la vita dal momento in cui le hanno distrutto mezza casa la prima volta, e sa che per il bene degli altri sono disposti a correre qualunque rischio e non può permetterlo.
<< E’ fuori discussione. >> insiste il maggiore dei Winchester, alzando la voce, ma allo sguardo di Muriel aggiunge << Non possiamo lasciartelo fare. >> con tono più docile.
<< Mi restano poche settimane e per una volta ho la possibilità di salvare il mondo. Ho fatto tutto quello che volevo nella mia vita e soprattutto in questi ultimi mesi e ora voglio fare quello che mi avete insegnato in questi anni. >> interviene ancora con tono calmo e sicuro, spostando una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
<< Se non fossimo mai entrati in casa tua, tutto questo non sarebbe successo. >> interrompe Lachelle, spinta dall’istinto di proteggere chi ama ma anche consapevole di non poter decidere per lei.
<< E mi sarei persa la possibilità di sentirmi mamma, Voi siete i figli che non ho mai avuto. >> la voce di Muriel sembra più dolce di quanto non l’abbiamo mai sentita.
<< Anche se non te l'ho mai detto…>> sussurra la cacciatrice, che sente il cuore battere troppo forte e la situazione sfuggirle di mano. << Perché...ecco...io, i-insomma davvero io…>> prosegue balbettando ma la signora la anticipa mostrando un sorriso apprensivo.
<< Anche io ti voglio bene, La Shelli. >>.
<> insiste speranzosa nonostante il suo sguardo le suggerisca che non avrebbe potuto dire o fare nulla per farle cambiare idea.
<< Non manca molto, La Shelli, e anche tu saprai presto che per il bene dei propri figli si è disposti a fare qualunque cosa. >> e con queste parole la donna li saluta per l'ultima volta.
La cacciatrice ascolta quelle parole appena in tempo prima di accorgersi, per l’ennesima volta, che ai Winchester capita inevitabilmente tutto insieme.
<< Dean, credo che mi si siano rotte le acque. >> sussurra senza espressione nella voce.

   
 
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